oppure andare in "distacco sindacale" come fanno già ora in 41.000 insegnanti italianifender ha scritto:Non credo così tanto, comq bastano un paio di lezioni private e hanno già arrotondato...Helmut ha scritto:Intanto gli tagliano le indennità e gli incentivi sullo stipendio, quindi stando in malattia si prendono il 25% in meno...
[O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
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La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: [O.T.] Crisi economica
Fatemi e fatevi un favore, solo pochi minuti per vedere come si fa giornalismo serio.
Vincent Browne incalza e smerda il solito pagliaccio della BCE, Klaus Masuch.
Qui abbiamo Fabio Fazio che sbocchina Monti.
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“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
Vincent Browne
mito assoluto.
Mai sentito tra gli italiani un giornalista così attaccato al polpaccio dell'intervistato, ma che dico che solo l'avesse sfiorato il polpaccio.
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Re: [O.T.] Crisi economica
A gennaio debito record 1.935,8 miliardi
In un mese sale di 37,9 miliardi di euro
15 marzo, 11:44
(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Il debito pubblico italiano a gennaio ha toccato un nuovo record e si e' attestato a quota 1.935,829 miliardi di euro, rispetto ai 1.897,946 miliardi di euro di fine 2011. In un mese, dunque, il debito e' cresciuto di circa 37,9 miliardi di euro. E' quanto risulta dai dati diffusi oggi dalla Banca d'Italia. Le entrate tributarie del mese di gennaio sono invece state pari a 30,502 miliardi di euro, circa mezzo punto percentuale in meno rispetto a gennaio 2011.
In un mese sale di 37,9 miliardi di euro
15 marzo, 11:44
(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Il debito pubblico italiano a gennaio ha toccato un nuovo record e si e' attestato a quota 1.935,829 miliardi di euro, rispetto ai 1.897,946 miliardi di euro di fine 2011. In un mese, dunque, il debito e' cresciuto di circa 37,9 miliardi di euro. E' quanto risulta dai dati diffusi oggi dalla Banca d'Italia. Le entrate tributarie del mese di gennaio sono invece state pari a 30,502 miliardi di euro, circa mezzo punto percentuale in meno rispetto a gennaio 2011.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Capitanvideo ha scritto:A gennaio debito record 1.935,8 miliardi
In un mese sale di 37,9 miliardi di euro
15 marzo, 11:44
(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Il debito pubblico italiano a gennaio ha toccato un nuovo record e si e' attestato a quota 1.935,829 miliardi di euro, rispetto ai 1.897,946 miliardi di euro di fine 2011. In un mese, dunque, il debito e' cresciuto di circa 37,9 miliardi di euro. E' quanto risulta dai dati diffusi oggi dalla Banca d'Italia. Le entrate tributarie del mese di gennaio sono invece state pari a 30,502 miliardi di euro, circa mezzo punto percentuale in meno rispetto a gennaio 2011.

"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
Re: [O.T.] Crisi economica
se qualcuno vuole tenerlo "controllato"
http://brunoleoni.it/debito.htm
http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx? ... 0000002281

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"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: [O.T.] Crisi economica
Una panoramica più vasta:


“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
Credo che anche da noi ci siano alcuni giornalisti di questo tipo. Però vengono sistematicamente allontanati,sminuiti,accusati,ghettizzati,ecc. Per cui in generale i pennivendoli si fanno due conti, prevale l'italico "tengo famiglia" e quindi stanno zitti e buoni...Capitanvideo ha scritto:Fatemi e fatevi un favore, solo pochi minuti per vedere come si fa giornalismo serio.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Portogallo in bilico e forza lavoro che emigra nella ex colonia:
Sole24Ore.
2012-03-15. Spread vola a 1.600 punti. E il Portogallo (a un passo dal default) chiede aiuto a ex colonie Angola e Brasile
Il 96% dei creditori privati ha aderito allo swap sul debito greco. Una ristrutturazione “volontaria” in base alla quale i creditori rinunciano al 53,5% del valore nominale dei titoli in portafoglio e al 75% del valore del mercato. Un default bello e buono, per dimensioni più grave di quello argentino del 2003.
