[O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

Scatta il fluido erotico...

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hellover
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#646 Messaggio da hellover »

VolpeGrigia ha scritto:
hellover ha scritto:visto che molti forumisti frequentano l'ambiente universitario c'è qualcuno che sa dirmi in maniera OBBIETTIVA (cavolo, mi sono accorto di aver escluso il 95% di voi) se la riforma Gelmini dell'università  è valida, parzialmente valida o uno schifo?

Speriamo di trovarne uno...
A me è servita la Gelmini, ora per insegnare non avró più bisogno di 2 anni SSIS ma mi basterà  uno di tirocinio :-D

PS Obbiettivo con 2 "b" è ormai in disuso dai primi 900... cerchiamo di stare attenti... o pensi solo alla figa? (cit.)

Scherzo :DDD
ma Volpe io penso solo alla figa, è vero!
E' che ieri nessuno me l'ha chiesto...

La sai questa?
L'uomo pensa al sesso ogni otto secondo. Cosa abbia da pensare di meglio negli altri sette secondi non è dato sapere

P.S. avevo il dubbio, come le parole deficente e sufficente. Non sono mai sicuro

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VolpeGrigia
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#647 Messaggio da VolpeGrigia »

hellover ha scritto: La sai questa?
L'uomo pensa al sesso ogni otto secondo. Cosa abbia da pensare di meglio negli altri sette secondi non è dato sapere
Non lo sapevo, credevo di essere malato io... :-D

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Alda M
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#648 Messaggio da Alda M »

C'è chi rivendica diritti, chi usa la violenza, chi istiga alla violenza
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Capitanvideo
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#649 Messaggio da Capitanvideo »

Invisibili... come Harry Potter
Gb, fisico italiano studia "mantello"

Chi in certe particolari occasioni della vita non vorrebbe sparire come Harry Potter sotto il mantello dell’invisibilità? Un traguardo, dicono gli esperti, ancora molto lontano ma non del tutto irraggiungibile grazie anche a un giovane trevigiano, uno dei tanti cervelli italiani fuggiti all’estero.
Alberto Favaro, 25 anni, dottore in Fisica all’Imperial College di Londra è coautore assieme ai colleghi Martin McCall e Paul Kinsler, di uno studio appena pubblicato sul “Journal of Optics”, il progetto di un dispositivo in grado di nascondere un oggetto all’occhio di chi guarda cancellando, in apparenza, brevi intervalli della sua vita.

“Quello che abbiamo fatto – spiega Favaro a Tgcom – è dimostrare che le leggi della fisica permettono un certo tipo di invisibilità. Noi lo chiamiamo il mantello di invisibilità nello spazio tempo. Vediamo una persona che è di fronte a noi perché la luce la illumina, rimbalza e torna verso di noi. Ora supponiamo che la persona sia ferma, un attimo dopo ci saluti e poi si fermi di nuovo. Abbiamo immaginato di circondare questa persona con un blocco di materiale ottico particolare, capace di agire sulla velocità della luce dando l’illusione di tagliare una scena, per esempio la scena in cui la persona ci saluta. Si rallenta la luce in modo che il gesto non venga illuminato e poi si accelera per colmare il vuoto creato per rendere l’evento “invisibile”. La persona, a questo punto, ci appare ferma tutto il tempo, benché ci abbia salutato".
In teoria il principio funziona, i calcoli tornano, ma in pratica, allo stato attuale, si può sperare di far sparire tutt’al più un elettrone e per un solo miliardesimo di secondo: “Chi lavora in laboratorio – racconta ancora Favaro – sostiene che usando le fibre ottiche si possono ottenere risultati nel giro di un paio d’anni ma per nascondere le persone ci vorranno decenni".

L’affascinante intuizione è nata durante una festa di Natale organizzata dall’Università britannica: “Eravamo tutti un po’ brilli. E’ venuta fuori quest’idea, poi pian piano abbiamo capito cosa significava e quali applicazioni poteva avere".
Le più promettenti il giovane fisico le intravede nei computer di prossima generazione che funzioneranno in base ai principi della meccanica quantistica. Il mantello spazio temporale potrebbe aiutare a gestire il flusso di dati agli incroci, un po’ come un semaforo. “Si potrebbe anche usare per creare un canale di comunicazione segreto, dove far viaggiare informazioni 'invisibili'. Ma chi è meno teorico e più applicato di me di sicuro saprà pensare cose molto più astute”.

