[O.T.] I cazzi dei forumisti

[Greata]

Maledette siciliane, perché siete così belle e così fottutamente fuori dal mondo, stupide, ignoranti e così fottutametne integrate in quel microcosmo impermeabile ad ogni forma di vita?

Ma non è questo che le rende così seducenti? le poche siciliane che conosco uniscono alla bellezza la ferinità del sangue e una certa primitiva istintualità/ancestralità. se la tirano e devo sempre stare attento a come parlo (suscettibili e permalose). però hanno un fascino innegabile, ciò che chiami "microcosmo impermeabile ad ogni forma di vita" è un'identità che resiste alla modernità

prima che qualche siciliana/o mi salti al collo preciso che il mio campione di riferimento è molto limitato e che il sottoscritto parla da "padano polentone" purosangue

Dipende un pò dalle zone a Messina ad esempio sono molto più "libertine", invece in altre zone può capitare che la tua migliore amica ti dica che il suo ragazzo non vuole che esca perchè è incocepibile uscire con le amiche se sei fidanzata, e tante altre cose.. Qui ci sono donne per tutti i gusti XD Comunque non ti addannare più di tanto non ne vale la pena.

[sant30]

Maledette siciliane, perché siete così belle e così fottutamente fuori dal mondo, stupide, ignoranti e così fottutametne integrate in quel microcosmo impermeabile ad ogni forma di vita?

Ma non è questo che le rende così seducenti? le poche siciliane che conosco uniscono alla bellezza la ferinità del sangue e una certa primitiva istintualità/ancestralità. se la tirano e devo sempre stare attento a come parlo (suscettibili e permalose). però hanno un fascino innegabile, ciò che chiami "microcosmo impermeabile ad ogni forma di vita" è un'identità che resiste alla modernità

prima che qualche siciliana/o mi salti al collo preciso che il mio campione di riferimento è molto limitato e che il sottoscritto parla da "padano polentone" purosangue

Dipende un pò dalle zone a Messina ad esempio sono molto più "libertine", invece in altre zone può capitare che la tua migliore amica ti dica che il suo ragazzo non vuole che esca perchè è incocepibile uscire con le amiche se sei fidanzata, e tante altre cose.. Qui ci sono donne per tutti i gusti XD Comunque non ti addannare più di tanto non ne vale la pena.

Sì concordo, visto che per esperienza personale tutta questa bellezza proprio non sono.

[Antonchik]

Forse tu guardi troppa tv però, ti rendi schiavo del potere. Intanto non guardare più la tv.

Questo non è possibile. La rivoluzione digitale non ci ha lasciato scampo perchè ha fatto leva sul più freddo e cinico dei 5 sensi: la vista, che esercita un'attrazione molto più poderosa di qualunque altro simolo sensoriale.

Ti invito a rileggere la straordinaria analisi filosofica del senso della vista nelle pagine dalla 122 alla 136 de "Il Mostro Mite" di Raffaele Simone.

L'unica realtà "reale" è quella che passa sopra un monitor, sia esso pc o tv o cellulare. una cosa per esistere deve passare sopra uno schermo altrimenti non esiste. ciò che passa fuori dallo schermo non è solo fasullo ma è anche e soprattutto imperfetto, e in quanto tale spregevole. si veda a tal proposito il fantastico delirio di onnipotenza finale di Giobbe nel film "Il tagliaerbe" ("tu...tu sei imperfetto come tutti i tuoi simili!").

Ok, me la leggerò, non comprerò il libro perchè sono a corto di soldi, ma uno scrocco di qualche pagina alla feltrinelli posso farlo.

Però devo dirtelo, vista o non vista, com'è che un rattuso come me che si registrava Verissimo per farsi le pippe sui servizi dei calendari, ora non guarda minimamente la tv e tu, molto più intelligente e colto, non puoi? Io faccio eccezione con i film stranieri su rai 3 la notte ovviamente.

[Drogato_ di_porno]

Maledette siciliane, perché siete così belle e così fottutamente fuori dal mondo, stupide, ignoranti e così fottutametne integrate in quel microcosmo impermeabile ad ogni forma di vita?

Ma non è questo che le rende così seducenti? le poche siciliane che conosco uniscono alla bellezza la ferinità del sangue e una certa primitiva istintualità/ancestralità. se la tirano e devo sempre stare attento a come parlo (suscettibili e permalose). però hanno un fascino innegabile, ciò che chiami "microcosmo impermeabile ad ogni forma di vita" è un'identità che resiste alla modernità

prima che qualche siciliana/o mi salti al collo preciso che il mio campione di riferimento è molto limitato e che il sottoscritto parla da "padano polentone" purosangue

Dipende un pò dalle zone a Messina ad esempio sono molto più "libertine", invece in altre zone può capitare che la tua migliore amica ti dica che il suo ragazzo non vuole che esca perchè è incocepibile uscire con le amiche se sei fidanzata, e tante altre cose.. Qui ci sono donne per tutti i gusti XD Comunque non ti addannare più di tanto non ne vale la pena.

