beh se tu permetti è come confrontare una 500 ad una ferrari...NebbiosoSolare ha scritto:ok,si sa che in italia le pene non sono mai proporzionate.
Per non parlare di quelli che fanno la bancarotta fraudolenta e la passano lisciao no?
[O.T.] Quando ti uccide lo Stato
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Re: [O.T.] Assassini in divisa
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Re: [O.T.] Assassini in divisa
Raccapricciante...
Se avete voglia e fegato..
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Il giallo del maestro «anarchico»
morto durante il ricovero coatto
Salerno
Francesco Mastrogiovanni, 58 anni, sarebbe stato legato al letto per giorni. Indagati sette medici dell'ospedale
Legato a un letto, polsi e caviglie. Così sarebbe morto Francesco Mastrogiovanni, maestro elementare di Castelnuovo Cilento. Aveva 58 anni. Il 31 luglio era entrato nell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania: sul suo capo pendeva un’ordinanza di Trattamento sanitario obbligatorio. Quattro giorni dopo, la mattina del 4 agosto, gli infermieri l’hanno trovato morto. Per edema polmonare, secondo il medico legale che ha effettuato l’autopsia. Forse Francesco Mastrogiovanni era legato su quel letto da troppe ore, forse addirittura da giorni. «Nella cartella clinica non viene menzionata la contenzione fisica, ma dall’autopsia è risultato che aveva segni su polsi e caviglie compatibili con lacci di un materiale rigido» spiega Vincenzo Serra, cognato della vittima. Il Tso è un atto medico e giuridico regolamentato da una legge: viene deciso dal sindaco su proposta di un medico e, qualora preveda un ricovero ospedaliero, richiede la convalida di un secondo medico. Della procedura deve essere informato anche il Giudice Tutelare di competenza. Insomma, uno strumento su cui esistono vari livelli di controllo e soprattutto, come impone la legge, «esclusivamente finalizzato alla tutela della salute». SETTE INDAGATI - La storia del maestro che, come dicono parenti e mici, «non passava inosservato» (anche per i quasi 2 metri di altezza), ha molti punti oscuri. Troppi. Tanto che la Procura di Vallo della Lucania ha aperto un’inchiesta, affidata al pm Francesco Rotondo, e iscritto nel registro degli indagati i sette medici del reparto di psichiatria (compreso il primario, Michele Di Genio) che hanno avuto in cura Mastrogiovanni. La famiglia ha istituito il comitato «Giustizia per Franco» (è il diminutivo con cui veniva chiamato usualmente), che ha una pagina online per il momento in costruzione (http://www.giustiziaperfranco.it). Anche l’associazione EveryOne (che si occupa anche di lotta agli abusi psichiatrici) ha preso a cuore il caso. «Abbiamo depositato un’interrogazione parlamentare, insieme ai deputati radicali, rivolta ai ministro degli Interni e della Salute proprio sulla morte di Mastrogiovanni e abbiamo presentato una denuncia in sede europea perché sia finalmente approvata una regolamentazione internazionale contro gli abusi psichiatrici» spiega il co-presidente Roberto Malini. «Il trattamento riservato al signor Mastrogiovanni è altamente lesivo dei suoi diritti e della sua dignità di essere umano - si legge nell’interrogazione messa a punto dai tre co-presidenti di EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau -. Il Tso rappresenta un uso consolidato in molte città italiane e il suo fine coercitivo è dimostrato da molti casi». MISTERI - Ma cosa è successo il 31 luglio? Francesco Mastrogiovanni era a San Mauro Cilento, stava trascorrendo dei giorni di vacanza in un campeggio di proprietà di una sua conoscente. I carabinieri sono andati a prenderlo, hanno circondato il bungalow dove viveva. Lui è scappato verso la spiaggia, spaventato. Lì ha fumato una sigaretta, ha preso un caffè. Forse voleva immaginare che fosse una giornata come le altre. Ma era circondato - a terra i carabinieri, in mare la guardia costiera - e alla fine ha ceduto. Un grosso spiegamento di forze dell’ordine per un uomo solo. I militari lo hanno portato in macchina e quindi all’ospedale di Vallo della Lucania per il ricovero coatto: lì risulta positivo alla cannabis, non all’alcol né ad altri tipi di droghe. A questo punto c’è un mistero. «Il Tso è stato chiesto dal sindaco di un altro Comune, ovvero Pollica Acciaroli - spiega il cognato di Mastrogiovanni -, e non da quello di San Mauro Cilento dove Mastrogiovanni è stato fermato dai carabinieri». Buio anche sulle cause che hanno portato amministratori, medici e forze dell’ordine a optare per un provvedimento urgente ed estremo come il Trattamento sanitario obbligatorio. È trapelata la notizia di un incidente in cui l’uomo, guidando contromano, avrebbe tamponato quattro auto parcheggiate. Episodio di cui non esiste, secondo i familiari della vittima, alcuna prova, denuncia o verbale. «L’ultima versione che circola è quella della guida contromano - spiega Peppino Galzerano, editore e amico di Mastrogiovanni -, prima ne erano state diffuse altre». Ma le spiegazioni di questa morte vanno cercate anche nel passato del protagonista, e nell’immagine di ] SALERNO - Legato a un letto, polsi e caviglie. Così sarebbe morto Francesco Mastrogiovanni, maestro elementare di Castelnuovo Cilento. Aveva 58 anni. Il 31 luglio era entrato nell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania: sul suo capo pendeva un'ordinanza di Trattamento sanitario obbligatorio. Quattro giorni dopo, la mattina del 4 agosto, gli infermieri l'hanno trovato morto. Per edema polmonare, secondo il medico legale che ha effettuato l'autopsia. Forse Francesco Mastrogiovanni era legato su quel letto da troppe ore, forse addirittura da giorni. «Nella cartella clinica non viene menzionata la contenzione fisica, ma dall'autopsia è risultato che aveva segni su polsi e caviglie compatibili con lacci di un materiale rigido» spiega Vincenzo Serra, cognato della vittima. Il Tso è un atto medico e giuridico regolamentato da una legge: viene deciso dal sindaco su proposta di un medico e, qualora preveda un ricovero ospedaliero, richiede la convalida di un secondo medico. Della procedura deve essere informato anche il Giudice Tutelare di competenza. Insomma, uno strumento su cui esistono vari livelli di controllo e soprattutto, come impone la legge, «esclusivamente finalizzato alla tutela della salute».
SETTE INDAGATI - La storia del maestro che, come dicono parenti e mici, «non passava inosservato» (anche per i quasi 2 metri di altezza), ha molti punti oscuri. Troppi. Tanto che la Procura di Vallo della Lucania ha aperto un'inchiesta, affidata al pm Francesco Rotondo, e iscritto nel registro degli indagati i sette medici del reparto di psichiatria (compreso il primario, Michele Di Genio) che hanno avuto in cura Mastrogiovanni. La famiglia ha istituito il comitato «Giustizia per Franco» (è il diminutivo con cui veniva chiamato usualmente), che ha una pagina online per il momento in costruzione (http://www.giustiziaperfranco.it). Anche l'associazione EveryOne (che si occupa anche di lotta agli abusi psichiatrici) ha preso a cuore il caso. «Abbiamo depositato un'interrogazione parlamentare, insieme ai deputati radicali, rivolta ai ministro degli Interni e della Salute proprio sulla morte di Mastrogiovanni e abbiamo presentato una denuncia in sede europea perché sia finalmente approvata una regolamentazione internazionale contro gli abusi psichiatrici» spiega il co-presidente Roberto Malini. «Il trattamento riservato al signor Mastrogiovanni è altamente lesivo dei suoi diritti e della sua dignità di essere umano - si legge nell'interrogazione messa a punto dai tre co-presidenti di EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau -. Il Tso rappresenta un uso consolidato in molte città italiane e il suo fine coercitivo è dimostrato da molti casi».
