[O.T.] Scosse di terremoto

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zio
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1636 Messaggio da zio »

dboon ha scritto:aggiungerei la cementificazione selvaggia
di tutto il litorale per quanto riguarda la Romagna

:-?
in effetti potevano fare una cementificazione più ordinata e razionale. sul selvaggio concordo pienamente.
p.s. basta con questi miti. il consumo di suolo è roba da anni duemila. cioè oggi non c'è ragione di consumare altro suolo. occorre dare qualità e densità nelle trame urbane già consolidate e realizzate senza criteri di standards, ambientali e sismici.
negli anni 60 era l'italia che esplodeva economicamente.
rimini e dintorni devono il proprio benessere all'accoglienza turistica enorme che han saputo offrire.
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baroccosiffredi
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1637 Messaggio da baroccosiffredi »

http://archiviostorico.corriere.it/2012/giugno/02/Una_leggina_salva_gli_abusi_co_9_120602013.shtml ha scritto:Una leggina salva gli abusi alle falde del Vesuvio

Via i vincoli in zona rossa. Ne discute la Campania


Sotto il Vesuvio non ci vogliono pensare, agli scenari da incubo disegnati dagli esperti e a tutti i discorsi di questi giorni sulla prevenzione contro i disastri. Peggio: in Regione stanno discutendo su come rimuovere un po' di vincoli nella «zona rossa». Bollata da qualche sindaco come «una legge criminale che ha ucciso l' economia». È dal 19 marzo 1944 che il vulcano appare a riposo. Quando la statua di San Gennaro, racconta l' ufficiale inglese Norman Lewis nel libro «Napoli 1944», fu portata nella cittadina di San Sebastiano al Vesuvio nascosta sotto un lenzuolo, di riserva, pronta a fermare la lava, come avvenne, nel caso non fosse bastato l' intervento del santo patrono ufficiale, appunto San Sebastiano. Fino ad allora, dall' Unità d' Italia il Vesuvio aveva già brontolato più o meno spaventosamente nel 1861, 1867, 1872 (quando era stato distrutto lo stesso paese di San Sebastiano), 1891-95, (quando si era formato il colle Margherita, 1895-99 (quando era nato il colle Umberto) e poi ancora nel 1906, quando era stata devastata Boscotrecase e infine nel 1929. Quelli che nel 1944 erano bambini, se lo ricordano bene, l' incubo. Ma lo hanno rimosso. E nonostante gli spaventi del sisma in Irpinia e del bradisismo a Pozzuoli, troppa gente vive da decenni il Vesuvio come se non fosse un vulcano, ma una montagna. E vive dunque i vincoli imposti ai 18 comuni della «zona rossa» come un' angheria imposta alla povera gente dalla «politica». C' è un condono? Non si può usare. Ne arriva un altro? Non si può usare. Col risultato che un pò di politici ha individuato nella guerra alle regole antisismiche una strategia per andare a batter cassa dagli elettori. Come il sindaco di Sant' Anastasia, Carmine Esposito, che da anni si è auto-nominato nemico numero uno della «truffa confutabile a livello scientifico» e qualche settimana fa si è spinto ad affiggere manifesti che dicevano: «Zona rossa, finalmente si cambia». Posizione condivisa da qualche parlamentare come il senatore pidiellino Carlo Sarro che a fine marzo tuonò: «Quello che si sta consumando in Campania è un dramma culturale, una vicenda segnata da una profonda ingiustizia. Ci sono 67.000 sentenze di demolizione e questo fa capire come sia drammatica la situazione». Tutte case abusive. Ma «le associazioni spesso continuano a diffondere l' idea che l' abusivismo è uguale a criminalità, ma è una mistificazione gigantesca. Dietro la scelta forzata di costruire case abusive ci sono sacrifici, investimenti frutto del lavoro di famiglie». Sono in zone ad altissimo rischio sismico? E vabbè. Ed ecco che proprio in questi giorni, come denuncia l' ex l' assessore Marco Di Lello, autore del progetto «Vesu-via» che dava 30mila euro a chi se ne andava comprando casa fuori dalla «zona rossa» e tolse tutti i benefici fiscali così da rendere più cari gli affitti e fare invecchiare il patrimonio edilizio e buttò giù qualcuna delle migliaia di opere abusive dentro il parco, in Regione discutono di un disegno di legge che spazzerebbe via una serie di vincoli. Una leggina stupefacente. Soprattutto di questi tempi di lutti e macerie in Emilia. Non solo rimuove il vincolo di inedificabilità assoluta nella fascia di rispetto di un chilometro intorno all' antica Velia, nel parco del Cilento. Non solo stravolge il Piano Urbanistico Territoriale della penisola sorrentina limitando i vincoli