[O.T.] Crisi economica

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dostum
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3241 Messaggio da dostum »

Husker_Du ha scritto:
Mr. G ha scritto:IL DOCUMENTO SEGRETO DELLA BCE: RIDURRE GLI STIPENDI PUBBLICI
Che la BCE decida per un governo che non lo sa fare e' indubbio. Le cose richiesto sono assolutamente normali vista la situazione, anche il toccare le pensioni che il buon Bossi (e quindi Tremonti) non vuole toccare.

Ora vediamo chi verra' messo come banchiere centrale. Un uomo d'esperienza e d'azienda come Saccomanni o l'amico di Tremonti, Grilli.

Avere Grilli come banchiere centrale credo sarebbe deleterio.
In effetti è assolutamente auspicabile abbandonare la catastrofica e sciagurata politica di Draghi artefice del disastro dell'euro.
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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3242 Messaggio da cicciuzzo »

cimmeno ha scritto:
cicciuzzo ha scritto: a me però non pare così strano.....imprenditori incapaci di intendere e volere, grandi e piccoli, ce n'è una cifra, e si sa. mi spieghi perchè le banche dovrebbero finanziarle allegramente?
il problema è che le banche hanno smesso di distinguere tra il cazzaro che sta tentando l'azzardo con un impresa campata in aria e l'azienda serie a corto di liquidità perchè troppi clienti non pagano o pagano in ritardo.
di conseguenza soffrono anche le aziende serie e capaci che hanno fatto l'errore di non fare abbastanza riserva di nero durante gli anni migliori...
ho troppo poca considerazione per i "padroni" di casa nostra.... e te lo dice un convinto liberale.....
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Husker_Du
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3243 Messaggio da Husker_Du »

dostum ha scritto: In effetti è assolutamente auspicabile abbandonare la catastrofica e sciagurata politica di Draghi artefice del disastro dell'euro.
La politica di Draghi e' fondamentalmente quella della BCE fino ad ora.

Credo non si possa dire che sia stata catastrofica, in quanto quello che ha creato la catastrofe e' stata la politica fiscale di molti dei paesi Euro, non certo la politica monetaria della BCE.
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dostum
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3244 Messaggio da dostum »

Husker_Du ha scritto:
dostum ha scritto: In effetti è assolutamente auspicabile abbandonare la catastrofica e sciagurata politica di Draghi artefice del disastro dell'euro.
La politica di Draghi e' fondamentalmente quella della BCE fino ad ora.

Credo non si possa dire che sia stata catastrofica, in quanto quello che ha creato la catastrofe e' stata la politica fiscale di molti dei paesi Euro, non certo la politica monetaria della BCE.
E' opinabile:
Nel luglio del 2008, alla vigilia di una delle più gravi crisi finanziarie della storia, la Banca centrale europea fece una mossa tanto prevedibile quanto stupida: alzò i tassi di interesse. Una mossa prevedibile perché il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, preoccupato per l’aumento del prezzo del petrolio e dei generi alimentari, pensò bene di calmierarli con un rialzo dei tassi. Ma l’intervento fu decisamente intempestivo. La crisi era già in atto: la crescita economica dell’Europa rallentò bruscamente e solo due mesi dopo ci fu il crollo dell’economia globale. Scongiurata l’inflazione, la Bce fu costretta a tagliare i tassi di interesse per evitare una catastrofe economica. Ma quel momentaneo rialzo dei tassi a luglio aveva dato il colpo di grazia a un’economia già in difficoltà.

La Bce avrebbe dovuto fare tesoro di questa esperienza. Macché. Quest’anno l’Europa ha dovuto fare i conti con una forte disoccupazione, una crescita lenta e il problema del debito pubblico, che hanno portato le economie di Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, i paesi cosiddetti Piigs, sull’orlo del default. Data la situazione, Trichet avrebbe potuto evitare di toccare i tassi di interesse, come hanno fatto la Federal reserve negli Stati Uniti e la Bank of England. Invece la Bce ha alzato per due volte i tassi, ad aprile e a luglio. Risultato: la crescita europea si è fermata e la crisi del debito si è aggravata.