MISTERI - Ma cosa è successo il 31 luglio? Francesco Mastrogiovanni era a San Mauro Cilento, stava trascorrendo dei giorni di vacanza in un campeggio di proprietà di una sua conoscente. I carabinieri sono andati a prenderlo, hanno circondato il bungalow dove viveva. Lui è scappato verso la spiaggia, spaventato. Lì ha fumato una sigaretta, ha preso un caffè. Forse voleva immaginare che fosse una giornata come le altre. Ma era circondato - a terra i carabinieri, in mare la guardia costiera - e alla fine ha ceduto. Un grosso spiegamento di forze dell'ordine per un uomo solo. I militari lo hanno portato in macchina e quindi all'ospedale di Vallo della Lucania per il ricovero coatto: lì risulta positivo alla cannabis, non all'alcol né ad altri tipi di droghe. A questo punto c'è un mistero. «Il Tso è stato chiesto dal sindaco di un altro Comune, ovvero Pollica Acciaroli - spiega il cognato di Mastrogiovanni -, e non da quello di San Mauro Cilento dove Mastrogiovanni è stato fermato dai carabinieri». Buio anche sulle cause che hanno portato amministratori, medici e forze dell'ordine a optare per un provvedimento urgente ed estremo come il Trattamento sanitario obbligatorio. È trapelata la notizia di un incidente in cui l'uomo, guidando contromano, avrebbe tamponato quattro auto parcheggiate. Episodio di cui non esiste, secondo i familiari della vittima, alcuna prova, denuncia o verbale. «L'ultima versione che circola è quella della guida contromano - spiega Peppino Galzerano, editore e amico di Mastrogiovanni -, prima ne erano state diffuse altre». Ma le spiegazioni di questa morte vanno cercate anche nel passato del protagonista, e nell'immagine di "anarchico" che si era costruita, forse suo malgrado.
LA CONDANNA - Mastrogiovanni insegnava alle elementari da una ventina d'anni. Per un lungo periodo aveva vissuto nel Nord Italia per lavoro, poi era tornato nella provincia di Salerno, e aveva trovato un posto nella scuola della sua città, Castelnuovo Cilento. Non era un uomo tranquillo: la sua vita era stata segnata da una serie di eventi traumatici che hanno acuito la sua sensibilità, rafforzando in lui delle paure violente. «Alla fine degli anni '90 aveva rotto una lunga relazione con una ragazza bergamasca, poi è morto suo padre - racconta il cognato -. Dunque ha deciso di tornare nella sua terra madre. Nel '99 a Salerno il primo "incontro" con i carabinieri, per una causa futile: viene portato in caserma, processato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, condannato in primo grado a tre anni. Nella requisitoria il pm lo definisce "noto anarchico". Sconta un mese di carcere e cinque di arresti domiciliari, ma intanto c'è il ricorso in Appello: in secondo grado viene pienamente assolto per non aver commesso il fatto e persino risarcito per ingiusta detenzione». Mastrogiovanni sviluppa negli anni un terrore profondo verso le forse dell'ordine, in un paio di occasioni scappa alla semplice vista di una divisa. Viene considerato un soggetto patologico, ma spesso si rifiuta di assumere i farmaci che gli vengono prescritti. Ha paura anche di quelli. Fobie che accrescono la sua fama di "anarchico", di insofferente alla società, al sistema.
IL CASO FALVELLA - C'è un'altra vicenda, che risale a molti anni prima e che ha profondamente segnato il maestro: l'omicidio di Carlo Falvella, vicepresidente del Fronte universitario d’unione nazionale di Salerno, nel '72. Mastrogiovanni era con Giovanni Marini e altri "compagni". «Marini stava raccogliendo notizie per far luce sull’omicidio di cinque anarchici calabresi morti in quello che dicono essere stato un incidente stradale nei pressi di Ferentino (Frosinone) dove i ragazzi si stavano recando per consegnare i risultati di un’inchiesta condotta sulle stragi fasciste del tempo» spiega Peppino Galzerano, amico del maestro. C'è uno scontro tra militanti di destra e sinistra: Falvella muore. Nel processo Matrogiovanni è assolto, mentre Marini è condannato a nove anni.
PASSIONE PER I LIBRI - «Attorno alla sua figura si è costruita un'immagine di persona violenta, ma non era assolutamente pericoloso per la società - dice il cognato Vincenzo Serra -. Nella cartella clinica c'è scritto che era "aggressivo verbalmente": spesso si arrabbiava, parlando di politica, ma non passava mai alle vie di fatto. Era sempre dedito alla lettura, collezionava libri, non era un "bombarolo". Diceva semplicemente che non si fidava di nessuno, solo di se stesso. Negli anni 2002-2003 è stato sottoposto ad altri due Tso, poi negli ultimi quattro anni è stato tranquillo». I familiari non si aspettavano dunque un epilogo così tragico e fitto di elementi inquietanti. L'amico Peppino Galzerano non riesce a farsi una ragione di quanto accaduto: «È inaccettabile, un'offesa alla dignità umana, non è possibile che un uomo muoia in ospedale, cioè proprio nel luogo dove dovrebbe essere curato».
CARTELLA CLINICA - Uno, fondamentale, riguarda la cartella clinica. Il medico legale che ha effettuato l'autopsia, Adamo Maiese, ha riscontrato segni evidenti di lacci su polsi e caviglie della salma. «Nella cartella clinica non è stata annotata la contenzione né la motivazione di essa, come invece prevede la legge - afferma Caterina Mastrogiovanni, cugina della vittima e legale della famiglia -. Dunque bisogna capire se la contenzione c'è stata e quanto è durata. Nella cartella clinica c'è poi un vuoto dalle 21 del 3 agosto alle 7 del 4 agosto: in questo lasso di tempo non è stato fatto nulla. Infine, nelle ultime due sere - quelle del 2 e 3 agosto - non gli sarebbero stati somministrati medicinali perché il paziente dormiva. Ma se Mastrogiovanni dormiva che bisogno c'era di tenerlo legato?».
DETERMINANTI I FILMATI - All’autopsia effettuata il 12 agosto, poche ore prima dei funerali, hanno assistito i legali della famiglia, Caterina Mastrogiovanni e Loreto D’Aiuto. L’ipotesi di reato cui devono rispondere i sanitari è al momento omicidio colposo, ma saranno determinanti per le indagini le riprese girate nella camera durante il trattamento e subito dopo la sua morte dell'uomo. I legali dei medici indagati parlano di «falsità»: «Contestiamo quanto finora pubblicizzato a mezzo stampa perché destituito di qualsiasi fondamento - ha detto Antonio Fasolino, insieme a Francesca Di Genio legale del primario Michele Di Genio -. Il professor Mastrogiovanni è giunto in ospedale a seguito dell'emanazione di un'ordinanza di Trattamento sanitario obbligatorio da parte del comune di Pollica. I sanitari dell'ospedale di Vallo della Lucania hanno seguito il protocollo previsto per casi come questo».