alle spalle della Costiera Amalfitana nonostante sia un' area a forte rischio idrogeologico teatro di tragedie come qualche anno fa la frana di Nocera Inferiore. Ma, accusa Di Lello, deforma pesantemente «la legge regionale 21 del 2003 che sancisce il divieto assoluto di rilascio di titoli abilitativi (permessi a costruire, Scia e Dia) a fini abitativi nella zona rossa vesuviana così come perimetrata dalla Pianificazione d' emergenza della Protezione Civile». Per capirci, prendiamo le parole proprio di Carmine Esposito che si vanta del successo: «Non vogliamo aumentare il carico abitativo. Questo però non vieta la possibilità di fare nuove abitazioni nel rispetto idrogeologico del territorio» Sic. Di che genere di territorio si tratti lo lasciamo dire al vulcanologo Franco Barberi: «Non esiste al mondo una località a più alto rischio vulcanico, considerando l' abnorme concentrazione edilizia spintasi fino a poche centinaia di metri dal cratere». Sostengono gli scienziati che da molti anni il vulcano è «tranquillissimo» ma «prima o poi dovremo fare i conti con una nuova eruzione». Il materiale incandescente se ne sta pressato a una profondità di otto chilometri. Questo sarebbe un bene e un male: prima di spingere forsennatamente verso l' alto per cercarsi una via d' uscita il magma dovrebbe dare dei segnali via via più chiari dando qualche tempo per l' evacuazione che, stando al piano della protezione civile del 2004, dovrebbe portar via 12 giorni. Basteranno? Erosa la spinta, lo strato di lava «salterebbe come un tappo di champagne». «Una volta aperto il condotto», scrive il vulcanologo Gianni Ricciardi dell' Osservatorio Vesuviano in un saggio che sta per essere pubblicato, «si formerà una colonna eruttiva che potrà raggiungere un' altezza di oltre dieci chilometri. La parte alta della colonna pliniana, meno densa, sarà spinta secondo la direzione dei venti prevalenti d' alta quota e da essa si avrà caduta di particelle al suolo. La parte bassa della colonna, più densa, collasserà generando correnti piroclastiche, che scorreranno, seguendo la morfologia, lungo i fianchi del vulcano, a grande velocità e con elevato potere distruttivo. Probabili piogge indotte dalle perturbazioni delle condizioni atmosferiche causate dall' eruzione, potranno mobilizzare il materiale piroclastico depositato lungo le pendici del vulcano, provocando colate di fango e alluvionamenti durante e anche a eruzione finita». Un' apocalisse. La «zona rossa» dei 18 comuni circumvesuviani «è soggetta a distruzione pressoché totale, a causa dello scorrimento di correnti piroclastiche, colate di fango e alla ricaduta imponente di ceneri, bombe e lapilli». La «zona gialla», un migliaio di chilometri quadrati comprendenti 96 comuni di cui 34 della provincia di Napoli, 40 di quella di Avellino, 21 di quella di Salerno ed 1 della provincia di Benevento «potrebbe essere interessata da un' importante ricaduta di cenere e lapilli, con carichi superiori a 200 kg/m2». Da brividi. Eppure, spiega lo scienziato nel suo lavoro intitolato «Le eruzioni del Vesuvio dal 1861 al 1944. Cosa ci aspetta?», quella «zona rossa» così pericolosa ha visto aumentare, incredibilmente, la sua popolazione. Lo scriveva già lo storico vesuviano Silvio Cola nel 1958: «Dopo l' ultima eruzione del 1944, il Vesuvio non ha dato più segno di attività, lasciando in una perfetta calma gli abitanti dei Paesi nascenti alle sue falde, i quali, per nulla preoccupati delle sorprese che potrebbe dare il terribile vulcano, quasi dappertutto, fanno sorgere, continuamente, grandi fabbricati e magnifiche ville». Al primo censimento del 1861 la popolazione vesuviana era di 107.255 persone, concentrate quasi tutta sulla costa. Dieci anni fa, al censimento del 2001, erano 530.849. Oggi, secondo Ricciardi (anche se i dati provvisori dell' Istat non concordano) sarebbero 580.913. Hanno sotto gli occhi le rovine di Pompei, Ercolano, Oplontis. Hanno conosciuto dai nonni i racconti delle grandi paure di qualche decennio fa. Guardano il vulcano, sospirano e fanno spallucce. RIPRODUZIONE RISERVATA **** Il piano La storia Il piano nazionale di emergenza per difendere gli abitanti dell' area vesuviana da una possibile eruzione del Vesuvio ha come scenario di riferimento l' evento del 1631 L' espansione Dagli anni 40 a oggi alle pendici del Vesuvio c' è stato un fenomeno di espansione edilizia (in alto) I gemellaggi Il piano prevede che, in caso di eruzione, ognuno dei 18 comuni della zona rossa abbia una regione «gemellata» che accoglierà gli abitanti

