Fino a due settimane fa quella rossonera era una squadra vulnerabile e dallo scarso ritmo. Oggi invece è un gruppo solido, armonioso e brillante. Che ha ritrovato gioco e uomini
Milan, metamorfosi in 15 giorni nel segno di Leo, Dinho e Pato.
In quindici giorni il Milan ha compiuto la sua metamorfosi: era una squadra vulnerabile e dallo scarso ritmo, oggi è solido, armonioso e brillante. Poichè l'arco di tempo del mutamento coincide con le due partite di Champions contro il Real Madrid, sorpreso all'andata al Bernabeu dai tre gol che hanno ammortizzato la storica papera di Dida e controllato al ritorno al Meazza fino a un 1-1 più che equo, converrà che Galliani ringrazi il suo amico Florentino Perez: dal confronto col reclamizzatissimo Real dei milioni spesi a manciate, il Milan ha infatti tratto la convinzione di essere più che mai competitivo in Champions e, di conseguenza, in campionato, cose di cui dubitava molto, per colpa dello stentato avvio di stagione e dell'assurda sconfitta in casa con lo Zurigo.
Il taumaturgico contatto con i castigliani ha avuto un'indubbia valenza psicologica, che Leonardo sottolinea: "Avevamo proprio bisogno di incontrare un'avversaria come il Real Madrid: il Milan sente l'atmosfera di sfide di questo tipo". Non c'è dubbio che gli effetti sull'autostima si siano visti: Pato ha preso a seminare lo scompiglio nelle difese altrui, Seedorf si è esaltato nella dimensione di rifinitore di classe, Ronaldinho si è inorgoglito smentendo i precoci epitaffi, perfino Dida si è scrollato di dosso quintali di ruggine. Ma l'effetto più vistoso è stato tattico: l'azzardo di una formazione di stilisti - col solo Ambrosini interditore e con Pirlo, Seedorf, Ronaldinho, Pato e un centravanti tra Inzaghi e Borriello tutti insieme appassionatamente - ha dato frutti perfino superiori alle attese di Leonardo, che si è persuaso di potere proseguire su questa strada. Come Ancelotti portó il Milan all'apparente utopia delle due punte più Pirlo arretrato a regista, più Seedorf in mediana più Rui Costa (poi Kakà ) trequartista, così lui ora osa ancora di più, con Seedorf trequartista e Pirlo convertito in mediano. "Abbiamo trovato l'equilibrio", ha chiosato dopo l'1-1 di San Siro col Real.
Non puó peró sfuggire come il nuovo percorso tattico del Milan, sposato dal Leonardo allievo di Telè Santana per intima convinzione offensivistica (mentre l'approdo dell'italianista Ancelotti fu una sorta di sofferta conversione sulla via di Milanello), sia stato agevolato da Pellegrini, il tecnico cileno che persegue la classica utopia madridista: dominare nel gioco, attaccare di continuo, stordire i rivali col palleggio, seppellirli di gol. Ammesso che l'utopia sia prima o poi realizzabile, in assenza di Cristiano Ronaldo l'ultima parte del progetto è certamente fallita: l'egemonia del primo tempo ha prodotto il solo golletto di Benzema, mentre Kakà , il migliore contropiedista al mondo, soffocava in spazi angusti e osservava con una certa invidia i suoi ex compagni, loro sì liberi di usare a piacimento il contropiede, che gentilmente Pellegrini concedeva: nel primo tempo tre contropiede, un tiro respinto da Casillas a Pato, il rigore del pari di Ronaldinho e il gol inspiegabilmente annullato a Pato.
Resta il dubbio che il 4-2-3-1 leonardiano possa rivelarsi eccessivamente sbilanciato contro squadre da corsa e dal ritmo alto, come ad esempio le inglesi. Il sacrificio di Gattuso - il giocatore più capace di alzare il ritmo e di garantire il massimo equilibrio tattico - diventerebbe a quel punto molto rischioso. La stessa, prossima partita col Marsiglia al Meazza, che contiene insidie notevoli, potrebbe meritare una riflessione in merito. Al di là delle elucubrazioni tattiche, comunque, la metamorosi del Milan è passata molto più prosaicamente soprattutto attraverso il rifiorire di un talento che stava appassendo: il ventenne Pato è in condizione eccellente, come si è potuto evincere a San Siro dalla facilità con cui saltava di netto gli avversari, mettendo la difesa del Real in inferiorità numerica, provocando ammonizioni e calci di punizione in serie e smorzando il comprensibile malumore dell'escluso Inzaghi, tenuto ai margini del "suo" palcoscenico europeo. Pato sta finalmente confermando di potere sostituire Kakà , anche nel gradimento dei tifosi, che sono tornati a riempire il Meazza e ad entusiasmarsi per qualche raffinatezza, come un duetto tra Ronaldinho e Seedorf, in un fazzoletto di campo, con tanto di colpo di tacco dell'olandese. Seedorf ha così commentato gli applausi della folla, che meno di un mese fa faceva pollice verso a lui e ai suoi compagni: "Abbiamo ritrovato il dodicesimo uomo. E' la notizia più importante".
In verità la notizia più importante è un'altra: dopo innumerevoli smentite della Fininvest, Berlusconi in persona, per interposto Bruno Vespa, ha ammesso che la vendita del Milan non è più un tabu. Gli aspiranti acquirenti, arabi e non, possono uscire allo scoperto.
