Parzialmente condivisibile, parzialmente opinabile.Helmut ha scritto:Le sale cinematografiche sono spazi privati, quindi sono liberi di imporre regole e restrizioni (non in contrasto con la Legge) per tutelare i loro interessi economici.Drogato_ di_porno ha scritto:Da bravo liberista parli di " liberta' di decidere i prezzi di vendita"; ma la "libertà" è anche di portarmi una bibita da sotto comprata costi inferiori. Il tizio che ti controlla all'entrata è libertà? Lo so che nessuno mi costringe a consumare dentro: ma se dopo 3 ore mi vien sete che faccio? sto con la bocca che mi brucia?
Se non hai la capacita' di soffrire la sete per sole 3 ore (e poi andarti a fare un bel birrone in un locale a buon mercato fuori dal cinema, magari con un gruppo di amici o con la fidanzata) é un problema tuo, non della catena di distribuzione.
L'esercizio dell'attività di impresa e della libera iniziativa economica incontrano sempre il limite del decoro e della dignità umana. Mi spiego in soldoni: la loro libertà di adottare strategie di marketing incontra comunque il limite del rispetto altrui.
Ovvio che mi pososno fermare se mi porto cocacola, se fumo in sala, se mi porto un paninazzo da fuori. Questo va bene.
Non possono però, a mio avviso, impedirmi di portare con me una bottiglietta d'acqua, che può essere considerata una prima necessità e non un bene voluttuario come i precedenti.
IO la vedo come un'esagerazione della loro libertà di impresa, e come un'indebita imposizione al privato cittadino.