Il bello è che hanno votato anche per "roma capitale"... anche questo serviva a fare il federalismoDrogato_ di_porno ha scritto:ieri si sono bevuto il rifinanziamento della missione all'estero, e senza tante storie perchè Napolitajno si è incazzato. Qualche finto mugugno di Calderoli e Maroni che ha fatto fumare i coglioni al Giorgio.
Alla base racconteranno di un sacrificio necessario per fare il federalismo
[O.T.] Tributo ai leghisti
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
per poi trasferire i ministeri al nord contro il loro votobellavista ha scritto:Il bello è che hanno votato anche per "roma capitale"...
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
voi scherzate, ma immaginate quando scopriranno che i numeri sono arabibellavista ha scritto:Bisognerebbe dirglielo che sono prodotti extracomunitari, evidentemente non lo sanno.Il Fede ha scritto:I leghisti mangiano solo il cibo italiano? Non prendono nemmeno il caffè o il thè?Parakarro ha scritto:
cazzo, sei leghista, sei idiota, sei contro lo straniero.....mangiati una nutria...
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.
Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
l'hanno già scoperto, e si vedesuperflowerpunkdiscopop ha scritto:voi scherzate, ma immaginate quando scopriranno che i numeri sono arabibellavista ha scritto:Bisognerebbe dirglielo che sono prodotti extracomunitari, evidentemente non lo sanno.Il Fede ha scritto:I leghisti mangiano solo il cibo italiano? Non prendono nemmeno il caffè o il thè?Parakarro ha scritto:
cazzo, sei leghista, sei idiota, sei contro lo straniero.....mangiati una nutria...
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017
Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Fuma leghista, compra le sigarette della Padania

Le ha segnalate un cittadino di Ponteranica (Bergamo) al quotidiano online Bergamonews.it: in una tabaccheria si vendono sigarette leghiste, o meglio sigarette denominate “Terre del Nord Padania”. Non si tratta, però, di una trovata goliardica del partito di Bossi e del ministro bergamasco Roberto Calderoli, ma di un’iniziativa ufficiale e assolutamente regolare: risale infatti ad aprile il decreto del ministero dell’Economia con il quale si iscrive al monopolio di Stato la marca di sigarette “Terre del Nord”, su richiesta dell’omonima società “Terre del Nord srl”.
SIGARETTE MADE IN PADANIA – Sul pacchetto, rigorosamente verde, compare anche la dicitura “Padania” e sul retro si legge: “dalla selezione dei migliori tabacchi della Val Padana rinasce il gusto unico e inconfondibile delle Terre del Nord”. Essendo un prodotto riconosciuto dal monopolio di Stato le sigarette padane, potenzialmente, potrebbero arrivare in tutta Italia. Ma già al raduno leghista di Pontida “se ne sono vendute molte”, come afferma il presidente bergamasco della federazione italiana tabaccai, Luca Mangili.
TERRE PADANE SRL - Ecco come Bergamonews spiega l’arrivo in tabaccheria di queste sigarette.
Il ministero dell’Economia ha decretato il 12 aprile l’iscrizione al Monopolio di Stato delle sigarette “Terre del Nord” su richiesta della “Terre del Nord srl”. “Ma certo che è così. Iniziano ad arrivare anche in tabaccheria quelle sigarette con il logo del monopolio di Stato, non potrebbe essere diversamente – dice Luca Mangili, presidente a Bergamo della Federazione tabaccai -. Senza autorizzazione del monopolio rischieremmo la chiusura. Sono sigarette regolari come tutte le altre, non ci si deve stupire di niente: è da mesi che in tabaccheria ci sono le sigarette “Che Guevara”. Probabilmente qualche società ha deciso di unire ai gusti del tabacco i gusti politici, non ci vedo nulla di male”.Ai leghisti, intanto piacciono. “Posso solo dire – aggiunge Mangili – che a Pontida ne sono state vendute parecchie”.
