Pornografia e violenza
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Come al solito Zanoni non ha voluto RISPONDERE al mio POST....preferendo dedicarsi agli insulti.......allora faccio una domanda diretta a Zanoni: I FILM DI ROCCO AVEVANO UN GROSSO SUCCESSO ANCORA PRIMA DELL'INCLUSIONE DI VIOLENZA E UMILIAZIONI....PERCHà‰ SECONDO TE ROCCO HA VOLUTO AGGIUNGERLI ?!
E PERCHà‰ SECONDO TE MOLTE DOPO 'Rocco' SMETTONO?!
E PERCHà‰ SECONDO TE MOLTE DOPO 'Rocco' SMETTONO?!
come per tutti i fuoriclasse,i numeri uno ecc Rocco non fa eccezione e infatti tra chi guarda i suoi film o chi ha girato con lui c'e' gente che lo ama e c'e' gente che lo odia...io mi metto tra i primi che ho detto...come sempre questione di gusti...e poi come si fa a giudicare il modo in cui gira soltanto vedendo i video?allora voi direte che ci si dovrebbe basare sulle a ffermazioni degli/lle attori/rici che hanno lavorato con lui e se non sbaglio anche qui c'e' chi ne parla molto male e chi ne parla molto bene...eppoi cari amici vecchi e nuovi ora non prendiamo il pretesto di Rocco per sventolare ai quattro venti la vostra "sana" morale dicendo che non vedreste mai suoi video...e' e sarebbe alquanto ridicolo.
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mig21,
condivido totalmente e aggiungo che forse a qualcuno sfugge la colonna portante dello star-business... il mercato.
Rocco è diventata una star mondiale per alcune caratteristiche che non tutti hanno:
1) la misoginia di Rocco è condivisa da moltissimi
2) lui scopa le donne come vorrebbe scoparle lo spettatore
3) l'hard è trasgressione ed eccesso per definizione
4) a prescindere da dichiarazioni varie... finchè non avró notizie di denunce penali e simili saró portato a credere che le attrici siano totalmente consenzienti
5) Rocco ha individuato un canale a larga base e ne è diventato il maggiore interprete
6) non sono un'estimatore di Rocco ma non posso esimermi dal definirlo "un fenomeno di marketing applicato"
7) il fatto che oltre a recitare provi piacere vero nel girare le scene lo considero un'elemento logico.
in alcune produzioni italianissime si è visto di molto peggio... senza codazzi polemici nè urla di scandalo
potrei continuare... vedremo!!!!!
condivido totalmente e aggiungo che forse a qualcuno sfugge la colonna portante dello star-business... il mercato.
Rocco è diventata una star mondiale per alcune caratteristiche che non tutti hanno:
1) la misoginia di Rocco è condivisa da moltissimi
2) lui scopa le donne come vorrebbe scoparle lo spettatore
3) l'hard è trasgressione ed eccesso per definizione
4) a prescindere da dichiarazioni varie... finchè non avró notizie di denunce penali e simili saró portato a credere che le attrici siano totalmente consenzienti
5) Rocco ha individuato un canale a larga base e ne è diventato il maggiore interprete
6) non sono un'estimatore di Rocco ma non posso esimermi dal definirlo "un fenomeno di marketing applicato"
7) il fatto che oltre a recitare provi piacere vero nel girare le scene lo considero un'elemento logico.

potrei continuare... vedremo!!!!!
Chiedo scusa se intervengo di nuovo, ma mi pare che il problema non sia Rocco oppure altri, ma il fenomeno in generale.
E, a mio personalissimo parere, la mancanza di consenso è ció che importa un disvalore nelle varie situazioni. La mancanza oppure l'estorsione del consenso in caso di necessità .
Ció comunque non esclude che ci sia un certo rapporto circolare tra desideri del pubblico e offerta da parte degli addetti ai lavori.
Per es. X propone una scena "forte" che incontra i gusti...ha successo....continua...altri lo imitano ampliando il fenomeno ecc...
vi sono responsabilità da tutte e due le parti! (altro è l'atteggiamento personale dei singoli da valutare caso per caso)
E, a mio personalissimo parere, la mancanza di consenso è ció che importa un disvalore nelle varie situazioni. La mancanza oppure l'estorsione del consenso in caso di necessità .
