[O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Si, vero, ha scontato una parte della pena. Ma bisogna sempre scontarla TUTTA.
Non sono contrario a dargli il permesso di poter lavorare dopo 40 anni di carcere.
Penso che i carcerati qualcosa dovrebbero farla in carcere. Il lavoro è più che giusto.
Sopra ho solo fatto un elenco di quello che consente il nostro sistema giudiziario.
Non sono contrario a dargli il permesso di poter lavorare dopo 40 anni di carcere.
Penso che i carcerati qualcosa dovrebbero farla in carcere. Il lavoro è più che giusto.
Sopra ho solo fatto un elenco di quello che consente il nostro sistema giudiziario.
Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio. (O.Wilde) - Uomini siate, e non pecore matte. (D.Alighieri)
A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina. (G.Andreotti?) - Non mi piace morire... per questo sará l'ultima cosa che faró in vita mia. (R.Benigni?)
Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte. (E.A.Poe)
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Da ignorante in materia. Ma se i detenuti costano non è meglio qualche pena alternativa al carcere, soprattutto per reati minori?Milk ha scritto:Bingo! Tutti i detenuti sono gentilmente mantenuti dallo Stato aggratisse.nik978 ha scritto:inoltre un detenuto costa parecchio e se lavora male non fa...
Se lavorano per diminuire le spese tanto meglio.
Inoltre... se uno è stato condannato in via definitiva ed è senza ombra di dubbio colpevole...
...allora che si faccia tutti gli anni e tutti i giorni di pena che deve.
Non uno in più e non uno in meno. Soprattutto la seconda.
In Italia anche per i reati più gravi ... qualche annetto e stai fuori.
Non è un bell'esempio educativo.
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Pena scontata ai domiciliari e braccialetto elettronico.
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
cinico ha scritto:Da ignorante in materia. Ma se i detenuti costano non è meglio qualche pena alternativa al carcere, soprattutto per reati minori?Milk ha scritto:Bingo! Tutti i detenuti sono gentilmente mantenuti dallo Stato aggratisse.nik978 ha scritto:inoltre un detenuto costa parecchio e se lavora male non fa...
Se lavorano per diminuire le spese tanto meglio.
Inoltre... se uno è stato condannato in via definitiva ed è senza ombra di dubbio colpevole...
...allora che si faccia tutti gli anni e tutti i giorni di pena che deve.
Non uno in più e non uno in meno. Soprattutto la seconda.
In Italia anche per i reati più gravi ... qualche annetto e stai fuori.
Non è un bell'esempio educativo.
la cosa migliore sarebbe farli lavorare, escono, sanno che fare qualcosa e hanno dei soldi. non delinquono più.
il tasso di recidiva per chi in carcere ha lavorato è il 5%. per chi non ha lavorato è oltre il 70%.
però pochissimi detenuta lavorano o possono lavorare. il perché è un problema è interessantisimo ma assai complesso.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Puglia, botte tra Gabriella Carlucci e una candidata del Pd.
Antonella Cusmai, 36 anni, colpita al collo in albergo davanti a 200 persone dall'ex conduttrice.
BARI - Si sono azzuffate davanti a 200 persone: protagoniste Gabriella Carlucci, ex conduttrice e parlamentare del Pdl, candidata sindaco del centrodestra nel Comune di Margherita di Savoia, nel foggiano, e Antonella Cusmai 36enne commercialista, militante del Pd e «punta di diamante» della lista che sostiene Bernardo Lodispoto, sfidante di Carlucci.