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... a-padania/

Le ha segnalate un cittadino di Ponteranica (Bergamo) al quotidiano online Bergamonews.it: in una tabaccheria si vendono sigarette leghiste, o meglio sigarette denominate “Terre del Nord Padania”. Non si tratta, però, di una trovata goliardica del partito di Bossi e del ministro bergamasco Roberto Calderoli, ma di un’iniziativa ufficiale e assolutamente regolare: risale infatti ad aprile il decreto del ministero dell’Economia con il quale si iscrive al monopolio di Stato la marca di sigarette “Terre del Nord”, su richiesta dell’omonima società “Terre del Nord srl”.
SIGARETTE MADE IN PADANIA – Sul pacchetto, rigorosamente verde, compare anche la dicitura “Padania” e sul retro si legge: “dalla selezione dei migliori tabacchi della Val Padana rinasce il gusto unico e inconfondibile delle Terre del Nord”. Essendo un prodotto riconosciuto dal monopolio di Stato le sigarette padane, potenzialmente, potrebbero arrivare in tutta Italia. Ma già al raduno leghista di Pontida “se ne sono vendute molte”, come afferma il presidente bergamasco della federazione italiana tabaccai, Luca Mangili.
TERRE PADANE SRL - Ecco come Bergamonews spiega l’arrivo in tabaccheria di queste sigarette.
Il ministero dell’Economia ha decretato il 12 aprile l’iscrizione al Monopolio di Stato delle sigarette “Terre del Nord” su richiesta della “Terre del Nord srl”. “Ma certo che è così. Iniziano ad arrivare anche in tabaccheria quelle sigarette con il logo del monopolio di Stato, non potrebbe essere diversamente – dice Luca Mangili, presidente a Bergamo della Federazione tabaccai -. Senza autorizzazione del monopolio rischieremmo la chiusura. Sono sigarette regolari come tutte le altre, non ci si deve stupire di niente: è da mesi che in tabaccheria ci sono le sigarette “Che Guevara”. Probabilmente qualche società ha deciso di unire ai gusti del tabacco i gusti politici, non ci vedo nulla di male”.Ai leghisti, intanto piacciono. “Posso solo dire – aggiunge Mangili – che a Pontida ne sono state vendute parecchie”.
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... a-padania/
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Cazzo i famosi tabacchi della val padana. Peccato che ho smesso di fumare 10 anni fa, quasi quasi ricomincio solo per poter assaporare questa prelibatezzaIl Fede ha scritto:“dalla selezione dei migliori tabacchi della Val Padana"/
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Ma il tabacco ha bisogno di sole per crescere ed essiccareIl Fede ha scritto: SIGARETTE MADE IN PADANIA – Sul pacchetto, rigorosamente verde, compare anche la dicitura “Padania” e sul retro si legge: “dalla selezione dei migliori tabacchi della Val Padana rinasce il gusto unico e inconfondibile delle Terre del Nord”. Essendo un prodotto riconosciuto dal monopolio di Stato le sigarette padane, potenzialmente, potrebbero arrivare in tutta Italia. Ma già al raduno leghista di Pontida “se ne sono vendute molte”, come afferma il presidente bergamasco della federazione italiana tabaccai, Luca Mangili.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
sono appena tornato dalla PRIMA FESTA DEL PD a Pontida!!!!!
ho giocato a tombola ma non ho vinto.... uff.. la birra costava 3,7 euro
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Ed ecco che cade anche l'ultimo vessillo leghista...
L'evasione non cercatela solo al Sud
di Paolo Bricco
9 luglio 2011
Prendi il reddito dichiarato al Fisco ai fini dell'Irpef. Pesalo sul Pil generato dalle singole regioni. E non troverai grandi differenze fra Nord e Sud. Anzi. La percentuale che ricavi è compresa fra il 48 e il 52 per cento.