I politici possono sbagliare, ci mancherebbe. Ma gli errori della Bce sono frutto di una vera e propria ossessione che ha acuito i due gravi problemi dell’Europa: un debito pubblico troppo alto e una crescita troppo bassa. Questi due aspetti sono collegati: i Piigs hanno difficoltà a ripagare il loro debito pubblico soprattutto perché crescono troppo lentamente. Alzando i tassi d’interesse, la Bce ha aumentato il costo del denaro e rallentato la crescita economica: tutto il contrario di ciò che bisognerebbe fare. In realtà, quando il mese scorso la Bce è finalmente intervenuta comprando titoli di stato italiani e spagnoli per tenere a galla i due paesi, ha tappato una falla che lei per prima aveva contribuito a creare.

Gli interventi della Bce sono stati particolarmente dannosi perché decisi in un momento in cui, per affrontare la crisi del debito, i paesi europei sono stati costretti a tagliare la spesa pubblica e aumentare le tasse. Quando la politica fiscale è restrittiva, una politica monetaria espansiva può bilanciarne gli effetti. È ciò che ha cercato di fare la Federal reserve. La Bce, invece, ha deciso di stringere la cinghia, con il risultato che sia la politica fiscale sia quella economica stanno mettendo il freno all’economia.

Non si capisce a chi possa giovare questo approccio della Bce. Il suo tradizionale zelo antinflazionistico si basa sull’idea che le economie più forti del continente, in particolare quella tedesca, non hanno bisogno di aiuti per crescere e temono che l’inflazione riduca il valore reale dei loro patrimoni. La cosa migliore, per i Piigs, sarebbe una politica monetaria che faccia scendere il debito pubblico e metta in moto la crescita. Ma la Germania vuole che l’inflazione rimanga bassa e quindi si fa come dice lei. In questo momento, però, tutta l’Europa avrebbe da guadagnare da un costo del denaro più basso.

È vero, all’inizio dell’anno l’economia tedesca andava bene. Ma adesso non più. Nell’ultimo trimestre è cresciuta solo dello 0,1 per cento, meno di quella statunitense. La Germania dipende in gran parte dalle esportazioni, comprese quelle destinate al resto dell’Europa. Quindi cresce soltanto se crescono gli altri paesi. Inoltre, la crisi del debito ha colpito anche le banche tedesche, che vantano crediti importanti nei confronti dei Piigs. Un tempo si diceva che la Bce favoriva le grandi economie europee a spese di quelle piccole. Adesso, la sua politica monetaria restrittiva le sta danneggiando tutte. Tuttavia, la fissazione antinflazionistica non appartiene solo alla Bce. Una ricerca sugli atteggiamenti elettorali in tredici paesi europei dagli anni sessanta agli anni novanta indica che gli elettori tendono a punire i politici soprattutto quando cresce l’inflazione e non quando a salire è la disoccupazione. Ma questo non giustifica l’atteggiamento della Bce.

Oggi, l’aumento dei prezzi non è una minaccia reale per l’Europa. I veri pericoli sono la recessione e il debito pubblico. Trichet ama ripetere che il mandato principale della Bce è quello di mantenere “i prezzi stabili”. Ma i prezzi in Europa, dove l’inflazione è al 2,5 per cento, non sono instabili. Reagendo come se l’Europa fosse tornata agli anni venti del novecento, quando la Germania di Weimar venne travolta dall’iperinflazione, Trichet corre il rischio di ripetere gli stessi errori dei primi anni trenta, quando le politiche monetarie restrittive e di austerity imposte dalle banche centrali aggravarono di molto la situazione.

Internazionale, numero 915, 16 settembre 2011

.
Vale la pena ricordare che in realtà fu la depressione economica, e non l’iperinflazione, a far cadere la repubblica di Weimar, spianando la strada a Hitler. La Bce ha passato l’ultimo anno a combattere il pericolo immaginario dell’inflazione. È arrivato il momento di affrontare il pericolo reale della recessione.
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dboon
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3245 Messaggio da dboon »

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bocha
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3246 Messaggio da bocha »

potrebbe esserlo...

