belnudo ha scritto:
poiché è appurato che non ho il tuo fine cervello, potresti spiegarmi cosa trovi di idiota in quell'articolo?
mi basta un bignami, desidero capire...
Non ci credo, non ci credo che qualcono possa apprezzare quell'articolo.
Usa l'immaginazione, perche' fortunatamente e' difficilissimo che qualcuno di noi possa trovarsi in quella situazione.
Provaci. Stai passeggiando in centro, tra la gente. Ad un tratto senti degli spari e vedi persone cadere a terra insanguinate. Ancora spari, gente che cade, gente che corre, urla, spinte.
Tu non scappi, ma cerchi di fermare la gente terrorizzata per organizzare una sortita: "Raga dai, almeno una 50ina stia qui, dai che ci lanciamo contro di lui, qualcuno crepa ma alla fine ce la faremo. Signora scusi, aspetti! Ehi ragazzino, vieni qui! Ma dove correte tutti"
BANG
Guarda meno film americani, vai al poligono per renderti conto di cosa sto parlando (basta il rumore per terrorizzare la gente, un rumore inconfondibile)
Feltri e' una testa di cazzo, e quell'articolo rimarrà negli annali per la sua imbecillità. Se qualcuno crede possa avere un senso ha dei problemi. Tu ne hai.
Tra parentesi, oggi arrivano i vaffanculo Feltri anche da parte dei lettori di quella spazzatura.
Fede, qualcuno e' sano anche di la:
La rivolta dei lettori del Giornale contro Feltri
L’ultima sparata di Vittorio Feltri è riuscita a far imbufalire anche i suoi fan più accaniti. Appena postato sul web, l’editoriale in cui l’ex direttore del Giornale accusava i giovani laburisti massacrati ad Utoya di essere stati “incapaci di reagire” – perché se “cinquanta persone si lan-ciano insieme sul killer hanno la possibilità di farlo a pezzi con le nude mani”, e loro invece, “egoisti”, non hanno avuto il coraggio di farlo – i lettori del quotidiano di Alessandro Sallusti si sono scagliati contro il fondatore di Libero, neanche si trattasse di una firma dell’odiato Fatto.
“Articolo semplicemente delirante. E vergognoso”, scrive Paolo. “Totò avrebbe detto: Feltri… ma mi faccia il piacere!”, attacca Vincenzo. “Guardi che la redazione del giornale l’ha informata male – ironizza Andrea – Era un campo politico giovanile dei progressisti non un campo militare di militanti di Al Qaida”. “Feltri, leggi questo articolo a Oslo.. vediamo cosa ti dicono”, è l’invito di Kellerman.
Sulle pagine web del quotidiano di via Negri nessuno prende le difese dell’ex direttore. Troppo assurde le tesi sostenute nell’articolo, troppo incredibile, disumano, sporcare il ricordo di quei giovani militanti per un’inutile speculazione di un egotista sull’egotismo. Scorrendo l’elenco dei commenti viene giù una carrellata di critiche e disapprovazioni: “vergognoso”, “un capolavoro di disinformazione”, “articolo dilettantesco”, “offensivo ed inutile”. “Mi sa tanto che diventerò una ex lettrice!”, scrive Stellì. “Belle parole – scrive Luca - poi però bisogna andare incontro ad un pazzo con un mitragliatore”.
Un lettore prende in giro il giornalista bergamasco, ricordando la formula che ilgiornale.it impone ai commentatori: “Ti preghiamo di usare un linguaggio rispettoso degli altri e delle regole espresse nel disclaimer. Sii conciso e rileggi sempre il tuo commento prima di inviarlo”. “Questo è quanto il Suo giornale richiede a noi lettori prima di commentare un articolo – annota Bevanda - Dovrebbe fare lo stesso anche Lei prima di pubblicare un articolo”.
“Signor Feltri, le auguro di tutto cuore di vivere l’esperienza nella quale si sono trovati questi ragazzi, di tutto cuore”, è l’auspicio sinistro di un Francesco.