[O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
Se è vero si chiama
ASSOCIAZIONE STATALE A DELINQUERE
Arrestate 60 persone, tra cui anche sedici giudici tributari e un funzionario dell’agenzia delle entrate.
Nel mirino i legami con il clan Fabbrocino
Un’importante operazione è stata condotta questa notte dagli uomini della Guardia di Finanza in provincia di Napoli, che ha visto scattare le manette a sessanta persone con le accuse di associazione camorristica e riciclaggio di denaro.
L’inchiesta mira a smantellare una fitta rete di interessi che vedrebbe legati un noto gruppo imprenditoriale e il clan camorristico dei Fabbrocino, attivo sopratutto nella zona di Nola e nell’area dei paesi vesuviani.
Oltre agli arresti, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore complessivo di un miliardo di euro.
Il gruppo imprenditoriale coinvolto è Ragosta, che ha affari nel settore degli alimentari, delle compravendite immobiliari, della gestione di alberghi e dei materiali ferrosi su tutto il territorio nazionale.
L’inchiesta vede coinvolti anche funzionari pubblici di rilievo, sedici giudici tributari, otto tra funzionari e impiegati delle commissioni tributarie, un garante del contribuente della Campania e un funzionario dell’agenzia delle entrate.
Delle sessanta ordinanza di custodia cautelare, ventidue persone sono finite in carcere, venticinque agli arresti domiciliari, mentre per altri tredici è scattato il divieto di dimora.
Le indagini sono iniziate nel 2008 nei confronti di ventisette società di Napoli e provincia, tutte riconducibili al medesimo gruppo imprenditoriale campano: le verifiche fiscali riguardavano emissioni di fatture inesistenti e mancati versamenti all’erario.
ASSOCIAZIONE STATALE A DELINQUERE
Arrestate 60 persone, tra cui anche sedici giudici tributari e un funzionario dell’agenzia delle entrate.
Nel mirino i legami con il clan Fabbrocino
Un’importante operazione è stata condotta questa notte dagli uomini della Guardia di Finanza in provincia di Napoli, che ha visto scattare le manette a sessanta persone con le accuse di associazione camorristica e riciclaggio di denaro.
L’inchiesta mira a smantellare una fitta rete di interessi che vedrebbe legati un noto gruppo imprenditoriale e il clan camorristico dei Fabbrocino, attivo sopratutto nella zona di Nola e nell’area dei paesi vesuviani.
Oltre agli arresti, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore complessivo di un miliardo di euro.
Il gruppo imprenditoriale coinvolto è Ragosta, che ha affari nel settore degli alimentari, delle compravendite immobiliari, della gestione di alberghi e dei materiali ferrosi su tutto il territorio nazionale.
L’inchiesta vede coinvolti anche funzionari pubblici di rilievo, sedici giudici tributari, otto tra funzionari e impiegati delle commissioni tributarie, un garante del contribuente della Campania e un funzionario dell’agenzia delle entrate.
Delle sessanta ordinanza di custodia cautelare, ventidue persone sono finite in carcere, venticinque agli arresti domiciliari, mentre per altri tredici è scattato il divieto di dimora.
Le indagini sono iniziate nel 2008 nei confronti di ventisette società di Napoli e provincia, tutte riconducibili al medesimo gruppo imprenditoriale campano: le verifiche fiscali riguardavano emissioni di fatture inesistenti e mancati versamenti all’erario.
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: [O.T.] Crisi economica
certo che è vero, ma tu pensavi che fossero i politici gli unici disonesti in Italia ?belnudo ha scritto:Se è vero si chiama
ASSOCIAZIONE STATALE A DELINQUERE
Arrestate 60 persone, tra cui anche sedici giudici tributari e un funzionario dell’agenzia delle entrate.
Nel mirino i legami con il clan Fabbrocino
Un’importante operazione è stata condotta questa notte dagli uomini della Guardia di Finanza in provincia di Napoli, che ha visto scattare le manette a sessanta persone con le accuse di associazione camorristica e riciclaggio di denaro.