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Husker_Du
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3247 Messaggio da Husker_Du »

dboon ha scritto:ma questa classifica e' esatta ?

http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_s ... o_pubblico


:roll:
Quelle sono stime, per cui ci puo' essere discrepanza con il valore reale. Ad esempio credo che il dato reale per lo Zimbawe sia molto piu' alto ma statistiche attendibili per certi paesi sono difficili da trovare

Tuttavia la classifica credo rispecchi abbastanza fedelmente i paesi con alto debito/pil.
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Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3248 Messaggio da Giulio Tremonti »

Drogato_ di_porno ha scritto:UNA APPLE DA SUICIDIO - NELLA FABBRICA-PRIGIONE DELLA FOXCONN IN CINA (400 MILA OPERAI), DOVE SI PRODUCONO I COMPONENTI DEI PRODOTTI APPLE, I DIPENDENTI SI AMMAZZANO UNO DOPO L’ALTRO - ORARI MASSACRANTI, POCHI SPICCIOLI E UNA VITA ALIENATA PER GARANTIRE AGLI OCCIDENTALI UNO SMARTPHONE/IPAD CON CUI CAZZEGGIARE - PER RAGAZZI DI 20-30 ANNI TRAMUTATI IN ROBOT, LA FOXCONN HA AVVIATO “FESTE AZIENDALI” ANTI-SUICIDIO CON OBBLIGO DI MAGLIETTE CON LE SCRITTE “AMIAMO FOXCONN”…

Immagine

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Ancora insanguinata la gigantesca fabbrica elettronica Foxconn di Shenzhen, nella Cina del Sud, dove una giovane dipendente, Niu Xiaobei, si è schiantata sul selciato precipitando dal sesto piano del dormitorio aziendale. Anche se le autorità minimizzano, sostenendo che si è trattato di un «incidente », forte è il sospetto che si tratti dell'ultimo di una serie di suicidi che imperversano nella fabbrica "maledetta" da ormai un paio d'anni, come minimo.

Niu, sostengono i dirigenti e la polizia si sarebbe semplicemente sbilanciata «mentre tentava di appendere abiti bagnati» fuori della sua finestra per farli asciugare. Perdendo l'equilibrio, ecco il tragico volo. Ma il dubbio è d'obbligo, considerando che ben 13 dipendenti si sono tolti la vita solo nell'ultimo anno in quello che è forse il complesso industriale più grande del mondo.

La Foxconn di Shenzhen, da sola, impiega almeno 330.000 persone, forse anche 400.000 secondo alcune fonti. In ogni caso, un "mostro", di proprietà del miliardario taiwanese Terry Gou, in cui è concentrato circa un quarto dei dipendenti totali del gruppo Foxconn. E un mostro anche in quanto a produttività, dato che sforna i componenti di tutta la linea di prodotti Apple, dall'I-phone all'I-pad, oltre a vari altri aggeggi per Sony o Nokia. Solo per limitarsi all'Iphone 5, il grosso "kombinat", per usare un termine sovietico, raggiungerà entro la fine del 2011 i 30 milioni di esemplari, a un rateo di 150.000 pezzi al giorno, pari al 100% della produzione mondiale del modello.

Un successo economico ottenuto però, così parrebbe, attraverso uno sfruttamento e un clima aziendale capace di spingere molta gente al gesto estremo. Tanto che da almeno un anno è stata introdotta nei contratti per i nuovi assunti una clausola che li impegna a «non togliersi la vita e a non farsi del male». Il primo caso, già nel gennaio 2009, quando fu trovato morto il giovane operaio Ma Xiang Qian. Inizialmente si parlò di «cause sconosciute » e ci volle una terza inchiesta, sollecitata dalla famiglia, per riconoscere l'evidente morte da «caduta da grande altezza».

Comune a tutti i suicidi alla Foxconn, del resto, dati gli altissimi edifici. E a nulla pare sia valsa l'installazione di reti nei punti più "caldi". Dal balcone di casa si lanciò invece il giovane ingegnere Sun Danyong nel luglio 2009, accusato, forse ingiustamente, di aver fatto "sparire" uno dei prototipi di i- Phone appena sviluppati in azienda. Sarebbe stato pressato dai continui interrogatori dei superiori.