Questo indicatore viene calcolato in un paper della Svimez dal provocatorio titolo 'L'Italia unita nell'evasione fiscale'. Un breve saggio scientifico, scritto da Franca Moro e da Federico Pica, anche in risposta alla rappresentazione che l'Agenzia delle Entrate ha dato negli ultimi giorni delle differenze fra il Nord e il Sud. «E ci credo che l'Irpef è di 2.929 euro a testa in Liguria e di 1.249 euro a testa in Calabria. Ha un valore reale più alto dove c'è più ricchezza. Non ha senso fare passare il messaggio che, se in una regione l'Irpef procapite è più bassa, è perché lì alligna l'evasione», dice con energia al Sole 24 Ore Pica, docente di Economia pubblica all'università Federico II di Napoli, che in fatto di fisco e di squilibri fra Settentrione e Mezzogiorno è una figura intellettuale contrapponibile a quella di Luca Ricolfi, autore del volume 'Il sacco del Nord. Saggio sulla giustizia territoriale'.
grafici
La mappa dell'evasione
L'indicatore formato dal reddito dichiarato sul Pil, per quanto non consideri i diversi pesi assunti nelle specifiche realtà da stipendi privati e pubblici, ha un merito: cancella qualunque ipotesi antropologica che il meridionale evada più del settentrionale. La Sicilia è al 51 per cento. La Lombardia è al 49,3 per cento. «Se i lombardi fossero per natura più virtuosi - spiega Pica - sarebbero al 60%, se i siciliani fossero per natura più disonesti sarebbero al 40 per cento. Ma non è così». Allo stesso modo, in Trentino Alto Adige il reddito dichiarato vale il 47,8% del Pil, in Puglia il 53,2 per cento. Usando l'indice più sintetico, quello relativo alle aree del Paese, si scopre che il Mezzogiorno è al 51,2%, mentre il Centro-Nord è al 49,5 per cento. In generale, in tutto il paese il rapporto fra reddito dichiarato e Pil è pari al 49,9 per cento.
L'omogeneità dei comportamenti degli italiani viene confermata da un altro indicatore: il confronto fra il reddito dichiarato ai fini dell'Irpef e il reddito disponibile delle famiglie (depurato dalle prestazioni sociali, maggiori al Sud) è pari all'81% in tutto il paese, all'82% al Sud e all'80,7% nel Centro-Nord: secondo questi conteggi effettuati dalla Svimez su dati dell'Istat e dell'Agenzia delle Entrate, la quota di reddito evasa sarebbe di un punto superiore al Centro-Nord (19%) rispetto al Sud (18%).
«A livello regionale - scrivono Pica e Moro nel loro paper - il livello più elevato di evasione si registrerebbe nel Veneto (22,4%)». Pica non ha voglia di scadere nella polemica politica: «Il Nord-Est granaio elettorale della Lega? Non lo so. Le cronache raccontano di un fisco molto duro con i piccoli imprenditori di quell'area. Certo, però, osservando le statistiche, mi chiedo quanto siano bravi i commercialisti veneti...».
C'è, poi, un altro elemento che viene sottolineato dagli economisti radunati nel cenacolo che fu di Pasquale Saraceno e di Donato Menichella. Il tradimento strutturale dell'articolo 53 della Costituzione, che fissa la progressività del sistema tributario italiano: la percentuale di ricchezza sottratta ai contribuenti deve crescere al crescere del reddito, un principio ripreso dalla legge delega 42/2009 sul federalismo fiscale. Dunque, qualcosa che avrebbe dovuto caratterizzare la Prima e la Seconda Repubblica e che dovrebbe connotare anche la Terza.
La Svimez calcola che la pressione fiscale prodotta dall'Irpef, che è progressiva, è del 9,6% al Sud, mentre al Centro-Nord è del 12,1 per cento. Due punti e mezzo di differenza, in regioni molto diverse. Poca roba. C'è poi l'effetto compensativo dell'Ires (imposta proporzionale, l'aliquota è costante) e dell'Iva (nella sostanza regressiva). Alla fine, con tanti saluti alla progressività fissata per Costituzione, le imposte sul Pil sono pari al 21,4% al Sud e al 22,9% al Centro-Nord. «Con uno scarto così minimo - constata Pica - la progressività resta una pura enunciazione teorica».
