Non e' una question di speranza. Ci sono le possibilita' significa che si puo' fare, che la cosa e' fattibile dal punto di vista economico.repeat ha scritto: Husker, tutti ci auguriamo il meglio per noi (e anche per il resto del mondo).
Il problema non è cosa ci auguriamo o cosa speriamo. Il problema è, purtroppo, cosa sta accadendo e quali sono le "politiche" e i "mezzi" che stiamo mettendo in campo per correggere questa situazione. O per uscirne fuori.
Noi (Europa del Sud) facciamo tanto per i nostri cari amici crucchi: gli stiamo garantendo un botto di esportazioni, per esempio! Gli garantiamo gli investimenti, grazie alla rigidità del cambio e alla moneta unica. Siamo persino disposti a svendergli un discreto patrimonio pubblico che ci siamo conquistati nei secoli.
Loro che fanno per noi?
Ci fanno l'onore di stare nello stesso club?
Grazie, non basta. Non basta più.
Le politiche di austerity sono corrette e vanno fatte?
La risposta purtroppo e' si. Ed il motivo e' molto semplice. Se anche non le fai ora e decidi di uscire dall'euro per svalutare, le dovrai fare comunque.
Ora la questione potrebbe essere se le politiche di austerity come fatte ora siano le politiche migliori.
La cosa si puo' dibattere, ma non il fatto che politiche di austerity vadano fatte. La cosa e' particolarmente vera per l'Italia, per Spagna ed Irlanda invece si puo' discutere meglio su quali politiche siano piu' efficaci. Ma il punto fondamentale resta.
Il sud d'europa fa molto per la Germania, questo e' vero, ma in ogni scambio economico, bisogna essere in due, e lo scambio si fa se ci sono mutual benefits. Noi non compriamo dai tedeschi per fargli un piacere. Come loro non vendono a noi perche' gli siamo piu' simpatici.
La Germania prima di entrare nell'euro ha fatto riforme del mercato del lavoro rilevantissime in previsione dell'unione monetaria. In questo caso sono stati piu' intelligenti del sud europa che ha mantenuto uno status quo che invece andava, e poteva essere, cambiato. Ora il sud europa deve cambiare.
Loro cosa fanno per noi? Ci hanno prestato la credibilita' che ha fatto si che paesi come Italia, Spagna, Grecia, etc. etc. che prima di entrare nell'euro pogavano tassi sul debito del 10-15%, per 6 anni hanno pagato tassi sul debito simili a quelli tedeschi, vale a dire il 2%, risparmiando in maniera rilevante sul servizio del debito.
In una situazione del genere, i paesi ad alto debito avrebbero dovuto avere la saggezza di tagliare spesa pubblica e ridurre il peso del debito. Invece hanno detto: paghiamo meno, manteniamo il debito che tanto risparmiamo. In tempi di vacche grasse il discorso va bene, ma se poi arriva la recessione la cosa ti si ritorce contro.
Nota che anche tagliare spesa pubblica in tempi buoni e' sicuramente meglio che tagliarla in recessione. Si e' persa un'occasione. Non per colpa dell'euro in questo caso.
Pre finire c'e' una nota positiva, la crisi sta intensificando gli incentivi che l'euro da solo non ha avuto nei primi 6 anni di vita.