Ció comunque non esclude che ci sia un certo rapporto circolare tra desideri del pubblico e offerta da parte degli addetti ai lavori.
Per es. X propone una scena "forte" che incontra i gusti...ha successo....continua...altri lo imitano ampliando il fenomeno ecc...
vi sono responsabilità da tutte e due le parti! (altro è l'atteggiamento personale dei singoli da valutare caso per caso)
Anche a me da fastidio la violenza.
Una volta mi è capitato di vedere un film in cui ragazze molto giovani venivano legate o ammanettate al letto, dopodichè le si faceva di tutto!
Si vedeva chiaramente che le ragazze non sapevano a cosa andavano incontro...
Probabilmente venivano legate credendo in un rapporto quasi "normale", mentre poi venivano brutalmente sodomizzate!
Il film era tutto in presa diretta, e lacrime e sangue erano vere!
E il film era noleggiato in una normalissima videoteca...
La cosa mi infastidì talmente tanto che non affittai più film Hard per un paio d'anni!
Ed anche recentemente, nelle Pornololite di Divafutura, più di una volta ho notato che le ragazze venivano "analizzate" senza preavviso!
In una si vedeva chiaramente che lei implorava che non gli venisse messo nel culo, mentre 2 omaccioni la tenevano ferma, e il terzo la sodomizzava senza pietà !
Anche lei si è messa a piangere, e se stava fingendo era davvero da Oscar!
Una volta mi è capitato di vedere un film in cui ragazze molto giovani venivano legate o ammanettate al letto, dopodichè le si faceva di tutto!
Si vedeva chiaramente che le ragazze non sapevano a cosa andavano incontro...
Probabilmente venivano legate credendo in un rapporto quasi "normale", mentre poi venivano brutalmente sodomizzate!
Il film era tutto in presa diretta, e lacrime e sangue erano vere!
E il film era noleggiato in una normalissima videoteca...

La cosa mi infastidì talmente tanto che non affittai più film Hard per un paio d'anni!
Ed anche recentemente, nelle Pornololite di Divafutura, più di una volta ho notato che le ragazze venivano "analizzate" senza preavviso!
In una si vedeva chiaramente che lei implorava che non gli venisse messo nel culo, mentre 2 omaccioni la tenevano ferma, e il terzo la sodomizzava senza pietà !
Anche lei si è messa a piangere, e se stava fingendo era davvero da Oscar!
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Raccolgo volentieri l'invito di Doctor J e dico la mia sulla questione pornografia-violenza.
Il mio punto di vista è abbastanza semplice e parte da una considerazione di fondo: la pornografia è una "zona franca", o, quanto meno, come tale viene percepita ed apprezzata dai suoi fruitori. Un po' come la satira, per intenderci.
Questo significa che in quell'ambito tutto debba essere consentito? Ovviamente no: la pietra angolare è data, come sempre, dal consenso e dalla maggiore età dei partecipanti. Su questo, essere vigili è, oltre che moralmente giusto, indispensabile ai fini della sopravvivenza stessa della pornografia.
Dopodichè, mettersi a disquisire se sia opportuno che un produttore o un regista induca una ragazzina dell'Est Europa a girare questa o quella scena più "estrema" pur intuendo benissimo che se lo farà lo farà controvoglia e spinta solo dal bisogno (o dalla brama...) di quattrini, è un po' come metetrsi a discettare se sia il caso di introdurre il "politically correct" nelle vignette.
Per fare un altro esempio, sarebbe un po' come avanzare la proposta di imporre i limiti di velocità sulle piste di formula 1, pertendo dal principio che la sicurezza dei piloti, sempre e comunque, annulla qualsiasi altra esigenza. Ma questo equivarrebbe a snaturare quello sport fino a decretarne la morte.
Domanda: è più cinico colui che si masturba di fronte alle peripezie sessuali di una giovinetta apparentemente troppo ingenua per fare volentieri certe cose (e che magari ha più o meno l'età di sua figlia) o l'appassionato di formula 1 che si gode il Gran Premio essendo perfettamente consapevole che qualcuno potrebbe rimetterci la pelle alla prossima curva?
