[O.T.] GULP SperGulp e i fumetti in tivùù-ù-ù-ùùùù

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cytherea
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#61 Messaggio da cytherea »

Lord Zork ha scritto:Sono stato a cena questa sera con Paolo Piffarerio (e Gino Gavioli)...

A parte che me ne sono tornato a casa con dei loro disegnetti di Cimabue, Mammut ecc...

Sono due vecchietti che hanno il pepe al culo!

Appunto!

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Ortheus
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#62 Messaggio da Ortheus »

Io non potrò, ma per chi potrà andarci, mi sembra una bella occasione:

[i:4206d72a7c]I fumetti di "Supergulp" arrivano alla Feltrinelli


Martedì 20 novembre,a Roma, ore 18, alla Feltrinelli della Galleria Alberto Sordi, in piazza Colonna , Guido De Maria, Giancarlo Governi e Vito Lo Russo presenteranno il libro e il dvd Super Gulp! I fumetti in tv.

L'antologia e il dvd celebrano il trentesimo anniversario di "Supergulp", la trasmissione televisiva regina dei fumetti, raccontandone la storia e l'evoluzione. [/i:4206d72a7c]


Insoma, doverosa segnalazione per gli amanti del genere.

8)
Non votate per me. Io sono fuori dal Cerchio Magico.

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JoaoTinto
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#63 Messaggio da JoaoTinto »

Le edizioni "Losupponevo" di Parma escono con la pubblicazione cronologica di tutti i numeri di Jonny Logan, un personaggio a fumetti di Romano Garofalo degli anni 70.

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Jonny Logan
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Ben Talpa
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Il professore
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Mago Magoz
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Dan Muscolo
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#64 Messaggio da Il Fede »

E' uscita la serie in dvd. Tempo fa è arrivata nelle edicole ( a puntate ) quindi presumibilmente a breve anche nelle videoteche.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).

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JoaoTinto
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Re: [O.T.] GULP SperGulp e i fumetti in tivùù-ù-ù-ùùùù

#65 Messaggio da JoaoTinto »

Politically correct a tutti i costi:
Corriere della Sera 28 aprile 2010

IL PERSONAGGIO IDEATO DALL'ARTISTA HERGÉ NEL LONTANO 1929
Belgio, un cittadino congolese contro Tintin: «Fumetto razzista, ci umilia»
In particolare l'episodio «Tintin in Congo», risalente al 1930-1931. Si pronuncerà il tribunale penale

BRUXELLES - Razzista e offensivo nei confronti degli africani. Una nuova bufera si è scatenata contro Tintin, il celebre fumetto belga ideato dal disegnatore Hergé nel 1929. Mbutu Dieudonné, un cittadino congolese che vive da anni in Belgio, ha presentato al Tribunale penale di Bruxelles una denuncia contro il fumetto belga accusando il secondo episodio della serie, uscito in bianco e nero a puntate tra il giugno 1930 e il giugno 1931 (la versione a colori è del 1946) e intitolato Tintin in Congo, di razzismo e chiedendo l'immediato ritirato delle copie da tutte le librerie del Belgio.

BATTAGLIA - Le prime denunce di Dieudonné contro il fumetto sono state presentate alcuni anni fa e lo scorso febbraio il congolese ha addirittura scritto una lettera al re belga Alberto II per segnalare i passaggi più sconcertanti del libro. Dopo aver constatato la lentezza della giustizia belga e il silenzio del sovrano, il cittadino congolese ha deciso di rivolgersi al tribunale penale che nei prossimi giorni dovrà pronunciarsi obbligatoriamente sulla vicenda. Una prima udienza del processo per direttissima si è tenuta mercoledì 28 aprile, ma la Corte ha deciso di rinviare al prossimo 5 maggio la decisione definitiva.

ACCUSE - L'accusa di Dieudonné contro la Moulinsart SA, la società che detiene i diritti sull'intera opera di Hergé è chiara. Alcuni passaggi del libro - afferma il congolese - sono davvero offensivi nei confronti della popolazione africana: «L'aiutante di colore di Tintin è presentato come una persona stupida e senza alcuna qualità. Ciò induce i lettori a pensare che i neri siano persone poco evolute». Un altro passo incriminato è quello in cui si vede una donna di colore genuflettersi davanti al giovane reporter belga, il protagonista del fumetto, e poi esclamare: «L'uomo bianco è davvero grande. Il padrone bianco è una persona con poteri superiori».