Gli economisti della Svimez ricordano come l'evasione sia un fenomeno complesso, con tratti quasi incomparabili da regione a regione: «Al Sud ci sono tanti evasori per piccoli importi. Al Nord c'è una evasione più organizzata e per somme gigantesche. Nel Mezzogiorno l'evasione riguarda attività marginali artigianali e di servizio, visibili e diffuse sul territorio, che non pagando i tributi dovuti riescono a rimanere sul mercato. Al Nord a evadere sono contribuenti e imprese con elevati livelli di reddito che consumano la loro evasione non alla luce del sole, ma nei loro uffici e in quelli dei loro commercialisti. Si possono figurare una evasione per sopravvivenza al Sud e una evasione per accumulazione di ricchezza al Nord».
Sullo sfondo dello scenario delineato dalla Svimez, compare il problema della strategia attuata dall'Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza. Studi di settore, controlli, ispezioni, verifiche. Spese da contenere, perché l'intera macchina fiscale deve rispondere a criteri di risparmio e di economicità. Budget da raggiungere. «Si combatte l'evasione - osserva a questo proposito Pica - in maniera uguale, a mio avviso, in tutto il territorio nazionale. L'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza dovrebbero avere strategie differenti. Non succede. E questo è un problema. Dato che l'evasione al Sud è una cosa. Al Nord è tutta un'altra cosa».
Fonte
L'evasione non cercatela solo al Sud
di Paolo Bricco
9 luglio 2011
Prendi il reddito dichiarato al Fisco ai fini dell'Irpef. Pesalo sul Pil generato dalle singole regioni. E non troverai grandi differenze fra Nord e Sud. Anzi. La percentuale che ricavi è compresa fra il 48 e il 52 per cento.
Questo indicatore viene calcolato in un paper della Svimez dal provocatorio titolo 'L'Italia unita nell'evasione fiscale'. Un breve saggio scientifico, scritto da Franca Moro e da Federico Pica, anche in risposta alla rappresentazione che l'Agenzia delle Entrate ha dato negli ultimi giorni delle differenze fra il Nord e il Sud. «E ci credo che l'Irpef è di 2.929 euro a testa in Liguria e di 1.249 euro a testa in Calabria. Ha un valore reale più alto dove c'è più ricchezza. Non ha senso fare passare il messaggio che, se in una regione l'Irpef procapite è più bassa, è perché lì alligna l'evasione», dice con energia al Sole 24 Ore Pica, docente di Economia pubblica all'università Federico II di Napoli, che in fatto di fisco e di squilibri fra Settentrione e Mezzogiorno è una figura intellettuale contrapponibile a quella di Luca Ricolfi, autore del volume 'Il sacco del Nord. Saggio sulla giustizia territoriale'.
grafici
La mappa dell'evasione
L'indicatore formato dal reddito dichiarato sul Pil, per quanto non consideri i diversi pesi assunti nelle specifiche realtà da stipendi privati e pubblici, ha un merito: cancella qualunque ipotesi antropologica che il meridionale evada più del settentrionale. La Sicilia è al 51 per cento. La Lombardia è al 49,3 per cento. «Se i lombardi fossero per natura più virtuosi - spiega Pica - sarebbero al 60%, se i siciliani fossero per natura più disonesti sarebbero al 40 per cento. Ma non è così». Allo stesso modo, in Trentino Alto Adige il reddito dichiarato vale il 47,8% del Pil, in Puglia il 53,2 per cento. Usando l'indice più sintetico, quello relativo alle aree del Paese, si scopre che il Mezzogiorno è al 51,2%, mentre il Centro-Nord è al 49,5 per cento. In generale, in tutto il paese il rapporto fra reddito dichiarato e Pil è pari al 49,9 per cento.
L'omogeneità dei comportamenti degli italiani viene confermata da un altro indicatore: il confronto fra il reddito dichiarato ai fini dell'Irpef e il reddito disponibile delle famiglie (depurato dalle prestazioni sociali, maggiori al Sud) è pari all'81% in tutto il paese, all'82% al Sud e all'80,7% nel Centro-Nord: secondo questi conteggi effettuati dalla Svimez su dati dell'Istat e dell'Agenzia delle Entrate, la quota di reddito evasa sarebbe di un punto superiore al Centro-Nord (19%) rispetto al Sud (18%).