TRAUMA AL COLLO - L'episodio viene riferito sabato in articoli pubblicati da giornali locali.Il «contatto fisico» sarebbe avvenuto nella sala di un albergo, a Margherita di Savoia, alla presenza di circa 200 persone. Le due donne ricostruiscono l'episodio in maniera differente ma entrambe ammettono che il «contatto fisico» c'è stato, tanto che Antonella Cusmai afferma di aver riportato un trauma al collo diagnosticato dai medici del pronto soccorso. L'occasione - riferisce il Corriere del Mezzogiorno - era un confronto presieduto da Carlucci per parlare di una residenza sanitaria per anziani. Cusmai, che di quella «rsa» in campagna elettorale ha rivendicato qualche merito al centrosinistra, presente nella sala, sostiene di essere stata invitata ad andarsene: «È una manifestazione del centrodestra», avrebbe detto Carlucci. Ma dopo il suo diniego Cusmai racconta di essere stata «afferrata per le spalle da una persona in preda all'isteria, osannata da una platea invasata» e di aver riportato un trauma al collo. Carlucci dà un'altra versione e accusa Cusmai di averle rivolto pubbliche offese: a questo punto la parlamentare del Pdl avrebbe accompagnato fuori dall'albergo «In maniera energica - ammette - l'avversaria». Cusmai ha annunciato di voler presentare denuncia per l'aggressione subita.
EVENTO ORGANIZZATO - Raggiunta da Corriere.it, la parlamentare del Pdl ha voluto precisare che «l'evento era stato organizzato da me e la Cusmai non era stata invitata. Ha inveito nei miei confronti usando espressioni molto volgari. Ho molte persone pronte a testimoniarlo. L'ho presa per un braccio e l'ho condotta fuori dal locale. Sostiene che io l'abbia graffiata: non è vero, non ho le unghie lunghe. In più dice che io l'abbia picchiata: è falso, lo dimostra il fatto che non abbia sporto denuncia. La sua è stata una vera provocazione». Non è la prima volta che Gabriella Carlucci finisce sulle pagine dei giornali per reazioni sopra le righe. Famoso il suo duello con il Trio Medusa nel corso di un servizio delle Iene.
Che amarezza.
Che bell'esempio.
Che belle rappresentanti.
La prossima volta organizzate una lotta nel fango!!

Antonella Cusmai, 36 anni, colpita al collo in albergo davanti a 200 persone dall'ex conduttrice.
BARI - Si sono azzuffate davanti a 200 persone: protagoniste Gabriella Carlucci, ex conduttrice e parlamentare del Pdl, candidata sindaco del centrodestra nel Comune di Margherita di Savoia, nel foggiano, e Antonella Cusmai 36enne commercialista, militante del Pd e «punta di diamante» della lista che sostiene Bernardo Lodispoto, sfidante di Carlucci.
TRAUMA AL COLLO - L'episodio viene riferito sabato in articoli pubblicati da giornali locali.Il «contatto fisico» sarebbe avvenuto nella sala di un albergo, a Margherita di Savoia, alla presenza di circa 200 persone. Le due donne ricostruiscono l'episodio in maniera differente ma entrambe ammettono che il «contatto fisico» c'è stato, tanto che Antonella Cusmai afferma di aver riportato un trauma al collo diagnosticato dai medici del pronto soccorso. L'occasione - riferisce il Corriere del Mezzogiorno - era un confronto presieduto da Carlucci per parlare di una residenza sanitaria per anziani. Cusmai, che di quella «rsa» in campagna elettorale ha rivendicato qualche merito al centrosinistra, presente nella sala, sostiene di essere stata invitata ad andarsene: «È una manifestazione del centrodestra», avrebbe detto Carlucci. Ma dopo il suo diniego Cusmai racconta di essere stata «afferrata per le spalle da una persona in preda all'isteria, osannata da una platea invasata» e di aver riportato un trauma al collo. Carlucci dà un'altra versione e accusa Cusmai di averle rivolto pubbliche offese: a questo punto la parlamentare del Pdl avrebbe accompagnato fuori dall'albergo «In maniera energica - ammette - l'avversaria». Cusmai ha annunciato di voler presentare denuncia per l'aggressione subita.
EVENTO ORGANIZZATO - Raggiunta da Corriere.it, la parlamentare del Pdl ha voluto precisare che «l'evento era stato organizzato da me e la Cusmai non era stata invitata. Ha inveito nei miei confronti usando espressioni molto volgari. Ho molte persone pronte a testimoniarlo. L'ho presa per un braccio e l'ho condotta fuori dal locale. Sostiene che io l'abbia graffiata: non è vero, non ho le unghie lunghe. In più dice che io l'abbia picchiata: è falso, lo dimostra il fatto che non abbia sporto denuncia. La sua è stata una vera provocazione». Non è la prima volta che Gabriella Carlucci finisce sulle pagine dei giornali per reazioni sopra le righe. Famoso il suo duello con il Trio Medusa nel corso di un servizio delle Iene.
