OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

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zio
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#706 Messaggio da zio »

alexora ha scritto:Lo scorso 23 Dicembre, Berlusconi affermo': “Sono legato da un'amicizia vera con tutti i leader dei Paesi nordafricani, con Mubarak e la sua famiglia, con Bouteflika, con Gheddafi e Ben Ali

qualcuno a sinistra, per sbeffeggiarlo, definì Berlusconi "un piazzista".
questo concetto si renderà utile quando i nostri politici tutti, con diversi modi e atteggiamenti, dovranno spiegare come mai dal 2000 a solo un anno fa, gheddafi era osannato e ricevuto in pompa magna in italia.


cmq difficile capire cosa diventerà il nord africa (tunisia, libia, egitto). difficile capire se riusciranno a dare rappresentanze moderne e democratiche ai loro paesi.
oppure se diventeranno ancora il luogo di qualche nuovo fondamentalismo o despotismo.
il futuro diplomatico con queste nazioni è incerto.
di interlocutori certi non mi pare ce ne siano.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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Drogato_ di_porno
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#707 Messaggio da Drogato_ di_porno »

l'ultima è che Gheddafi è scappato in Tunisia come Rommel nel 1943
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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SoTTO di nove
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#708 Messaggio da SoTTO di nove »

l'occidente si è schierato vergognosamente contro Gheddafi (badate che non lo amo)in una normalissima guerra civile iniziata solo perchè i ribelli avevano la garanzia dell'appoggio della Francia senza che ci siano stati i fantomatici raid aerei del rais sulla folla di Bengasi (i giornalisti presenti a Bengasi non avevano neanche una foto per documentare queste stragi poi appena hanno bombardato i francesi le immagini delle nostre bombe sono uscite subito).Invece in Siria -Yemen tutto tace
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
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El Diablo
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#709 Messaggio da El Diablo »

Amazzoni Gheddafi, ci ha stuprate
Psicologa Bengasi a Times of Malta, ho raccolto 5 denunce
(ANSA) - ROMA, 28 AGO - Cinque delle ''amazzoni'' di Gheddafi, le donne guardie del corpo del dittatore, hanno denunciato a una psicologa di Bengasi di essere state violentate dal rais e dai suoi figli. Lo riferisce il quotidiano maltese 'Times of Malta'.
Le donne hanno raccontato di essere state prima violentate da Muammar, poi ''passate'' a uno dei suoi figli e ad alti ufficiali. Una di queste donne ha detto di essere stata costretta col ricatto a diventare una 'amazzone' e poi stuprata dal rais.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 10971.html
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dostum
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#710 Messaggio da dostum »

El Diablo ha scritto:Amazzoni Gheddafi, ci ha stuprate
Psicologa Bengasi a Times of Malta, ho raccolto 5 denunce
(ANSA) - ROMA, 28 AGO - Cinque delle ''amazzoni'' di Gheddafi, le donne guardie del corpo del dittatore, hanno denunciato a una psicologa di Bengasi di essere state violentate dal rais e dai suoi figli. Lo riferisce il quotidiano maltese 'Times of Malta'.
Le donne hanno raccontato di essere state prima violentate da Muammar, poi ''passate'' a uno dei suoi figli e ad alti ufficiali. Una di queste donne ha detto di essere stata costretta col ricatto a diventare una 'amazzone' e poi stuprata dal rais.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 10971.html
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Fà il paio con questa

La giornalista con la pistola ora «spara» sul Raìs

TRIPOLI - Hala Misrati, la presentatrice libica pro-regime apparsa in tv armata di pistola domenica scorsa e poi arrestata dai ribelli, ora è passata dalla loro parte. Una settimana fa, si diceva pronta a difendere il Raìs e a resistere fino all' ultimo contro i «traditori». Oggi parla di «regime del tiranno» e chiede scusa ai rivoluzionari del 17 febbraio. In una conferenza stampa ieri ha raccontato di non essersi mai sentita in pericolo dopo l' arresto. «Quando hanno capito che ero io, non hanno usato nessuna forma di violenza», ha detto.
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Enrico Pallazzo
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#711 Messaggio da Enrico Pallazzo »

cambia tutto per non cambiare nulla.
è sempre amore!

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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#712 Messaggio da Woyzeck »

Enrico Pallazzo ha scritto:cambia tutto per non cambiare nulla.