«A livello regionale - scrivono Pica e Moro nel loro paper - il livello più elevato di evasione si registrerebbe nel Veneto (22,4%)». Pica non ha voglia di scadere nella polemica politica: «Il Nord-Est granaio elettorale della Lega? Non lo so. Le cronache raccontano di un fisco molto duro con i piccoli imprenditori di quell'area. Certo, però, osservando le statistiche, mi chiedo quanto siano bravi i commercialisti veneti...».
C'è, poi, un altro elemento che viene sottolineato dagli economisti radunati nel cenacolo che fu di Pasquale Saraceno e di Donato Menichella. Il tradimento strutturale dell'articolo 53 della Costituzione, che fissa la progressività del sistema tributario italiano: la percentuale di ricchezza sottratta ai contribuenti deve crescere al crescere del reddito, un principio ripreso dalla legge delega 42/2009 sul federalismo fiscale. Dunque, qualcosa che avrebbe dovuto caratterizzare la Prima e la Seconda Repubblica e che dovrebbe connotare anche la Terza.
La Svimez calcola che la pressione fiscale prodotta dall'Irpef, che è progressiva, è del 9,6% al Sud, mentre al Centro-Nord è del 12,1 per cento. Due punti e mezzo di differenza, in regioni molto diverse. Poca roba. C'è poi l'effetto compensativo dell'Ires (imposta proporzionale, l'aliquota è costante) e dell'Iva (nella sostanza regressiva). Alla fine, con tanti saluti alla progressività fissata per Costituzione, le imposte sul Pil sono pari al 21,4% al Sud e al 22,9% al Centro-Nord. «Con uno scarto così minimo - constata Pica - la progressività resta una pura enunciazione teorica».
Gli economisti della Svimez ricordano come l'evasione sia un fenomeno complesso, con tratti quasi incomparabili da regione a regione: «Al Sud ci sono tanti evasori per piccoli importi. Al Nord c'è una evasione più organizzata e per somme gigantesche. Nel Mezzogiorno l'evasione riguarda attività marginali artigianali e di servizio, visibili e diffuse sul territorio, che non pagando i tributi dovuti riescono a rimanere sul mercato. Al Nord a evadere sono contribuenti e imprese con elevati livelli di reddito che consumano la loro evasione non alla luce del sole, ma nei loro uffici e in quelli dei loro commercialisti. Si possono figurare una evasione per sopravvivenza al Sud e una evasione per accumulazione di ricchezza al Nord».
Sullo sfondo dello scenario delineato dalla Svimez, compare il problema della strategia attuata dall'Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza. Studi di settore, controlli, ispezioni, verifiche. Spese da contenere, perché l'intera macchina fiscale deve rispondere a criteri di risparmio e di economicità. Budget da raggiungere. «Si combatte l'evasione - osserva a questo proposito Pica - in maniera uguale, a mio avviso, in tutto il territorio nazionale. L'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza dovrebbero avere strategie differenti. Non succede. E questo è un problema. Dato che l'evasione al Sud è una cosa. Al Nord è tutta un'altra cosa».
Fonte
"Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno" - Sir Winston Churchill
Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

e pensare che c'è chi dice che gli Italiani non esistono perchè non c'è nulla che li accomuna...tse...
quanta cazzo di ignoranza che c'è in giro...
"Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno" - Sir Winston Churchill
Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Lo studio è in netta controtendenza rispetto alla letteratura sull'argomento a causa di errori metodologici:}}Tristan ha scritto:
e pensare che c'è chi dice che gli Italiani non esistono perchè non c'è nulla che li accomuna...tse...
quanta cazzo di ignoranza che c'è in giro...
- vengono considerati i redditi dichiarati rispetto ai redditi disponibili, ma i redditi disponibili sono i redditi dopo le imposte. Quindi sono dati già viziati dalla depurazione dell'evasione.