Laura Cuppini
Morì in psichiatria: condannati 6 medici
(ANSA) - VALLO DELLA LUCANIA (SALERNO), 30 OTT - Condannati i 6 medici del reparto di psichiatria dell'ospedale di Vallo della Lucania coinvolti nella morte di Francesco Mastrogiovanni, il maestro elementare deceduto nel nosocomio nell'agosto 2009. Per il tribunale di Vallo i medici sarebbero a vario titolo responsabili di omicidio colposo, sequestro di persona e falso ideologico: condannati a pene variabili tra i 2 e i 4 anni, con l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Assolti invece i 12 infermieri.
Così hanno ucciso Mastrogiovanni
di Gianfrancesco Turano
Fermato e legato a un letto per più di 90 ore. Senza acqua né cure. Finché muore. Il video integrale sul nostro sito. Un'iniziativa dei parenti della vittima e della onlus "A Buon Diritto" di Luigi Manconi
(28 settembre 2012)
Ucciso per futili motivi. Si chiamava Francesco Mastrogiovanni, aveva 58 anni e faceva il maestro elementare. Mastrogiovanni non è morto in una rissa casuale con qualche teppista. In una mattina di fine luglio del 2009, un vasto spiegamento di forze dell'ordine è andato a pescarlo, letteralmente, nelle acque della costiera del Cilento (Salerno) e lo ha portato al centro di salute mentale dell'ospedale San Luca, a Vallo della Lucania, per un trattamento sanitario obbligatorio. Tso, in sigla.
Novantaquattro ore dopo, la mattina del 4 agosto 2009, Mastrogiovanni è stato dichiarato morto. Durante il ricovero è stato legato mani e piedi a un letto senza un attimo di libertà, mangiando una sola volta all'atto del ricovero e assorbendo poco più di un litro di liquidi da una flebo. La sua dieta per tre giorni e mezzo sono stati i medicinali (En, Valium, Farganesse, Triniton, Entumin) che dovevano sedarlo. Sedarlo rispetto a che cosa non è chiaro, visto che il maestro non aveva manifestato alcuna forma di aggressività prima del ricovero.
Aveva sì cantato, a detta dei carabinieri, canzoni di contenuto antigovernativo, come si addice a un "noto anarchico", sempre secondo la definizione dei tutori della legge locali. E poi, sì, aveva mostrato disappunto al ritrovarsi imprigionato. Aveva urlato, addirittura, e sanguinato in abbondanza dai tagli profondi che i legacci in cuoio e plastica gli avevano provocato sui polsi. Aveva chiesto da bere, tentato di liberarsi, pianto di disperazione e, alla fine, rantolato nella fame d'aria dell'agonia.
Il personale del San Luca non si è lasciato turbare da questo baccano, come testimoniano le telecamere a circuito chiuso che hanno seguito il martirio del maestro di Castelnuovo Cilento. Queste riprese sono la più schiacciante prova d'accusa di un processo che si avvicina alla sentenza.
Martedì 2 ottobre, nel tribunale di Vallo della Lucania, il pubblico ministero Renato Martuscelli pronuncerà la requisitoria contro sei medici e 12 infermieri del San Luca in servizio durante il ricovero di Mastrogiovanni. I 18 imputati saranno giudicati per sequestro, falso in atto pubblico (la contenzione non è stata registrata) e morte in conseguenza di altro reato. Da venerdì 28 settembre il sito de "l'Espresso", in collaborazione con l'associazione "A buon diritto" di Luigi Manconi e con l'accordo dei familiari di Mastrogiovanni, mostra in esclusiva il filmato integrale registrato all'ospedale San Luca. Una sintesi di queste immagini era stata mandata in onda da "Mi manda RaiTre" quando il processo era appena iniziato.
Quasi tre anni di udienze hanno confermato che un cittadino italiano, entrato in ospedale in buone condizioni fisiche e senza avere commesso reati, ne è uscito morto dopo pochi giorni senza che ai parenti fosse consentito di visitarlo. «Dopo tre anni», dice Manconi, «la famiglia di Mastrogiovanni ha deciso, con grandezza civile, che il suo dolore intimo diventi pubblico affinché la crocifissione del loro congiunto non si ripeta». Vediamo i fatti. La notte precedente il ricovero, il 30 luglio 2009, Franco Mastrogiovanni si trova a Pollica, comune gioiello del Cilento amministrato da un sindaco popolarissimo, Angelo Vassallo. Mastrogiovanni percorre in macchina l'isola pedonale. I vigili urbani lo segnalano al sindaco dicendo che il maestro guida ad alta velocità e ha provocato incidenti. Non è vero ma Vassallo ordina il Tso. Il provvedimento dovrebbe seguire, e non precedere, i pareri di due medici diversi. Ma tanto basta per aprire la caccia. La mattina dopo, Mastrogiovanni viene avvistato di nuovo in auto e inseguito da vigili e carabinieri. L'uomo arriva al campeggio dove sta trascorrendo le vacanze. Lì rifiuta di consegnarsi e si getta in mare. Per due ore resterà in acqua accerchiato dalla capitaneria di porto, dalle forze dell'ordine e da una decina di addetti dell'Asl. I medici che lo visitano da riva lo giudicano bisognoso di Tso e confermano il provvedimento del sindaco di Pollica benché il maestro in quel momento si trovi in un altro Comune (San Mauro Cilento). Mastrogiovanni ha già subito il Tso nel 2002 e nel 2005. Tra i suoi precedenti figurano anche due periodi in carcere. Uno nel 1999, quando Mastrogiovanni contesta una multa, viene arrestato e condannato in primo grado dalla requisitoria dello stesso Martuscelli che è pm nel processo per la sua morte. Il maestro sarà assolto in secondo grado e risarcito per ingiusta detenzione.
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.
Re: [O.T.] Assassini in divisa
...proviamo a fare un pò di ordine...
Francesco Mastrogiovanni è morto a seguito del ricovero nell'ospedale di Vallo della Lucania. Sono indignato per quanto acacduto e vicino ai famigliari nella loro richiesta di chiedere giustizia.
Ma cosa c'entrano gli "assassini in divisa"? Semmai si dovrebbe parlare di "assassini in camice bianco", sbaglio?
Comunque quello che hai riportato è un indigesto minestrone di notizie buttate alla rinfusa, chi le ha scritte ha pensato che se ne fosse persa memoria...