L’inchiesta mira a smantellare una fitta rete di interessi che vedrebbe legati un noto gruppo imprenditoriale e il clan camorristico dei Fabbrocino, attivo sopratutto nella zona di Nola e nell’area dei paesi vesuviani.
Oltre agli arresti, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore complessivo di un miliardo di euro.
Il gruppo imprenditoriale coinvolto è Ragosta, che ha affari nel settore degli alimentari, delle compravendite immobiliari, della gestione di alberghi e dei materiali ferrosi su tutto il territorio nazionale.
L’inchiesta vede coinvolti anche funzionari pubblici di rilievo, sedici giudici tributari, otto tra funzionari e impiegati delle commissioni tributarie, un garante del contribuente della Campania e un funzionario dell’agenzia delle entrate.
Delle sessanta ordinanza di custodia cautelare, ventidue persone sono finite in carcere, venticinque agli arresti domiciliari, mentre per altri tredici è scattato il divieto di dimora.
Le indagini sono iniziate nel 2008 nei confronti di ventisette società di Napoli e provincia, tutte riconducibili al medesimo gruppo imprenditoriale campano: le verifiche fiscali riguardavano emissioni di fatture inesistenti e mancati versamenti all’erario.
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: [O.T.] Crisi economica
@cicciuzzo
aspetto sempre le sentenze pur avendo nessuna fiducia nella magistratura italiana.
I politici ladri sono un'infinitesima parte dei ladri di stato.
È lo stato che è ladro, per definizione.
aspetto sempre le sentenze pur avendo nessuna fiducia nella magistratura italiana.
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STATO LADRO & RAPINATORE
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Re: [O.T.] Crisi economica
è l'italiano che è ladrobelnudo ha scritto:@cicciuzzo
aspetto sempre le sentenze pur avendo nessuna fiducia nella magistratura italiana.
I politici ladri sono un'infinitesima parte dei ladri di stato.
È lo stato che è ladro, per definizione.
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: [O.T.] Crisi economica
no caro amico, questa me la devi spiegare.cicciuzzo ha scritto:è l'italiano che è ladrobelnudo ha scritto:@cicciuzzo
aspetto sempre le sentenze pur avendo nessuna fiducia nella magistratura italiana.
I politici ladri sono un'infinitesima parte dei ladri di stato.
È lo stato che è ladro, per definizione.
È lo stato che mi sta rubando i soldi con tasse non dovute.
STATO LADRO & RAPINATORE
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Re: [O.T.] Crisi economica
Se nel 2011 la pressione fiscale “reale” che pesa sui contribuenti italiani ha sfiorato un’ipotesi massima del 52%, con gli effetti delle manovre estive del Governo Berlusconi e gli interventi dell’attuale Governo Monti, il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013 farà impennare il carico fiscale sui contribuenti onesti sino a un’ipotesi massima del 54,5%.
È questo il risultato cui è giunta la Cgia di Mestre, intenta a ricordare come la pressione fiscale “reale” che grava su coloro che pagano correttamente le tasse è del tutto superiore a quella ufficiale calcolata dall’Istat rispettando fedelmente le disposizioni metodologiche previste dall’Eurostat.
Considerato che, proprio secondo l’Istituto di statistica, in Italia, l’economia sommersa si aggirerebbe tra i 255 e i 275 miliardi di euro l’anno, va da sé che la pressione fiscale ufficiale è data dal rapporto tra le entrate fiscali/contributive e il Pil prodotto in un anno che, dunque, include anche la cifra imputabile all’economia sommersa prodotta dalle attività irregolari che, non essendo conosciute al fisco, non pagano né tasse né contributi.
L’attuale risultato è che, sempre secondo quanto già ricordato dalla Cgia di Mestre, nel 2012 in corso, nel nostro Paese la pressione fiscale ufficiale dovrebbe attestarsi sul 45% mentre, se sarà confermato l’ulteriore aumento dell’Iva previsto per il prossimo autunno, la pressione reale dovrebbe toccare quota 54,5% per un record che non ha eguali al mondo.