Delle sue ricerche Alberto Favaro parla con umiltà e la consapevolezza delle opportunità che ha avuto: “Ho pensato che se mi fossi laureato in fisica in qualsiasi università italiana non sarei riuscito a trovare nulla, mentre qui a Londra il PhD mi è stato offerto subito. E’ una cosa che dico sempre, a me dispiace ma in Italia non tornerò mai”.
E che effetto fa, vedere il proprio lavoro pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica a soli 25 anni? “L’università è un’industria che produce ricerca e se tu produci bene significa che pubblichi su riviste di alto livello. Quello che mi ha fatto più impressione è che questa storia abbia fatto il giro del mondo. Un giorno ho detto qualcosa e il giorno dopo l’ho trovato scritto sull’”India Times””.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#650 Messaggio da Giulio Tremonti »

Gli studenti hanno perso l'ennesima occasione di manifestare per chiedere l'unica riforma sensata di cui la scuola avrebbe bisogno, una riforma che permetta alla scuola di riconoscere il merito, di premiare i più bravi e di rendere competitivi, a livello internazionale, i nostri atenei.

Se è comprensibile che professori e ricercatori manifestino per difendere i loro interessi di bottega e richiedere più finanziamenti (o meno tagli), gli studenti dovrebbero chiedere, invece, che i finanziamenti siano gestiti diversamente e vadano a chi è davvero in grado di fare ricerca e didattica seria. Mai sentito una parola che vada in questa direzione.

Non ho mai visto manifestare contro i nepotismi, contro i concorsi truccati o pilotati, contro l'incapacità e i clientelismi dei baroni, nè proposte in grado di andare oltre alla concezione dell'università come stipendificio.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]

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iltemplare83
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#651 Messaggio da iltemplare83 »

Giulio Tremonti ha scritto:Gli studenti hanno perso l'ennesima occasione di manifestare per chiedere l'unica riforma sensata di cui la scuola avrebbe bisogno, una riforma che permetta alla scuola di riconoscere il merito, di premiare i più bravi e di rendere competitivi, a livello internazionale, i nostri atenei.

Se è comprensibile che professori e ricercatori manifestino per difendere i loro interessi di bottega e richiedere più finanziamenti (o meno tagli), gli studenti dovrebbero chiedere, invece, che i finanziamenti siano gestiti diversamente e vadano a chi è davvero in grado di fare ricerca e didattica seria. Mai sentito una parola che vada in questa direzione.

Non ho mai visto manifestare contro i nepotismi, contro i concorsi truccati o pilotati, contro l'incapacità e i clientelismi dei baroni, nè proposte in grado di andare oltre alla concezione dell'università come stipendificio.
Perchè, la cosiddetta riforma andrebbe in questa direzione?
Gli atenei italiani sarebbero competitivi. Almeno, lo sono dal punto di vista della preparazione accademica (motivo per cui chi va all'estero fa carriera).
Non lo sono dal punto di vista della ricerca: sia dal punto di vista del trattamento economico (un ricercatore in Romania o Ungheria è pagato di più...) che dal punto di vista delle disponibilità di fondi (un gruppo di ricerca negli USA, in Inghilterra o Germania ha a disposizione molti più fondi).
Poi se si vuole generalizzare dicendo che tutti i professori associati sono baroni o che i concorsi pilotati (in tutto il mondo occidentale esistono NOMINE, non concorsi) sono di per sè il problema, possiamo farlo... ma, ripeto, non mi sembra che questa riforma cambi qualcosa

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Helmut
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#652 Messaggio da Helmut »

Secondo fonti di stampa, in Italia ci sono 95 sedi universitarie (quasi una per provincia)

327 sedi staccate (16 per regione)

nel 2001 c'erano 2444 corsi di laurea, adesso 5500 (media europea 1500)

ci sono 37 corsi con 1 (uno...!!!) studente iscritto

127 corsi con 15 iscritti

la prima università italiana è Bologna, 192° nel mondo.


Urge riforma.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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zio
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#653 Messaggio da zio »

iltemplare83 ha scritto:
Giulio Tremonti ha scritto:Gli studenti hanno perso l'ennesima occasione di manifestare per chiedere l'unica riforma sensata di cui la scuola avrebbe bisogno, una riforma che permetta alla scuola di riconoscere il merito, di premiare i più bravi e di rendere competitivi, a livello internazionale, i nostri atenei.

Se è comprensibile che professori e ricercatori manifestino per difendere i loro interessi di bottega e richiedere più finanziamenti (o meno tagli), gli studenti dovrebbero chiedere, invece, che i finanziamenti siano gestiti diversamente e vadano a chi è davvero in grado di fare ricerca e didattica seria. Mai sentito una parola che vada in questa direzione.

