[O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
Ai sensi dell'articolo 42 del Regolamento concernente le leggi e gli usi della guerra terrestre. L'Aja, 18 ottobre 1907, un territorio è considerato occupato quando è effettivamente posto sotto l'autorità di un esercito ostile.
Nel 1967, l'esercito israeliano invase il territorio palestinese e ottenne il controllo effettivo su di esso. Da allora, la Cisgiordania - inclusa Gerusalemme est - e la Striscia di Gaza costituiscono "territorio occupato".
L'attuazione del piano di disimpegno del settembre 2005, ha sollevato questioni relative allo status costante di Gaza come territorio occupato, soprattutto alla luce del ritiro dell'esercito israeliano (IDF) dalla Striscia di Gaza.
Secondo il diritto internazionale umanitario (DIU), l'occupazione finisce quando la potenza occupante non esercita più un efficace controllo militare del territorio occupato.
E la presenza di truppe di terra all'interno di un territorio è sempre stato un requisito necessario per identificare giuridicamente un territorio occupato.
Tuttavia, l'analisi giuridica deve tener conto dei nuovi mezzi e delle moderne tecnologie, per esercitare sia il controllo militare che il controllo sulla vita civile, per stabilire il grado di "controllo effettivo” di un territorio.
E nonostante il ritiro delle truppe militari nel 2005 Israele mantiene ancora il controllo effettivo dello spazio aereo, dello spazio marittimo e delle frontiere internazionali.
Pertanto, il ritiro delle truppe israeliane non basta da solo a trasformare un territorio occupato in territorio non occupato.
Inoltre il 19 settembre 2007, il gabinetto di sicurezza israeliano ha dichiarato la Striscia di Gaza "territorio ostile" e ha deciso di tagliare l'elettricità e il carburante in risposta al lancio di razzi Qassam verso città israeliane del sud da parte di gruppi armati palestinesi
Quindi, secondo gli osservatori stranieri, come il Comitato internazionale della Croce Rossa, Human Rights Watch e vari esperti legali, la legge di occupazione si applica ancora nella Striscia di Gaza, con adattamenti.
E infatti gli Israeliani agiscono in barba sia allo “jus ad bellum” che allo "jus in bellum", da veri occupanti.
Nel 1967, l'esercito israeliano invase il territorio palestinese e ottenne il controllo effettivo su di esso. Da allora, la Cisgiordania - inclusa Gerusalemme est - e la Striscia di Gaza costituiscono "territorio occupato".
L'attuazione del piano di disimpegno del settembre 2005, ha sollevato questioni relative allo status costante di Gaza come territorio occupato, soprattutto alla luce del ritiro dell'esercito israeliano (IDF) dalla Striscia di Gaza.
Secondo il diritto internazionale umanitario (DIU), l'occupazione finisce quando la potenza occupante non esercita più un efficace controllo militare del territorio occupato.
E la presenza di truppe di terra all'interno di un territorio è sempre stato un requisito necessario per identificare giuridicamente un territorio occupato.
Tuttavia, l'analisi giuridica deve tener conto dei nuovi mezzi e delle moderne tecnologie, per esercitare sia il controllo militare che il controllo sulla vita civile, per stabilire il grado di "controllo effettivo” di un territorio.
E nonostante il ritiro delle truppe militari nel 2005 Israele mantiene ancora il controllo effettivo dello spazio aereo, dello spazio marittimo e delle frontiere internazionali.
Pertanto, il ritiro delle truppe israeliane non basta da solo a trasformare un territorio occupato in territorio non occupato.
Inoltre il 19 settembre 2007, il gabinetto di sicurezza israeliano ha dichiarato la Striscia di Gaza "territorio ostile" e ha deciso di tagliare l'elettricità e il carburante in risposta al lancio di razzi Qassam verso città israeliane del sud da parte di gruppi armati palestinesi
Quindi, secondo gli osservatori stranieri, come il Comitato internazionale della Croce Rossa, Human Rights Watch e vari esperti legali, la legge di occupazione si applica ancora nella Striscia di Gaza, con adattamenti.
E infatti gli Israeliani agiscono in barba sia allo “jus ad bellum” che allo "jus in bellum", da veri occupanti.
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]
I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
quindi?
questo da diritto a fermare navi umanitarie battenti bandiera NATO?
il fatto che tolgano luce,acqua e carburante a Gaza, da diritto a fermare navi in acque internazionali e\o dirette verso una zona a sovranità autonoma (per quanto non riconosciuta come stato)?
questo da diritto a fermare navi umanitarie battenti bandiera NATO?