È questo il risultato cui è giunta la Cgia di Mestre, intenta a ricordare come la pressione fiscale “reale” che grava su coloro che pagano correttamente le tasse è del tutto superiore a quella ufficiale calcolata dall’Istat rispettando fedelmente le disposizioni metodologiche previste dall’Eurostat.
Considerato che, proprio secondo l’Istituto di statistica, in Italia, l’economia sommersa si aggirerebbe tra i 255 e i 275 miliardi di euro l’anno, va da sé che la pressione fiscale ufficiale è data dal rapporto tra le entrate fiscali/contributive e il Pil prodotto in un anno che, dunque, include anche la cifra imputabile all’economia sommersa prodotta dalle attività irregolari che, non essendo conosciute al fisco, non pagano né tasse né contributi.
L’attuale risultato è che, sempre secondo quanto già ricordato dalla Cgia di Mestre, nel 2012 in corso, nel nostro Paese la pressione fiscale ufficiale dovrebbe attestarsi sul 45% mentre, se sarà confermato l’ulteriore aumento dell’Iva previsto per il prossimo autunno, la pressione reale dovrebbe toccare quota 54,5% per un record che non ha eguali al mondo.
STATO LADRO & RAPINATORE
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Re: [O.T.] Crisi economica
lo stato è l'insieme degli individui; nel settore privato come in quello pubblico è pieno di persone che rubano, fottono, infognano, sgomitano..... non si andrà da nessuna parte.....belnudo ha scritto:no caro amico, questa me la devi spiegare.cicciuzzo ha scritto:è l'italiano che è ladrobelnudo ha scritto:@cicciuzzo
aspetto sempre le sentenze pur avendo nessuna fiducia nella magistratura italiana.
I politici ladri sono un'infinitesima parte dei ladri di stato.
È lo stato che è ladro, per definizione.
È lo stato che mi sta rubando i soldi con tasse non dovute.
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: [O.T.] Crisi economica
su una cosa sono d'accordo "sgomitano".cicciuzzo ha scritto:lo stato è l'insieme degli individui; nel settore privato come in quello pubblico è pieno di persone che rubano, fottono, infognano, sgomitano..... non si andrà da nessuna parte.....belnudo ha scritto:no caro amico, questa me la devi spiegare.cicciuzzo ha scritto:è l'italiano che è ladrobelnudo ha scritto:@cicciuzzo
aspetto sempre le sentenze pur avendo nessuna fiducia nella magistratura italiana.
I politici ladri sono un'infinitesima parte dei ladri di stato.
È lo stato che è ladro, per definizione.
È lo stato che mi sta rubando i soldi con tasse non dovute.
Sai perché sgomitano? Perché siamo in troppi sulla terra, proprio come troppi topi in una gabbia.
STATO LADRO & RAPINATORE
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Re: [O.T.] Crisi economica
Tratto da la Repubblica..
Trattativa sul lavoro, l'obiettivo indicibile
di CARLO CLERICETTI
La flexicurity, favorire i giovani, eliminare il dualismo del mercato del lavoro? Tutto fumo. Che serve per coprire l'obiettivo vero della cosiddetta riforma, un obiettivo indicibile, perché politicamente inaccettabile non solo dai sindacati, ma soprattutto dal Pd che poi, in Parlamento, a quelle misure dovrà dare il suo voto, pena la caduta del governo. L'obiettivo reale e principale è uno solo: i salari devono diminuire.