Incominciamo da dire una cosa: non esiste nessun comune italiano che si chiama "Pollica Acciaroli", esiste il comune di Pollica che ha la frazione marina di "Acciaroli" la quale confina con il comune di San Mauro ( conoscenza diretta, 15 anni di vacanze bellissime ad Acciaroli...);
"Caso Falvella", ma Mastrogiovanni cosa c'entra?
da " Se scampi ai fascisti ci pensa lo Stato" Cooperativa editori contro, 1974, pag 21, racconto di Mastrogiovanni:
"Mentre ritornavamo sul mare all'altezza di via Velia da una certa distanza venivano due giovani che io non conoscevo ma che Scariati mi disse erano i due che avevano dato fastidio e beffeggiato e insultato poco prima. Nell'incrociarli io mi fermai mentre Marini continuò a camminare. Nell'incrociare Marini i fascisti continuarono a beffeggiarlo e anche questa volta Giovanni non rispose. Uno dei due disse delle parole che io non sono riuscito a capire. A questo punto mi fermai e loro proseguirono, guardandoci, sorridendo in modo ironico, provocatorio. Poi uno di loro si fermò. Io mi avvicinai a lui e cercai di farlo desistere da quell'atteggiamento, dicendo che noi non volevamo litigare con loro perché non li conoscevamo e non avevamo motivo di attaccar lite. Mentre parlavo, dicendo di dire a quelli che li mandavano che noi non avevamo intenzione di fare lite, sentii un dolore fortissimo alla coscia. Un dolore penetrante, acuto, ma io pensai di essere stato colpito da un calcio. La coscia non mi reggeva. Guardai la gamba e vidi che i pantaloni erano laceri. Aprii i lembi del calzone e vidi tanto sangue e lo squarcio. Mi sentii svenire. Caddi a terra. Poco dopo mi ripresi, saranno stati tre quattro minuti".
Quindi Mastrogiovanni è stato quasi un paciere, sbaglio?
Anche se chi scrive ha la sensazione di una lite "strana" tra un signore di oltre trenta anni e un ragazzo di diciannove, anzi aggiungo che Falvella portava uno paio di occhiali con spesse lenti e senza (nelle colluttazione erano caduti) ci vedeva poco o niente. (Come lo so? Il giorno dell'omicidio mi trovavo in vacanza a Vietri sul Mare, anche se bambino ero piuttosto curioso, ricordo le notizie di stampa e la chiacchierata fatta da mio padre con un suo cugino all'epoca funzionario della Questura di Salerno). Comunque l'incidente degli anarchici avvenuto in quel di Ferentino (tra l'altro paese di origine di mio padre e di suo cugino...) cosa c'entra? Ferentino è nella provincia di Frosinone, dalle parti di Fiuggi, ci passa l'autostrada e li ci sono stati decine di incidenti a causa degli improvvisi banchi di nebbia, ammesso che l'incidente degli anarchici sia stato in qualche modo provocato, come è stato detto in altre occasioni, tra Vallo della Lucania e Ferentino ci sono almeno 300 chilometri di distanza...
PS: dato che ti piacciono i misteri...
http://www.corriere.it/cronache/10_sett ... aabe.shtml
MILANO - Un vero e proprio agguato. E' stato ucciso a colpi di pistola il sindaco di Pollica, comune che comprende anche la più nota Acciaroli (Salerno), paesino del Cilento famoso per la bandiera blu che viene assegnata da tempo ogni anno alle sue acque.
L'AGGUATO - Angelo Vassallo, 57 anni, è stato colpito questa notte mentre era alla guida della sua auto, una Audi station wagon grigia, e rientrava a casa in una stradina dietro la sua abitazione. Secondo i primi rilievi delle indagini, Vassallo è stato colpito con almeno nove colpi di pistola sparati dal finestrino verso di lui. La pista seguita dagli inquirenti in questo momento privilegia la vita amministrativa dell'ucciso, anche se non trascura altri possibili moventi. Vassallo era già stato sindaco del Comune di Acciaroli, ma nella scorsa tornata elettorale, a marzo, si era candidato da solo con una lista civica, «Cilento pulito», sempre però nell'ambito della coalizione di centrosinistra. Vassallo lascia una moglie e due figli.
IL PM - Il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco commenta così a Sky Tg24 l'omicidio: «E' un agguato in stile camorra con modalità brutte e pesanti, un’esecuzione cattiva con troppi colpi sparati». Vassallo, dice Greco, «era una persona per bene, che metteva se stesso davanti all’illegalità. Il medico legale ha stabilito che è morto con i primi colpi, poi ne sono arrivati altri: il cadavere è crivellato di proiettili». «Negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava» ha poi aggiunto Greco. «Ci sono molte piste da seguire - ha detto ancora il magistrato - e per il momento non abbiamo un orientamento preciso sul possibile movente. Non sappiamo ancora - ha concluso Greco - neppure se abbiano agito una o più persone. Si può pensare di tutto».
L'auto su cui viaggiava Vassallo (Ansa)
L'AMICO MAGISTRATO - «Il mio caro amico Angelo è stato ucciso per un no di troppo. Un no pronunciato a gente che non ammette risposte negative. Un no detto in faccia alla camorra. Non ho dubbi» ha commentato il procuratore aggiunto di Torre Annunziata Raffaele Marino, che in Cilento da anni ha casa e che ben conosceva il sindaco di Pollica-Acciaroli. «Ha trasformato il porto e il centro storico tenendo presente una stella polare - ha aggiunto Marino - quella della legalità. Temo che la rinascita di acciaroli abbia suscitato appetiti forti. Le modalità del delitto sono di chiaro stampo camorristico». Marino ricorda come ci sono stati in passato episodi di tentativi di infiltrazione dei clan nel tessuto imprenditoriale cilentano, quali quelli dei Nuvoletta, e del superboss Mario Fabbrocino..
CHI ERA - Vassallo era soprannominato il «sindaco-pescatore» e viene ricordato da tutti anche per le sue ordinanze singolari. Lo scorso gennaio firmò un’ordinanza che prevedeva una multa fino a mille euro per chi fosse stato sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette. Un modo per evitare di sporcare il paesaggio di uno dei comuni più caratteristici del Cilento, le cui acque del mare sono state più volte premiate con la Bandiera blu. Ma Vassallo, che decise di ricandidarsi a primo cittadino correndo da solo con una lista civica nonostante fosse un esponente del Pd, aveva anche avviato la vendita dei 150 loculi del cimitero della sua città in località Costantinopoli: una cessione per 99 anni destinata soprattutto ai tanti vacanzieri e stranieri che ogni anno, soprattutto d’estate, sono incantati dalla bellezza del paesaggio. Le tombe, inoltre, sarebbero state messe in vendita con una serie di moderne tecnologie compresa una webcam che rendeva possibile poter guardare, anche a chilometri di distanza, l’ultima dimora del proprio caro. Secondo quanto previsto dal progetto, nel cimitero ci sarebbero stati diversi optional, tra i quali un impianto audio di filodiffusione per rendere più agevole i momenti di raccoglimento.
ERA STATO DENUNCIATO - Il sindaco di Pollica poco tempo fa era stato denunciato. Le denunce nei suoi confronti - secondo quanto si apprende - per estorsione, concussione e reati contro l'amministrazione della giustizia, sono ora al vaglio degli investigatori e degli inquirenti per verificare se vi possa essere un collegamento tra queste e l'agguato mortale.
BERSANI - Cordoglio per la morte di Vassallo è stata espressa dal segretario del Pd Pierluigi Bersani: «Esprimo profondo sgomento per l'uccisione di Angelo Vassallo. Un'esecuzione feroce lo ha portato via alla sua famiglia e all'intera comunità di Pollica- Acciaroli. Un sindaco onesto e capace - ha proseguito Bersani - che ha saputo lavorare con spirito di servizio per affermare i principi di legalità, valorizzando le risorse migliori del territorio e testimoniando così, con il proprio impegno, la volontà di costruire un futuro diverso per la propria terra. Alla magistratura e alle forze dell'ordine spetta il compito di fare piena luce su questo efferato delitto e stabilire se debba essere ascritto alla ferocia della criminalità organizzata».