Allora qualcosa in Libia l'abbiamo lasciato.


I frutti dell'italico genio crescono rigogliosi in terra d'Africa.
Nulla può il volger del tempo per arrestare il cammino della civiltà Ario-Latina.

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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#713 Messaggio da jackburton »

Enrico Pallazzo ha scritto:cambia tutto per non cambiare nulla.

Esplosioni verdi... gente che entra ed esce volando... aahh, non puo' essere vero...
"Mena il tuo colpo migliore amico, non mi fai paura!"

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El Diablo
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#714 Messaggio da El Diablo »

Jena :D
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Trez
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#715 Messaggio da Trez »

El Diablo ha scritto:Amazzoni Gheddafi, ci ha stuprate
Psicologa Bengasi a Times of Malta, ho raccolto 5 denunce
(ANSA) - ROMA, 28 AGO - Cinque delle ''amazzoni'' di Gheddafi, le donne guardie del corpo del dittatore, hanno denunciato a una psicologa di Bengasi di essere state violentate dal rais e dai suoi figli. Lo riferisce il quotidiano maltese 'Times of Malta'.
Le donne hanno raccontato di essere state prima violentate da Muammar, poi ''passate'' a uno dei suoi figli e ad alti ufficiali. Una di queste donne ha detto di essere stata costretta col ricatto a diventare una 'amazzone' e poi stuprata dal rais.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 10971.html
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ma la biondina???..magrebina?? :flash:
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)


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dboon
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#717 Messaggio da dboon »

Drogato_ di_porno ha scritto:l'ultima è che Gheddafi è scappato in Tunisia come Rommel nel 1943
guarda caso non si riesce a trovare


http://news-notizie.wineuropa.it/notizi ... -euro.html

:bonk: :bonk: :bonk:
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dostum
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#718 Messaggio da dostum »

Grazie Cia

Al Jazeera è, in questo momento, il più importante canale televisivo del mondo. Nessun altro network mediatico, infatti, ha la capacità di arrivare ad un pubblico tanto vasto, e in più con un grado di influenza fuori dal normale. Trecento o quattrocento milioni di potenziali telespettatori, senza contare i migranti che continuano a seguirla nei paesi occidentali, una ventina di paesi e di redazioni sparse per il mondo arabo, e un grado di affidabilità e legittimità che nel frattempo si è andata conquistando nell’opinione pubblica, che la rendono nei fatti uno dei media più influenti del pianeta.
Al Jazeera, soprattutto, è il network televisivo che ha fomentato, incanalato e narrato le rivolte arabe dei mesi scorsi. La sua cronaca quotidiana, i suoi inviati dentro le proteste, le sue interviste esclusive, ma soprattutto il suo parteggiare apertamente per le rivolte, hanno contribuito a creare, nell’opinione pubblica araba, quell’epicità necessaria che rendeva quelle manifestazioni non semplici proteste, ma il segno di una storia che cambiava di segno. Tutto questo ha anche influito nell’opinione pubblica occidentale, felice di citare in ogni dove il presunto media arabo indipendente che raccontava le lotte in una maniera che non aveva precedenti. Insomma, Al Jazeera ha rappresentato, in questi anni, il più classico degli strumenti con cui formare l’opinione pubblica e amplificare i messaggi che dovevano essere trasmessi alle popolazioni arabe.

Bene, oggi, grazie alle rivelazioni sempre preziosissime di Wikileaks, veniamo a sapere che il suo direttore generale era un agente della CIA. Wadah Khanfar, oltretutto palestinese (gli infami stanno proprio dappertutto insomma), non sarebbe altro che un agente in diretto contatto con i servizi segreti americani di stanza a Doha, in Qatar. Il Qatar è anche, di passaggio, lo Stato padrone della rete televisiva in questione. In aggiunta, è lo Stato che “ospita” il comando di tutte le forze armate americane stanziate nel golfo Persico. Detto questo, il direttore in questione si è dimesso proprio alcuni giorni fa per non affrontare il peso delle rivelazioni; la notizia, però, è un’altra, e cioè che il suo sostituto non è altro che un membro della casa reale del Qatar, che non è neanche giornalista ma semplicemente un “oscuro burocrate”, come viene definito, della casa reale stessa.