Tra le misure imposte alla Grecia c'è stata anche la riduzione del 30% del salari minimi, oltre ai vari tagli a indennità e mensilità aggiuntive dei dipendenti pubblici. Per la Spagna non c'è stato bisogno di imposizioni così plateali: la riforma del lavoro approvata dal nuovo governo conservatore di Mariano Rajoy (tanto lodata dal nostro presidente del Consiglio) prevede tra l'altro che, dopo due trimestri di riduzione dei ricavi, le aziende possano decidere unilateralmente di ridurre le retribuzioni. Per i dipendenti c'è una finta scelta: o accettano, o se ne vanno ottenendo un modesto indennizzo monetario. Vogliamo fare qualche ipotesi su come si comporteranno, in un paese dove la disoccupazione supera il 20%?
Se in Italia fosse rimasto Berlusconi, la cui credibilità era sottozero, anche a noi sarebbe stato imposto un diktat in proposito. Ora che c'è Monti, di cui la signora Merkel si fida, si può lasciare a lui il compito - che però resta lo stesso - in modo da salvaguardare almeno l'apparenza del mantenimento di una sovranità ormai di fatto evaporata.
Tutto questo accade perché Monti è un "nemico del popolo"? In realtà le personali inclinazioni del presidente del Consiglio in questo caso c'entrano poco. In un altro articolo ("La trappola europea" 1) avevamo cercato di spiegare quali siano i presupposti di questa politica, la cui dimensione non è solo italiana ma europea. Qui basta ricordare che, quando un paese perde competitività (ed è il caso dell'Italia e di tutti gli altri paesi colpiti dalla "cura"), se non può svalutare la moneta - e nessuno dei paesi euro può prendere questa decisione - deve procedere a una "svalutazione interna", cioè deve fare in modo che prezzi e salari si riducano fino a quando la sua economia non torna competitiva. A quel punto, sostiene questa teoria, il paese aumenta le esportazioni, la bilancia commerciale ritorna in equilibrio, l'economia riparte e tutti tornano felici.
Ma, appunto, di una teoria si tratta, e molti economisti di primo piano sostengono che è completamente sbagliata. Perché nel frattempo il paese in questione entra in recessione, le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta, cadono i redditi e il Pil, i conti pubblici peggiorano nonostante i tagli: si alimenta, cioè, una spirale perversa. Lo abbiamo visto in Grecia, lo stiamo vedendo in Portogallo, in Spagna, in Italia. Molto probabilmente tra poco la Francia si unirà al gruppo. Ma finché non se ne convincono i tedeschi, che in questa fase di fatto comandano in Europa, la linea non cambierà.
E veniamo alla nostra "riforma". Al di là degli escamotage che saranno inventati dai sindacati per salvare la faccia, l'articolo 18 sarà reso completamente inefficace. Dal momento che è ormai scontato che il licenziamento potrà essere motivato da ragioni "economiche o organizzative", nessun imprenditore sarà così sprovveduto da attuare licenziamenti discriminatori o persino disciplinari: un problema organizzativo - con la necessità di ristrutturazione che hanno tutte le aziende in questa fase - si trova molto facilmente. E allora, con i licenziamenti praticamente liberi, succederà una di queste due cose, o meglio tutt'e due. In parte verrà posta la scelta tra riduzioni di salario o un certo numero di licenziamenti; in parte ci si libererà di una parte di lavoratori più anziani per sostituirli, a minor costo, con giovani che nel migliore dei casi entreranno con il contratto di apprendistato, tre anni - estendibili a cinque - a salario ridotto e con la possibilità di esser mandati via. Ci saranno un po' di ammortizzatori sociali, ma con una durata inferiore agli attuali e con meno gente che avrà la possibilità di passare - alla loro scadenza - alla pensione, visto che l'età è stata aumentata. Un meccanismo poco appropriato, ma che finora aveva sostituito, anche se non per tutti i lavoratori, le carenze delle protezioni dalla disoccupazione.