Sì concordo, visto che per esperienza personale tutta questa bellezza proprio non sono.

ok mi fido di voi, il mio campione è inevitabilmente piccolo e il mio giudizio è inevitabilmente distorto dall'essere un "prussiano d'Italia" (Borghezio) con ascendenza purissima dal 1750 (come richiesto da Himmler)

[MauroG]

infatti, lasciale a noi terroni e non contaminare la tua specie

[Mavco Pizellonio]

Maledette siciliane, perché siete così belle e così fottutamente fuori dal mondo, stupide, ignoranti e così fottutametne integrate in quel microcosmo impermeabile ad ogni forma di vita?

Ma non è questo che le rende così seducenti? le poche siciliane che conosco uniscono alla bellezza la ferinità del sangue e una certa primitiva istintualità/ancestralità. se la tirano e devo sempre stare attento a come parlo (suscettibili e permalose). però hanno un fascino innegabile, ciò che chiami "microcosmo impermeabile ad ogni forma di vita" è un'identità che resiste alla modernità

Mi riconosco in tutto quello che hai detto, ma sempre manca qualcosa. Non so proprio descrivere l' "impermeabilità" dei siciliani, e l'effetto disastroso che produce sulle siciliane in particolare: disastroso per me, per i miei profondissimi desideri. Per farlo dovrei dare fondo alle mie capacità di concentrazione, alle mie superficiali capacità letterarie, e ancora, sono sicuro, non basterebbe. Certo è che c'è qualcosa di antico, come dici. Tomasi di Lampedusa ha ragione quando paragona i siciliani a tanti nobili, per quanto pezzenti essi possano essere. Mediamente (ho provato a più riprese), se a un siciliano chiedete di giudicare l'episodio di un padrone che licenzia un operario, o quello di un ricco derubato che spara al povero cristo che l'ha tenato il colpo, o a un Berlusconi che fa il comodo suo in parlamento e fuori, il siciliano tenderà sempre ad identificarsi col padrone. E' l'ultimo dei pezzenti, ma la sua simpatia andrà a quello che sentirà come suo simile, come accade a tutti noi. Come per i nobili, per i siciliani sopra ogni cosa vengono i simboli di status: vestiti sopra tutto, cellulari e macchine in subordine.

Fuori di qui ho successo con le ragazze. Sono stato con ragazze provenienti dalla maggior parte delle regioni d'Italia, sono stato con francesi, spagnole, inglesi, canadesi. Non sono mai - MAI - stato con una siciliana.

Nel romanzo "A ciascuno il suo" Sciascia mette in scena quello che Calvino definirà poi "un giallo che non è un giallo, o che racconta dell'impossibilità del racconto giallo in Sicilia" (cito parafrasando). Un omicidio "sconvolge" un piccolo paesino siciliano. Il prof. Laurana, personaggio schivo e innamorato solo sei suoi libri (e, non a caso, scapolo, inadatto ai rapporti con le donne) inizia quasi senza rendersene conto ad indagare, a cercare la verità. Morirà, poco prima della fine del romanzo. Durante le ultime battute veniamo a scoprire che in realtà, in paese, tutti sapevano, tutti avevano capito, senza peraltro mai affermarlo apertamente, e solo il prof. Laurana aveva avuto l'ingenuità di cercare la verità, come se esistesse, come se avesse importanza. Di lui si dirà, nell'ultima battuta del romanzo, che "era un cretino".

E davvero, se fuori di qui mi pare di riuscire ad essere decisamente attrezzato ad affrontare la vita, varcato lo stretto torno ad essere questo: un cretino.

Un avvertimento: non crediate di poter giudicare le siciliane che incontrate fuori dalla sicilia. In particolare, se sono siciliane abituate a viaggiare, che tanto hanno visto e viaggiato e curiosato, non sono mai state, o non sono più, le siciliane che intendo io.