Il mio punto di vista è abbastanza semplice e parte da una considerazione di fondo: la pornografia è una "zona franca", o, quanto meno, come tale viene percepita ed apprezzata dai suoi fruitori. Un po' come la satira, per intenderci.
Questo significa che in quell'ambito tutto debba essere consentito? Ovviamente no: la pietra angolare è data, come sempre, dal consenso e dalla maggiore età dei partecipanti. Su questo, essere vigili è, oltre che moralmente giusto, indispensabile ai fini della sopravvivenza stessa della pornografia.
Dopodichè, mettersi a disquisire se sia opportuno che un produttore o un regista induca una ragazzina dell'Est Europa a girare questa o quella scena più "estrema" pur intuendo benissimo che se lo farà lo farà controvoglia e spinta solo dal bisogno (o dalla brama...) di quattrini, è un po' come metetrsi a discettare se sia il caso di introdurre il "politically correct" nelle vignette.
Per fare un altro esempio, sarebbe un po' come avanzare la proposta di imporre i limiti di velocità sulle piste di formula 1, pertendo dal principio che la sicurezza dei piloti, sempre e comunque, annulla qualsiasi altra esigenza. Ma questo equivarrebbe a snaturare quello sport fino a decretarne la morte.
Domanda: è più cinico colui che si masturba di fronte alle peripezie sessuali di una giovinetta apparentemente troppo ingenua per fare volentieri certe cose (e che magari ha più o meno l'età di sua figlia) o l'appassionato di formula 1 che si gode il Gran Premio essendo perfettamente consapevole che qualcuno potrebbe rimetterci la pelle alla prossima curva?
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Francopola, permettimi di esprimere la mia opinione...
non credo che il paragone possa trovare una logica conduttrice, intendo dire che sono due spettacoli che solleticitano un'impostazione psicologica differente.
nel visionare un film hard lo/a spettatore/trice compie una trasposizione, si immedesima nella parte ed immagina cosa proverebbe nella circostanza riportata dal film. Ovviamente con tutte gli annessi e connessi e depravazioni varie.
assistere ad una corsa di formula 1 ed attendere con ansia e desiderio l'incidente spettacolare è paragonabile più all'antica arena dei romani che ad un film porno, il desiderio recondito è quello di vedere puniti dal destino persone odiate o invidiate.
ovviamente esistono spettatori che assistono a film e corse con lo spirito sportivo ed il semplice piacere di vedere bei corpi travolti dal piacere.
non credo che il paragone possa trovare una logica conduttrice, intendo dire che sono due spettacoli che solleticitano un'impostazione psicologica differente.
nel visionare un film hard lo/a spettatore/trice compie una trasposizione, si immedesima nella parte ed immagina cosa proverebbe nella circostanza riportata dal film. Ovviamente con tutte gli annessi e connessi e depravazioni varie.
assistere ad una corsa di formula 1 ed attendere con ansia e desiderio l'incidente spettacolare è paragonabile più all'antica arena dei romani che ad un film porno, il desiderio recondito è quello di vedere puniti dal destino persone odiate o invidiate.
ovviamente esistono spettatori che assistono a film e corse con lo spirito sportivo ed il semplice piacere di vedere bei corpi travolti dal piacere.
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Visto che alcuni di voi non hanno ancora letto l'articolo che ha generato questo topic e visto che le opinioni di tutti voi mi interessano molto anche perchè intendo utilizzare stralci dei vostri post in un porssimo pezzo dove riprenderemo il tema della violenza nella pornografia eccovi il testo in questione
Speciale Violenza di Massimiliano Rebeggiani
SUL FILO DEL RASOIO
Appunti sul tema "Pornografia e violenza"
Introduzione
L'articolo che state per leggere è nato come una normale recensione al dvd di Rocco Animal Trainer. In seguito alla visione del film ho deciso di ampliare la recensione e ho cercato di raccogliere i miei pensieri su un tema decisamente scottante: pornografia e violenza.