Che amarezza.

Che bell'esempio.

Che belle rappresentanti.

La prossima volta organizzate una lotta nel fango!!

Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio. (O.Wilde) - Uomini siate, e non pecore matte. (D.Alighieri)
A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina. (G.Andreotti?) - Non mi piace morire... per questo sará l'ultima cosa che faró in vita mia. (R.Benigni?)
Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte. (E.A.Poe)
A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina. (G.Andreotti?) - Non mi piace morire... per questo sará l'ultima cosa che faró in vita mia. (R.Benigni?)
Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte. (E.A.Poe)
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Posto qui l'intero articolo. Io non ho avuto la forza di leggerlo fino in fondo e nemmeno di commentarlo.
http://lanuovasardegna.gelocal.it/detta ... re/1907254
Cagliari, fratellini segregati al buio: arrestata la madre
Sono stati trovati dai carabinieri sporchi, affamati e chiusi in una stanza senza luce. Il piccolo ha tre anni, la bambina solo uno in più. La mamma era solita lasciarli da soli in quelle condizioni per uscire a fare, afferma lei, la "pierre". La donna ha già scontato alcuni anni in carcere per aver ucciso il suo convivente: aveva tenuto il cadavere nascosto in casa
di Alessandra Sallemi
CAGLIARI. Ci hanno messo mezz’ora i carabinieri del nucleo investigativo di Cagliari a far uscire dalla stanza i bambini, sette anni in due. Vivevano segregati al buio nella loro camera da letto. Uscivano soltanto per il pranzo e, quando c’era, per la cena. Alle pareti, tante impronte di manine colorate: il colore era la «popò» che i bambini, ormai fuori tempo massimo, facevano ancora nel pannolino. Toglierselo e giocarci alla fine era l’unica cosa che potevano fare nelle lunghe giornate di solitudine. La madre è stata arrestata mercoledì pomeriggio dopo un appostamento durato 4 giorni.
I carabinieri del nucleo investigativo hanno lavorato assieme ai colleghi della stazione del paese vicino Cagliari dove la donna si era stabilita alla fine dell’anno scorso. Uscita di casa la mattina, la donna era tornata nella palazzina intorno alle 16.30. Il maresciallo le si è avvicinato, si è qualificato, le ha chiesto di salire su a casa: in fretta è arrivato alla porta della camera dei bambini, chiusa a chiave.
«Non l’ho chiusa io...» ha tentato di dire la donna, «Non l’ho certa chiusa io» ha risposto secco il carabiniere e le ha fatto aprire la porta. La luce è entrata nella stanza: il maschietto era sdraiato sul letto con gli occhi aperti verso il soffitto, la femminuccia dormiva. Il bambino ha girato la testa e ha chiuso subito gli occhi. Troppa luce. Il maresciallo è entrato, ha parlato piano, il bambino teneva sempre gli occhi chiusi. Col telefono ha chiamato i colleghi, uno di loro ha avvertito i vigili urbani che hanno inviato due colleghe, altri ancora chiamavano l’assistente sociale del Comune che già un’altra volta era stata in quella casa.
I bambini erano luridi. Avevano il ciuccio e il panno zuppo. Puzzavano. Le lenzuola di un colore indefinito, l’unico giocattolo, un pupazzo senza il quale il bambino non dormiva, era lercio. L’a rmadio vuoto. Alle pareti le impronte delle manine. La finestra era chiusa, solo una fessura lasciava entrare una lama di luce e un po’ d’aria. Nel soffitto la lampadina non c’era. L’aveva tolta la madre perché «il bambino l’accendeva e la spegneva continuamente. Mi dava fastidio».