C'è un'altra strada? Ci sarebbe, e sono ormai immumerevoli gli appelli e i "manifesti" di economisti e politici che la indicano. L'ultimo è quello dei democratici e progressisti europei che si sono riuniti a Parigi il 17 marzo e hanno diffuso una dichiarazione comune intitolata "Renaissance pour l'Europe". L'altra strada è quella di non puntare tutto e subito sul risanamento dei bilanci pubblici, che va fatto, ma in modo più graduale e non in una fase di recessione. Di utilizzare strumenti che permettano di stimolare la crescita, come i "project bond" europei, con cui realizzare opere infrastrutturali e investire sull'energia rinnovabile. Di premere a livello di G20 per realizzare una riforma della finanza per cui finora poco o nulla è stato fatto. Insomma, di dosare i tempi dell'aggiustamento e soprattutto di accompagnarlo con misure che favoriscano la ripresa dell'economia, senza la quale gli sforzi dovranno essere molto più pesanti e - soprattutto - rischiano di essere inutili. Questo non significa che si eviterebbero i cosiddetti "sacrifici", ma certamente sarebbero meno drammatici e il purgatorio durerebbe meno.
Per il momento questa strada alternativa è sbarrata dalla determinazione contraria dei tedeschi e dei loro alleati. Ma nel giro di un anno ci saranno le elezioni politiche nei tre paesi più importanti dell'Eurozona, Germania, Francia e Italia. Se vinceranno i partiti progressisti la musica cambierà. Sperando che non sia troppo tardi.
Trattativa sul lavoro, l'obiettivo indicibile
di CARLO CLERICETTI
La flexicurity, favorire i giovani, eliminare il dualismo del mercato del lavoro? Tutto fumo. Che serve per coprire l'obiettivo vero della cosiddetta riforma, un obiettivo indicibile, perché politicamente inaccettabile non solo dai sindacati, ma soprattutto dal Pd che poi, in Parlamento, a quelle misure dovrà dare il suo voto, pena la caduta del governo. L'obiettivo reale e principale è uno solo: i salari devono diminuire.
Tra le misure imposte alla Grecia c'è stata anche la riduzione del 30% del salari minimi, oltre ai vari tagli a indennità e mensilità aggiuntive dei dipendenti pubblici. Per la Spagna non c'è stato bisogno di imposizioni così plateali: la riforma del lavoro approvata dal nuovo governo conservatore di Mariano Rajoy (tanto lodata dal nostro presidente del Consiglio) prevede tra l'altro che, dopo due trimestri di riduzione dei ricavi, le aziende possano decidere unilateralmente di ridurre le retribuzioni. Per i dipendenti c'è una finta scelta: o accettano, o se ne vanno ottenendo un modesto indennizzo monetario. Vogliamo fare qualche ipotesi su come si comporteranno, in un paese dove la disoccupazione supera il 20%?
Se in Italia fosse rimasto Berlusconi, la cui credibilità era sottozero, anche a noi sarebbe stato imposto un diktat in proposito. Ora che c'è Monti, di cui la signora Merkel si fida, si può lasciare a lui il compito - che però resta lo stesso - in modo da salvaguardare almeno l'apparenza del mantenimento di una sovranità ormai di fatto evaporata.
Tutto questo accade perché Monti è un "nemico del popolo"? In realtà le personali inclinazioni del presidente del Consiglio in questo caso c'entrano poco. In un altro articolo ("La trappola europea" 1) avevamo cercato di spiegare quali siano i presupposti di questa politica, la cui dimensione non è solo italiana ma europea. Qui basta ricordare che, quando un paese perde competitività (ed è il caso dell'Italia e di tutti gli altri paesi colpiti dalla "cura"), se non può svalutare la moneta - e nessuno dei paesi euro può prendere questa decisione - deve procedere a una "svalutazione interna", cioè deve fare in modo che prezzi e salari si riducano fino a quando la sua economia non torna competitiva. A quel punto, sostiene questa teoria, il paese aumenta le esportazioni, la bilancia commerciale ritorna in equilibrio, l'economia riparte e tutti tornano felici.
