markome ha scritto: ↑14/07/2023, 15:17
Salieri D'Amato ha scritto: ↑14/07/2023, 14:44
Io sarei tentato anche a dare merito (colpa nella nostra ottica) agli avvocati difensori, di cui non si tiene mai conto, ma contano eccome. Non per niente vi sono profonde distinzioni e un divario abnorme sugli onorari tra i principi del foro e manovalanza di terzo livello.
Questo vale quando si tratta di esibire prove, scovare circostanze, tracce di fatti a favore dell'imputato.
In questo caso si è trattato di un giudizio morale che , se fosse stato proposto, sarebbe stato difficile accettare.
Prove, circostanze e fatti mi sembrano chiari, il difensore poteva puntare solo sulle attenuanti ed era più che arduo trovarle in un delitto premeditato, efferato e lucido come questo.
Invece che puntare sulla solita infermità mentale, l'avvocato ha percorso la strada dello sconvolgimento emotivo, il "sentirsi usato" da una persona "sicura e disinibita".
Ammè me pare 'na strunzat', e proprio per questo nel portare avanti la tesi l'avvocato si è dimostrato sicuramente abile e convincente. Ovvio che ci voleva anche un giudice abbastanza malleabile e che presumibilmente, come dice Giorgio, ha dei pregiudizi verso il mestiere di Charlotte.
Come è altrettanto ovvio che i pregiudizi nella sentenza sono difficili da individuare e impossibili da dimostrare, a meno che il giudice non sia un emerito coglione.