RAZZISMO - Non è la prima volta che il fumetto di Hergé è accusato di razzismo. Tre anni fa la Commissione per l’eguaglianza razziale in Inghilterra rilevò che Tintin in Congo era intriso di «pregiudizi razziali» e obbligò la catena di librerie Borders, che distribuisce il fumetto nel Regno Unito, a spostare il controverso fumetto dalle sezioni per l’infanzia nell'area dedicata agli adulti. Attendendo fiduciosi il responso del tribunale, gli avvocati di Dieudonné hanno dichiarato che sarebbero soddisfatti se sulla copertina del volume fosse stampato una striscia ben visibile che preannuncia al lettore i temi «forti» e i pregiudizi razziali presenti nel fumetto. Se la loro richiesta non fosse accolta, gli avvocati del congolese hanno dichiarato che sono pronti a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Francesco Tortora
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dostum
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Re: [O.T.] GULP SperGulp e i fumetti in tivùù-ù-ù-ùùùù

#66 Messaggio da dostum »

JoaoTinto ha scritto:Politically correct a tutti i costi:
Corriere della Sera 28 aprile 2010

IL PERSONAGGIO IDEATO DALL'ARTISTA HERGÉ NEL LONTANO 1929
Belgio, un cittadino congolese contro Tintin: «Fumetto razzista, ci umilia»
In particolare l'episodio «Tintin in Congo», risalente al 1930-1931. Si pronuncerà il tribunale penale

BRUXELLES - Razzista e offensivo nei confronti degli africani. Una nuova bufera si è scatenata contro Tintin, il celebre fumetto belga ideato dal disegnatore Hergé nel 1929. Mbutu Dieudonné, un cittadino congolese che vive da anni in Belgio, ha presentato al Tribunale penale di Bruxelles una denuncia contro il fumetto belga accusando il secondo episodio della serie, uscito in bianco e nero a puntate tra il giugno 1930 e il giugno 1931 (la versione a colori è del 1946) e intitolato Tintin in Congo, di razzismo e chiedendo l'immediato ritirato delle copie da tutte le librerie del Belgio.

BATTAGLIA - Le prime denunce di Dieudonné contro il fumetto sono state presentate alcuni anni fa e lo scorso febbraio il congolese ha addirittura scritto una lettera al re belga Alberto II per segnalare i passaggi più sconcertanti del libro. Dopo aver constatato la lentezza della giustizia belga e il silenzio del sovrano, il cittadino congolese ha deciso di rivolgersi al tribunale penale che nei prossimi giorni dovrà pronunciarsi obbligatoriamente sulla vicenda. Una prima udienza del processo per direttissima si è tenuta mercoledì 28 aprile, ma la Corte ha deciso di rinviare al prossimo 5 maggio la decisione definitiva.

ACCUSE - L'accusa di Dieudonné contro la Moulinsart SA, la società che detiene i diritti sull'intera opera di Hergé è chiara. Alcuni passaggi del libro - afferma il congolese - sono davvero offensivi nei confronti della popolazione africana: «L'aiutante di colore di Tintin è presentato come una persona stupida e senza alcuna qualità. Ciò induce i lettori a pensare che i neri siano persone poco evolute». Un altro passo incriminato è quello in cui si vede una donna di colore genuflettersi davanti al giovane reporter belga, il protagonista del fumetto, e poi esclamare: «L'uomo bianco è davvero grande. Il padrone bianco è una persona con poteri superiori».

RAZZISMO - Non è la prima volta che il fumetto di Hergé è accusato di razzismo. Tre anni fa la Commissione per l’eguaglianza razziale in Inghilterra rilevò che Tintin in Congo era intriso di «pregiudizi razziali» e obbligò la catena di librerie Borders, che distribuisce il fumetto nel Regno Unito, a spostare il controverso fumetto dalle sezioni per l’infanzia nell'area dedicata agli adulti. Attendendo fiduciosi il responso del tribunale, gli avvocati di Dieudonné hanno dichiarato che sarebbero soddisfatti se sulla copertina del volume fosse stampato una striscia ben visibile che preannuncia al lettore i temi «forti» e i pregiudizi razziali presenti nel fumetto. Se la loro richiesta non fosse accolta, gli avvocati del congolese hanno dichiarato che sono pronti a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Francesco Tortora
Evvero Tin Tin è modellato sul fascista Degrelle

http://www.azionetradizionale.com/2008/ ... -degrelle/

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MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

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Barabino
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Re: [O.T.] GULP SperGulp e i fumetti in tivùù-ù-ù-ùùùù

#67 Messaggio da Barabino »

JoaoTinto ha scritto: RAZZISMO - Non è la prima volta che il fumetto di Hergé è accusato di razzismo. Tre anni fa la Commissione per l’eguaglianza razziale in Inghilterra rilevò che Tintin in Congo era intriso di «pregiudizi razziali» e obbligò la catena di librerie Borders, che distribuisce il fumetto nel Regno Unito, a spostare il controverso fumetto dalle sezioni per l’infanzia nell'area dedicata agli adulti. Attendendo fiduciosi il responso del tribunale, gli avvocati di Dieudonné hanno dichiarato che sarebbero soddisfatti se sulla copertina del volume fosse stampato una striscia ben visibile che preannuncia al lettore i temi «forti» e i pregiudizi razziali presenti nel fumetto. Se la loro richiesta non fosse accolta, gli avvocati del congolese hanno dichiarato che sono pronti a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Francesco Tortora
E' vero, ma e' un libro del 1930... Se prendi un libro a caso di quell'epoca, trovi razzismo a tonnellate... magari solo paternalistico...