Ma, appunto, di una teoria si tratta, e molti economisti di primo piano sostengono che è completamente sbagliata. Perché nel frattempo il paese in questione entra in recessione, le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta, cadono i redditi e il Pil, i conti pubblici peggiorano nonostante i tagli: si alimenta, cioè, una spirale perversa. Lo abbiamo visto in Grecia, lo stiamo vedendo in Portogallo, in Spagna, in Italia. Molto probabilmente tra poco la Francia si unirà al gruppo. Ma finché non se ne convincono i tedeschi, che in questa fase di fatto comandano in Europa, la linea non cambierà.
E veniamo alla nostra "riforma". Al di là degli escamotage che saranno inventati dai sindacati per salvare la faccia, l'articolo 18 sarà reso completamente inefficace. Dal momento che è ormai scontato che il licenziamento potrà essere motivato da ragioni "economiche o organizzative", nessun imprenditore sarà così sprovveduto da attuare licenziamenti discriminatori o persino disciplinari: un problema organizzativo - con la necessità di ristrutturazione che hanno tutte le aziende in questa fase - si trova molto facilmente. E allora, con i licenziamenti praticamente liberi, succederà una di queste due cose, o meglio tutt'e due. In parte verrà posta la scelta tra riduzioni di salario o un certo numero di licenziamenti; in parte ci si libererà di una parte di lavoratori più anziani per sostituirli, a minor costo, con giovani che nel migliore dei casi entreranno con il contratto di apprendistato, tre anni - estendibili a cinque - a salario ridotto e con la possibilità di esser mandati via. Ci saranno un po' di ammortizzatori sociali, ma con una durata inferiore agli attuali e con meno gente che avrà la possibilità di passare - alla loro scadenza - alla pensione, visto che l'età è stata aumentata. Un meccanismo poco appropriato, ma che finora aveva sostituito, anche se non per tutti i lavoratori, le carenze delle protezioni dalla disoccupazione.
C'è un'altra strada? Ci sarebbe, e sono ormai immumerevoli gli appelli e i "manifesti" di economisti e politici che la indicano. L'ultimo è quello dei democratici e progressisti europei che si sono riuniti a Parigi il 17 marzo e hanno diffuso una dichiarazione comune intitolata "Renaissance pour l'Europe". L'altra strada è quella di non puntare tutto e subito sul risanamento dei bilanci pubblici, che va fatto, ma in modo più graduale e non in una fase di recessione. Di utilizzare strumenti che permettano di stimolare la crescita, come i "project bond" europei, con cui realizzare opere infrastrutturali e investire sull'energia rinnovabile. Di premere a livello di G20 per realizzare una riforma della finanza per cui finora poco o nulla è stato fatto. Insomma, di dosare i tempi dell'aggiustamento e soprattutto di accompagnarlo con misure che favoriscano la ripresa dell'economia, senza la quale gli sforzi dovranno essere molto più pesanti e - soprattutto - rischiano di essere inutili. Questo non significa che si eviterebbero i cosiddetti "sacrifici", ma certamente sarebbero meno drammatici e il purgatorio durerebbe meno.
Per il momento questa strada alternativa è sbarrata dalla determinazione contraria dei tedeschi e dei loro alleati. Ma nel giro di un anno ci saranno le elezioni politiche nei tre paesi più importanti dell'Eurozona, Germania, Francia e Italia. Se vinceranno i partiti progressisti la musica cambierà. Sperando che non sia troppo tardi.
Ove non è rischio, non vi può essere gloria
Re: [O.T.] Crisi economica
87 GIORNI
al pagamento dell'acconto IMU

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STATO LADRO & RAPINATORE
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- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
Re: [O.T.] Crisi economica
Fico!