In seguito Fabrizio Zanoni mi ha dato altro materiale di Rocco Siffredi in modo che potessi, eventualmente, ampliare il discorso, ma, nonostante la visione ravvicinata di Rocco e Kelly a Roma 1 e 2 e del secondo episodio di Rocco Animal Trainer, ritengo che l'articolo rimanga valido così come è stato progettato e scritto in partenza.
Di fronte ad un tema così complesso non ho certo la presunzione di averlo trattato in maniera esaustiva, ciò che state per leggere sono solo una serie di appunti che hanno l'unico scopo di rilanciare un dibattito che, a mio parere, non dovrebbe mai interrompersi.
Il caso Rocco Animal Trainer
Un film come Rocco Animal Trainer è un film importante:
E' importante in quanto si tratta indubbiamente di uno dei film più intensi e riusciti di Rocco Siffredi, un film che sembra a tratti debitore delle atmosfere torbide di certe produzioni di John Leslie ma è anche un film che sceglie una strada espressiva difficile e pericolosa.
Probabilmente gli appassionati più abituati ad alcune produzioni firmate Max Hardcore non si saranno scomposti più di tanto alla vista di cazzi di grosse dimensioni (Rocco e Nacho Vidal, non so se mi spiego...) spinti con forza nella gola di fanciulle vicine al soffocamento e al vomito ma le persone tra voi meno "navigate" si saranno sicuramente poste delle questioni. E proprio quest'ultimo aspetto rappresenta un punto di forza del film: Rocco Animal Trainer è un film che spinge alla riflessione, è un film che spinge al limite il sottile equilibrio tra pornografia e violenza e solo per questo merita un plauso. Ma di fronte ad un tale salto di qualità nella crudezza estetica (peraltro già ampiamente preannunciato dalla carriera di Siffredi, 30 Maschi per Sandy è il riferimento che ho in mente) è impossibile non porsi il problema che la pornografia deve porre, ovvero il fatto che la rappresentazione è fatta a spese di persone in carne e ossa.
Qualsiasi critica a Rocco Animal Trainer non può partire da una condanna basata solo su obiezioni morali del tipo "è sbagliato mostrare certe cose"; se c'è una cosa dalla quale la pornografia dovrebbe liberarsi è proprio il moralismo, ma se è vero che una pornografia moralista tradirebbe se stessa, è altrettanto vero che a chi fa pornografia non deve mancare un'etica.
Proprio questa è la questione cruciale dalla quale partire per dare un giudizio su Rocco Animal Trainer.
La pornografia mostra il sesso, ne mostra i fantasmi più o meno leciti e tra essi anche quelli più violenti. La pornografia eterosessuale vive e prospera proprio su questo e nel tempo ha inasprito i suoi contenuti fino ad arrivare a toccare il limite della propria rappresentazione.
Nella vita di tutti i giorni fino a che punto è lecito spingere un fantasma di violenza?
Tento di rispondere a questa domanda non facile dicendo che il limite è rappresentato dal consenso di coloro che vivono il fantasma in questione. Non nascondo che il tema del consenso risulta non sempre limpido ma, se questo è vero nella vita reale, non deve esserlo nella pornografia.
Nella pornografia il limite deve essere sempre il consenso e su questo non si può e non si deve essere ambigui. Ed è proprio per questo che al dvd di Rocco Animal Trainer muovo essenzialmente una critica, il non aver inserito nel film un backstage che potesse mostrare come le attrici coinvolte abbiano vissuto, giustificato e recitato le scene più dure. Una cosa del genere avrebbe potuto staccare la rappresentazione dalla realtà , togliendo quel senso di abuso e di fastidio che si respira a tratti nel film.
A mio avviso si è persa una grossa occasione e invito Rocco Siffredi a raccogliere il girato del film per dare vita ad una Special Edition che, mai come in questo caso, mi sembra opportuna.
Non credo che certe cose non vadano mostrate per evitare che qualche rincoglionito le voglia emulare così come non credo che i videogiochi violenti forgino sanguinari serial killer ma proprio in questa ottica il tema del consenso è cruciale.