...mi sa proprio che il Sindaco che ha firmato il TSO per Mastrogiovanni sia proprio quello dell'articolo...
Francesco Mastrogiovanni è morto a seguito del ricovero nell'ospedale di Vallo della Lucania. Sono indignato per quanto acacduto e vicino ai famigliari nella loro richiesta di chiedere giustizia.
Ma cosa c'entrano gli "assassini in divisa"? Semmai si dovrebbe parlare di "assassini in camice bianco", sbaglio?
Comunque quello che hai riportato è un indigesto minestrone di notizie buttate alla rinfusa, chi le ha scritte ha pensato che se ne fosse persa memoria...
Incominciamo da dire una cosa: non esiste nessun comune italiano che si chiama "Pollica Acciaroli", esiste il comune di Pollica che ha la frazione marina di "Acciaroli" la quale confina con il comune di San Mauro ( conoscenza diretta, 15 anni di vacanze bellissime ad Acciaroli...);
"Caso Falvella", ma Mastrogiovanni cosa c'entra?
da " Se scampi ai fascisti ci pensa lo Stato" Cooperativa editori contro, 1974, pag 21, racconto di Mastrogiovanni:
"Mentre ritornavamo sul mare all'altezza di via Velia da una certa distanza venivano due giovani che io non conoscevo ma che Scariati mi disse erano i due che avevano dato fastidio e beffeggiato e insultato poco prima. Nell'incrociarli io mi fermai mentre Marini continuò a camminare. Nell'incrociare Marini i fascisti continuarono a beffeggiarlo e anche questa volta Giovanni non rispose. Uno dei due disse delle parole che io non sono riuscito a capire. A questo punto mi fermai e loro proseguirono, guardandoci, sorridendo in modo ironico, provocatorio. Poi uno di loro si fermò. Io mi avvicinai a lui e cercai di farlo desistere da quell'atteggiamento, dicendo che noi non volevamo litigare con loro perché non li conoscevamo e non avevamo motivo di attaccar lite. Mentre parlavo, dicendo di dire a quelli che li mandavano che noi non avevamo intenzione di fare lite, sentii un dolore fortissimo alla coscia. Un dolore penetrante, acuto, ma io pensai di essere stato colpito da un calcio. La coscia non mi reggeva. Guardai la gamba e vidi che i pantaloni erano laceri. Aprii i lembi del calzone e vidi tanto sangue e lo squarcio. Mi sentii svenire. Caddi a terra. Poco dopo mi ripresi, saranno stati tre quattro minuti".
Quindi Mastrogiovanni è stato quasi un paciere, sbaglio?
Anche se chi scrive ha la sensazione di una lite "strana" tra un signore di oltre trenta anni e un ragazzo di diciannove, anzi aggiungo che Falvella portava uno paio di occhiali con spesse lenti e senza (nelle colluttazione erano caduti) ci vedeva poco o niente. (Come lo so? Il giorno dell'omicidio mi trovavo in vacanza a Vietri sul Mare, anche se bambino ero piuttosto curioso, ricordo le notizie di stampa e la chiacchierata fatta da mio padre con un suo cugino all'epoca funzionario della Questura di Salerno). Comunque l'incidente degli anarchici avvenuto in quel di Ferentino (tra l'altro paese di origine di mio padre e di suo cugino...) cosa c'entra? Ferentino è nella provincia di Frosinone, dalle parti di Fiuggi, ci passa l'autostrada e li ci sono stati decine di incidenti a causa degli improvvisi banchi di nebbia, ammesso che l'incidente degli anarchici sia stato in qualche modo provocato, come è stato detto in altre occasioni, tra Vallo della Lucania e Ferentino ci sono almeno 300 chilometri di distanza...
PS: dato che ti piacciono i misteri...
http://www.corriere.it/cronache/10_sett ... aabe.shtml
MILANO - Un vero e proprio agguato. E' stato ucciso a colpi di pistola il sindaco di Pollica, comune che comprende anche la più nota Acciaroli (Salerno), paesino del Cilento famoso per la bandiera blu che viene assegnata da tempo ogni anno alle sue acque.
L'AGGUATO - Angelo Vassallo, 57 anni, è stato colpito questa notte mentre era alla guida della sua auto, una Audi station wagon grigia, e rientrava a casa in una stradina dietro la sua abitazione. Secondo i primi rilievi delle indagini, Vassallo è stato colpito con almeno nove colpi di pistola sparati dal finestrino verso di lui. La pista seguita dagli inquirenti in questo momento privilegia la vita amministrativa dell'ucciso, anche se non trascura altri possibili moventi. Vassallo era già stato sindaco del Comune di Acciaroli, ma nella scorsa tornata elettorale, a marzo, si era candidato da solo con una lista civica, «Cilento pulito», sempre però nell'ambito della coalizione di centrosinistra. Vassallo lascia una moglie e due figli.
IL PM - Il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco commenta così a Sky Tg24 l'omicidio: «E' un agguato in stile camorra con modalità brutte e pesanti, un’esecuzione cattiva con troppi colpi sparati». Vassallo, dice Greco, «era una persona per bene, che metteva se stesso davanti all’illegalità. Il medico legale ha stabilito che è morto con i primi colpi, poi ne sono arrivati altri: il cadavere è crivellato di proiettili». «Negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava» ha poi aggiunto Greco. «Ci sono molte piste da seguire - ha detto ancora il magistrato - e per il momento non abbiamo un orientamento preciso sul possibile movente. Non sappiamo ancora - ha concluso Greco - neppure se abbiano agito una o più persone. Si può pensare di tutto».
L'auto su cui viaggiava Vassallo (Ansa)
L'AMICO MAGISTRATO - «Il mio caro amico Angelo è stato ucciso per un no di troppo. Un no pronunciato a gente che non ammette risposte negative. Un no detto in faccia alla camorra. Non ho dubbi» ha commentato il procuratore aggiunto di Torre Annunziata Raffaele Marino, che in Cilento da anni ha casa e che ben conosceva il sindaco di Pollica-Acciaroli. «Ha trasformato il porto e il centro storico tenendo presente una stella polare - ha aggiunto Marino - quella della legalità. Temo che la rinascita di acciaroli abbia suscitato appetiti forti. Le modalità del delitto sono di chiaro stampo camorristico». Marino ricorda come ci sono stati in passato episodi di tentativi di infiltrazione dei clan nel tessuto imprenditoriale cilentano, quali quelli dei Nuvoletta, e del superboss Mario Fabbrocino..