- nei redditi conteggiati sono compresi tutti quelli pagati dalla Pubblica Amministrazione sui quali non è possibile evadere. Questo alza la quota del Sud, dove gli stipendi pubblici sono in gran numero rispetto al Nord. Il confronto andrebbe fatto solo sui redditi in cui è possibile evadere.
- nelle dichiarazioni dei redditi ai fini IRPEF si devono dichiarare anche i redditi da pensione che lo Svimez esclude dal calcolo.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
i ministeri a MONZA sono la comica più grande della lega. Perchè li volevano fare a milano poi ha visto pisapia e loro per ripicca li hanno spostatidboon ha scritto:il 23 luglio si comincia a lavorare !
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 40792.html
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Sarebbe come voler fare il ministero dell'industria a Torino e siccome vince fassino decidere di farlo a Cuneo
Che poi non saranno ministeri, saranno al massimo dipartimenti. Ma tanto il leghista meglio è coglione e quindi sarà convinto che hanno spostato 3 ministeri al nord (quando già la russa si era fatto il dipartimento della difesa a milano senza dire un cazzo a nessuno
Popolo di coglioni (così un po' in generale
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Giulio Tremonti ha scritto:Lo studio è in netta controtendenza rispetto alla letteratura sull'argomento a causa di errori metodologici:}}Tristan ha scritto:
e pensare che c'è chi dice che gli Italiani non esistono perchè non c'è nulla che li accomuna...tse...
quanta cazzo di ignoranza che c'è in giro...
- vengono considerati i redditi dichiarati rispetto ai redditi disponibili, ma i redditi disponibili sono i redditi dopo le imposte. Quindi sono dati già viziati dalla depurazione dell'evasione.
- nei redditi conteggiati sono compresi tutti quelli pagati dalla Pubblica Amministrazione sui quali non è possibile evadere. Questo alza la quota del Sud, dove gli stipendi pubblici sono in gran numero rispetto al Nord. Il confronto andrebbe fatto solo sui redditi in cui è possibile evadere.
- nelle dichiarazioni dei redditi ai fini IRPEF si devono dichiarare anche i redditi da pensione che lo Svimez esclude dal calcolo.
quindi dici che a parte un momento in cui avevo creduto che anche il norde è peccatore quanto il sudde, invece tutto è come sempre, il vizio è da una parte e la virtù dall'altra?
pur essendo terrone, e di quelli che condannano, senza se e senza ma, le storture meridionali, ritengo, per quella che è la mia esperienza, che la seguente citazione
sia del tutto aderente alla realtà e fotografi molto bene questo paese...
«Al Sud ci sono tanti evasori per piccoli importi. Al Nord c'è una evasione più organizzata e per somme gigantesche. Nel Mezzogiorno l'evasione riguarda attività marginali artigianali e di servizio, visibili e diffuse sul territorio, che non pagando i tributi dovuti riescono a rimanere sul mercato. Al Nord a evadere sono contribuenti e imprese con elevati livelli di reddito che consumano la loro evasione non alla luce del sole, ma nei loro uffici e in quelli dei loro commercialisti. Si possono figurare una evasione per sopravvivenza al Sud e una evasione per accumulazione di ricchezza al Nord».
PS
Tolto, naturalmente, che anche al sud possano esserci, e ci siano, grandi evasori, e che il differente tipo di evasione non giustifica nulla e nessuno, nemmeno il tipo di politiche antievasione e di sviluppo attuate senza criterio
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Rilevo che da una parte si fanno appelli per colpire duramente l'evasione fiscale e dall'altra si fa giustificazionismo e si dice che al Sud si evade per magna'. Rigore ma non per tutti, sostanzialmente.
E, comunque, non è vero nemmeno che al Sud si evade per magna', visto la discrepanza tra consumi e reddito nel Mezzogiorno, qui.

E, comunque, non è vero nemmeno che al Sud si evade per magna', visto la discrepanza tra consumi e reddito nel Mezzogiorno, qui.

...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]

