Infatti, non è sempre meglio. C'è scritto da diverse parti comunque che il modello di banca centrale che si è ampiamente diffuso fra i paesi più avanzati è quello di un istituto che dia significative garanzie di indipendenza sebbene alcune correnti politiche amino l'intervento dello Stao in ogni ambito possibile. Questo è un dato di fatto. Nel caso della Banca d'Italia si parla di un istituto di diritto pubblico che vede quote di partecipazione al suo capitale per il 95% da parte di istituti finanziari privati mentre la parte rimanente è detenuta da enti pubblici. Indipendentemente dal fatto che all'interno del capitale di Bankitalia ci siano privati, il servizio erogato è un servizio pubblico attuato secondo un mandato concordato con lo Stato.Kronos ha scritto:non cominciamo con la cazzata che il privato e' sempre meglio del pubblico.Fred Connelly ha scritto:Hai ragione: capirai però che qui in Italia si tende a crederlo molto facilmente vedendo i tanti sfasci causati da gestioni pubbliche (municipalizzate, aziende di stato, aziende parastatali / private sovvenzionate con socializzazione delle perdite, ecc.).
L'indipendenza la si cerca per evitare sfraceli. E' inutile discutere su questo fatto visto che è appurato e verificabile con qualche ricerca per chi avesse dubbi.
Anche il mandato di gestione del servizio pubblico radiotelevisivo potrebbe venire affidato ad un privato sapendolo e volendolo fare. Anche qui non si contano i sostenitori di questa posizione.
Sul privato vs. pubblico come erogatore di servizi pubblici devi anche aggiungere che in certe condizioni diviene necessario valutare seriamente l'ipotesi di delegare alla competizione privata certi servizi. Da più parti lo si ipotizza (l'entrata dei privati) ad esempio per mettere in salvo il patrimonio culturale italiano. Molti siti ora in malora potrebbero tranquillamente venire gestiti da privati su di un mandato che garantisca determinati standard (verificabili e prevedendo deterrenti per prevenire carenze nel servizio) per il servizio pubblico che è richiesto.
Dire che ipoteticamente il pubblico potrebbe gestire tutti i beni culturali italiani senza problemi, tipo come dichiarano i grillini magari non nello specifico per il settore Cultura ma per tanti altri ambiti ho sentito fare continuamente questo discorso a pappagallo, lascia il tempo che trova visto che è ciò che è stato fatto per 60 e passa anni con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Decine di siti storico-culturali di primaria importanza sono in una situazione di emergenza estrema e i soldi e le capacità per cambiare rotta non paiono esserci continuando con l'attuale sistema.
Citare come hai fatto i numerosi fallimenti della politica italiana nell'attuare liberalizzazioni fa bene come promemoria ma non sposta di una virgola la bontà dell'approccio teorico di delegare al mercato certi servizi: e i casi virtuosi nel mondo non si contano (così come i casi dove si è fallito, magari per l'inettitudine politica o per la mala fede degli autori di quei provvedimenti, per i loro conflitti d'interessi).
Sulla Fed (da Wikipedia):
Il Federal Reserve Act regolamenta attività, poteri e composizione della Federal Reserve. La legge fu firmata e promulgata dal Presidente Woodrow Wilson il 23 dicembre 1913.
La Fed è una agenzia pubblica e indipendente del governo statunitense, con finalità pubblicistiche e con alcuni aspetti di natura privatistica. La Fed viene considerata una banca centrale indipendente perché le sue decisioni non sono ratificate da alcun organo del potere esecutivo o legislativo. Inoltre, i membri del Board una volta nominati non possono essere rimossi fino alla scadenza del loro mandato. Le 12 banche federali regionali rappresentano l'articolazione operativa del sistema di banca centrale degli Stati Uniti e sono organizzate come enti di diritto privato. Le Federal Reserve Bank emettono azioni solo alle banche membre. Questa è condizione necessaria per essere ammesse ad operare sotto la vigilanza della Fed, ma non è condizione obbligatoria per l'esercizio dell'attività bancaria. Una banca può scegliere di non far parte del Federal Reserve System. In questi casi, la banca può essere vigilata da altre entità, come ad esempio, l'Office of the Comptroller of the Currency (OCC) e la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC). Le azioni delle banche di riserva federale non possono essere vendute, negoziate o date in pegno, i dividendi, per legge sono pari al 6 per cento annuo. La restante quota di utili viene trasferita al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.