Leggendo i dati dei mercati la Grecia potrebbe non essere l’unico Paese insolvente dell’Eurozona. La strada che ha intrapreso il Portogallo, purtroppo, è piena di spine. Oggi lo spread tra i titoli a 10 anni di Lisbona e i rispettivi titoli tedeschi (Bund) si è ulteriormente impennato e ormani da settimane viaggia a 1.200 punti. In questo momento il governo di Lisbona è costretto a pagare il 14% sui titoli a 10 anni. Non va meglio se si guardano le scadenze più brevi dove spread e rendimenti decollano. Lo spread tra i titoli portoghesi a 5 anni e i corrispettivi Bund tedeschi si attesta a 1.590 punti. Con il rendimento dei titoli a 5 anni al 17% e quello dei titoli a 2 anni al 13%.
Altri dati, questi, non confortanti dato che le difficoltà di un Paese a sostenere il peso del suo debito si denotano proprio quando si impennano i tassi a breve (fenomeno noto anche ai possessori di BTp a 3 anni che lo scorso dicembre sono decollati oltre quelli a 10 anni in una spettacolare inversione della curva dei rendimenti). Segnale che i mercati non hanno più fiducia che quello Stato sia in grado di onorare i debiti a imminente scadenza.
Le cose non vanno meglio se si guardano i Cds (Credit default swap), una sorta di polizze che coprono contro il rischio di fallimento del titolo sottostante. Titoli finiti nell’occhio del ciclone proprio in occasione del fallimento della Grecia (i rimborsi ai titoli di cds sulla Grecia sono scattati in forte ritardo) che, in ogni caso, al netto di fenomeni speculativi, danno comunque la dimensione di quanto un Paese sia ritenuto a rischio dagli investitori. Oggi i cds sul Portogallo sono risaliti a 1.347 punti. Due anni fa, quando non c’erano ancora le avvisaglie del contagio al Portogallo e quando solo la Grecia aveva fatto ricorso al (primo) piano di aiuti europeo i cds sul Portogallo quotavano “appena” a 112,94 punti.
Il Portogallo è uno, con Irlanda e Grecia, uno dei tre Paesi dell’Eurozona ad aver fatto ricorso agli aiuti forzosi della troika (Ue-Fmi-Bce) con un prestito triennale a tassi ageevolati da 78 miliardi di euro. Un finanziamento necessario per provare ad alleggerire la più grande recessione che ha colpito il Paese da quando, nel 1970, è passato alla democrazia. Lo scorso anno il PIl è diminuito del 2,8%, il tasso di disoccupazione ha toccato il picco del 14% con punte oltre il 35% fra i giovani.
Nelle ultime settimane le autorità politiche lusitane hanno più volte negato di aver intenzione rinegoziare gli aiuti ma i numeri non sono confortanti. I tassi a cui è in questo momento aggrappato lo Stato sono insostenibili per qualsiasi economia del mondo nel lungo periodo.
Il monito è arrivato anche oggi dalle autorità europee. Il vice presidente della Commissione europea, Olli Rehn, responsabile di Affari economici e euro ha avvertito Lisbona delle sfide che bisogna ancora superare. Pur confermanto che «il programma di risanamento procede a buon ritmo» hanno indicato che la situazione economica generale e l’accesso al credito per imprese e famiglie, restano «difficili».
Del resto, che il quadro sia difficile lo indica anche il fatto che il Portogallo stia chiedendo aiuto alle ex-colonie Brasile e Angola. Il piano di austerity a cui è vincolato il piano di aiuti della Troika comporta anche una serie di privatizzazioni di imprese portoghesi. Tra gli acquirenti internazionali c’è anche l’Angola che sta investendo massicciamente nelle aziende dell’ex colonizzatrice. Le compagnie di Luanda, infatti, possiedono circa il 4% delle società portoghesi quotate in Borsa. Una quota destinata a crescere al pari degli investimenti del governo del presidente angolano José Eduardo Dos Santos in favore delle società dello Stato guidato dal primo ministro portoghese Pedro Passo Coelho.
Gli aiuti delle ex colonie portoghesi all’ex colonizzatore Portogallo non sono solo finanziari. Vista la crescente richiesta di manodopera in Angola e Brasile è in atto un forte processo di emigrazione di giovani portoghesi nei due Paesi. Dai dati forniti dall’ambasciata del Brasile a Lisbona il numero di portoghesi con un permesso di lavoro in Brasile è balzato dai 52mila del 2010 a 328.860 di metà 2011.