il fatto che tolgano luce,acqua e carburante a Gaza, da diritto a fermare navi in acque internazionali e\o dirette verso una zona a sovranità autonoma (per quanto non riconosciuta come stato)?

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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
- i blocchi navali si fanno anche in acque internazionali, da sempre}}Tristan ha scritto: chi cazzo è Israele per fare blocchi navali in acque internazionali?
- tu dici che il blocco di Israele è illegale perchè fatto in acque internazionali. Questo è ridicolo.
Ciò detto, la questione è secondaria, secondo me.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
Non battevano "bandiera NATO", e che trasportavano esclusivamente materiale umanitario si sa poi sempre dopo..}}Tristan ha scritto:quindi?
questo da diritto a fermare navi umanitarie battenti bandiera NATO?![]()
il fatto che tolgano luce,acqua e carburante a Gaza, da diritto a fermare navi in acque internazionali e\o dirette verso una zona a sovranità autonoma (per quanto non riconosciuta come stato)?
Comunque, come hanno già detto, la questione non è tanto quella, come non lo è il fatto che il blocco sia avvenuto in acque internazionali nè lo status giuridico di gaza (quando gli usa hanno bloccato cuba allora? navi russe in acque internazionali dirette verso uno stato terzo sicuramente indipendente e sovrano..quindi niente di più di blocchi già avvenuti in passato).
Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
spettacolare!!balkan wolf ha scritto: l'ebreo è infido spietato cinico e calcolatore ... ti conta i peli del culo e studia il modo per bruciarteli usando meno benzina possibile

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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
Il problema della palestina si risolve solo con il federalismo.
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
già...Giulio Tremonti ha scritto: Ciò detto, la questione è secondaria, secondo me.
mandiamogli il figliolo del Bossi!pelleposcide ha scritto:Il problema della palestina si risolve solo con il federalismo.
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
la discussione sulla legittimità dell'azione israeliana continua ad avere poco senso... hanno fatto na minchiata.. la pagheranno... ed in termini di immagine l'hanno già pagata.
il problema è un'altro... e l'ha capito anche il simpatico tedeschino di roma:
Da Cipro il monito del Papa per il M.O.
"Occupazione di Israele destabilizza"
"Stop a tensioni, o sarà bagno di sangue"
a me pare tutto così evidente... gli ebrei nei confini... ai palestinesi gli ridiamo un pezzetto di terra ... e da qui partiamo a discutere...
il problema è un'altro... e l'ha capito anche il simpatico tedeschino di roma:
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
Sulla Rachel Corrie ferito un giornalista
Indonesiano, ventottenne, è stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco al torace. Le sue condizioni non sono gravi. Espulsi sette dei 19 attivisti della nave irlandese
GAZA - Le autorità israeliane hanno espulso attraverso il valico di Allenby in Cisgiordania sette delle 19 persone a bordo della nave iralndese Rachel Corrie. Si tratta di un cubano e di sei attivisti malesi, incluso il parlamentare Mohd Nizar Zakaria, due reporter della rete TV3, e tre membri dello staff dell'organizzazione Perdana Global Peace. Tra gli espulsi anche il giornalista indonesiano,Surya Fachrizal, 28 anni, l'unico rimasto ferito nell'abbordaggio da "un colpo di pistola nella parte destra superiore del torace". Gli altri 11, tra cui 5 iralndesi, dovrebbero prendere un volo dall'aeroport Ben Gurion di Tel Aviv.
Intanto ieri sera alcune migliaia di pacifisti israeliani hanno manifestato a Tel Aviv contro il governo per gli attacchi lanciati in acque internazionali contro la "Rachel Corrie" e le altre navi della "Freedom flotilla". Il corteo, guidato due deputati comunisti, Muhammad Barakeh e Dov Khenin, è partito da Rabin Square e si è concluso davanti al museo, riporta l'agenzia stampa Nena news.
Momenti di tensione si sono vissuti quando una granata fumogena è stata lanciata da militanti dell'estrema destra contro il corteo nei pressi del museo, senza causare vittime.
http://www.repubblica.it/esteri/2010/06 ... ef=HREC1-2
Indonesiano, ventottenne, è stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco al torace. Le sue condizioni non sono gravi. Espulsi sette dei 19 attivisti della nave irlandese
GAZA - Le autorità israeliane hanno espulso attraverso il valico di Allenby in Cisgiordania sette delle 19 persone a bordo della nave iralndese Rachel Corrie. Si tratta di un cubano e di sei attivisti malesi, incluso il parlamentare Mohd Nizar Zakaria, due reporter della rete TV3, e tre membri dello staff dell'organizzazione Perdana Global Peace. Tra gli espulsi anche il giornalista indonesiano,Surya Fachrizal, 28 anni, l'unico rimasto ferito nell'abbordaggio da "un colpo di pistola nella parte destra superiore del torace". Gli altri 11, tra cui 5 iralndesi, dovrebbero prendere un volo dall'aeroport Ben Gurion di Tel Aviv.