Detto questo, quindi, abbiamo una serie di elementi che ci pongono diversi dubbi su alcune narrazioni fatte nei mesi precedenti. Ad esempio, che definire Al Jazeera una rete “libera”, o “indipendente”, è un po’ come dire che Emilio Fede sia un giornalista obiettivo. Ma il punto è evidentemente un altro: Al Jazeera era, e rimane, la rete con cui gli Stati Uniti veicolano i loro messaggi nei territori arabi. Lo strumento d’informazione di massa con cui vengono immessi, platealmente o a livello subliminale, i messaggi che gli Stati Uniti vogliono che siano immessi. Tutta la narrazione fatta proprio da Al Jazeera di quelle rivolte era perfettamente coincidente con quella che volevano gli Stati Uniti. Insomma, un altro tassello in più, ma fondamentale, per capire a chi e a che cosa hanno giovato quelle rivolte, e soprattutto quali sono gli attori internazionali che oggi escono veramente vincitori dall’evolversi di quelle rivolte.

Coloro che invece manifestavano sinceramente – e ingenuamente – sono gli stessi che continuano a scendere in piazza, sempre di meno e sempre più repressi, senza che però alcun media occidentale, né tantomeno Al Jazeera, torni a continuare quella narrazione epica che aveva contraddistinto i mesi scorsi. Gli unici momenti in cui sembra riaccendersi l’attenzione arabo-occidentale sono rappresentati dai processi farsa a Mubarak o qualche manifestazione contro Assad. Per il resto, tutto appare pacificato, i compagni arabi sembrano essere scomparsi da quando sono scomparse le “moltitudini” che reclamavano “libertà” contro i regimi autoritari del Medio Oriente.

Grazie a Wikileaks, un altro piccolo passo verso una qualche forma di ricostruzione reale di ciò che è avvenuto è stato fatto. Noi, come al solito, continueremo a monitorare, per cercare di capire cosa è davvero accaduto in quei mesi, senza fermarci alle verità di comodo in cui sono cascati fin troppi, dalle nostre parti.
Cristian Elia - Peacereporter
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#719 Messaggio da dostum »

Dovevano appenderlo ad un lampione questo topo di fogna.

ROMA - L'ambasciatore americano a Damasco, Robert Ford, è stato assalito stamani con lanci di pietre e pomodori da un gruppo di lealisti, subito dopo aver fatto visita a un noto dissidente. Già a fine agosto l'ambasciatore era stato vittima di un'aggressione nel centro della capitale siriana. Uno di questi aveva cercato di avvolgere il diplomatico con uno striscione raffigurante il presidente Bashar al Assad
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Drogato_ di_porno
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#720 Messaggio da Drogato_ di_porno »

dostum?
L´IRA DEGLI USA CONTRO TEHERAN "NESSUNA REAZIONE È ESCLUSA"...
Federico Rampini per "la Repubblica"

Allerta mondiale per gli americani all´estero, su di loro c´è il rischio di «attività terroristiche» dirette da Teheran. I rapporti già tesi fra Stati Uniti e Iran precipitano verso una nuova crisi, Barack Obama riunisce i responsabili della sicurezza nazionale incluso Leon Panetta, segretario alla Difesa. «Nessuna reazione è esclusa», dice la Casa Bianca e lancia un´offensiva a tutto campo verso la comunità internazionale per una condanna dell´Iran, possibilmente assortita da nuove sanzioni Onu.

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E´ la reazione del giorno dopo, alle rivelazioni sullo sventato attacco a Washington: una storia incredibile, densa di interrogativi irrisolti. Due agenti iraniani pronti a pagare 1,5 milioni di dollari ai narcos messicani, per l´assassinio dell´ambasciatore saudita a Washington e un attentato all´esplosivo contro la sede diplomatica. Un complotto sventato dall´Fbi, che Obama aveva subito definito «una violazione flagrante della legalità internazionale». Ieri il suo vice Joe Biden ha rincarato la dose: «L´Iran ha superato ogni limite, è decisivo che il mondo si unisca per isolarlo».

Hillary Clinton ha chiesto che il regime di Teheran sia «tenuto a rispondere delle sue responsabilità per un atto sciagurato». Il segretario di Stato ha chiamato «tutte le nazioni a condannare questa minaccia alla pace e alla sicurezza mondiale». La rappresentante Usa alle Nazioni Unite, Susan Rice, ha avviato un giro di consultazioni il cui obiettivo finale è di riuscire a varare sanzioni più severe di quelle già in vigore. Anche dall´Arabia Saudita è giunta la richiesta che l´Iran «paghi il prezzo» per questo complotto.

