?dostum ha scritto: ↑09/08/2025, 13:36Certamente preferisco CHIUNQUE alla dispotica e corrotta burocrazia brusselleseGeishaBalls ha scritto: ↑09/08/2025, 10:23Eccola la, si sono riuniti i due giuristi con profonde competenze informatiche che hanno valutato una normativa europea.dostum ha scritto: ↑08/08/2025, 3:47Quoto e condivido appieno.Azophfaz ha scritto: ↑07/08/2025, 22:03
Il punto non è sull’esistenza di regole, ma su come vengono scritte e applicate. Quando una normativa è troppo vaga o troppo ampia, rischia di colpire anche contenuti legittimi che non hanno nulla a che fare con l’odio o il pericolo per i minori. Soprattutto quando le normative vengono introdotte e applicate da gente che non capisce niente di internet. Questo succede già: post rimossi, account sospesi per ironia, arte o opinioni controverse. Questo non è protezione, è censura mal calibrata. Un esempio è l'Uk che oscura i post di protesta contro il governo facendoli rientrare nel famoso regolamento.
Inoltre, alcune proposte come lo scanning automatico dei messaggi privati aprono a scenari di sorveglianza di massa che non risolvono davvero i problemi, ma mettono tutti sotto controllo indiscriminato. Dire “lo fanno già Google e Meta” non è una giustificazione, ma semmai un motivo in più per essere cauti siccome ad un privato se fa qualcosa di sbagliato puoi andare a prenderlo per le orecchie con sanzioni e galera, mentre voglio vedere il cittadino che vuole prendere provvedimenti contro lo Stato.
Quindi sì, servono regole, ma devono essere chiare, trasparenti e proporzionate, non strumenti che nel nome della sicurezza limitano la libertà. Non è una guerra tra “libertà” e “regole”, è una questione di equilibrio. Cosa che probabilmente gheishaball non sa o non capisce, siccome sarà rimasto ai tempi di windows xp, e nel suo intervento cita pure il famoso trollone del forum, magari per farsi appoggiare, e farlo intervenire nella discussione su l'ennesimo argomento di cui non conosce un cazzo, con la trollata del giorno per riassumere tutta la vicenda.
Cioè contestano l’UE su una norma che in realtà ha fatto l’UK, e non per quanto c’è scritto ma per come è complicato impostare una VPN per eludere come X cerca di adeguarsi alla norma.
Il relatore dice “l’ipotesi che Facebook / messenger / whatsapp possano leggere i contenuti apre scenari di sorveglianza di massa” e l’esimio collega gongola soddisfatto “condivido appieno”.
Il passaggio meno ridicolo è quello che dice che io non capisco un cazzo sulla materia. In effetti è così, il.fatto di occuparmi di informatica da decenni e aver fatto tre ore di corso aziendale sulla materia specifica mi fa solo realizzare quanto poco ne capisca
Seriamente, se devo delegare la materia all’amico Mark Z o Elon M preferisco che se ne occupi un organismo politico come l’UE.
![]()
Che significa occuparsi di informatica?
È molto vago, non vuol dire nulla. Qui non si tratta di informatica, ma di tech and low. Il problema Uk (e Eu) è l’età di chi visita il sito.
Cosa che, come ha fatto Twitter, si può verificare senza la necessità di fornire un documento d’identità.
La domanda è semplice: all’uk basta oppure no? Perché se il punto è verificare l’età di chi fruisce del contenuto porno, usare l’AI per verificare l’utente basta e avanza, se non è addirittura più efficace che usare dati personali.
Uk voleva che si verificasse l’età dell’utente usando un id, è evidente che la decisione di quello stato (dei burocrati) sia stata definitivamente reazionaria e non al passo con i tempi.
Quindi lascio a te dove schierati:
- opzione uno
La soluzione suggerita dai burocrati, usare un id, cosa che richiederebbe una marea di implementazione a livello sia di sicurezza sia ti trattamento dati
-opzione due
La soluzione implementata in poche settimane degli imprenditori, usare AI