Intanto ieri sera alcune migliaia di pacifisti israeliani hanno manifestato a Tel Aviv contro il governo per gli attacchi lanciati in acque internazionali contro la "Rachel Corrie" e le altre navi della "Freedom flotilla". Il corteo, guidato due deputati comunisti, Muhammad Barakeh e Dov Khenin, è partito da Rabin Square e si è concluso davanti al museo, riporta l'agenzia stampa Nena news.
Momenti di tensione si sono vissuti quando una granata fumogena è stata lanciata da militanti dell'estrema destra contro il corteo nei pressi del museo, senza causare vittime.
http://www.repubblica.it/esteri/2010/06 ... ef=HREC1-2
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
Il contesto è costituito da soggetti che con la logica del compromesso non hanno niente a che fare.kisho ha scritto:
a me pare tutto così evidente... gli ebrei nei confini... ai palestinesi gli ridiamo un pezzetto di terra ... e da qui partiamo a discutere...
Da una parte c'è fanatismo regioso e dall'altra ci sono gli ebrei che sono quello che sono, prova un po a discutere.
(Personalmente tutte le volte che devo lavorare con un Ebreo so che presto o tardi finirà male )
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
kisho ha scritto: Intanto ieri sera alcune migliaia di pacifisti israeliani hanno manifestato a Tel Aviv contro il governo per gli attacchi lanciati in acque internazionali contro la "Rachel Corrie" e le altre navi della "Freedom flotilla". Il corteo, guidato due deputati comunisti, Muhammad Barakeh e Dov Khenin, è partito da Rabin Square e si è concluso davanti al museo, riporta l'agenzia stampa Nena news.
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
non dico sia facile. dico si deve trovare una soluzione. stare a fucili spianati guardandosi in cagnesco mi pare una base di partenza che non promette nulla di buono.OSCAR VENEZIA ha scritto: Il contesto è costituito da soggetti che con la logica del compromesso non hanno niente a che fare.
Da una parte c'è fanatismo regioso e dall'altra ci sono gli ebrei che sono quello che sono, prova un po a discutere.
(Personalmente tutte le volte che devo lavorare con un Ebreo so che presto o tardi finirà male )
poi magari sono io. ma penso che gli israeliani siano un popolo politicamente più evoluto dei palestinesi... però si comportano allo stesso modo...
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
Si!}}Tristan ha scritto:quindi?
questo da diritto a fermare navi umanitarie battenti bandiera NATO?![]()
il fatto che tolgano luce,acqua e carburante a Gaza, da diritto a fermare navi in acque internazionali e\o dirette verso una zona a sovranità autonoma (per quanto non riconosciuta come stato)?
Secondo l’interpretazione, molto personale ed estensiva per carità, del diritto internazionale degli israeliani, che sono ampiamente convinti che le associazioni e le navi umanitarie filopalestinesi non siano altro che “cavalli di troia” per far entrare surrettiziamente armi e quant’altro serva a recare aiuto a quelli(Hamas e &) che loro considerano nient’altro che terroristi e non certo patrioti componenti d’un esercito regolare.
Le poche concessioni da loro fatte nei Territori le hanno sempre fatte obtorto collo in seguito alle svariate pressioni internazionali, in primis americane.
L’Autorità Palestinese esiste, se esiste come entità autonoma, per gentile concessione d’Israele che detiene il controllo effettivo del territorio, dell’aria e del mare.
Senza la forza e i mezzi necessari per tutelare la propria sovranità i trattati restano solamente dichiarazioni di principio.
E l’Autorità Palestinese ha da sempre difficoltà a tutelare anche l’ordine pubblico interno.
Gli unici che potrebbero far valere direttamente le loro ragioni sono i turchi ma una guerra con Israele sarebbe per loro conveniente?
Personalmente ritengo di no:
I) La Turchia ha si il secondo esercito della Nato ma Israele è una “Superpotenza tascabile” ben preparata e ben armata,
II) In caso di guerra gli altri membri Nato come si comporterebbero?