Metterci l'etichetta "razzismo inside" e' veramente un suggerimento idiota... susciterebbe l'interesse di giovani teste di minchia, che altrimenti non se lo cagherebbero di striscio...
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate

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JoaoTinto
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Re: [O.T.] GULP SperGulp e i fumetti in tivùù-ù-ù-ùùùù

#68 Messaggio da JoaoTinto »

Affaire « Tintin au Congo » : Frédéric Mitterrand appelle à « ne pas banaliser la censure »
24 décembre 2009

Alors que sur France 3, Michel Piccoli crie « À bas Tintin ! » et parle à propos de « Tintin au Congo » d’ « œuvre d’art malhonnête », le Ministère français de la culture appelle à « ne pas banaliser la censure ».

Régulièrement entretenue dans les médias, l’affaire « Tintin au Congo » continue d’enflammer les esprits. Dans une émission assez opportuniste de Frédéric Taddéi sur France 3, le 15 décembre dernier, l’album d’Hergé a eu droit à un sévère réquisitoire de Michel Piccoli qui qualifie l’œuvre et son auteur de « malhonnêtes ». « On ne va pas pleurer sur Tintin ! » dit-il, péremptoire, appellant à son interdiction. De son côté, le sociologue Edgar Morin contextualise l’œuvre dans une époque « imbibée de racisme », appelant à une prise de conscience politique. L’économiste Michel Godet s’insurge : « Il faudrait alors supprimer tous ces westerns où les Indiens se font tirer comme des bisons ! ». Le débat restera sur cette passe d’armes pour se terminer dans un éclat de rire.
De son côté, le ministre français de la culture et de la communication, Frédéric Mitterrand a pris position en faveur de Tintin. Le même jour, le député UMP (droite présidentielle)Christian Vanneste a interrogé le ministre de la culture et de la communication sur « la demande de censure de l’ouvrage Tintin au Congo par certaines associations communautaristes ou d’extrême-gauche ». Il aimerait connaître l’avis du Gouvernement sur ce sujet. [1].
La réponse du ministre est sans ambages : « Les contestations qui visent actuellement Tintin au Congo s’inscrivent dans le prolongement d’une polémique qui ressurgit à intervalles réguliers. Les demandes d’interdiction de l’album d’Hergé, ou d’insertion d’une mise en garde des lecteurs, font ainsi suite à une action en justice intentée en Belgique et aux décisions prises par des bibliothèques et une chaîne de librairies étrangères, de confiner l’ouvrage dans des sections réservées aux adultes. La version de l’album concernée par ces mesures est celle qu’Hergé a publiée en 1931. L’auteur a entrepris de la remanier en 1946, conscient d’avoir été marqué par les représentations coloniales qui caractérisaient son époque et son milieu. Pour autant, l’album d’Hergé ne révèle ni virulence idéologique ni caractère haineux. Les limites consenties par le cadre législatif français au principe de liberté d’expression sont définies de manière stricte et ne sauraient justifier une systématisation des demandes d’interdiction. Une telle évolution serait contraire tant à l’esprit qu’à la lettre de la loi du 13 juillet 1990 tendant à réprimer les actes racistes, antisémites ou xénophobes. Le cas spécifique des publications à destination de la jeunesse, réglementé par la loi de 1949 qui confère des compétences en la matière à l’autorité administrative, n’autorise pas davantage à banaliser la censure. L’application de ces dispositions appelle une extrême vigilance et un discernement particulier, afin de parvenir à combiner en toute rigueur la préservation de la liberté de création, les sanctions aux atteintes à la dignité humaine et le respect de la pluralité des identités. »
Il n’y a plus qu’à espérer que le procès belge se conclue rapidement afin de clore cette affaire qui empoisonne les esprits.


