In sè l´affare non è una novità¡. Da tempo la Beate Uhse ha aperto sexy shop in diversi scali aeroportuali tedeschi. La curiosità¡ forse è data dal fatto che nell´hard business ci mettono le mani due gruppi industriali totalmente estranei al settore, la Stefanel (abbigliamento) e la Pam (supermercati e grande distribuzione), sia pure attraverso una loro società¡ controllata.
Business del sexy-shop in aeroporto
A portarlo è la Stefanel insieme a Pam
Arrivano i film a luci rosse negli aeroporti e a portarli è Stefanel. Non in maniera diretta, peró. Ma attraverso Nuance, la società leader mondiale nella gestione dei punti vendita all'interno degli aeroporti, controllata in modo paritetico da Stefanel e da Pam. Un business, quello dell'hard, che notoriamente "attira" parecchio e che quindi potrà dare nuovo slancio al giro d'affari del gruppo svizzero.
Nonostante l'incremento del numero dei passeggeri, infatti, i consumi si stanno progressivamente riducendo. I viaggiatori sono sempre più restii a spendere. Un trend che sembra piuttosto generalizzato che non riguarda solo Nuance. Da un'indagine, infatti, è emerso che nel 2003 i viaggiatori transitati negli scali europei hanno speso in media 10 euro a testa.
Così, proprio per dare una nuova spinta alle vendite l'azienda elvetica ha deciso di mettere in vetrina anche un po' di materiale per adulti. Per questo ha siglato un accordo con Private Media, gruppo spagnolo quotato al Nasdaq che produce e distribuisce materiale per adulti, tra cui Vhs e Dvd.
Il primo sexy shop è stato inaugurato a dicembre all'aeroporto internazionale di Zurigo. Ma, secondo quanto risulta al quotidiano "Finanza e Mercati", presto l'iniziativa verrà portata anche negli altri duty free Nuance che sono oltre 400 dislocati in 63 aeroporti di 20 paesi nei quattro continenti.
Il gruppo svizzero ha chiuso i primi nove mesi del 2004 con utili pari a 13,2 milioni di euro, in calo rispetto ai 15,1 milioni dello stesso periodo 2003.Un trend che si riflette anche sui conti della Stefanel che nel risultato ante-imposte ha evidenziato un rosso di 3,6 milioni di euro, contro una perdita di 2 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.
Al contrario, invece, i conti della spagnola Private Media godono di ottima salute con il fatturato che nel terzo trimestre 2004 ha fatto un balzo passando da 10,57 milioni a quasi 13 milioni di euro.
http://www.tgfin.it/tgfin/articoli/articolo239131.shtml
Business dei sexy shop in aeroporto
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