Secondo i mezzi di informazioni locali il numero di portoghesi in Angola è più che quadruplicato raggiungendo quota 100mila, quattro volte il numero degli angolani emigrati a Lisbona. Se questa non è crisi.
Sole24Ore.
2012-03-15. Spread vola a 1.600 punti. E il Portogallo (a un passo dal default) chiede aiuto a ex colonie Angola e Brasile
Il 96% dei creditori privati ha aderito allo swap sul debito greco. Una ristrutturazione “volontaria” in base alla quale i creditori rinunciano al 53,5% del valore nominale dei titoli in portafoglio e al 75% del valore del mercato. Un default bello e buono, per dimensioni più grave di quello argentino del 2003.
Leggendo i dati dei mercati la Grecia potrebbe non essere l’unico Paese insolvente dell’Eurozona. La strada che ha intrapreso il Portogallo, purtroppo, è piena di spine. Oggi lo spread tra i titoli a 10 anni di Lisbona e i rispettivi titoli tedeschi (Bund) si è ulteriormente impennato e ormani da settimane viaggia a 1.200 punti. In questo momento il governo di Lisbona è costretto a pagare il 14% sui titoli a 10 anni. Non va meglio se si guardano le scadenze più brevi dove spread e rendimenti decollano. Lo spread tra i titoli portoghesi a 5 anni e i corrispettivi Bund tedeschi si attesta a 1.590 punti. Con il rendimento dei titoli a 5 anni al 17% e quello dei titoli a 2 anni al 13%.
Altri dati, questi, non confortanti dato che le difficoltà di un Paese a sostenere il peso del suo debito si denotano proprio quando si impennano i tassi a breve (fenomeno noto anche ai possessori di BTp a 3 anni che lo scorso dicembre sono decollati oltre quelli a 10 anni in una spettacolare inversione della curva dei rendimenti). Segnale che i mercati non hanno più fiducia che quello Stato sia in grado di onorare i debiti a imminente scadenza.
Le cose non vanno meglio se si guardano i Cds (Credit default swap), una sorta di polizze che coprono contro il rischio di fallimento del titolo sottostante. Titoli finiti nell’occhio del ciclone proprio in occasione del fallimento della Grecia (i rimborsi ai titoli di cds sulla Grecia sono scattati in forte ritardo) che, in ogni caso, al netto di fenomeni speculativi, danno comunque la dimensione di quanto un Paese sia ritenuto a rischio dagli investitori. Oggi i cds sul Portogallo sono risaliti a 1.347 punti. Due anni fa, quando non c’erano ancora le avvisaglie del contagio al Portogallo e quando solo la Grecia aveva fatto ricorso al (primo) piano di aiuti europeo i cds sul Portogallo quotavano “appena” a 112,94 punti.
Il Portogallo è uno, con Irlanda e Grecia, uno dei tre Paesi dell’Eurozona ad aver fatto ricorso agli aiuti forzosi della troika (Ue-Fmi-Bce) con un prestito triennale a tassi ageevolati da 78 miliardi di euro. Un finanziamento necessario per provare ad alleggerire la più grande recessione che ha colpito il Paese da quando, nel 1970, è passato alla democrazia. Lo scorso anno il PIl è diminuito del 2,8%, il tasso di disoccupazione ha toccato il picco del 14% con punte oltre il 35% fra i giovani.
Nelle ultime settimane le autorità politiche lusitane hanno più volte negato di aver intenzione rinegoziare gli aiuti ma i numeri non sono confortanti. I tassi a cui è in questo momento aggrappato lo Stato sono insostenibili per qualsiasi economia del mondo nel lungo periodo.
Il monito è arrivato anche oggi dalle autorità europee. Il vice presidente della Commissione europea, Olli Rehn, responsabile di Affari economici e euro ha avvertito Lisbona delle sfide che bisogna ancora superare. Pur confermanto che «il programma di risanamento procede a buon ritmo» hanno indicato che la situazione economica generale e l’accesso al credito per imprese e famiglie, restano «difficili».
Del resto, che il quadro sia difficile lo indica anche il fatto che il Portogallo stia chiedendo aiuto alle ex-colonie Brasile e Angola. Il piano di austerity a cui è vincolato il piano di aiuti della Troika comporta anche una serie di privatizzazioni di imprese portoghesi. Tra gli acquirenti internazionali c’è anche l’Angola che sta investendo massicciamente nelle aziende dell’ex colonizzatrice. Le compagnie di Luanda, infatti, possiedono circa il 4% delle società portoghesi quotate in Borsa. Una quota destinata a crescere al pari degli investimenti del governo del presidente angolano José Eduardo Dos Santos in favore delle società dello Stato guidato dal primo ministro portoghese Pedro Passo Coelho.
