Zio, so bene che il voto cosiddetto "moderato" è molto più ampio del voto "cattolico". E comprendo bene che, se vuoi prendere più del 45% dei voti, devi giocoforza concedere qualcosa su quel versante (ho detto "qualcosa", non il culo o la propria identità).zio ha scritto:e ancora una volta fai confusione. te lo dico benevolmente.repeat ha scritto: Sssssssshh... non dirlo forte, altrimenti Bersani, Rutelli e tutti gli altri campioni della sinistra "moderata" e "di governo" lo sentono e si mettono a dire e a fare - per una volta nella loro vita - cose "laiche" e "di sinistra". Lasciamoli lì dove sono, inginocchiati davanti al Papa o a qualche altro loro amico alto prelato.![]()
quello a cui guarda Bersani è il mondo moderato che è molto ma molto più ampio di quella parte di cattolici disposti a votare contro il referendum del divorzio o della 194 o del fine vita.
ed è sempre nell'ottenere il voto di quella larga parte di italiani che le forze politiche concentrano le loro attenzioni.
Bersani se si allontana dalla foto di Vasto, ha la possibilità reale di portarlo in casa propria senza perdere troppo la propria identità riformista. il voto moderato in questo momento è sbandato e sospeso.
ha votato alle ultime amministrative di pancia. qui a parma ha votato m5s. ma non succederà per molto ancora.
il voto moderato ha bisogno di forze politiche rappresentative che disegnino una italia in movimento ma non troppo, che cambia direzione, ma non troppo, che si modernizza, ma non troppo.
quando i moderati han votato il fascio è stato per pancia, perché le forze politiche erano inefficienti.
perché questo ormai è acclarato: il voto moderato è a volte impulsivo e vota seguendo le grida. è un voto dopotutto molto popolare.
diverso il voto cattolico. non ha paura di perdere le elezioni.
Il fatto è che questa sinistra "moderata" e "di governo" l'abbiamo già vista all'opera. Totalmente inconcludente, sul piano programmatico, e priva di personalità, su quello politico.
Forse son io ad essere troppo radicale, ma ti chiedo: è troppo pretendere una sinistra che faccia la sinistra e che non si preoccupi ogni volta di rincorrere industriali, cardinali, banchieri, imprenditori, giornalisti e via dicendo?
E' molto più onorevole, per come la vedo io, perdere le elezioni, avendo delle idee e dei programmi chiari, piuttosto che vincerle, dopo aver realizzato compromessi infiniti che finiscono per svilire ogni velleità di governo.
Davvero non hanno ancora capito che non serve inseguire ed imbarcare nella traversata i vari Mastella, Dini e, prossimamente, Casini?
Proprio perché il fronte moderato oggi è un po' sbandato, non sarebbe il caso di cogliere l'opportunità storica, forse irripetibile, per vincere le elezioni con un cartello "di sinistra"... o più "di sinistra" possibile?