Stella Gian Antonio

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zio
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1638 Messaggio da zio »

gian antonio stella....dieci anni a parlare di caste e mai una riga sui giornalisti.
P.s. niente da dire sulle sue parole del condono vesuviano.
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1639 Messaggio da anxxur »

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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1640 Messaggio da Gambo192 »

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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1641 Messaggio da Trez »

Nel caso di una ripresa dell'attività sismica nell'area già interessata dalla sequenza in corso, è significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza". La commissione "non esclude l'eventualità che, pur con minore probabilità, l'attività sismica si estenda in aree limitrofe a quella già attivata sino ad ora".

...sti cazz
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1642 Messaggio da Milk »

Vasco pare che si sia rifiutato.

Ma sono solo voci di corridoio (che Io sappia).

:079
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1643 Messaggio da federicoweb »

Trez ha scritto:Nel caso di una ripresa dell'attività sismica nell'area già interessata dalla sequenza in corso, è significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza". La commissione "non esclude l'eventualità che, pur con minore probabilità, l'attività sismica si estenda in aree limitrofe a quella già attivata sino ad ora".

...sti cazz


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Allarme Grandi rischi: possibile forte scossa
Probabilità spostamento sisma nella zona del ferrarese
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 47531.html
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1644 Messaggio da Gambo192 »

Milk ha scritto:Vasco pare che si sia rifiutato.

Ma sono solo voci di corridoio (che Io sappia).

:079
No no, Vasco non ci sarà, preferisce donare soldi senza fare un concerto apposta per guadagnarli.
Differenti modi di interpretare la vita.
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1645 Messaggio da baroccosiffredi »

Gambo192 ha scritto:
Milk ha scritto:Vasco pare che si sia rifiutato.

Ma sono solo voci di corridoio (che Io sappia).

:079
No no, Vasco non ci sarà, preferisce donare soldi senza fare un concerto apposta per guadagnarli.
Differenti modi di interpretare la vita.
http://blog.libero.it/DGVoice/11365266.html

Non parteciperò a nessun concerto di beneficenza, non amo quel modo di farla, poco costoso e poco faticoso. Certo rispetto chi la fa così, ci crede ed è sincero. Ma io penso che la beneficenza si debba fare tirando fuori i soldi dal proprio portafoglio, senza troppo spettacolo e pubblicità". Questa la dichiarazione del Kom pubblicata sulla sua pagina Facebook.

Fare beneficenza con i soldi degli altri è un modo che ha avuto sempre molto successo fra gli artisti.

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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1646 Messaggio da Gin »

baroccosiffredi ha scritto: Fare beneficenza con i soldi degli altri è un modo che ha avuto sempre molto successo fra gli artisti.
quanto hai ragione....e profumatamente pagati per farlo, aggiungo io!
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1647 Messaggio da anxxur »

:o

SUOLO SOLLEVATO FINO A 12 CENTIMETRI - Il terremoto nel modenese del 29 maggio ha sollevato il suolo fino a 12 centimetri: lo dimostrano i dati dei satelliti radar Cosmo-SkyMed, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), attivati dopo il sisma del 20 maggio su richiesta della Protezione Civile. I dati sono stati utilizzati da Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell' ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr).

Gli stessi dati rilevati nel modenese indicano inoltre che in alcune zone, in particolare nell'area di Finale Emilia il suolo si è abbassato fino a 3 centimetri, che la deformazione del suolo è orientata prevalentemente da Est verso Ovest e che la faglia che ha causato il terremoto del 29 maggio si colloca nella continuazione verso Ovest di quella del terremoto del 20 maggio. Si completa così il quadro delle deformazioni permanenti provocate dai due terremoti avvenuti in maggio in Emilia, ha osservato il direttore della missione Cosmo-SkyMed dell'Asi, Alessandro Coletta. Le misure relative al sollevamento del suolo nel modenese si affiancano infatti a quelle analoghe fatte dopo il terremoto del 20 maggio nel ferrarese, quando era stato rilevato un sollevamento del suolo fino a 15 centimetri.
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1648 Messaggio da anxxur »

Intanto c'è stata una scossa di MI 4.5 tra Veneto e Friuli

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Crona ... 95648.html
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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1649 Messaggio da dboon »

mappa terremoti in Italia

http://emidius.mi.ingv.it/DBMI11/docs/DBMI11_Imax.pdf

:flash:

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“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi

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Re: [O.T.] Scosse di terremoto

#1650 Messaggio da fender »

Intanto i terremotati si sono visti recapitare delle fatture da 50.000 euro per la demolizione di emergenza della loro casa pericolante....W l'ITALIA...si fa per dire...

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