Affaire Tintin au Congo : audience reportée au 5 mai 2010
28 avril 2010

Contrairement au pronostic l’ancien avocat de M. Mbutu Mondondo, Maître Jean-Claude Ndjakanyi, l’audience en référé contre Tintin au Congo a finalement bien eu lieu et le plaignant est désormais défendu par maîtres Ahmed L’Hedim et Papis Tshipangila.
Mais, comme nous le supposions dans notre article d’hier, les avocats de Moulinsart ont demandé le report de l’audience afin de pouvoir examiner les conclusions de leur adversaire.
Ceux-ci ne semblent jamais avoir exigé, contrairement à ce qui a été affirmé par Me Jean-Claude Ndjakanyi, une caution de 50.000 euros.
On notera que les avocats de M. Mbutu ont produit devant les médias la version américaine de l’album en prétendant qu’y figurait un avertissement sur son caractère « raciste ». Nos lecteurs savent que ce n’est pas exactement le cas : un précédent de nos articles reproduisant les dites mentions montrait bien que la notice avertit le lecteur du caractère colonialiste de l’album (ce qui n’a jamais été contesté), pas de son racisme supposé. Cela dit, on ne voit pas pourquoi une telle mention ne pourrait pas figurer dans l’édition française.
La suite du feuilleton donc, le 5 mai prochain.
Qui tutto il dibattito che la vicenda ha scatenato in Francia:
http://www.actuabd.com/-Les-Amis-d-Herge



Personalmente ritengo assolutamente condivisibile l'opinione del ministro Frédéric Mitterrand ma penso anche che dietro possa esserci ancora del risentimento (dei congolesi ovviamente) per questo:
La conquista europea dell'Africa diede spesso luogo ad atrocità su larga scala. I due casi limite furono probabilmente quelli del Congo e dell'Africa Sudoccidentale tedesca (attuale Namibia).
Nello Stato Libero del Congo (attuale Repubblica Democratica del Congo) il re Leopoldo II del Belgio per rifarsi dalle colossali spese sostenute per colonizzare la regione inaugurò un sistema di sfruttamento intensivo delle risorse naturali del paese. Raccogliere la maggior quantità possibile di gomma selvatica (caucciù) divenne il compito principale degli agenti dello Stato e gli indigeni furono costretti al lavoro forzato e sottoposti a un regime di terrore e rappresaglie armate. Le notizie delle atrocità portarono alla nascita di una campagna di protesta, specialmente in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, guidata dal giornalista inglese Edmund Dene Morel e dal diplomatico Roger Casement che eseguì un'ispezione e preparò un rapporto sulla situazione del paese. Nel 1908 il Congo venne annesso al Belgio e sottoposto alla sovranità del Parlamento belga. Questa data segnò la fine del regime del terrore, anche se il lavoro forzato e le punizioni corporali continuarono ad essere diffuse nella colonia. Il giornalista americano Adam Hochschild, autore del bestseller storico Gli Spettri del Congo, ritiene che dieci milioni di congolesi siano morti negli anni in cui il paese era sottoposto al dominio personale di Leopoldo II.
Lo stesso modello di sfruttamento venne riprodotto nel vicino Congo francese (attuale Repubblica del Congo), con conseguenze drammaticamente analoghe. L'esploratore Pietro Savorgnan De Brazzà, mandato ad investigare nel 1905, dopo che alcuni omicidi efferati commessi dai funzionari bianchi avevano turbato l'opinione pubblica, iniziò la stesura di un severo rapporto ma morì prima di portarlo a termine. Lo scrittore André Gide, che visitò il Congo venti anni dopo, riferì che poco era cambiato nella situazione del paese.
Il Belgio, al momento dell'indipendenza, lasciò il Congo in un completo caos politico ed amministrativo; grandi interessi internazionali e finanziari agirono poi per rendere più grave la situazione, favorendo la secessione del Katanga, la più ricca provincia del paese, centro d'importanti attività minerarie. Le fazioni in lotta erano tre: quella del presidente Joseph Kasa-Vubu con le truppe comandate dal generale Mobutu, quella lumumbista di Antoine Gizenga con le truppe del generale Lundula che controllano la provincia orientale; quella katanghese di Moise Ciombe con i gendarmi guidati da mercenari bianchi, soprattutto belgi.
La guerra era improvvisamente scoppiata il mese precedente a seguito dell'uccisione di Patrice Lumumba, l'ex Primo Ministro nazionalista che aveva tentato di liberare il paese dalle ingerenze esterne. Mandante dell'omicidio era Moise Ciombe, leader della provincia secessionista del Katanga, appoggiato dal presidente della repubblica Joseph Kasavubu e dal capo delle forze armate Mobutu Sese Seko, il quale avrebbe in seguito retto le sorti del paese per circa quarant'anni.
e allora la vicenda TinTin, da semplice questione di lana caprina, diviene una sorta di revanscismo morale dei congolesi nei confronti dei belgi .
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