Nova ha scritto:
Certo, bisognerebbe stabilire una definizione per discuterne. Mi piace ció che hai scritto prima, ma personalmente penso che la tua definizione si potrebbe allargare a tutti quelli che in un campo riescono a dare più di ció che ci si potrebbe aspettare da un uomo. Nella scenza, ad esempio, colui che riesce a comprendere ed intuire concetti del tutto sconosciuti alla umanità .
Fino a qui sono d'accordissimo.
Nova ha scritto:Nell'arte chi riesce a farci superare i nostri gusti, riesce a emozionare con la sua arte tutti, a prescindere dai ció che piace a noi (es. non mi piace la pop art, ma le opere di Warhol mi emozionano, lo definirei geniale per questo).
Per me Chopin è geniale in quel senso, sarebbe limitativo parlare solo di technica se si tratta di espressioni artistiche (musica, pittura etc.).
Su questo mi trovo in disaccordo. Per me il genio in musica e in generale nell'arte è spesso incompreso, non riesce ad emozionare tutti proprio perchè traccia delle linee nuove, parla un linguaggio diverso, sconosciuto ai suoi contemporanei. Non sto entrando nel merito della tecnica, ci sono grandi virtuosi che non sono geni e viceversa. Chopin magari era geniale per la scelta dinamica, in un'epoca in cui si riteneva che per suonare bene bisognasse sfondare il pianoforte, sulla base del gusto lisztiano, lui toccava i tasti così piano che se stavi nella stessa stanza non sentivi il suono, una vera eresia per l'epoca.
In definitiva, ritengo che il genio sia colui che riesce a sovvertire le convinzioni del suo tempo, magari rischiando anche in proprio, come Galileo, dimostrando che esistono altre verità , basta solo saperle vedere e coglierle.