Molti uomini e donne hanno fantasmi sadici o masochistici ma non per questo tutti gli uomini e tutte le donne amano farsi inculare a sangue, frustare o farsi eiaculare in faccia. Molti uomini e donne amano vedere altri uomini e donne incularsi, eiacularsi in faccia, e in quel caso o noleggiano un porno, e si accontentano di vivere i propri fantasmi in maniera indiretta, o scelgono di vivere in prima persona certe esperienze ben consapevoli di quando dire basta.
Questi momenti sono intimi e tali devono rimanere, sono un nucleo soggettivo della sessualità di ognuno di noi che la pornografia non può rappresentare e se cade nell'illusione di poterlo fare sconfina inevitabilmente nella violenza più idiota. Per evitare di fare ciò, la pornografia deve svegliarsi dall'illusione demente che in parte la abita, ovvero rappresentare il reale del sesso, per tornare ad occuparsi della sua rappresentazione, ovvero della sua finzione.
Se coloro che fanno pornografia hanno un'etica basata su questo, il porno potrà veramente fare un salto di qualità dal punto di vista contenutistico, e potrà conquistare quella maturità che permette di rappresentare con intelligenza anche la violenza. In caso contrario gli effetti possono essere contemporaneamente deprimenti e criminali.
Rocco Animal Trainer è un gran porno perché ha il coraggio di correre su questo filo e di mostrare a tutti coloro che lo guardano l'anima nera e misogina che abita la pornografia ma ha il grosso difetto di non avere la grandezza di prendersi in giro, alimentando così il dubbio che su quel set si siano veramente verificate delle forzature.
Non posso leggere nei pensieri di Rocco Siffredi e non mi arrogo il diritto di pensare al suo posto, gli chiedo solo che quei dubbi vengano sciolti pregandolo di non dimenticarsi mai dell'esempio che lui stesso ha scoperto e mostrato:
Kelly, ovvero il perfetto equilibrio tra estremo e consenso.
Speciale Violenza di Massimiliano Rebeggiani
SUL FILO DEL RASOIO
Appunti sul tema "Pornografia e violenza"
Introduzione
L'articolo che state per leggere è nato come una normale recensione al dvd di Rocco Animal Trainer. In seguito alla visione del film ho deciso di ampliare la recensione e ho cercato di raccogliere i miei pensieri su un tema decisamente scottante: pornografia e violenza.
In seguito Fabrizio Zanoni mi ha dato altro materiale di Rocco Siffredi in modo che potessi, eventualmente, ampliare il discorso, ma, nonostante la visione ravvicinata di Rocco e Kelly a Roma 1 e 2 e del secondo episodio di Rocco Animal Trainer, ritengo che l'articolo rimanga valido così come è stato progettato e scritto in partenza.
Di fronte ad un tema così complesso non ho certo la presunzione di averlo trattato in maniera esaustiva, ciò che state per leggere sono solo una serie di appunti che hanno l'unico scopo di rilanciare un dibattito che, a mio parere, non dovrebbe mai interrompersi.
Il caso Rocco Animal Trainer
Un film come Rocco Animal Trainer è un film importante:
E' importante in quanto si tratta indubbiamente di uno dei film più intensi e riusciti di Rocco Siffredi, un film che sembra a tratti debitore delle atmosfere torbide di certe produzioni di John Leslie ma è anche un film che sceglie una strada espressiva difficile e pericolosa.
Probabilmente gli appassionati più abituati ad alcune produzioni firmate Max Hardcore non si saranno scomposti più di tanto alla vista di cazzi di grosse dimensioni (Rocco e Nacho Vidal, non so se mi spiego...) spinti con forza nella gola di fanciulle vicine al soffocamento e al vomito ma le persone tra voi meno "navigate" si saranno sicuramente poste delle questioni. E proprio quest'ultimo aspetto rappresenta un punto di forza del film: Rocco Animal Trainer è un film che spinge alla riflessione, è un film che spinge al limite il sottile equilibrio tra pornografia e violenza e solo per questo merita un plauso. Ma di fronte ad un tale salto di qualità nella crudezza estetica (peraltro già ampiamente preannunciato dalla carriera di Siffredi, 30 Maschi per Sandy è il riferimento che ho in mente) è impossibile non porsi il problema che la pornografia deve porre, ovvero il fatto che la rappresentazione è fatta a spese di persone in carne e ossa.