Attorno alla maniglia della porta-finestra un legaccio di stoffa annodato con un fiocco: «L’ho chiusa perché i bambini andavano fuori a giocare con la pompa». I due piccoli uscivano dalla prigione solo per il pranzo: un piatto di pasta, anche se in frigo c’era altro che poteva essere cucinato. Se uno non lo finiva, quella sarebbe stata la cena di tutti e due. Ma non sempre la cena arrivava. La scoperta della tana in cui la donna teneva segregati i bambini è avvenuta intorno alle 16.30: a quell’ora i due fratellini non avevano ancora mangiato. Sotto gli occhi dei carabinieri la donna ha dato al bambino un succo di frutta: stava mangiando anche il cartone. Le vigilesse sono arrivate con panini al prosciutto: divorati.
L’intrattenimento che ha fatto colpo sul maschietto era la piccola torcia tascabile del maresciallo: accendi e spegni, uno spasso che è durato forse un’ora. La bambina è rimasta stregata dalla televisione.
Una pediatra è stata chiamata subito e ha trovato la bambina in condizioni molto precarie. Tutti e due avevano difficoltà a muoversi e a parlare. In casa madre, bambini, carabinieri, vigilesse, assistente sociale e pediatra si sono trattenuti un po’. La comitiva si è trasferita poi in caserma, le vigilesse giocavano coi bambini, la madre stava lì con loro. Si è aspettato fino alla sera per portarla a Buoncammino. «Mamma deve uscire, starà fuori per un po’, vieni di là a vedere la televisione?», la bambina ha seguito il maresciallo, il bambino ha continuato a giocare con la vigilessa e dopo sono stati accompagnati in una casa famiglia di Cagliari, le vigilesse si sono trattenute ancora a lungo.
La donna ha altri figli, tutti tolti dal tribunale. Anche adesso era sotto controllo da parte del tribunale per i minori di Cagliari che aveva ricevuto la segnalazione dall’ufficio di una città dell’a lta Italia dove erano cominciate le procedure che probabilmente avrebbero portato all’allontanamento dei bambini. La donna trascorreva le sue giornate a chattare, a collegarsi con Facebook e a mandare messaggi. Erano quelle le sue fonti di sostentamento: fissava appuntamenti, a volte si presentava, altre no. Comunque riceveva denaro. Ai carabinieri ha detto di essere una «pierre». A vari clienti inviava sue foto non troppo vestita. Oppure mandava le foto di donne più giovani di lei, ovviamente avvenenti. Usciva, il pranzo dei bambini poteva essere alle 13, alle 15, più tardi: dipendeva dagli impegni.
http://lanuovasardegna.gelocal.it/detta ... re/1907254
Cagliari, fratellini segregati al buio: arrestata la madre
Sono stati trovati dai carabinieri sporchi, affamati e chiusi in una stanza senza luce. Il piccolo ha tre anni, la bambina solo uno in più. La mamma era solita lasciarli da soli in quelle condizioni per uscire a fare, afferma lei, la "pierre". La donna ha già scontato alcuni anni in carcere per aver ucciso il suo convivente: aveva tenuto il cadavere nascosto in casa
di Alessandra Sallemi
CAGLIARI. Ci hanno messo mezz’ora i carabinieri del nucleo investigativo di Cagliari a far uscire dalla stanza i bambini, sette anni in due. Vivevano segregati al buio nella loro camera da letto. Uscivano soltanto per il pranzo e, quando c’era, per la cena. Alle pareti, tante impronte di manine colorate: il colore era la «popò» che i bambini, ormai fuori tempo massimo, facevano ancora nel pannolino. Toglierselo e giocarci alla fine era l’unica cosa che potevano fare nelle lunghe giornate di solitudine. La madre è stata arrestata mercoledì pomeriggio dopo un appostamento durato 4 giorni.
I carabinieri del nucleo investigativo hanno lavorato assieme ai colleghi della stazione del paese vicino Cagliari dove la donna si era stabilita alla fine dell’anno scorso. Uscita di casa la mattina, la donna era tornata nella palazzina intorno alle 16.30. Il maresciallo le si è avvicinato, si è qualificato, le ha chiesto di salire su a casa: in fretta è arrivato alla porta della camera dei bambini, chiusa a chiave.