Non ho mai visto manifestare contro i nepotismi, contro i concorsi truccati o pilotati, contro l'incapacità e i clientelismi dei baroni, nè proposte in grado di andare oltre alla concezione dell'università come stipendificio.
Perchè, la cosiddetta riforma andrebbe in questa direzione?
Gli atenei italiani sarebbero competitivi. Almeno, lo sono dal punto di vista della preparazione accademica (motivo per cui chi va all'estero fa carriera).
Non lo sono dal punto di vista della ricerca: sia dal punto di vista del trattamento economico (un ricercatore in Romania o Ungheria è pagato di più...) che dal punto di vista delle disponibilità di fondi (un gruppo di ricerca negli USA, in Inghilterra o Germania ha a disposizione molti più fondi).
Poi se si vuole generalizzare dicendo che tutti i professori associati sono baroni o che i concorsi pilotati (in tutto il mondo occidentale esistono NOMINE, non concorsi) sono di per sè il problema, possiamo farlo... ma, ripeto, non mi sembra che questa riforma cambi qualcosa
mi piace questo cercare di entrare nel merito della riforma per giustificare le proteste diventate improvvisamente veementi, con rettori di università sull'orlo del fallimento (firenze, parma, roma) che salgono sui tetti...
la protesta è stata attivata per scopi politici. anche oggi il governo va sotto su un singolo emendamento presentato indovinate da chi? da futuro e libertà. cmq coraggio. la riforma non passerà.
l'università rimarrà quella bella cosa che è, con il plauso dei rettori sui tetti (a proposito, murateceli sopra) e degli studenti attivati ad hoc.
chissà se a chi ha manifestato qualche ricercatore o docente gli garantirà il 22/30 politico....
non fosse mai successo prima....
ma che bella università, così pratica e capace da avere atenei quasi "competitivi. Almeno, lo sono dal punto di vista della preparazione accademica", preparazione talmente alta che l'università di Bologna è la prima che compare a livello internazionale all'incirca al 180° posto....
vergogna.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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Mavco Pizellonio
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#654 Messaggio da Mavco Pizellonio »

Mai avrei pensato di vedere la faccia di una mia amica su Superzeta... :)

(Dico, una che compra Gattuso per il fantacalcio solo perché è l'uomo della sua vita e noi tutti a prenderla per il culo e a scannarci per avere Sneijder - che poi mi sono aggiudicato io... che culo - e che sempre a fantacalcio ci sta fottendo tutti con una campagna acquisti assolutamente casuale. Non c'entra niente ma sono cose che vanno dette.)
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore

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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#655 Messaggio da iltemplare83 »

Helmut ha scritto:Secondo fonti di stampa, in Italia ci sono 95 sedi universitarie (quasi una per provincia)
327 sedi staccate (16 per regione)
nel 2001 c'erano 2444 corsi di laurea, adesso 5500 (media europea 1500)
ci sono 37 corsi con 1 (uno...!!!) studente iscritto
127 corsi con 15 iscritti
la prima università italiana è Bologna, 192° nel mondo.
Urge riforma.
No. Urge intervenire nel merito, non a cazzo...
I tuoi dati sono sacrosanti, ma faccio notare le seguenti cose:

1) Le classifiche tengono conto di fattori quali le disponibilità di alloggio per gli studenti (quante università italiane hanno collegi interni?), produzione in termini di articoli scientifici e brevetti depositati (qui poche rarissime università hanno i fondi per depositare un brevetto)
2) Visti i dati, una riforma intelligente taglierebbe i rami secchi: vengono eliminati i corsi e le sedi inutili, per aumentare i fondi alle facoltà funzionanti. Con questa riforma, per usare una metafora bucolica, si tagliano tutti i rami sopra i 2 metri, da tutte le piante. Un contadino prenderebbe il ministro a colpi di roncola. E' facile comprendere che, per esempio, il turnover del 50% sui professori applicato indiscriminatamente su tutti gli atenei non fa altro che abbassare il livello dei pochi che funzionano... mentre viene spacciato come soluzione geniale.

Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#656 Messaggio da Giulio Tremonti »

iltemplare83 ha scritto:
Giulio Tremonti ha scritto:Gli studenti hanno perso l'ennesima occasione di manifestare per chiedere l'unica riforma sensata di cui la scuola avrebbe bisogno, una riforma che permetta alla scuola di riconoscere il merito, di premiare i più bravi e di rendere competitivi, a livello internazionale, i nostri atenei.

Se è comprensibile che professori e ricercatori manifestino per difendere i loro interessi di bottega e richiedere più finanziamenti (o meno tagli), gli studenti dovrebbero chiedere, invece, che i finanziamenti siano gestiti diversamente e vadano a chi è davvero in grado di fare ricerca e didattica seria. Mai sentito una parola che vada in questa direzione.