Secondo avvertimento: è evidente che c'è nel mio modo di intendere la Sicilia un certo grado di approssimazione. Inoltre, ho motivo di credere che le realtà delle città capoluogo siano molto più sfaccettate. Io vengo dalla provincia. E da una delle peggiori. Da un cittadina notoriamente mafiosa, dalla città degli Emilio Fede, dei Nania e degli Scilipoti. Lo dico perché credo che ci sia un rapporto diretto fra tradizione mafiosa di un luogo e arroganza diffusa dei suoi abitanti, anche non mafiosi. Spostandomi verso il ragusano, ad esempio, in una zona cioè di minore tradizione mafiosa, ho notato (e ho avuto entusiastiche conferme da parte di altri testimoni) un'apertura e una cordialità diverse. Il solo fatto che nel centro di questa minuscola città ci fossero diverse librerie, almeno due delle quali grandi, ben fornite e gestite da persone competenti, è stata per me una piccola rivelazione.

p.s.
è per questo che tifo inter. Nessuno qui tifa inter. Tutti qui odiano l'inter.

[Neil McCauley]

Odio la Sicilia.

Maledette siciliane, perché siete così belle e così fottutamente fuori dal mondo, stupide, ignoranti e così fottutametne integrate in quel microcosmo impermeabile ad ogni forma di vita?

Mica tutte...

[Mavco Pizellonio]

Neil, mi trovo a Barcellona Pozzo di Gotto, è già tanto se riesco ad aprire queste pagine, i video di youtube mi sono preclusi.

Abbuffarmi di riso nero, questo solo posso fare e, perdio, lo farò.

[Drogato_ di_porno]

Tomasi di Lampedusa ha ragione quando paragona i siciliani a tanti nobili, per quanto pezzenti essi possano essere. Mediamente (ho provato a più riprese), se a un siciliano chiedete di giudicare l'episodio di un padrone che licenzia un operario, o quello di un ricco derubato che spara al povero cristo che l'ha tenato il colpo, o a un Berlusconi che fa il comodo suo in parlamento e fuori, il siciliano tenderà sempre ad identificarsi col padrone. E' l'ultimo dei pezzenti, ma la sua simpatia andrà a quello che sentirà come suo simile, come accade a tutti noi. Come per i nobili, per i siciliani sopra ogni cosa vengono i simboli di status: vestiti sopra tutto, cellulari e macchine in subordine.

Esatto Piz, lo cita anche Burt Lancaster nel film di Visconti (1963): « Tutto questo non dovrebbe poter durare; però durerà, sempre; il sempre umano, beninteso, un secolo, due secoli ...; e dopo sarà diverso, ma peggiore. Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra.»

Sempre per la mia casistica da prendere col beneficio d'inventario, conosco un siciliano immigrato (non di seconda generazione) che fa l'operaio in una piccola ditta qui al nord. ha il classico nome siciliano di origine germanica. è in assoluto la persona più sfruttata e malpagata dell'universo. vive in case popolari luride ed è sposato con una ragazza così brutta che non so se abbia un aspetto più maschile lui o lei. ebbene sto tizio è il fan più sfegatato di Silvio che io conosca, ci manca che chiami i figli Silvio I e Silvio II o che appenda gli striscioni di Forza Italia sul balcone. Ah, naturalmente è MILANISTA.

E in effetti la Sicilia è la terra del 61-0 per Silvio. non so perchè la destra sia così forte nella nobilissima isola, mi sembra riduttivo spiegarlo con la mafia e la chiesa. queste ultime ci sono in molte altre regioni dove ogni tanto vince anche la sinistra, invece in Sicilia no, è la fedelissima di Silvio al pari del Lombardo-Veneto.

Non ho mai visitato la nobilissima isola, mi sono sempre fermato a Reggio Calabria. Sognavo di farne il giro avendo "conversazione in sicilia" sottomano. e invece sarebbe stato un errore, UN GIORNO GIRERO' LA SCILIA CON I LIBRI DI MELISSA P. COME GUIDA!

[nik978]

drugat leggi "Il paese delle spose infelici" (non e' sicilia ok)..

per me ti ci ritroverai tantissimo.
Leggendo ci ho visto dentro piu di un forumista...

[Mavco Pizellonio]

E in effetti la Sicilia è la terra del 61-0 per Silvio. non so perchè la destra sia così forte nella nobilissima isola, mi sembra riduttivo spiegarlo con la mafia e la chiesa. queste ultime ci sono in molte altre regioni dove ogni tanto vince anche la sinistra, invece in Sicilia no, è la fedelissima di Silvio al pari del Lombardo-Veneto.

No anzi, per quanto mafia e clientelismi vari possano avere il loro peso, non è questo il motivo dello strapotere della destra in sicilia. Io lo so bene, perché lo vedo, anche negli individui apparentemente più evoluti. E' una tendenza alla destra "naturale", per così dire.

