Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
beh .. al di là del fatto che le cose scelte come rappresentative dell'Italia in quel giochino sono giuste ... la questione poi è un'altra ... quella è un'applicazione, le applicazioni per IPhone le può creare ognuno di noi studiandosi come fare (sul web è pieno di documentazione) esattamente come un programma per il normale computer ... sarebbe come se si denunciasse Microsoft perchè uno ha realizzato un videogioco violento che gira su Windows ...
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
- Husker_Du
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
Paragonata alla Brambilla, la Zarri diventa una docente di filosofia scolastica alla Sorbona di Parigi.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
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- Super Zeta
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
No Husker, credimi, la Zarri è inarrivabile
e non dico certo questo perchè considero la Brambilla una mente eccelsa
ma la Zarri è veramente al di là del bene e del male
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
GoreGasm ha scritto:beh .. al di là del fatto che le cose scelte come rappresentative dell'Italia in quel giochino sono giuste ... la questione poi è un'altra ... quella è un'applicazione, le applicazioni per IPhone le può creare ognuno di noi studiandosi come fare (sul web è pieno di documentazione) esattamente come un programma per il normale computer ... sarebbe come se si denunciasse Microsoft perchè uno ha realizzato un videogioco violento che gira su Windows ...
però se non sbaglio per essere ammessi sul Market della Apple si deve passare una review molto stretta di quelli di Cupertino che ammettono con dei parametri molto stretti le cose che vendono sul loro store online (che ricordiamo è l'unico modo per avere apps sull'iphone, a meno che non sia jailbrekkato). Infatti è famosa la chiusura di Apple alla pornografia con la frase di Jobbs: "se volete il prono prendetevi un android".
Vado controcorrente: se ci sta una causa internazionale che succhi a Apple qualche milioncino di dollaroni secondo me fanno bene a fargliela.

Quando non si ha uno stile, si puó avere qualsiasi stile.
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
Immagino che le vendite di Android siano alle stelle....Vinz Clortho ha scritto: famosa la chiusura di Apple alla pornografia con la frase di Jobbs: "se volete il prono prendetevi un android".
Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
Super Zeta ha scritto:No Husker, credimi, la Zarri è inarrivabile
e non dico certo questo perchè considero la Brambilla una mente eccelsa
ma la Zarri è veramente al di là del bene e del male
ma la Zarri è quella di cui abbiamo visto la presentazione alla Feltrinelli?
Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
in effetti, vedi qui:BanitoXXX ha scritto:Immagino che le vendite di Android siano alle stelle....Vinz Clortho ha scritto: famosa la chiusura di Apple alla pornografia con la frase di Jobbs: "se volete il prono prendetevi un android".
viewtopic.php?f=11&t=29219&start=120
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
...io sto aspettando l'uscita dell'lg optimus one..sara il mio primo androidBanitoXXX ha scritto:Immagino che le vendite di Android siano alle stelle....Vinz Clortho ha scritto: famosa la chiusura di Apple alla pornografia con la frase di Jobbs: "se volete il prono prendetevi un android".



il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
sì, quel genio lìPimpipessa ha scritto:Super Zeta ha scritto:No Husker, credimi, la Zarri è inarrivabile
e non dico certo questo perchè considero la Brambilla una mente eccelsa
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
non è proprio così. Apple ha delle regole rigide sui contenuti (no al porno) e sulle tecnologie (quello che un app può fare) per il resto lasciano fare quello che si vuole. Ti assicuro che ci sono delle app assurde, e tutti si domandano come abbiano potuto essere approvate. Nessuno considera il fatto che a apple fondamentalmente non interessa quello che una app propone, l'importante è che non danneggi i suoi interessi. Ed anche per questo ha bandito il porno: il pubblico giovane per la apple è importantissimo e non vuole avere contro i genitori.Vinz Clortho ha scritto:GoreGasm ha scritto:beh .. al di là del fatto che le cose scelte come rappresentative dell'Italia in quel giochino sono giuste ... la questione poi è un'altra ... quella è un'applicazione, le applicazioni per IPhone le può creare ognuno di noi studiandosi come fare (sul web è pieno di documentazione) esattamente come un programma per il normale computer ... sarebbe come se si denunciasse Microsoft perchè uno ha realizzato un videogioco violento che gira su Windows ...