Non ho mai visto manifestare contro i nepotismi, contro i concorsi truccati o pilotati, contro l'incapacità e i clientelismi dei baroni, nè proposte in grado di andare oltre alla concezione dell'università come stipendificio.
Perchè, la cosiddetta riforma andrebbe in questa direzione?
Gli atenei italiani sarebbero competitivi. Almeno, lo sono dal punto di vista della preparazione accademica (motivo per cui chi va all'estero fa carriera).
Non lo sono dal punto di vista della ricerca: sia dal punto di vista del trattamento economico (un ricercatore in Romania o Ungheria è pagato di più...) che dal punto di vista delle disponibilità di fondi (un gruppo di ricerca negli USA, in Inghilterra o Germania ha a disposizione molti più fondi).
Poi se si vuole generalizzare dicendo che tutti i professori associati sono baroni o che i concorsi pilotati (in tutto il mondo occidentale esistono NOMINE, non concorsi) sono di per sè il problema, possiamo farlo... ma, ripeto, non mi sembra che questa riforma cambi qualcosa
Premettendo che il DDL Gelmini è stato parecchio emendato e peggiorato rispetto alla sua versione originale per dare contentini a questo e quello, ciò che fa di questa riforma una riforma non peggiore delle precedenti è la novità di inserire criteri di valutazione e produttività che possono portare (anche per il barone) alla perdita degli scatti e all'uscita dalle commissioni, che sono il luogo dove si esercita il vero potere accademico. (Sarebbe meglio se le valutazioni avvenissero a livello di dipartimento anzichè individuale, ma è già un passo avanti).
Introduce qualcosa di simile al sistema della tenure track, cioè l'istituzione della figura di ricercatore a tempo determinato con contratto di tre anni con possibilità di rinnovo per altri tre, alla fine dei quali, se ha prodotto lavori significativi secondo gli standard di pubblicazione internazionale, diventa associato, altrimenti fora dai bal. Niente più concorsi.

La spesa per l'istruzione in Italia non è lontana dalla media europea. Non è una questione di fondi ma di criteri di distribuzione. Tutti i parametri di valutazione oggettiva delle università ci vedono lontanissimo dai primi, e stop. Se qualche talento fa carriera all'estero è una ulteriore conferma che in Italia gli sbocchi per quelli bravi non ci sono. Il sistema non è meritocratico, non c'è alcun meccanismo premiale. Se si entra nel gruppo degli insider, stipendio e lavoro sono garantiti fino alla pensione, per quello bravo e per il mediocre, secondo criteri di anzianità.

Non tutti sono baroni, certo. La maggior parte son mediocri. Gente che è ordinario da una vita e non ha mai pubblicato niente o che ha pubblicato solo a spese del dipartimento, per esempio. Oppure, ordinari, associati e ricercatori messi lì perchè parenti, allievi, amanti, compagni di partito, laureati sul posto etc. (Il fattore geografico in italia conta molto, la maggior parte dei concorsi li vincono gli "interni", guarda caso).
Perchè gli studenti non manifestano chiedendo meritocrazia, che è il vero male dell'istruzione italiana, a tutti i livelli?
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#657 Messaggio da sant30 »

Ho letto i punti salienti della riforma Gelmini: la reputo inadeguata a livello quantitativo a fronteggiare i problemi dell'università italiana, inefficace nel merito di un contesto più generale di riforme della preparazione accademica, fallace nell'affermazione della meritocrazia come principale strumento di affermazione dei valori sia per gli studenti che per gli insegnanti.
Credo che come al solito si tenti di scalzare un Casta schlerotizzata da anni sulle proprie posizioni di privilegio, sostituendola con un'altra ad hoc pensata per instaurare un lungo corso di potere: tuttavia non mi piacciono queste manifestazioni dei "giovani" studenti da sempre "merce" condizionabile e manipolabile ad arte da falsi imbonitori e catttivissimi maestri.
E' tutto estremamente confuso e arraffazzonato in questo DL, senza una logica: da una parte si professa la ricerca del merito e del valore e dall'altra non si garantiscono i fondi per fare in modo che quest'ultima sia realmente attuabile (ma questi che le scrivono le leggi l'articolo 3 comma secondo della Costituzione l'hanno letto?); si parla di fine dei concorsi per accedere ai ruoli ordinari e poi si demanda la qualifica ad una commissione facilmente controllabile da vari nepotismi e parentele; insomma il solito casino all'italiana, messo in piadi alla rinfusa senza logica e testa, fatto tanto per dare una sensazione di falso rinnovamento, ma che poi mi sembra l'entropia preagonica di un potere politico che ormai non esiste più.
Detto questo (scusate lo sfogo che verrà, se volete potete pure non leggere...) ora vorrei esprimermi su di un fatto: ma possibile che ci sia sempre bisogno di ricorrere alla violenza (ma sempre, dalle casalinghe che si lamentano del mestolo che si rompe per fare la polenta agli studenti che protestano), alla ricerca dello scontro fisico con quei "poveracci" (e non mi riferisco gli studenti, i quali hanno tra le loro fila molti figli di papà con il posto bello in caldo quando gli amici degli amici gli garantiranno un pezzo di carta, mentre i veri figli del popolo se vogliono una briciola di qualche cosa stanno a studiare veramente) che sono costretti a rischiare la propria incolumità per la solita miseria di Stato, e sentirsi dire dai soliti "culi di ferro" che stanno in Parlamento che questo è uno Stato di Polizia, che la repressione è schifosa, che è inaccettabile vedere Roma blindata: vorrei fare presente che:

Punto primo: si deve obbedire agli ordini: non sono quelli che stanno per strada che si divertono a stare tutto il santo giorno ad aspettare di fare "abbotte"; anzi la rottura di zebedei è somma e sovrana;

Punto secondo: lasciamo fare ai soliti quattro incappucciati (infiltrati da chi e per che cosa non è dato di sapere...), che con gli studenti non hanno niente a che fare e che non hanno mai aperto un libro in vita loro, salvo forse le Ore e le Ore mese in edizione Gold;

Scusate lo sfogo, ma mica sempre la colpa è sempre degli uomini-neri-cattivi.
"Mancò la fortuna non il valore" -(lapide a 111 km da Alessandria d'Egitto - 7° Reggimento Bersaglieri - 1/07/1942)

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Helmut
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#658 Messaggio da Helmut »

iltemplare83 ha scritto: I tuoi dati sono sacrosanti
Non ho approfondito la riforma Gelmini, se è come dici tu, allora è una coglionata immane.

Su un punto generale però sono d'accordo: tagliare.
Solo tagliando si costringe le baronie ad autoselezionarsi oppure trovare risorse esterne alla spesa pubblica per sopravvivere.

Non conosco il mondo universitario (mai iscritto a corsi) ma posso postare la mia piccola esperienza all'estero.

La scorsa estate l'azienda mi ha mandato ad un corso professionale di 3 settimane organizzato da un'università austriaca. Mi raccontavano che pure là la crisi ha imposto tagli, ritagli e frattaglie.
Ma le università austriache sono dei veri propri enti economici autonomi, che devono alla fine dell'anno far tornare i conti in utile.
Le strutture vengono appunto utilizzate, durante i mesi estivi, per i corsi specialistici che le aziende internazionali pagano fior di quattrini.
Non solo, ma gli alloggi vengono anche affittati a turisti e privati che si iscrivono a corsi di lingua e altro (e pagano)
Le sale riunoni per seminari, i ristoranti convenzionati per i turisti, perfino vendite di gadget vari (magliette, orologi, berretti, borse etc.)

Che ne penserebbero i nostri "baroni" e tutta la pletora legata in qualche modo al mondo universitario...???

Conosco già le risposte: "squallido mercimonio", "non si vende la cultura", "siamo intelletuali non bottegai"...e via avanti così.

E giù spesa pubblica, spesa pubblica, spesa pubblica a pioggia...
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#659 Messaggio da Mavco Pizellonio »

Helmut ha scritto: Ma le università austriache sono dei veri propri enti economici autonomi, che devono alla fine dell'anno far tornare i conti in utile.
Le strutture vengono appunto utilizzate, durante i mesi estivi, per i corsi specialistici che le aziende internazionali pagano fior di quattrini.
Non solo, ma gli alloggi vengono anche affittati a turisti e privati che si iscrivono a corsi di lingua e altro (e pagano)
Le sale riunoni per seminari, i ristoranti convenzionati per i turisti, perfino vendite di gadget vari (magliette, orologi, berretti, borse etc.)

Che ne penserebbero i nostri "baroni" e tutta la pletora legata in qualche modo al mondo universitario...???
Non so darti dati significativi su scala nazionale, ma posso dirti che a Bologna si fa eccome.

Ma non credo sia questo il punto, queste sono attività secondarie.
Il mio stile è vecchio
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#660 Messaggio da Helmut »

Mavco Pizellonio ha scritto:ma posso dirti che a Bologna si fa eccome
Mica per nulla l'Università di Bologna si piazza ben al 192° posto al mondo...!!!
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