Giacché abbiamo citato Il Gattopardo, ti rimando al monologo del principe di Salina alla fine del quarto capitolo, laddove parla dei siciliani. Lo conosco a memoria, è molto ben fatto: Tomasi di Lampedusa sapeva di cosa parlava. In particolare le sue riflessioni sul sonno, sul senso di oblio, sul senso di morte, che in maniera molto acuta, in un passaggio rapido ma non secondario, l'autore mette in relazione col cibo - vera ossessione dei siciliani. Senso di morte. E' una cosa che sento quando sono qui, che sento anche dentro di me e che costituisce elemento imprescindibile di quella sensualità fortissima e maligna cui da qualche post cerco di alludere senza riuscire a descriverla.

E su quello che dicevo prima, sul mio sentirmi "un cretino" qui, sul mio stupore nel trovare delle librerie nel centro della piccola Ragusa, sull'impermeabilità dei siciliani (anche alla cultura, comunque la si intenda), ecco le parole di Sciascia. Significativamente, nemmeno lui risce a spiegarsi, procede per tentativi, per immagini.

[Silente]

In particolare le sue riflessioni sul sonno, sul senso di oblio, sul senso di morte, che in maniera molto acuta, in un passaggio rapido ma non secondario, l'autore mette in relazione col cibo - vera ossessione dei siciliani. Senso di morte.

E' qualcosa da cui sono stata sfiorata anch'io, e solo grazie a te l'ho messo a fuoco. Nel libro "L'onore dei Prizzi" si parla dei pranzi allucinanti del vecchietto capostipite della famiglia Prizzi, mafioso e malvagio fino alle ossa. I pranzi sono descritti con angosciosa puntigliosità, e sempre leggerli (ben pochi sono i libri che possiedo che non abbia letto almeno due o tre volte) mi ha dato un senso di disagio.
Ora capisco il perché: quei pranzi così ricchi mi evocavano un eco di morte, e solo ora mi è chiaro.

Sciascia. Una volta ebbi un'atroce discussione con un siciliano nel quale tentammo - inutilmente - di definire se Sciascia fosse annoverabile tra i padri della Patria. Ora mi sfugge il motivo per cui mi ci lasciai trascinare, forse fu la demenzialità di un momento, o la demenzialità dei partecipanti, me compresa, nonché la demenzialità del discorso, anche, ti basti sapere che come padre della Patria ci mettemmo De Gregori!
Comunque, su Sciascia ebbi modo di formarmi un'opinione grazie a Nando Dalla Chiesa, il quale racconta, nel libro "Delitto imperfetto" il modo in cui Sciascia si comportò con lui pubblicamente, quando egli, furente e pieno di dolore per la morte del padre, tentò di denunciare pubblicamente a più riprese chi fossero i reali mandanti dell'omicidio del padre, e Sciascia fu tra i suoi peggiori avversari, scrivendogli parole colme di veleno sulla carta stampata.
Forse è per quel che dici: il vezzo di identificarsi col più forte, ma in quel caso il più forte corrispondeva ai politici mafiosi...

[Mavco Pizellonio]

Naturalmente, sull'omicidio Dalla Chiesa e sulla polemica col figlio Nando che ne seguì, ti consiglio di leggere anche la "campana" Sciascia.

Puoi trovare la parte sciasciana di quella polemica in "Nero su nero", raccolta degli scritti che Sciascia compose per l'omonima rubrica del Corriere della Sera, e che puoi trovare all'interno dell'opera omnia dedicata all'autore curata da Bompiani.

Non posso dire di essere informato al punto da poter dare un'opinione in merito, ma ricordo dalla lettura degli interventi di Sciascia che la polemica fu davvero aspra.

[Antonchik]

Mavco sono affascinato dal concetto di "senso di ragn... ehm morte", me ne parleresti?

[Silente]

Naturalmente, sull'omicidio Dalla Chiesa e sulla polemica col figlio Nando che ne seguì, ti consiglio di leggere anche la "campana" Sciascia.

Puoi trovare la parte sciasciana di quella polemica in "Nero su nero", raccolta degli scritti che Sciascia compose per l'omonima rubrica del Corriere della Sera, e che puoi trovare all'interno dell'opera omnia dedicata all'autore curata da Bompiani.

Non posso dire di essere informato al punto da poter dare un'opinione in merito, ma ricordo dalla lettura degli interventi di Sciascia che la polemica fu davvero aspra.

Hai senz'altro ragione nel suggerirmi di non guardare da una finestra soltanto (anche se il mio amatissimo Fitzgerald scrisse che "Dopotutto, la vita si osserva con maggior vantaggio da una finestra sola") però ricordo di aver letto degli stralci, non saprei dove, delle polemiche di quei giorni, e che Sciascia fu davvero odioso. Di più: ingiustificabile, perché non ebbe rispetto neppure davanti al dolore di un figlio affranto.