Gli aiuti delle ex colonie portoghesi all’ex colonizzatore Portogallo non sono solo finanziari. Vista la crescente richiesta di manodopera in Angola e Brasile è in atto un forte processo di emigrazione di giovani portoghesi nei due Paesi. Dai dati forniti dall’ambasciata del Brasile a Lisbona il numero di portoghesi con un permesso di lavoro in Brasile è balzato dai 52mila del 2010 a 328.860 di metà 2011.
Secondo i mezzi di informazioni locali il numero di portoghesi in Angola è più che quadruplicato raggiungendo quota 100mila, quattro volte il numero degli angolani emigrati a Lisbona. Se questa non è crisi.
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Re: [O.T.] Crisi economica

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" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
Re: [O.T.] Crisi economica
nomi, fuori i nomi!hoover ha scritto:Credo che anche da noi ci siano alcuni giornalisti di questo tipo. Però vengono sistematicamente allontanati,sminuiti,accusati,ghettizzati,ecc. Per cui in generale i pennivendoli si fanno due conti, prevale l'italico "tengo famiglia" e quindi stanno zitti e buoni...Capitanvideo ha scritto:Fatemi e fatevi un favore, solo pochi minuti per vedere come si fa giornalismo serio.
Vincent Browne incalza e smerda il solito pagliaccio della BCE, Klaus Masuch.
Qui abbiamo Fabio Fazio che sbocchina Monti.
mai sentito nessuno che riesca a inchiodare con la dialettica il potente di turno come fa questo giornalista.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Circolare - 09/03/2012 - Mancata postalizzazione tagliandi e Comunicazioni CED
Come è noto a codesti Uffici, da qualche tempo l'erogazione del servizio di cd "postalizzazione" dei tagliandi relativi al rinnovo di validità della patente di guida, all'annotazione sulla stessa dell'avvenuto cambio di residenza, nonché di comunicazione dell'avvenuta decurtazione di punteggio, è sospeso a causa dell'indisponibilità delle necessarie risorse finanziarie.
Sono altresì noti i disagi che ciò arreca all'utenza, che legittimamente reclama l'erogazione di un servizio che questa Amministrazione – per causa di forza maggiore e fino all'assegnazione di nuove risorse – non è allo stato in grado di corrispondere.
Tanto premesso, ed al fine di predisporre ogni forma di collaborazione possibile per contenere il predetto disagio,
SI DISPONE QUANTO SEGUE
1) COMUNICAZIONE DI VARIAZIONE DEL PUNTEGGIO
Con riferimento all'impossibilità di spedire presso l'indirizzo di residenza del titolare della patente di guida la comunicazione di variazione del punteggio sulla stessa – in temporanea deroga a quanto disposto dall'articolo 6, comma 1, del dm 29 luglio 2003, recante "Programmi dei corsi per il recupero dei punti della patente di guida" (GU 6 agosto 2003, n. 181) come modificato dal DM 30 marzo 2006 (GU 3 maggio 2006, n. 101), e fino a nuova disposizione di questa Direzione Generale – l'iscrizione a uno dei predetti corsi sarà consentita a mezzo dell'esibizione di una delle seguenti due documentazioni:
A) STAMPA DEL SALDO DEI PUNTI PRESENTI SULLA PATENTE DI GUIDA, ACQUISITO ATTRAVERSO L'ACCESSO AL SITO "IL PORTALE DELL'AUTOMOBILISTA" – A tal fine l'utente, esegue le seguenti operazioni, tutte gratuite:
- Registrazione al sito www.ilportaledellautomobilista.it
- Inserimento della login e della password
- Selezione, in progressione, delle funzionalità "accesso ai servizi" – "verifica punti patente" "estratto conto"
- Stampa di quanto visualizzato
B) STAMPA DEL SALDO DEI PUNTI PRESENTI SULLA PATENTE DI GUIDA, ACQUISITO ATTRAVERSO L'ACCESSO DA PARTE DI CODESTI UFFICI ALLA MASCHERA VECA
Tale modalità, che prevede ovviamente che l'utente acceda agli sportelli di codesti Uffici, non comporta alcun onere a carico dello stesso.