In Europa i primi ad esprimere sostegno agli Stati Uniti sono stati Gran Bretagna e Francia, con accenni alla disponibilità per nuove sanzioni in seno al Consiglio di sicurezza Onu. Da Teheran oltre alle smentite sono giunte delle reazioni di scherno: «E´ un trucco per dirottare l´attenzione dell´opinione pubblica americana dalle proteste contro Wall Street, il capitalismo Usa sta crollando». Così ha detto l´ayatollah Ali Khamenei in persona: il leader massimo secondo alcuni esperti americani «non poteva non sapere» dei preparativi per l´attentato, mentre gli stessi servizi Usa non escludono che il presidente Ahmadinejad possa essere rimasto all´oscuro.

Anche negli Stati Uniti non sono mancate reazioni di stupore, incredulità e perfino scetticismo di fronte alla versione data martedì dal segretario alla Giustizia Eric Holder. Due i protagonisti dell´operazione battezzata in codice "Chevrolet". Manssor Arbabsiar, 56enne di origine iraniana ma naturalizzato americano, è l´unico a essere finito nella rete dell´Fbi. Viveva in Texas, per affari viaggiava spesso in Messico.

E´ là che insieme al suo complice Gholam Shakuri (sfuggito alla cattura, probabilmente già tornato in Iran) avrebbe contattato i narcos per un "contratto" speciale, che prevedeva l´attacco terroristico all´ambasciata saudita di Washington. Fbi e Dipartimento di Giustizia non hanno dubbi: i due lavorano per la Forza Quds, una divisione speciale dei Guardiani della rivoluzione iraniani. Avrebbero portato fino in fondo il progetto, se non fossero stati traditi dai presunti narcos, in realtà informatori della Drug Enforcement Agency.

Tra i dubbi su questa versione il primo riguarda l´ingenuità: come pensare che i narcos messicani siano così spericolati da lanciarsi nel terrorismo per conto terzi, così diverso dal loro "business" tradizionale? E quale vantaggio politico avrebbe ricavato l´Iran dall´uccisione del diplomatico saudita?

Un´ipotesi è quella che gli iraniani pensassero di poter davvero nascondere il loro ruolo, nel qual caso l´attentato avrebbe messo a dura prova l´alleanza fra Stati Uniti e Arabia Saudita. Robert Bauer, ex responsabile Cia in Medio Oriente, è «colpito dal dilettantismo», ma non esclude che «ci siano fratture a Teheran, con gruppi incontrollati che vogliono creare agitazione». La destra Usa rilanciato l´allarme sui piani nucleari dell´Iran, critica Obama per non avere ridotto il pericolo, e nei suoi ranghi parte la richiesta di un´azione militare.

MINISTRO SAUDITA, TEHERAN COLPEVOLE...
(ANSA-REUTERS) - L'Arabia saudita ritiene l'Iran colpevole per ogni atto ostile, ha detto oggi a Vienna il ministro degli esteri saudita, principe Saud al Faisal. Parlando dell'asserito complotto a Washington contro l'ambasciatore saudita, al Faisal ha affermato che "non ci piegheremo a questa pressione (di Teheran), li riteniamo colpevoli per ogni azione che ordiscono contro di noi. Ogni atto che tentano subità una risposta adatta da parte dell'Arabia saudita".

Obama e Abdullah hanno anche lodato il lavoro dell'intelligence e degli inquirenti che hanno bloccato questa minaccia. Inoltre hanno rinnovato l'impegno comune per cercare una risposta internazionale forte e unitaria per assicurare alla giustizia i responsabili di queste azioni.

OBAMA A RE SAUDITA, RISPOSTA SIA UNITARIA...
(ANSA) - Il presidente americano Barack Obama ha parlato oggi con il re d'Arabia saudita Abdullah dell'attentato, fortunatamente sventato, pianificato dall'Iran per uccidere l'ambasciatore di Riad a Washington. Lo rende noto la Casa Bianca che comunica che i due leader hanno concordato sul fatto che questo complotto rappresenta una grave violazione delle fondamentali norme del diritto internazionale.
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