Nel maggio 2010, invece, l'appena 19enne Li Hai non ce la fece più dopo neanche un mese e mezzo dall'assunzione. E via così, in un crescendo minimizzato dai dirigenti, secondo i quali ci sarebbe solo un'epidemia di «delusioni d'amore», e alimentato dai turni massacranti di 14 ore, pagati, almeno fino allo scorso anno, la miseria di 900 renminbi al mese, appena 109 euro, seppure per fortuna dallo scorso ottobre il salario sia aumentato a 2000 renminbi, 240 euro al mese. Ma non è solo questione di soldi.

È anche colpa della militarizzazione interna alla fabbrica-prigione, in cui convergono migliaia di migranti sradicati dalle provincie agricole dell'entroterra continentale cinese. Ragazzi di 20-30 anni lontani dalle famiglie e tramutati in robot. Per loro, la Foxconn ha avviato perfino "feste aziendali" anti-suicidio con obbligo di magliette con le scritte "Amiamo Foxconn" e "Amiamo Terry Gou". E per "sollevare il morale", vuoti cori al ritmo di "con Foxconn il futuro è migliore". Proprio
Questo articolo è il paradigma dell'approccio ideologico ai fatti per sostenere la tesi del capitalismo spietato e delle multinazionali che fanno profitti sulla pelle dei disgraziati.

Il tasso di suicidi in Cina è 13 per centomila abitanti, per gli uomini. Considerando che i lavoratori del complesso di Shenzhen sono 330k ci si dovrebbe aspettare 13·3.3 ~ 43 suicidi l'anno invece dei 13 effettivi, un dato al di sotto della media nazionale. Quelli che lavorano per la Foxconn hanno meno probabilità di suicidarsi rispetto a quelli che non ci lavorano!
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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Re: [O.T.] Crisi economica

#3249 Messaggio da dboon »

alla Foxconn stanno investendo per sostituire
l'operaio col robot



http://news.wintricks.it/web/dal-web/34 ... rai-robot/

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Re: [O.T.] Crisi economica

#3250 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Giulio Tremonti ha scritto:Il tasso di suicidi in Cina è 13 per centomila abitanti, per gli uomini. Considerando che i lavoratori del complesso di Shenzhen sono 330k ci si dovrebbe aspettare 13·3.3 ~ 43 suicidi l'anno invece dei 13 effettivi, un dato al di sotto della media nazionale. Quelli che lavorano per la Foxconn hanno meno probabilità di suicidarsi rispetto a quelli che non ci lavorano!
Difficile dirlo perchè sono stati effettuati massicci interventi per impedire i suicidi, vedi le reti da circo installate sotto le finestre. Magari senza reti si sarebbero lanciati in massa. Oppure vedi lo stretto controllo militare, il controllo totalitario nel dopolavoro, il lavaggio del cervello, il sistema concentrazionario ecc.;

Senza queste contromisure il numero potrebbe essere più alto, per alcuni è oggettivamente più difficile uccidersi. Magari non hanno neppure un sostegno a cui impiccarsi (o manca la corda).
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3251 Messaggio da dboon »

bocha ha scritto:potrebbe esserlo...
qui la Romania e' al 34,8%


http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=143&c=ro&l=it

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Re: [O.T.] Crisi economica

#3252 Messaggio da Drogato_ di_porno »

c'è un'ulteriore aggravante: i 13 suicidi sono un dato "ufficiale", il vero numero non si conosce. inoltre è un dato parziale, a novembre erano già 14:

http://www.jacktech.it/news/blog/blog-t ... no-servite
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3253 Messaggio da Giulio Tremonti »

Drogato_ di_porno ha scritto:
Giulio Tremonti ha scritto:Il tasso di suicidi in Cina è 13 per centomila abitanti, per gli uomini. Considerando che i lavoratori del complesso di Shenzhen sono 330k ci si dovrebbe aspettare 13·3.3 ~ 43 suicidi l'anno invece dei 13 effettivi, un dato al di sotto della media nazionale. Quelli che lavorano per la Foxconn hanno meno probabilità di suicidarsi rispetto a quelli che non ci lavorano!
Difficile dirlo perchè sono stati effettuati massicci interventi per impedire i suicidi, vedi le reti da circo installate sotto le finestre. Magari senza reti si sarebbero lanciati in massa. Oppure vedi lo stretto controllo militare, il controllo totalitario nel dopolavoro, il lavaggio del cervello, il sistema concentrazionario ecc.;