III) Gli Stati Uniti sono i principali sostenitori dell’ingresso della Turchia nella Ue;
IV) Gli Stati Uniti premono affinché l’Ue sorvoli sui principi di laicità dello stato non sempre rispettati in Turchia ed acceleri le procedure d’ingresso;
V) L’ingresso della Turchia nella UE sancirebbe definitivamente e incontrovertibilmente la laicità dello stato turco,
VI) L’Ue, visto e considerato il fallimento della CED e di ogni altra politica di difesa comune, non può imporre coercitivamente nulla a nessuno (almeno per ora);
VII) La Ue al massimo può esercitare una moral suasion su Israele, sai la paura per uno stato che da sempre si considera sotto assedio da parte di tutto il mondo arabo;
VIII) La Turchia non ha nessun interesse ad irritare gli Stati Uniti dichiarando unilateralmente guerra ad Israele. Guerra il cui sviluppo ed esito visti i punti I e II sarebbe tutto da scoprire;
Quindi, ragionevolmente, gli unici che possono provare a ridurre Israele a più miti consigli sono gli Stati Uniti che da sempre sono i loro partner e/o tutori quasi incondizionatamente; ma non certo portando Israele di fronte all’International Criminal Court come imputato di crimini contro l'umanità.
P.S.
Per la questione palestinese ancora per un bel pezzo dovremo turarci il naso ed accettare pragmaticamente di navigare a vista.
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]
I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]
I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]
Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
intepretazione molto molto personale ed estensiva, oltrechè totalmente di parte, secondo la tua interpretazione, la visione israeliana è di per se generatrice di diritto, quando gli aiuti umanitari non sono soggetti a blocco (o quantomeno non totale).
L'interpretazione per cui navi umanitarie=armi è sempre e solo di parte, la nave turca sicuramente, le altre credo pure, fanno scalo a Cipro e subiscono i controlli del caso, anche qui, o Israele detta legge nel mondo oppure è interpretazione assolutamente di parte (non che non capiti, anche, di trovare riso e kalashnikov, ma non era sicuramente il caso).
Poi vedo che in caso israeliano le interpretazione fanno il balletto tra versione di diritto e versione alla "so io come va realmente il mondo, ingenuotto" a seconda delle convenienze , il blocco non è dato da emergenze di qualche tipo,rispetto al passato, ma dalla dichiarata volontà di affamare e annichilire la popolazione palestinese fino a che voterà hamas, non solo perché estremisti ed irriducibili, ma perchè non malleabili e corrotti come l'olp prima e l'anp dopo, per la serie, sei libero ma solo a condizione che voti la classe dirigente che riesco a corrompere meglio?
America e Israele fanno da sempre quello che vogliono in barba a qualunque risoluzione e a qualunque evento (e questo eccita a morte i wagneriani del forum), legge, diritto e compagnia varia non valgono nulla in quella parte di mondo, sia perché nessuno vuole mettersi contro gli States sia perché non se ne ha interesse, se si discute la cosa aumma aumma equivale a dire che Israele è a livello di Usa, Russia e Cina cioè i padroni del mondo ma non è cosi, sono dei raccomandati di lusso ed infatti da quando quel coglione di ahmadinejad ha iniziato a giocare con l'atomo si stanno cagando sotto.
@tremonti, il blocco navale non opera in acque internazionali, capita solo se chi lo attua opera sotto mandato internazionale o perchè si trova in una porzione di mondo dove nessuno mette bocca, Gaza non è la Cuba del '62, non c'è la guerra fredda e soprattutto non siamo nel continente americano di proprietà USA
@wittman
difficile capire che attaccare nave con bandiera turca(con politici a bordo) equivale ad attaccare un membro NATO coscientemente?
per Cuba e Gaza leggi sopra e clicca il link di wiki che ti dice cosa sia un blocco navale e come e dove può operare.
che poi fossero cazzate quelle che ho riportato, sarebbe Israele la nazione attaccata.. vi rendete conto di questo?
Ripeto, almeno in casa nostra(mediterraneo) e con i nostri alleati(Turchia) sarebbe il caso di ricordarsi chi siete e di quale stato avete la nazionalità, purtroppo per voi non siete i tamarri del mondo e lo so che vi dispiace ma C'est la vie...
L'interpretazione per cui navi umanitarie=armi è sempre e solo di parte, la nave turca sicuramente, le altre credo pure, fanno scalo a Cipro e subiscono i controlli del caso, anche qui, o Israele detta legge nel mondo oppure è interpretazione assolutamente di parte (non che non capiti, anche, di trovare riso e kalashnikov, ma non era sicuramente il caso).
Poi vedo che in caso israeliano le interpretazione fanno il balletto tra versione di diritto e versione alla "so io come va realmente il mondo, ingenuotto" a seconda delle convenienze , il blocco non è dato da emergenze di qualche tipo,rispetto al passato, ma dalla dichiarata volontà di affamare e annichilire la popolazione palestinese fino a che voterà hamas, non solo perché estremisti ed irriducibili, ma perchè non malleabili e corrotti come l'olp prima e l'anp dopo, per la serie, sei libero ma solo a condizione che voti la classe dirigente che riesco a corrompere meglio?