Qualsiasi critica a Rocco Animal Trainer non può partire da una condanna basata solo su obiezioni morali del tipo "è sbagliato mostrare certe cose"; se c'è una cosa dalla quale la pornografia dovrebbe liberarsi è proprio il moralismo, ma se è vero che una pornografia moralista tradirebbe se stessa, è altrettanto vero che a chi fa pornografia non deve mancare un'etica.
Proprio questa è la questione cruciale dalla quale partire per dare un giudizio su Rocco Animal Trainer.
La pornografia mostra il sesso, ne mostra i fantasmi più o meno leciti e tra essi anche quelli più violenti. La pornografia eterosessuale vive e prospera proprio su questo e nel tempo ha inasprito i suoi contenuti fino ad arrivare a toccare il limite della propria rappresentazione.
Nella vita di tutti i giorni fino a che punto è lecito spingere un fantasma di violenza?
Tento di rispondere a questa domanda non facile dicendo che il limite è rappresentato dal consenso di coloro che vivono il fantasma in questione. Non nascondo che il tema del consenso risulta non sempre limpido ma, se questo è vero nella vita reale, non deve esserlo nella pornografia.
Nella pornografia il limite deve essere sempre il consenso e su questo non si può e non si deve essere ambigui. Ed è proprio per questo che al dvd di Rocco Animal Trainer muovo essenzialmente una critica, il non aver inserito nel film un backstage che potesse mostrare come le attrici coinvolte abbiano vissuto, giustificato e recitato le scene più dure. Una cosa del genere avrebbe potuto staccare la rappresentazione dalla realtà , togliendo quel senso di abuso e di fastidio che si respira a tratti nel film.
A mio avviso si è persa una grossa occasione e invito Rocco Siffredi a raccogliere il girato del film per dare vita ad una Special Edition che, mai come in questo caso, mi sembra opportuna.
Non credo che certe cose non vadano mostrate per evitare che qualche rincoglionito le voglia emulare così come non credo che i videogiochi violenti forgino sanguinari serial killer ma proprio in questa ottica il tema del consenso è cruciale.
Molti uomini e donne hanno fantasmi sadici o masochistici ma non per questo tutti gli uomini e tutte le donne amano farsi inculare a sangue, frustare o farsi eiaculare in faccia. Molti uomini e donne amano vedere altri uomini e donne incularsi, eiacularsi in faccia, e in quel caso o noleggiano un porno, e si accontentano di vivere i propri fantasmi in maniera indiretta, o scelgono di vivere in prima persona certe esperienze ben consapevoli di quando dire basta.
Questi momenti sono intimi e tali devono rimanere, sono un nucleo soggettivo della sessualità di ognuno di noi che la pornografia non può rappresentare e se cade nell'illusione di poterlo fare sconfina inevitabilmente nella violenza più idiota. Per evitare di fare ciò, la pornografia deve svegliarsi dall'illusione demente che in parte la abita, ovvero rappresentare il reale del sesso, per tornare ad occuparsi della sua rappresentazione, ovvero della sua finzione.
Se coloro che fanno pornografia hanno un'etica basata su questo, il porno potrà veramente fare un salto di qualità dal punto di vista contenutistico, e potrà conquistare quella maturità che permette di rappresentare con intelligenza anche la violenza. In caso contrario gli effetti possono essere contemporaneamente deprimenti e criminali.
Rocco Animal Trainer è un gran porno perché ha il coraggio di correre su questo filo e di mostrare a tutti coloro che lo guardano l'anima nera e misogina che abita la pornografia ma ha il grosso difetto di non avere la grandezza di prendersi in giro, alimentando così il dubbio che su quel set si siano veramente verificate delle forzature.
Non posso leggere nei pensieri di Rocco Siffredi e non mi arrogo il diritto di pensare al suo posto, gli chiedo solo che quei dubbi vengano sciolti pregandolo di non dimenticarsi mai dell'esempio che lui stesso ha scoperto e mostrato:
Kelly, ovvero il perfetto equilibrio tra estremo e consenso.