2) RINNOVO DI VALIDITÀ DELLA PATENTE DI GUIDA ED ANNOTAZIONE CAMBIO DI RESIDENZA SULLA STESSA
Con riferimento a tali procedure, la prima delle quali ha particolare rilevanza in caso di circolazione al di fuori del territorio nazionale, non esiste documentazione alternativa a quella dell'emissione del rispettivo tagliando, che di fatto è emesso dal sistema informatico CED ancorché non consegnato all'indirizzo di residenza del titolare della patente per le ragioni esposte in premessa.
Pertanto - qualora a giudizio dell'utente, sussistano ragioni di necessità e/o urgenza che non gli consentano di attendere la consegna dei predetti tagliandi ma richiedano la regolarizzazione della patente di guida a mezzo dell'annotazione di quanto indicato - non residua altra soluzione che procedere all'emissione di un duplicato di patente.
Pertanto, a fronte di rituale richiesta, codesti Uffici – previo accesso al sistema informatico e verifica la registrazione del dato relativo al rinnovo di validità ovvero all'annotazione del cambio di residenza – procederanno, con ogni sollecitudine possibile, all'emissione del duplicato richiesto aggiornato all'esito delle predette registrazioni.
Si specifica che in tal caso saranno dall'utente dovuti gli importi di diritti e tariffe previsti dalla legislazione vigente.
Nel richiamare l'attenzione di Codesti Uffici ad un'osservanza puntuale delle suesposte disposizioni, si sottolinea la necessità che gli stessi assumano un atteggiamento di massima collaborazione con l'utenza, al fine di contenerne il disagio arrecato dalla contingente situazione esposta in premessa.
Il Direttore Generale
Dott. Arch. Maurizio Vitelli
Qui c'è solo da scappare finchè si è in tempo.
Re: [O.T.] Crisi economica
In Italia non li fanno nemmeno arrivare ad una situazione del genere...questa ad esempio è una situazione identica a quella dell'irlandese,solo che qui lo sbattono fuori a calcibelnudo ha scritto:
nomi, fuori i nomi!
mai sentito nessuno che riesca a inchiodare con la dialettica il potente di turno come fa questo giornalista.
risposta del cazzo e via...
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-
Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Crisi economica
Dal Financial Times dell'altro giorno, ciò che è ovvio per qualsiasi osservatore estraneo alle dinamiche ideologiche italiane (leggasi sindacalismo barricadero):
http://www.ft.com/cms/s/0/c9050036-6d2d ... ab49a.html
- “But Mr Monti still has a mountain to climb. The challenge is to rekindle growth in Italy’s economy, which has been almost stagnant for most of the last decade. With government spending under pressure, Italy’s only choice is to shake up the supply side of its economy.
For this to happen, Rome must reform its two-tier labour market. At one end of the spectrum, there are typically older employees, who enjoy open-ended and ultra-secure contracts. At the other, there are several million workers in temporary positions.
Not only is this structure unfair, it is also incredibly inefficient. Employers are often forced to retain less productive workers, while being incapable to offer permanent contracts to younger, more talented employees.
This has major consequences for the economy. Frustrated by the difficulty of carving out a career, many young Italians choose to leave every year. Those who stay receive little training – reflecting the temporary nature of their jobs.
Mr Monti should clamp down on the abuse of temporary contracts by firms, while, in return, making it easier for firms to dismiss workers. As a concession to the trade unions, he should promise to extend Italy’s insufficient social security network, which will support workers in seek of a new job.
The politics are not easy. Unions have been resisting reform for many years and the centre-left party that supports the government is also wary. As the immediate crisis recedes, it becomes easer for parliament to resist or prevaricate over Mr Monti’s reforms.
But the prime minister can ill-afford to be timid. Investors are closely watching the labour reform – as are Italy’s young. Mr Monti has a unique opportunity to unroot one of the deepest causes of Italy’s underperformance. He must not waste it.”
http://www.ft.com/cms/s/0/c9050036-6d2d ... ab49a.html
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
Re: [O.T.] Crisi economica
Gli ItaGliani si adeguano
aumento uso trasporto pubblico
calo traffico a Roma
http://blog.panorama.it/italia/2012/03/ ... ei-romani/

aumento uso trasporto pubblico
calo traffico a Roma
http://blog.panorama.it/italia/2012/03/ ... ei-romani/
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