Senza queste contromisure il numero potrebbe essere più alto, per alcuni è oggettivamente più difficile uccidersi. Magari non hanno neppure un sostegno a cui impiccarsi (o manca la corda).
Ma dai, se uno vuole suicidarsi nessuno glielo può impedire. Se non ci riesce in fabbrica lo fa al di fuori.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3254 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Giulio Tremonti ha scritto:
Drogato_ di_porno ha scritto:
Giulio Tremonti ha scritto:Il tasso di suicidi in Cina è 13 per centomila abitanti, per gli uomini. Considerando che i lavoratori del complesso di Shenzhen sono 330k ci si dovrebbe aspettare 13·3.3 ~ 43 suicidi l'anno invece dei 13 effettivi, un dato al di sotto della media nazionale. Quelli che lavorano per la Foxconn hanno meno probabilità di suicidarsi rispetto a quelli che non ci lavorano!
Difficile dirlo perchè sono stati effettuati massicci interventi per impedire i suicidi, vedi le reti da circo installate sotto le finestre. Magari senza reti si sarebbero lanciati in massa. Oppure vedi lo stretto controllo militare, il controllo totalitario nel dopolavoro, il lavaggio del cervello, il sistema concentrazionario ecc.;

Senza queste contromisure il numero potrebbe essere più alto, per alcuni è oggettivamente più difficile uccidersi. Magari non hanno neppure un sostegno a cui impiccarsi (o manca la corda).
Ma dai, se uno vuole suicidarsi nessuno glielo può impedire. Se non ci riesce in fabbrica lo fa al di fuori.
sì ma questa è una fabbrica-prigione, ci sono anche i dormitori (probabilmente sottoposti a controllo militare). tipo lager, non vanno a casa, dormono lì.

inoltre qualsiasi discorso è viziato dal fatto che si tratta di dati ufficiali che in Cina hanno valore = a zero. Potrebbero essere 130 morti all'anno per quanto sappiamo.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#3255 Messaggio da Husker_Du »

dostum ha scritto: Nel luglio del 2008, alla vigilia di una delle più gravi crisi finanziarie della storia, la Banca centrale europea fece una mossa tanto prevedibile quanto stupida: alzò i tassi di interesse. Una mossa prevedibile perché il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, preoccupato per l’aumento del prezzo del petrolio e dei generi alimentari, pensò bene di calmierarli con un rialzo dei tassi. Ma l’intervento fu decisamente intempestivo. La crisi era già in atto: la crescita economica dell’Europa rallentò bruscamente e solo due mesi dopo ci fu il crollo dell’economia globale. Scongiurata l’inflazione, la Bce fu costretta a tagliare i tassi di interesse per evitare una catastrofe economica. Ma quel momentaneo rialzo dei tassi a luglio aveva dato il colpo di grazia a un’economia già in difficoltà.
Premessa: nella costituzione della BCE vi e' espressamente scritto che l'obiettivo unico della BCE e' la stabilita' dei prezzi. Della crescita economica alla BCE non dovrebbe fregare nulla per costituzione.
La cosa nasce dal problema dalla Time Inconsistency of Optimal Plans.

Nel 2008 il tasso aumento' dello 0.25, dal 4%. Ad Ottobre, vale a dire 2 mesi dopo fu ridotto dello 0.5%. IL mese dopo ancora dello 0.5%. A Dicembre 2008 il tasso era il 2.5%.

Ora affermare che l'aumento del tasso a Luglio dello 0.25, dal 4 al 4.25% per due mesi abbia rallentato in maniera brusca l'economia europea mi sembra francamente troppo.

I tassi in US sono ormai a zero da parecchio eppure l'economia non si sta riavviando. In Europa sono all'1.5%.
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