Confermo, Venere privata è anche meglio.scb ha scritto:Onorato dal tuo quotepan ha scritto: D'accordissimo sul mastino e sulla tua bella nota in merito.![]()
Ricordo vagamente che si è già parlato di Scerbanenco, su queste pagine.
Dopo i bellissimi racconti neri, ho preso tra le mani "I ragazzi del massacro"
Oggi credo di finirlo.
Libro assolutamente eccezionale.
Grande noir, scritto in maniera fantastica. Forse è una mia suggestione, ma la scrittura pulita e liscia di Scerbanenko mi pare anche un pò figlia delle origini russe del medesimo.
A parte i personaggi delineati in maniera impeccabile (niente descrizioni prolisse, piuttosto tratteggi, ma perfetti), la cosa che più mi ha fatto impazzire è l'atmosfera di una Milano d'epoca, che forse non esiste più, un pò come la Londra di Holmes (per rimanere in tema con le ultime pagine). Strade, macchine, personaggi. Fantastica.
Una Milano a metà tra quella di Hemingway in Addio alle armi e quella moderna e probabilmente senz'anima di oggi.
Scerbanenco diventa uno dei miei scrittori italiani preferiti. Devo leggere Venere privata che, a detta di mia moglie, è addirittura più bello dei ragazzi del massacro.
Lo consiglio agli amanti del noir, ovviamente, ma anche del poliziottesco cinematografico anni '70. Credo che quei film debbano molto a Scerbanenco.
Ma tutta la quadrilogia incentrata sulla figura di Duca Lamberti è eccellente, quindi anche "traditori di tutti" e "I milanesi ammazzano al sabato".
Sono un grande estimatore di Scerbanenco, mi verrebbe naturale consigliarti quasi tutti gli altri noir che ha scritto, romanzi o racconti, perché anche in quelli meno riusciti non manca mai quel suo tratto inconfondibile...
Incredibile da questo punto di vista il Centodelitti, una raccolta di 100 racconti brevi, anche di una sola pagina, che pubblicava periodicamente su una rivista. Con poche parole ti tira dentro una storia e tratteggia in modo magistrale i personaggi. A chi gli faceva notare che era un peccato 'sprecare' degli spunti così belli per delle storie così brevi, lui rispondeva che il suo problema era anzi quello di tenere a freno l'immaginazione e le mille idee che gli frullavano per la testa...
Ad ogni modo consiglio anche "La sabbia non ricorda", un gioiellino dal meccanismo perfetto, e la raccolta "Milano calibro 9": il celeberrimo film è liberamente ispirato da uno dei racconti.