CHI ERA - Vassallo era soprannominato il «sindaco-pescatore» e viene ricordato da tutti anche per le sue ordinanze singolari. Lo scorso gennaio firmò un’ordinanza che prevedeva una multa fino a mille euro per chi fosse stato sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette. Un modo per evitare di sporcare il paesaggio di uno dei comuni più caratteristici del Cilento, le cui acque del mare sono state più volte premiate con la Bandiera blu. Ma Vassallo, che decise di ricandidarsi a primo cittadino correndo da solo con una lista civica nonostante fosse un esponente del Pd, aveva anche avviato la vendita dei 150 loculi del cimitero della sua città in località Costantinopoli: una cessione per 99 anni destinata soprattutto ai tanti vacanzieri e stranieri che ogni anno, soprattutto d’estate, sono incantati dalla bellezza del paesaggio. Le tombe, inoltre, sarebbero state messe in vendita con una serie di moderne tecnologie compresa una webcam che rendeva possibile poter guardare, anche a chilometri di distanza, l’ultima dimora del proprio caro. Secondo quanto previsto dal progetto, nel cimitero ci sarebbero stati diversi optional, tra i quali un impianto audio di filodiffusione per rendere più agevole i momenti di raccoglimento.
ERA STATO DENUNCIATO - Il sindaco di Pollica poco tempo fa era stato denunciato. Le denunce nei suoi confronti - secondo quanto si apprende - per estorsione, concussione e reati contro l'amministrazione della giustizia, sono ora al vaglio degli investigatori e degli inquirenti per verificare se vi possa essere un collegamento tra queste e l'agguato mortale.
BERSANI - Cordoglio per la morte di Vassallo è stata espressa dal segretario del Pd Pierluigi Bersani: «Esprimo profondo sgomento per l'uccisione di Angelo Vassallo. Un'esecuzione feroce lo ha portato via alla sua famiglia e all'intera comunità di Pollica- Acciaroli. Un sindaco onesto e capace - ha proseguito Bersani - che ha saputo lavorare con spirito di servizio per affermare i principi di legalità, valorizzando le risorse migliori del territorio e testimoniando così, con il proprio impegno, la volontà di costruire un futuro diverso per la propria terra. Alla magistratura e alle forze dell'ordine spetta il compito di fare piena luce su questo efferato delitto e stabilire se debba essere ascritto alla ferocia della criminalità organizzata».
...mi sa proprio che il Sindaco che ha firmato il TSO per Mastrogiovanni sia proprio quello dell'articolo...
Re: [O.T.] Assassini in divisa
Tutto fa brodo per buttare merda addosso ai soliti noti... W l'Italia ma arrangiatevi però...
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Re: [O.T.] Assassini in divisa
scusami eh, ma che c'entra?wolf.55 ha scritto:...proviamo a fare un pò di ordine...
Francesco Mastrogiovanni è morto a seguito del ricovero nell'ospedale di Vallo della Lucania. Sono indignato per quanto acacduto e vicino ai famigliari nella loro richiesta di chiedere giustizia.
Ma cosa c'entrano gli "assassini in divisa"? Semmai si dovrebbe parlare di "assassini in camice bianco", sbaglio?
Comunque quello che hai riportato è un indigesto minestrone di notizie buttate alla rinfusa, chi le ha scritte ha pensato che se ne fosse persa memoria...
Incominciamo da dire una cosa: non esiste nessun comune italiano che si chiama "Pollica Acciaroli", esiste il comune di Pollica che ha la frazione marina di "Acciaroli" la quale confina con il comune di San Mauro ( conoscenza diretta, 15 anni di vacanze bellissime ad Acciaroli...);
"Caso Falvella", ma Mastrogiovanni cosa c'entra?
da " Se scampi ai fascisti ci pensa lo Stato" Cooperativa editori contro, 1974, pag 21, racconto di Mastrogiovanni:
"Mentre ritornavamo sul mare all'altezza di via Velia da una certa distanza venivano due giovani che io non conoscevo ma che Scariati mi disse erano i due che avevano dato fastidio e beffeggiato e insultato poco prima. Nell'incrociarli io mi fermai mentre Marini continuò a camminare. Nell'incrociare Marini i fascisti continuarono a beffeggiarlo e anche questa volta Giovanni non rispose. Uno dei due disse delle parole che io non sono riuscito a capire. A questo punto mi fermai e loro proseguirono, guardandoci, sorridendo in modo ironico, provocatorio. Poi uno di loro si fermò. Io mi avvicinai a lui e cercai di farlo desistere da quell'atteggiamento, dicendo che noi non volevamo litigare con loro perché non li conoscevamo e non avevamo motivo di attaccar lite. Mentre parlavo, dicendo di dire a quelli che li mandavano che noi non avevamo intenzione di fare lite, sentii un dolore fortissimo alla coscia. Un dolore penetrante, acuto, ma io pensai di essere stato colpito da un calcio. La coscia non mi reggeva. Guardai la gamba e vidi che i pantaloni erano laceri. Aprii i lembi del calzone e vidi tanto sangue e lo squarcio. Mi sentii svenire. Caddi a terra. Poco dopo mi ripresi, saranno stati tre quattro minuti".
Quindi Mastrogiovanni è stato quasi un paciere, sbaglio?
Anche se chi scrive ha la sensazione di una lite "strana" tra un signore di oltre trenta anni e un ragazzo di diciannove, anzi aggiungo che Falvella portava uno paio di occhiali con spesse lenti e senza (nelle colluttazione erano caduti) ci vedeva poco o niente. (Come lo so? Il giorno dell'omicidio mi trovavo in vacanza a Vietri sul Mare, anche se bambino ero piuttosto curioso, ricordo le notizie di stampa e la chiacchierata fatta da mio padre con un suo cugino all'epoca funzionario della Questura di Salerno). Comunque l'incidente degli anarchici avvenuto in quel di Ferentino (tra l'altro paese di origine di mio padre e di suo cugino...) cosa c'entra? Ferentino è nella provincia di Frosinone, dalle parti di Fiuggi, ci passa l'autostrada e li ci sono stati decine di incidenti a causa degli improvvisi banchi di nebbia, ammesso che l'incidente degli anarchici sia stato in qualche modo provocato, come è stato detto in altre occasioni, tra Vallo della Lucania e Ferentino ci sono almeno 300 chilometri di distanza...
PS: dato che ti piacciono i misteri...
http://www.corriere.it/cronache/10_sett ... aabe.shtml
MILANO - Un vero e proprio agguato. E' stato ucciso a colpi di pistola il sindaco di Pollica, comune che comprende anche la più nota Acciaroli (Salerno), paesino del Cilento famoso per la bandiera blu che viene assegnata da tempo ogni anno alle sue acque.
L'AGGUATO - Angelo Vassallo, 57 anni, è stato colpito questa notte mentre era alla guida della sua auto, una Audi station wagon grigia, e rientrava a casa in una stradina dietro la sua abitazione. Secondo i primi rilievi delle indagini, Vassallo è stato colpito con almeno nove colpi di pistola sparati dal finestrino verso di lui. La pista seguita dagli inquirenti in questo momento privilegia la vita amministrativa dell'ucciso, anche se non trascura altri possibili moventi. Vassallo era già stato sindaco del Comune di Acciaroli, ma nella scorsa tornata elettorale, a marzo, si era candidato da solo con una lista civica, «Cilento pulito», sempre però nell'ambito della coalizione di centrosinistra. Vassallo lascia una moglie e due figli.