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Non so dei vostri buoni propositi perchè non mi riguardano esiste una sconfitta pari al venire corroso che non ho scelto io ma è dell'epoca in cui vivo - CCCP fedeli alla linea
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Pigiama????????? Quelle sono le mutande - citazione da diabolik68
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Pigiama????????? Quelle sono le mutande - citazione da diabolik68
- Husker_Du
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
Ovv. ti credo.Super Zeta ha scritto:No Husker, credimi, la Zarri è inarrivabile
e non dico certo questo perchè considero la Brambilla una mente eccelsa
ma la Zarri è veramente al di là del bene e del male
Resta il fatto che trovo la Brambilla al livello del pavimento. Scendere piu' in basso e' dura.
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Re: Surrealisti atto 3: Michela Brambilla
La sintesi dell'ascesa della Brambilla.
A Michela Vittoria Brambilla la politica interessa così poco che decide di farla in prima persona. Passati i tempi un po' snob - “Ho anche votato scheda bianca, rifletto i giovani di oggi”, diceva nel 2004 - il futuro ministro si appassiona a Silvio Berlusconi. Nel frattempo è anche la guida dei giovani di Confcommercio: presidente per quasi cinque anni, dal novembre 2003 fino al marzo del 2008. La sua presidenza di Confcommercio scivola via con due soli episodi degni di nota: una campagna sociale “Finalmente entro anch'io!” per fare aprire le porte dei negozi agli “amici a quattro zampe” e un tormentone sul prezzo delle zucchine. È categorica: “Costano troppo, comprate le carote”. Tra i suoi vice c'è Luca Moschini, che la seguirà in tutte le iniziative fino al ministero del turismo di cui è consulente, ma che non riuscirà a farsi eleggere. Moschini oggi realizza tutti i siti di Brambilla, da quelli personali alle campagne patrocinate dal dicastero del turismo. Ma per il momento siamo al 2006, novembre: dopo la sconfitta alle politiche, Forza Italia sembra in difficoltà. Brambilla è rimasta fuori dal Parlamento, candidata in Veneto. Ma ha un coniglio nel cilindro. Si chiama Associazione nazionale Circolo della Libertà. È la nascita, per quanto vaga, dell'ala movimentista di Forza Italia, poi Pdl. “L'azione dell'associazione – si legge nell’atto costitutivo – sarà sempre ispirata ai principi e ai valori di questa grande cultura e volta alla promozione della pace, della libertà, della sicurezza, della dignità della persona umana, dell'economia di mercato...”.
Come non condividere? Del resto il numero dei Circoli esibiti sembra esaltante: 5mila quelli fondati in un anno. Ne apre uno persino la pornostar Federica Zarri. Linea politica: una proposta di legge per limitare il numero degli amplessi pro-capite nei film porno e salario minimo per gli attori hard. Folklore a parte, l'iniziativa comincia ad infastidire i notabili del partito. Brambilla replica con un pezzetto da antologia politica: “Qualcuno ha avuto un mestruo doloroso, ora il flusso si è regolarizzato”. A sbottare alla fine sarà Marcello Dell'Utri : “I suoi 5mila circoli non esistono”. Giuliano Ferrara sul Foglio ospita l'Agenda Brambilla, un breviario quotidiano sulle apparizioni della rossa, così l'oracolo del Cavaliere indica la strada ai soldati indisciplinati di Forza Italia. Il sigillo l'appunta Sandro Bondi con una poesia a “Michela Vittoria”: “Ignara bellezza/Rubata sensualità/Fiore reclinato/Peccato d'amore”. Ma nel partito c'è agitazione. Anche nel mite senatore Gaetano Quagliariello: “L'unica cosa che non è consentito al leader è di trasferire il suo carisma per successione”. E Giulio Tremonti, all'epoca vicepresidente di Fi, è più preciso: “La Brambilla? Credo di avere avuto e di avere dentro Forza Italia un ruolo che mi pone non sopra o sotto, ma in termini radicalmente diversi: cioè, per essere chiari, non me frega un tubo”. Ma quel rapporto diretto con il Capo la rende immune da qualsiasi critica, e persino smentita. Nell'estate del 2007 annuncia la nascita di un partito delle libertà per riciclare Forza Italia, il solito Paolo Bonaiuti nega, ma la Brambilla depositerà un simbolo a cui si ispirerà il futuro Pdl che somiglia, anzi è un copia del cerchietto azzurro con graffio tricolore dei Circoli della Libertà. Così la Brambilla comincia a presidiare i salotti tv e, nonostante mostri le autoreggenti a Porta a Porta pur non volendo, la rossa colleziona tante brutte figure. Due a Ballarò. In un confronto con Renato Soru, all'epoca governatore della Sardegna, declama numeri negativi (e finti) sulla disoccupazione e produzione industriale sull'isola. Soru replica carte alla mano e la Brambilla, colpita e sconfitta, cerca di trascinare il governatore su temi a lei più familiari: : “E allora, da animalista, le dico: parliamo del fenomeno del randagismo in Sardegna… Sì, dei cani randagi! Ce ne sono tantissimi”.
