Sul significato e sul peso di una pacca sul culo si puó discutere, ma il principio della "libertà di autoderminazione del soggetto passivo nella sua sfera sessuale" mi sembra ineccepibile...TGCOM ha scritto:La Cassazione ha confermato la condanna per violenza sessuale a 11 mesi e 10 giorni di reclusione, con la condizionale, inflitta a un magistrato colpevole di aver toccato con mosse "improvvise e repentine" il sedere di una dirigente della Suprema corte e quello di altre due impiegate. Il giudice è stato condannato per aver compiuto "il toccamento lascivo dei glutei, con abuso di relazioni di ufficio in quanto magistrato della Corte suprema".
Invano l'imputato, Michele Annunziata, ha tentato di difendersi, davanti ai suoi stessi colleghi, sostenendo che quelle pacche sul sedere "se mai ci sono state, altro non erano che comportamenti volgari, ma non incidenti sulla libertà di determinazione sessuale dei soggetti passivi". La Terza sezione penale che lo ha giudicato gli ha risposto che rientra nella nozione di violenza sessuale "qualsiasi atto che, risolvendosi in un contatto corporeo tra soggetto attivo e soggetto passivo, ancorchè fugace ed estemporaneo, sia finalizzato e normalmente idoneo a porre in pericolo la libertà di autoderminazione del soggetto passivo nella sua sfera sessuale".
Qui invece viene il bello! Condanna cassata perchè l'eventuale spettatore non si sarebbe eccitato. In altre parole, la ratio della norma sugli atti osceni è di punire chi fa arrapare la gente... Che mondo malato.TGCOM ha scritto:E' stata invece eliminata la condanna a venti giorni di reclusione inflitta al giudice molestatore per il delitto di "atti osceni", sostenendo che "chi avesse assistito agli atti compiuti dall'imputato (sicuramente inopportuni e poco consoni sia alla funzione di chi li poneva in essere sia alla sede in cui trovavano esplicazione) non avrebbe provato alcuna eccitazione erotica.


Fonte del tutto: TGCOM.it