IL PM - Il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco commenta così a Sky Tg24 l'omicidio: «E' un agguato in stile camorra con modalità brutte e pesanti, un’esecuzione cattiva con troppi colpi sparati». Vassallo, dice Greco, «era una persona per bene, che metteva se stesso davanti all’illegalità. Il medico legale ha stabilito che è morto con i primi colpi, poi ne sono arrivati altri: il cadavere è crivellato di proiettili». «Negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava» ha poi aggiunto Greco. «Ci sono molte piste da seguire - ha detto ancora il magistrato - e per il momento non abbiamo un orientamento preciso sul possibile movente. Non sappiamo ancora - ha concluso Greco - neppure se abbiano agito una o più persone. Si può pensare di tutto».
L'auto su cui viaggiava Vassallo (Ansa)
L'AMICO MAGISTRATO - «Il mio caro amico Angelo è stato ucciso per un no di troppo. Un no pronunciato a gente che non ammette risposte negative. Un no detto in faccia alla camorra. Non ho dubbi» ha commentato il procuratore aggiunto di Torre Annunziata Raffaele Marino, che in Cilento da anni ha casa e che ben conosceva il sindaco di Pollica-Acciaroli. «Ha trasformato il porto e il centro storico tenendo presente una stella polare - ha aggiunto Marino - quella della legalità. Temo che la rinascita di acciaroli abbia suscitato appetiti forti. Le modalità del delitto sono di chiaro stampo camorristico». Marino ricorda come ci sono stati in passato episodi di tentativi di infiltrazione dei clan nel tessuto imprenditoriale cilentano, quali quelli dei Nuvoletta, e del superboss Mario Fabbrocino..
CHI ERA - Vassallo era soprannominato il «sindaco-pescatore» e viene ricordato da tutti anche per le sue ordinanze singolari. Lo scorso gennaio firmò un’ordinanza che prevedeva una multa fino a mille euro per chi fosse stato sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette. Un modo per evitare di sporcare il paesaggio di uno dei comuni più caratteristici del Cilento, le cui acque del mare sono state più volte premiate con la Bandiera blu. Ma Vassallo, che decise di ricandidarsi a primo cittadino correndo da solo con una lista civica nonostante fosse un esponente del Pd, aveva anche avviato la vendita dei 150 loculi del cimitero della sua città in località Costantinopoli: una cessione per 99 anni destinata soprattutto ai tanti vacanzieri e stranieri che ogni anno, soprattutto d’estate, sono incantati dalla bellezza del paesaggio. Le tombe, inoltre, sarebbero state messe in vendita con una serie di moderne tecnologie compresa una webcam che rendeva possibile poter guardare, anche a chilometri di distanza, l’ultima dimora del proprio caro. Secondo quanto previsto dal progetto, nel cimitero ci sarebbero stati diversi optional, tra i quali un impianto audio di filodiffusione per rendere più agevole i momenti di raccoglimento.
ERA STATO DENUNCIATO - Il sindaco di Pollica poco tempo fa era stato denunciato. Le denunce nei suoi confronti - secondo quanto si apprende - per estorsione, concussione e reati contro l'amministrazione della giustizia, sono ora al vaglio degli investigatori e degli inquirenti per verificare se vi possa essere un collegamento tra queste e l'agguato mortale.
BERSANI - Cordoglio per la morte di Vassallo è stata espressa dal segretario del Pd Pierluigi Bersani: «Esprimo profondo sgomento per l'uccisione di Angelo Vassallo. Un'esecuzione feroce lo ha portato via alla sua famiglia e all'intera comunità di Pollica- Acciaroli. Un sindaco onesto e capace - ha proseguito Bersani - che ha saputo lavorare con spirito di servizio per affermare i principi di legalità, valorizzando le risorse migliori del territorio e testimoniando così, con il proprio impegno, la volontà di costruire un futuro diverso per la propria terra. Alla magistratura e alle forze dell'ordine spetta il compito di fare piena luce su questo efferato delitto e stabilire se debba essere ascritto alla ferocia della criminalità organizzata».
...mi sa proprio che il Sindaco che ha firmato il TSO per Mastrogiovanni sia proprio quello dell'articolo...
qui si parla di responsabilità diverse e a vari livelli nessuno escluso, non ci sono prove dell'incidente, perchè è da li che nasce l'ennesimo TSO (il terzo, ed è facile intuirne il perchè leggendo), se poi ci metti anche che era stato condannato ingiustamente e per questo risarcito anni fa (sempre per beghe coi carramba nel 1999, quando Mastrogiovanni contesta una multa, viene arrestato e condannato in primo grado) noterai che era inviso alle FF.OO e che quindi gliela volevano far pagare, è molto semplice che un maresciallo si inventi qualcosa e che vada da un sindaco a chiedere un TSO per un soggetto ritenuto pericoloso (Mastrogiovanni era ritenuto, a detta di tutti gli abitanti di quel paesino, un pò fuori si ma incapace di fare del male a qualcuno, aveva il vizietto di canticchiare canzoni antigovernative e rivoluzionarie che lo rendevano antipatico alle FFOO, di conseguenza il termine NOTO ANARCHICO) ma il sindaco lo firma dopo una richiesta di qualcuno, mica si alza la mattina e ordina un TSO.
Se leggi la storia capirai cosa c'entra Mastrogiovanni con quel tipo ammazzato dai fasci e da dove veniva fuori la paura dei carabinieri, io mi immagino tutta la storia, un tipo stranarello, di quello facile bersaglio della gente e di qualche imbecillle nelle forze dell'ordine che magari conoscendo il suo modo di fare lo stuzzicavano fino a provocarlo.. (cose viste in vita mia, ahimè, con i miei occhi)
In ogni caso, non posso suggerirti d'indignarti e ti auguro veramente di non aver mai un familiare di serie b come lui, magari antipatico a qualche carabiniere di provincia..
Per quanto riguarda Angelo Vassallo (c'era già scritto che era lui, la prossima volta rispondi sul merito o cerca di capire di cosa si parla prima di intervenire in difesa di..), quel poveretto, in questo caso passa quasi come caprio espiatorio, ma lui fa quello che gli spetta, dopo che le FFOO gli fanno una richiesta..
Poi non voglio entrare nel merito di quello che penso del TSO e di come viene gestito, rischierei di farmi prendere dalla foga e di fare una strage, purtroppo sono strumenti limite che non sono per nulla sicuro servano a qualcosa, a detta di molti medici.., per essere buoni. Lo psichiatra di quell'ospedale era purtroppo per Mastrogiovanni, il dottor Pantaleo Palladino che a quanto pare è un discepolo del Dottor. Cassano, quest'ultimo considerato un luminare ma pare invece sia, da quello che si legge, una sorta di Dottor Mengele, ci sono varie testimonianze raccapriccianti in rete e varie denuncie contro lo stesso..