Il giorno dopo è il Mattinale, la newsletter interna di Fi, a bocciarla senza appello: “La Brambilla ha abboccato a tutte le esche. Non ha saputo spiegare lo scopo dell’organizzazione che presiede, dando l’impressione che si stia occupando esclusivamente della sua carriera politica. Nella polemica con Soru è uscita con le ossa rotte”. Un'altra volta, durante la pausa, lascerà lo studio di Ballarò per farsi dettare al telefono i dati sugli ammortizzatori sociali. Intanto, il primo giugno 2007 comincia le sue pubblicazioni il giornale della Libertà, settimanale dei circoli. Quindici pagine in allegato gratuito obbligatorio con “Il Giornale”. Meno di un anno di vita. Almeno a vedere il sito, infatti, le pubblicazioni si fermano al 16 maggio 2008. Il titolo dell'ultimo numero – sullo sfondo la monnezza di Napoli - è profetico: “Si ricomincia da qui”. Pochi giorni dopo il giornale nasce la televisione della Libertà. Per dar vita al progetto, la Brambilla fonda una nuova società, la Vittoria Media Partners: 70% a lei, l'altro trenta nelle mani di Salvatore Sciascia, oggi deputato, una condanna passata in giudicato a 2 anni e 6 mesi, reo confesso di quattro mazzette da cento milioni di lire per ammorbidire i controlli fiscali sulle società di Berlusconi. È qui che la rossa di Calolziocorte si ricongiunge con il suo scopritore, Giorgio Medail, colui che la portò a Canale5 alla fine degli anni 80. Medail diventa direttore della tv. Dopo vent'anni di Mediaset arriva in squadra anche Adele Cavalleri. Oggi tutti e tre siedono al ministero del Turismo, insieme a redattori e segretarie di redazione della televisione. Che però non va. Anzi, perde soldi. Nonostante Medail proclami “600-700 mila ascoltatori al giorno”, i debiti si mangiano la struttura. A metà 2008 siamo a -15milioni di euro. Così interviene Forza Italia, che rileva il 100% della Vmp e chiude tutto.
http://ilpuntorosso.webnode.com/news/br ... sconiana-/
A Michela Vittoria Brambilla la politica interessa così poco che decide di farla in prima persona. Passati i tempi un po' snob - “Ho anche votato scheda bianca, rifletto i giovani di oggi”, diceva nel 2004 - il futuro ministro si appassiona a Silvio Berlusconi. Nel frattempo è anche la guida dei giovani di Confcommercio: presidente per quasi cinque anni, dal novembre 2003 fino al marzo del 2008. La sua presidenza di Confcommercio scivola via con due soli episodi degni di nota: una campagna sociale “Finalmente entro anch'io!” per fare aprire le porte dei negozi agli “amici a quattro zampe” e un tormentone sul prezzo delle zucchine. È categorica: “Costano troppo, comprate le carote”. Tra i suoi vice c'è Luca Moschini, che la seguirà in tutte le iniziative fino al ministero del turismo di cui è consulente, ma che non riuscirà a farsi eleggere. Moschini oggi realizza tutti i siti di Brambilla, da quelli personali alle campagne patrocinate dal dicastero del turismo. Ma per il momento siamo al 2006, novembre: dopo la sconfitta alle politiche, Forza Italia sembra in difficoltà. Brambilla è rimasta fuori dal Parlamento, candidata in Veneto. Ma ha un coniglio nel cilindro. Si chiama Associazione nazionale Circolo della Libertà. È la nascita, per quanto vaga, dell'ala movimentista di Forza Italia, poi Pdl. “L'azione dell'associazione – si legge nell’atto costitutivo – sarà sempre ispirata ai principi e ai valori di questa grande cultura e volta alla promozione della pace, della libertà, della sicurezza, della dignità della persona umana, dell'economia di mercato...”.