America e Israele fanno da sempre quello che vogliono in barba a qualunque risoluzione e a qualunque evento (e questo eccita a morte i wagneriani del forum), legge, diritto e compagnia varia non valgono nulla in quella parte di mondo, sia perché nessuno vuole mettersi contro gli States sia perché non se ne ha interesse, se si discute la cosa aumma aumma equivale a dire che Israele è a livello di Usa, Russia e Cina cioè i padroni del mondo ma non è cosi, sono dei raccomandati di lusso ed infatti da quando quel coglione di ahmadinejad ha iniziato a giocare con l'atomo si stanno cagando sotto.
@tremonti, il blocco navale non opera in acque internazionali, capita solo se chi lo attua opera sotto mandato internazionale o perchè si trova in una porzione di mondo dove nessuno mette bocca, Gaza non è la Cuba del '62, non c'è la guerra fredda e soprattutto non siamo nel continente americano di proprietà USA
@wittman
difficile capire che attaccare nave con bandiera turca(con politici a bordo) equivale ad attaccare un membro NATO coscientemente?

per Cuba e Gaza leggi sopra e clicca il link di wiki che ti dice cosa sia un blocco navale e come e dove può operare.
che poi fossero cazzate quelle che ho riportato, sarebbe Israele la nazione attaccata.. vi rendete conto di questo?

Ripeto, almeno in casa nostra(mediterraneo) e con i nostri alleati(Turchia) sarebbe il caso di ricordarsi chi siete e di quale stato avete la nazionalità, purtroppo per voi non siete i tamarri del mondo e lo so che vi dispiace ma C'est la vie...
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
andiamo di wiki cosi magari i fondamentali li conosciamo tutti
Blocco navale
Il blocco navale è una misura di guerra che ha come scopo di impedire l'accesso e l'uscita di navi dai porti del nemico. Il blocco navale è disciplinato dal punto di vista delle leggi internazionali dalla Dichiarazione di Parigi del 1856. Secondo la Dichiarazione di Londra del 1909, che però non è mai entrata in vigore, un blocco navale non avrebbe potuto essere esteso oltre i porti e le coste appartenenti alla nazione contro la quale si è in guerra. In Italia esso è regolamentato dal Regio Decreto 1438 del 1938.
In concomitanza da quanto è stabilito dalla Convenzione di Ginevra, il blocco navale è regolamentato nei seguenti punti[senza fonte]:
* Prima di attuare il blocco navale la forza militare che lo attua deve comunicare alle nazioni terze non belligeranti la definizione geografica della zona soggetta al blocco stesso
* l'imparzialità del blocco nei confronti delle nazioni non belligeranti
* la possibilità di catturare qualsiasi imbarcazione mercantile che violi il blocco e il suo deferimento a un apposito tribunale delle prede
* la possibilità di attaccare qualsiasi imbarcazione mercantile nemica che opponga resistenza al blocco navale
* l'obbligo da parte della forza militare che attua il blocco di permettere il passaggio di carichi contenenti beni di prima necessità e medicinali per la popolazione locale.
Blocco navale
Il blocco navale è una misura di guerra che ha come scopo di impedire l'accesso e l'uscita di navi dai porti del nemico. Il blocco navale è disciplinato dal punto di vista delle leggi internazionali dalla Dichiarazione di Parigi del 1856. Secondo la Dichiarazione di Londra del 1909, che però non è mai entrata in vigore, un blocco navale non avrebbe potuto essere esteso oltre i porti e le coste appartenenti alla nazione contro la quale si è in guerra. In Italia esso è regolamentato dal Regio Decreto 1438 del 1938.
In concomitanza da quanto è stabilito dalla Convenzione di Ginevra, il blocco navale è regolamentato nei seguenti punti[senza fonte]:
* Prima di attuare il blocco navale la forza militare che lo attua deve comunicare alle nazioni terze non belligeranti la definizione geografica della zona soggetta al blocco stesso
* l'imparzialità del blocco nei confronti delle nazioni non belligeranti
* la possibilità di catturare qualsiasi imbarcazione mercantile che violi il blocco e il suo deferimento a un apposito tribunale delle prede
* la possibilità di attaccare qualsiasi imbarcazione mercantile nemica che opponga resistenza al blocco navale
* l'obbligo da parte della forza militare che attua il blocco di permettere il passaggio di carichi contenenti beni di prima necessità e medicinali per la popolazione locale.
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