Qui si tratta di una filera di carnefici, hai ragione..ci sono le divise ma anche i camici, qui lo ha ucciso lo Stato.Quasi tre anni di udienze hanno confermato che un cittadino italiano, entrato in ospedale in buone condizioni fisiche e senza avere commesso reati, ne è uscito morto dopo pochi giorni senza che ai parenti fosse consentito di visitarlo. «Dopo tre anni», dice Manconi, «la famiglia di Mastrogiovanni ha deciso, con grandezza civile, che il suo dolore intimo diventi pubblico affinché la crocifissione del loro congiunto non si ripeta». Vediamo i fatti. La notte precedente il ricovero, il 30 luglio 2009, Franco Mastrogiovanni si trova a Pollica, comune gioiello del Cilento amministrato da un sindaco popolarissimo, Angelo Vassallo. Mastrogiovanni percorre in macchina l'isola pedonale. I vigili urbani lo segnalano al sindaco dicendo che il maestro guida ad alta velocità e ha provocato incidenti. Non è vero ma Vassallo ordina il Tso. Il provvedimento dovrebbe seguire, e non precedere, i pareri di due medici diversi. Ma tanto basta per aprire la caccia. La mattina dopo, Mastrogiovanni viene avvistato di nuovo in auto e inseguito da vigili e carabinieri. L'uomo arriva al campeggio dove sta trascorrendo le vacanze. Lì rifiuta di consegnarsi e si getta in mare. Per due ore resterà in acqua accerchiato dalla capitaneria di porto, dalle forze dell'ordine e da una decina di addetti dell'Asl. I medici che lo visitano da riva lo giudicano bisognoso di Tso e confermano il provvedimento del sindaco di Pollica benché il maestro in quel momento si trovi in un altro Comune (San Mauro Cilento). Mastrogiovanni ha già subito il Tso nel 2002 e nel 2005. Tra i suoi precedenti figurano anche due periodi in carcere. Uno nel 1999, quando Mastrogiovanni contesta una multa, viene arrestato e condannato in primo grado dalla requisitoria dello stesso Martuscelli che è pm nel processo per la sua morte. Il maestro sarà assolto in secondo grado e risarcito per ingiusta detenzione
CHIEDO ESPRESSAMENTE ALLA PIMPI, VISTO CHE NON VUOLE CAMBIARE IL TITOLO AL TOPIC COME DA ME SOLLECITATO DIVERSE VOLTE, DI AGGIUNGERE QUANTOMENO LA PAROLA CAMICE, PER FARE DIVENTARE IL TITOLO DEL 3D:
"ASSASSINI IN DIVISA, IN CAMICE...QUANDO TI UCCIDE LO STATO"
Ultima modifica di superflowerpunkdiscopop il 31/10/2012, 16:49, modificato 1 volta in totale.
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.
Re: [O.T.] Assassini in divisa
veramente nessuno mi ha mai chiesto di cambiar eil titolo del topic...
e che vuol dire camice?
e che vuol dire camice?
- superflowerpunkdiscopop
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Re: [O.T.] Assassini in divisa
nel senso di dottori, TSO..visto che tutte queste morti son collegate da un passaggio in ospedale dopo l'arresto.. si Pimpi te l'ho chiesto tante volte in questo 3D..forse non lo hai mai letto 
che ne pensi di questo?'
"ASSASSINI IN DIVISA, IN CAMICE...QUANDO TI UCCIDE LO STATO"

che ne pensi di questo?'
"ASSASSINI IN DIVISA, IN CAMICE...QUANDO TI UCCIDE LO STATO"
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.
Re: [O.T.] Assassini in divisa
certo che sei fort emi scirvi per ogni cavolata e per questo nulla, è inutile che scirvi in carattere 25, bastava un mp....superflowerpunkdiscopop ha scritto:nel senso di dottori, TSO..visto che tutte queste morti son collegate da un passaggio in ospedale dopo l'arresto.. si Pimpi te l'ho chiesto tante volte in questo 3D..forse non lo hai mai letto
ok aggiungo anche se si capisce poco secondo me...
Anzi no, non ci sta è troppo lungo
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Re: [O.T.] Assassini in divisa
ma non lo avevo scritto per te, dottoressa, era per rendere evidente e per l'ennesima volta che non è un 3D anti-sbirri per partito preso..
non lo troviamo un modo per rendere merito anche a quelli che ti uccidono in camice?Pimpipessa ha scritto:certo che sei fort emi scirvi per ogni cavolata e per questo nulla, è inutile che scirvi in carattere 25, bastava un mp....superflowerpunkdiscopop ha scritto:nel senso di dottori, TSO..visto che tutte queste morti son collegate da un passaggio in ospedale dopo l'arresto.. si Pimpi te l'ho chiesto tante volte in questo 3D..forse non lo hai mai letto
ok aggiungo anche se si capisce poco secondo me...
Anzi no, non ci sta è troppo lungo
Ultima modifica di superflowerpunkdiscopop il 31/10/2012, 16:55, modificato 1 volta in totale.
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.
Re: [O.T.] Assassini in divisa
superflowerpunkdiscopop ha scritto:ma non lo avevo scritto per te, dottoressa, era per rendere evidente e per l'ennesima volta che non è un 3D anti-sbirri per partito preso..
in carattere 25 scrivi chiedo espressamente alla pimpi....
e poi dici che non lo avevi scirtto per me...
cmq devi cambaire titolo quello è troppo lungo
- superflowerpunkdiscopop
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Re: [O.T.] Assassini in divisa
si Pimpi, non era riferito a te, mi riferivo velatamete a wolf, visto che (non mi va di metter a cercare ed incollare) le mie richieste di cambio titolo erano state diverse, io pensavo che tu avessi letto e che non volevi cambiarlo...Pimpipessa ha scritto:superflowerpunkdiscopop ha scritto:ma non lo avevo scritto per te, dottoressa, era per rendere evidente e per l'ennesima volta che non è un 3D anti-sbirri per partito preso..
in carattere 25 scrivi chiedo espressamente alla pimpi....
e poi dici che non lo avevi scirtto per me...
cmq devi cambaire titolo quello è troppo lungo
"Quando ti uccide lo Stato" può andare?
Ultima modifica di superflowerpunkdiscopop il 31/10/2012, 16:58, modificato 1 volta in totale.
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.
Re: [O.T.] Assassini in divisa
quidni che vuoi fare?
- superflowerpunkdiscopop
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Re: [O.T.] Assassini in divisa
leggi sopra..
altrimenti..ogni volta si devon fare dei distinguo, capisco anche però che cambiare i titoli sia una cosa fastidiosa per chi cerca quel topic poi, scegli tu come meglio credi
edit: ed aggiungo che non sono solito scriverti tanto per, che poi qui qualcuno si fa strane idee, se non nell'ultimo periodo per ragioni ormai note
edit2: in effetti a rileggere quel grassetto forse solo io avrei capito che non mi stavo riferendo direttamente a te..
Dottoressa
altrimenti..ogni volta si devon fare dei distinguo, capisco anche però che cambiare i titoli sia una cosa fastidiosa per chi cerca quel topic poi, scegli tu come meglio credi
edit: ed aggiungo che non sono solito scriverti tanto per, che poi qui qualcuno si fa strane idee, se non nell'ultimo periodo per ragioni ormai note

edit2: in effetti a rileggere quel grassetto forse solo io avrei capito che non mi stavo riferendo direttamente a te..

Dottoressa
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.
Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
"qunado ti uccide lo stato"
si non amo cambiare il titolo ai topic proprio per il motivo che dicevi... ora le due parole chiavi non ci sonopiù e chilo dovesse cercare sulla base della memoria non lo troverà più....
se ti venisse in mente qcosa di più appropriato scrivimi in pvt
si non amo cambiare il titolo ai topic proprio per il motivo che dicevi... ora le due parole chiavi non ci sonopiù e chilo dovesse cercare sulla base della memoria non lo troverà più....
se ti venisse in mente qcosa di più appropriato scrivimi in pvt

- superflowerpunkdiscopop
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
ok..grazie
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