Monti salva Telecom e i profitti sui cavi tlc Commissioni bancarie, nessuna abolizione
Per i deputati l’affitto della rete per l’ultimo miglio andava concordato in maniera “disaggregata”, ma il governo ha cancellato l'emendamento al Senato
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... he/199494/
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: [O.T.] Crisi economica
@Drogato_ di_porno
spero tu sia ironico
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Re: [O.T.] Crisi economica
Mi son cagato addosso, spero (e credo) non facciano sti giochetti sui lingottini da 100 grammi. Il giuoco non dovrebbe valere la candela:
Lingotto Metalor da 1 kg d’oro riempito di tungsteno scoperto in UK
L’ultima volta che è apparsa sulle scene una barra
riempita di tungsteno è stato un pajo di anni fa, e il caso riguardava una barra
d’oro da 500 grammi piena di tungsteno scoperta alle fonderie della W.C.
Heraeus, il più grosso fabbricatore e raffinatore al mondo. Si parlò allora di
una barra che era arrivata alla Heraeus da una banca non meglio precisata.
Ora è la volta di un report della ABC Bullion dall’Australia che fornisce anche le
foto della nuova barra taroccata, a quanto pare sarebbe stata forata e riempita
di barrette cilindriche di tungsteno.
A ‘sto giro il barbatrucco è venuto alla
luce non in Germania ma nel Regno Unito, in una città non meglio precisata. La
barra è stata intercettata da un negoziante di metalli “usati” ed era
accompagnata dal suo bel CoA, il Certificato di Autenticità.
La ragione per cui sono scattati i sospetti è stato un
peso di soli 998 grammi contro i 1000 indicati sulla barra. Dopo averla
troncata il trucco è stato evidente e si stima che un 30-40% della barra non
sia oro ma tungsteno (il metallo il cui peso specifico, o specific gravity per
dirla all’anglosassone, si avvicina più di tutti gli altri al peso specifico
dell’oro ).
Su un valore che al momento si aggira sui 40.000 euro, stiamo parlando di una truffa da 13-14.000 euro.

Lingotto Metalor da 1 kg d’oro riempito di tungsteno scoperto in UK
L’ultima volta che è apparsa sulle scene una barra
riempita di tungsteno è stato un pajo di anni fa, e il caso riguardava una barra
d’oro da 500 grammi piena di tungsteno scoperta alle fonderie della W.C.
Heraeus, il più grosso fabbricatore e raffinatore al mondo. Si parlò allora di
una barra che era arrivata alla Heraeus da una banca non meglio precisata.
Ora è la volta di un report della ABC Bullion dall’Australia che fornisce anche le
foto della nuova barra taroccata, a quanto pare sarebbe stata forata e riempita
di barrette cilindriche di tungsteno.
A ‘sto giro il barbatrucco è venuto alla
luce non in Germania ma nel Regno Unito, in una città non meglio precisata. La
barra è stata intercettata da un negoziante di metalli “usati” ed era
accompagnata dal suo bel CoA, il Certificato di Autenticità.
La ragione per cui sono scattati i sospetti è stato un
peso di soli 998 grammi contro i 1000 indicati sulla barra. Dopo averla
troncata il trucco è stato evidente e si stima che un 30-40% della barra non
sia oro ma tungsteno (il metallo il cui peso specifico, o specific gravity per
dirla all’anglosassone, si avvicina più di tutti gli altri al peso specifico
dell’oro ).
Su un valore che al momento si aggira sui 40.000 euro, stiamo parlando di una truffa da 13-14.000 euro.

“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
L'oro sta calando, anche in modo sensibile...queste notizie non è che giovano...di chi ci si può fidare quindi ? Della bilancia di precisione ? Non credo sia così diffiicile fare il peso esatto ....
Re: [O.T.] Crisi economica
io ho fatto benzina a 7.94
la volta prima (3 gg fa) era a 7.48.........qui pourtroppo gli aumenti sono a scalini molto grossi anche se più dilazionati nel tempo.
ora qui costa il 20% in più che in USA........





la volta prima (3 gg fa) era a 7.48.........qui pourtroppo gli aumenti sono a scalini molto grossi anche se più dilazionati nel tempo.
ora qui costa il 20% in più che in USA........








E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.