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Non ho mai inteso dire che chi assiste ad un Gran Premio attenda con ansia che accada un incidente, dico solo che quel genere di appassionato "mette in conto" che un incidente possa accadere, ma non è disposto a rinunciare al suo sport preferito di fronte ad una eventualità (non certo auspicata, ma realisticamente possibile) di questo tipo.
Non è una forma di cinismo anche questa?
Non è una forma di cinismo anche questa?
Ti ringrazio, FrancoPola, di aver raccolto l'invito.
La parte iniziale del tuo intervento è condivisibile, poi utilizzi dei sofismi (ritengo volutamente) che, come è nella loro natura, inducono alla confutazione.
Una vignetta satirica può essere paragonata ad uno scritto pornografico, non ad un film; per scrivere o disegnare non devi usare materialmente altre persone, per girare un film sì. E la correctness (non political ma ethical) verso le persone dovrebbe sempre essere auspicabile.
Se la satira è recitata, vuole ugualmente mandare un messaggio attraverso una rappresentazione, ma un conto è che Luttazzi mangi una mousse di cioccolato per rappresentare un'ingestione di feci, altro sarebbe se, facendo leva sul bisogno (di qualunque genere) di un figurante, lo si costringesse a mangiare un bel piatto di autentica merda (cosa che non renderebbe il messaggio satirico più efficace).
Quindi, poiché anche tu poni il consenso alla base di tutto, come consideri eticamente un consenso coatto?
La tutela della persona va comunque tenuta presente, senza timore di snaturare il "prodotto"; ricorderai che in F1 furono vietate le minigonne perché grazie ad un notevole effetto suolo permettevano velocità eccessivamente pericolose, ma tale limite non ha certo fatto perdere interesse per questo sport.
Tra coloro che seguono l'automobilismo con interesse sportivo (e si augurano che non succeda mai niente) ci saranno alcuni che amerebbero vedere l'incidente in diretta (queste pulsioni, purtroppo, in senso lato mi sembrano abbastanza presenti nell'ormai diffusa scopofilia, incentivata dagli interessi dei mezzi di comunicazione); forse sono paragonabili a quelli che vedendo scene di violenza sessuale gradirebbero che la tal attrice fosse stata realmente brutalizzata durante le riprese e non che sia solo una finta, e questo più che cinismo lo considero un serio disturbo mentale.
La parte iniziale del tuo intervento è condivisibile, poi utilizzi dei sofismi (ritengo volutamente) che, come è nella loro natura, inducono alla confutazione.
Una vignetta satirica può essere paragonata ad uno scritto pornografico, non ad un film; per scrivere o disegnare non devi usare materialmente altre persone, per girare un film sì. E la correctness (non political ma ethical) verso le persone dovrebbe sempre essere auspicabile.
Se la satira è recitata, vuole ugualmente mandare un messaggio attraverso una rappresentazione, ma un conto è che Luttazzi mangi una mousse di cioccolato per rappresentare un'ingestione di feci, altro sarebbe se, facendo leva sul bisogno (di qualunque genere) di un figurante, lo si costringesse a mangiare un bel piatto di autentica merda (cosa che non renderebbe il messaggio satirico più efficace).
Quindi, poiché anche tu poni il consenso alla base di tutto, come consideri eticamente un consenso coatto?
La tutela della persona va comunque tenuta presente, senza timore di snaturare il "prodotto"; ricorderai che in F1 furono vietate le minigonne perché grazie ad un notevole effetto suolo permettevano velocità eccessivamente pericolose, ma tale limite non ha certo fatto perdere interesse per questo sport.
Tra coloro che seguono l'automobilismo con interesse sportivo (e si augurano che non succeda mai niente) ci saranno alcuni che amerebbero vedere l'incidente in diretta (queste pulsioni, purtroppo, in senso lato mi sembrano abbastanza presenti nell'ormai diffusa scopofilia, incentivata dagli interessi dei mezzi di comunicazione); forse sono paragonabili a quelli che vedendo scene di violenza sessuale gradirebbero che la tal attrice fosse stata realmente brutalizzata durante le riprese e non che sia solo una finta, e questo più che cinismo lo considero un serio disturbo mentale.