ENRICO CURRO'
(Repubblica)
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Si è spento questa mattina all'Ospedale Maggiore, dopo una lunga malattia, Stefano Chiodi. L'ex giocatore di Bologna , Milan e Lazio avrebbe compiuto 53 anni il 26 dicembre.
LA SCHEDA - Stefano Chiodi è nato a Bentivoglio (Bologna) il 26/12/1956. Cresciuto nel Castelmaggiore, passa al Bologna che lo gira in C al Teramo per un anno. Rientra in rossoblu ed esordisce in serie A il 19/10/75 in Bologna Milan 1-1, rimane sotto le due torrifino alla stagione 77/78. Passa al Milan giusto in tempo per conquistare lo scudetto della stella, condito da 7 reti (si cui ben 6 su rigore). scende con la Lazio in serie B prima di ritornare per una breve e amara esperienza a Bologna (solo 15 presenze e un gol). Nel 83/84 ultima stagione da professionista nel Prato in C1, poi, a neanche trent'anni, conclude malinconicamente tra i dilettanti
volevo gufare l'Inter ma sta notizia mi ha fatto passare la voglia...
Torno solo un attimo su Chiodi.
Mi dispiace perchè non puó lasciar indifferenti la scomparsa di una persona ancora così giovane.
A Chiodi sono legati molti ricordi di quando ero bambino. Non è mai stato una di quelle stelle che scaldavano i cuori,men che meno quello di un bambino di meno di dieci anni. In quell'anno mi avvicinavo per la prima volta al calcio,avevo 7 anni e un caro amico di famiglia (che oggi non c'è più,anche lui)mi introduceva ai colori rossoneri regalandomi delle foto con dedica per me (ottenute tramite un suo amico inserito nell'ambiente),foto di quelli che sarebbero diventati i miei eroi : Gianni Rivera,Fulvio Collovati,Ruben Buriani,Walter De Vecchi,Alberto Bigon e,appunto,Stefano Chiodi. Ognuno aveva dedicato poche righe ad un bambino che non avevano mai visto,ma tanto bastó a farmi fare la Scelta. Quell'anno il Milan inizió il campionato che portó alla stella. Chiodi fa parte di quel calcio che mi manca da morire,come un amico che ti lascia. Un calcio fatto di magliette strette e di lana,di pantaloncini ridicoli,di scarpe nere e non tutte colorate. Un calcio dove le squadre avevano solo due maglie e gli arbitri erano solo in nero. Un calcio che aspettavi tutte le domeniche (e i mercoledì per le coppe europee). Il calcio delle radioline e di 90' minuto. Il calcio del Guerin Sportivo,delle figurine Panini,del subbuteo. Il calcio dei Pino Wilson,degli Adelmo Paris,dei Pasquale Fiore. Il calcio di Stefano Chiodi...Ciao Ste.
Pareggio tra Rubin e Barca a complicare ancora di più un girone inesplicabile...a questo punto i campioni in carica si ritrovano con soli 5 punti a due giornate dal termine e rischiano non solo il primo posto ma addirittura l'eliminazione...
"Dentro un grande uomo c'è sempre un bambino che vuole giocare"
"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)
Per i professoroni del calcio aka quel faccia da pirla di Pistocchi : il Rubin Kazan ha fatto 4 punti con il Barca il real Barca, il Barca ha pareggiato come l'Inter, soffrendo meno, ma nel secondo tempo le migliori occasioni le ha avute il Rubin, il pareggio dell'Inter era stato salutato come una sconfitta e questo allora??....Vi rendete conto che il Barca ha fatto 5 punti in 4 partite???
Girone infernale veramente, un pareggio stasera puó ancora essere positivo per l'Inter, e come qualcuno qui ha detto ci sono a questo punto molte possibilità di qualificazione con un punteggio bassissimo...
Sti cazzz
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
Che girone pazzesco!
Se stasera l'Inter vince, praticamente cambia poco o niente!
Andrebbe a 6 punti, +1 su Barca e Rubin, +2 sulla Dinamo; alla fine si giocherà tutto all'ultima partita!
Mmm...non eravamo partiti male, poi il gol fortunoso della Dinamo (Cesar non impeccabile nell'occasione, al di là della probabile deviazione che ha avvelenato la traiettoria) ha messo la squadra ucraina nella situazione ideale di chiudersi bene dietro e sfruttare gli spazi, che l'Inter inevitabilmente deve concedere, per proporsi con pericolose ripartenze...
a questo punto si fa dura..anche perchè gli elementi di maggior classe (Sneijder, Milito ed Eto'o) sono palesemente a mezzo servizio...proverei a metter dentro Balotelli al posto dell'olandese...magari trova la giocata che puó rimetterci in carreggiata...
"Dentro un grande uomo c'è sempre un bambino che vuole giocare"
"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)
Johnny Ryall ha scritto:Grande Kazan!!!
Ho trovato un'altra squadra (quasi) granata per cui tifare!
E grande Alejandro Dominguez! Davvero non mi spiego come questo non abbia fatto una carriera diversa...
El Chori lo seguo da un pó,perchè ha giocato una stagione nello Zenit,prima di tornare al Rubin.
Anche a me non dispiace,ma non è che sia proprio un mostro di continuità . Infatti non riusciva a trovare posto da titolare,chiuso da Arshavin e Danny (e non solo). Ottimo tecnicamente,con una discreta fantasia e molto bravo sulle punizioni. Forse è un pó fragile fisicamente,il che,unito ai limiti di continuità ,non so se lo rende proprio adatto ad un calcio più competitivo del campionato russo.