«Non l’ho chiusa io...» ha tentato di dire la donna, «Non l’ho certa chiusa io» ha risposto secco il carabiniere e le ha fatto aprire la porta. La luce è entrata nella stanza: il maschietto era sdraiato sul letto con gli occhi aperti verso il soffitto, la femminuccia dormiva. Il bambino ha girato la testa e ha chiuso subito gli occhi. Troppa luce. Il maresciallo è entrato, ha parlato piano, il bambino teneva sempre gli occhi chiusi. Col telefono ha chiamato i colleghi, uno di loro ha avvertito i vigili urbani che hanno inviato due colleghe, altri ancora chiamavano l’assistente sociale del Comune che già un’altra volta era stata in quella casa.
I bambini erano luridi. Avevano il ciuccio e il panno zuppo. Puzzavano. Le lenzuola di un colore indefinito, l’unico giocattolo, un pupazzo senza il quale il bambino non dormiva, era lercio. L’a rmadio vuoto. Alle pareti le impronte delle manine. La finestra era chiusa, solo una fessura lasciava entrare una lama di luce e un po’ d’aria. Nel soffitto la lampadina non c’era. L’aveva tolta la madre perché «il bambino l’accendeva e la spegneva continuamente. Mi dava fastidio».
Attorno alla maniglia della porta-finestra un legaccio di stoffa annodato con un fiocco: «L’ho chiusa perché i bambini andavano fuori a giocare con la pompa». I due piccoli uscivano dalla prigione solo per il pranzo: un piatto di pasta, anche se in frigo c’era altro che poteva essere cucinato. Se uno non lo finiva, quella sarebbe stata la cena di tutti e due. Ma non sempre la cena arrivava. La scoperta della tana in cui la donna teneva segregati i bambini è avvenuta intorno alle 16.30: a quell’ora i due fratellini non avevano ancora mangiato. Sotto gli occhi dei carabinieri la donna ha dato al bambino un succo di frutta: stava mangiando anche il cartone. Le vigilesse sono arrivate con panini al prosciutto: divorati.
L’intrattenimento che ha fatto colpo sul maschietto era la piccola torcia tascabile del maresciallo: accendi e spegni, uno spasso che è durato forse un’ora. La bambina è rimasta stregata dalla televisione.
Una pediatra è stata chiamata subito e ha trovato la bambina in condizioni molto precarie. Tutti e due avevano difficoltà a muoversi e a parlare. In casa madre, bambini, carabinieri, vigilesse, assistente sociale e pediatra si sono trattenuti un po’. La comitiva si è trasferita poi in caserma, le vigilesse giocavano coi bambini, la madre stava lì con loro. Si è aspettato fino alla sera per portarla a Buoncammino. «Mamma deve uscire, starà fuori per un po’, vieni di là a vedere la televisione?», la bambina ha seguito il maresciallo, il bambino ha continuato a giocare con la vigilessa e dopo sono stati accompagnati in una casa famiglia di Cagliari, le vigilesse si sono trattenute ancora a lungo.
La donna ha altri figli, tutti tolti dal tribunale. Anche adesso era sotto controllo da parte del tribunale per i minori di Cagliari che aveva ricevuto la segnalazione dall’ufficio di una città dell’a lta Italia dove erano cominciate le procedure che probabilmente avrebbero portato all’allontanamento dei bambini. La donna trascorreva le sue giornate a chattare, a collegarsi con Facebook e a mandare messaggi. Erano quelle le sue fonti di sostentamento: fissava appuntamenti, a volte si presentava, altre no. Comunque riceveva denaro. Ai carabinieri ha detto di essere una «pierre». A vari clienti inviava sue foto non troppo vestita. Oppure mandava le foto di donne più giovani di lei, ovviamente avvenenti. Usciva, il pranzo dei bambini poteva essere alle 13, alle 15, più tardi: dipendeva dagli impegni.
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
io sono un freddo e l'ho letto tutto..
la malattia mentale gia di per se e' un problema...quando poi si ripercuote sui familiari, soprattutto se non hanno nessuna difesa (i bambini) e' qualcosa che lascia senza parole...
la malattia mentale gia di per se e' un problema...quando poi si ripercuote sui familiari, soprattutto se non hanno nessuna difesa (i bambini) e' qualcosa che lascia senza parole...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Che cazzo è una "pierre"?
« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
PR...
public relation...ma credo che in quel caso facesse dell'altro.
public relation...ma credo che in quel caso facesse dell'altro.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
ok, grazie capito!
« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
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- bigtitslover
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
non so se qualcuno ha ancora voglia di farlo, ma si potrebbe riflettere sulla lentezza e la difficoltà in cui si trovano i servizi sociali di tutti i comuni a causa della scarsezza di fondi dovuta al taglio delle tasse. meno assistenti sociali, lavoro con le cooperative che spesso vengono pagate in ritardo, ripercussioni su tanti servizi, come quello di assistenza domiciliare per gli anziani. tanto finché non si ha bisogno di qualcosa tutto può passare in secondo piano, le tasse sono diminuite, vero?
"Questa è l'Italia del futuro: un paese di musichette...mentre fuori c'è la Morte!" - Boris 3 -
Gastronomia operaia, cannibalizzazione, coltello, forchetta, magnammoce o' padrone - Daniele Sepe -
Blog rhum e cocaina per battere il sistema - Manuel Agnelli -
Quanti troppi anni ri e riciclando il peggio, tutte queste bestie a raschiare il fondo - Mau Mau -
Abbasso le fiche depilate, viva i cespuglioni anni '80 - scritta sul muro -
Senza rabbia non essere felice - scritta sul muro -
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- balkan wolf
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
big dalla mia esperienza personale i servizi sociali un pò funzionano ... aiuto burocratico nei consigli di zona corsi semigratuiti per anziani centro psico sociale di zona e non dimentichiamoci del campo da bocce 
ovvio si può fare sempre di meglio ma onestamente questa emergenza non la vedo ... se voglio uno psicofarmaco o una carta d'identità li ottengo in 24-48 ore
lombardia milano zona 3 aprile 2010

ovvio si può fare sempre di meglio ma onestamente questa emergenza non la vedo ... se voglio uno psicofarmaco o una carta d'identità li ottengo in 24-48 ore
lombardia milano zona 3 aprile 2010
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Non mi sembra che in questo caso si possa parlare di lentezze o ritardi. La donna si era trasferita nel paese alla fine dello scorso anno, quindi circa 4 mesi fa. Andare a guardare dentro casa dei privati non è affar semplice e i servizi sociali non hanno alcun potere ispettivo, possono solo fare segnalazioni alla procura.bigtitslover ha scritto:non so se qualcuno ha ancora voglia di farlo, ma si potrebbe riflettere sulla lentezza e la difficoltà in cui si trovano i servizi sociali di tutti i comuni a causa della scarsezza di fondi dovuta al taglio delle tasse.
Direi che tutto sommato non è andata male per i bimbi, in molti casi ho letto ben di peggio, purtroppo...
"Sapeva molte cose, ma tutte male"
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
Probabilmente hai ragione Anxx, ma è tutto il giorno che penso a quella storia e ogni volta che mi immagino quei poveri bimbi mi viene la pelle d'oca.anxxur ha scritto:Direi che tutto sommato non è andata male per i bimbi, in molti casi ho letto ben di peggio, purtroppo...
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.
Re: [O.T.] l' INDIGNATO ZETIANO (fegati esplosi)
balkan wolf ha scritto: e non dimentichiamoci del campo da bocce
Nel mio quartiere ne conto minimo tre. Questo è il segnale lampante che il paese invecchia, gente.
E qui potremmo aprire un interessante dibattito sul calo demografico, sul fatto che le famiglie si accorciano o muoiono di vecchiaia, sulla pillola per l'aborto, ecc...
Nippo-Crew official member: per la supremazia dell' erotismo orientale - contro il pornopiattume delle mangia-hamburger!
Perle di saggezza da Piombino:
"Meglio ave' i pantaloni rotti ar culo che un culo rotto ne' pantaloni."
"Ir cazzo 'un vor pensieri"
"Si lavora, si fatìa, per 'er pane e pella fia, si lavora tutto l'anno ma la fia un ce la danno"
Perle di saggezza da Piombino:
"Meglio ave' i pantaloni rotti ar culo che un culo rotto ne' pantaloni."
"Ir cazzo 'un vor pensieri"
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