Come non condividere? Del resto il numero dei Circoli esibiti sembra esaltante: 5mila quelli fondati in un anno. Ne apre uno persino la pornostar Federica Zarri. Linea politica: una proposta di legge per limitare il numero degli amplessi pro-capite nei film porno e salario minimo per gli attori hard. Folklore a parte, l'iniziativa comincia ad infastidire i notabili del partito. Brambilla replica con un pezzetto da antologia politica: “Qualcuno ha avuto un mestruo doloroso, ora il flusso si è regolarizzato”. A sbottare alla fine sarà Marcello Dell'Utri : “I suoi 5mila circoli non esistono”. Giuliano Ferrara sul Foglio ospita l'Agenda Brambilla, un breviario quotidiano sulle apparizioni della rossa, così l'oracolo del Cavaliere indica la strada ai soldati indisciplinati di Forza Italia. Il sigillo l'appunta Sandro Bondi con una poesia a “Michela Vittoria”: “Ignara bellezza/Rubata sensualità/Fiore reclinato/Peccato d'amore”. Ma nel partito c'è agitazione. Anche nel mite senatore Gaetano Quagliariello: “L'unica cosa che non è consentito al leader è di trasferire il suo carisma per successione”. E Giulio Tremonti, all'epoca vicepresidente di Fi, è più preciso: “La Brambilla? Credo di avere avuto e di avere dentro Forza Italia un ruolo che mi pone non sopra o sotto, ma in termini radicalmente diversi: cioè, per essere chiari, non me frega un tubo”. Ma quel rapporto diretto con il Capo la rende immune da qualsiasi critica, e persino smentita. Nell'estate del 2007 annuncia la nascita di un partito delle libertà per riciclare Forza Italia, il solito Paolo Bonaiuti nega, ma la Brambilla depositerà un simbolo a cui si ispirerà il futuro Pdl che somiglia, anzi è un copia del cerchietto azzurro con graffio tricolore dei Circoli della Libertà. Così la Brambilla comincia a presidiare i salotti tv e, nonostante mostri le autoreggenti a Porta a Porta pur non volendo, la rossa colleziona tante brutte figure. Due a Ballarò. In un confronto con Renato Soru, all'epoca governatore della Sardegna, declama numeri negativi (e finti) sulla disoccupazione e produzione industriale sull'isola. Soru replica carte alla mano e la Brambilla, colpita e sconfitta, cerca di trascinare il governatore su temi a lei più familiari: : “E allora, da animalista, le dico: parliamo del fenomeno del randagismo in Sardegna… Sì, dei cani randagi! Ce ne sono tantissimi”.
Il giorno dopo è il Mattinale, la newsletter interna di Fi, a bocciarla senza appello: “La Brambilla ha abboccato a tutte le esche. Non ha saputo spiegare lo scopo dell’organizzazione che presiede, dando l’impressione che si stia occupando esclusivamente della sua carriera politica. Nella polemica con Soru è uscita con le ossa rotte”. Un'altra volta, durante la pausa, lascerà lo studio di Ballarò per farsi dettare al telefono i dati sugli ammortizzatori sociali. Intanto, il primo giugno 2007 comincia le sue pubblicazioni il giornale della Libertà, settimanale dei circoli. Quindici pagine in allegato gratuito obbligatorio con “Il Giornale”. Meno di un anno di vita. Almeno a vedere il sito, infatti, le pubblicazioni si fermano al 16 maggio 2008. Il titolo dell'ultimo numero – sullo sfondo la monnezza di Napoli - è profetico: “Si ricomincia da qui”. Pochi giorni dopo il giornale nasce la televisione della Libertà. Per dar vita al progetto, la Brambilla fonda una nuova società, la Vittoria Media Partners: 70% a lei, l'altro trenta nelle mani di Salvatore Sciascia, oggi deputato, una condanna passata in giudicato a 2 anni e 6 mesi, reo confesso di quattro mazzette da cento milioni di lire per ammorbidire i controlli fiscali sulle società di Berlusconi. È qui che la rossa di Calolziocorte si ricongiunge con il suo scopritore, Giorgio Medail, colui che la portò a Canale5 alla fine degli anni 80. Medail diventa direttore della tv. Dopo vent'anni di Mediaset arriva in squadra anche Adele Cavalleri. Oggi tutti e tre siedono al ministero del Turismo, insieme a redattori e segretarie di redazione della televisione. Che però non va. Anzi, perde soldi. Nonostante Medail proclami “600-700 mila ascoltatori al giorno”, i debiti si mangiano la struttura. A metà 2008 siamo a -15milioni di euro. Così interviene Forza Italia, che rileva il 100% della Vmp e chiude tutto.
http://ilpuntorosso.webnode.com/news/br ... sconiana-/
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).