Grillo per il caso Parmalat (che come detto NON ha scoperto lui) venne definito dalla versione europea del prestigioso settimanale statunitense Time come "Uomo Europeo dell'Anno". Ecco un articolo dell'ANSA di qualche anno fa sul conferimento a Grillo di questo titolo di merito:
"È una cosa che fa piacere...": il comico Beppe Grillo, oggi mattatore del web, dice poche parole per esprimere soddisfazione dopo aver visto il suo nome, l'unico di un italiano, nella classifica degli eroi europei 2005 stilata dal Time, 37 personaggi che hanno condotto battaglie difficili e spesso in assoluta solitudine, riuscendo, secondo il giornale, a migliorare il mondo e a diventare un esempio per la collettività.
Un titolo conquistato a colpi di gag che gli sono costati una carriera televisiva: nel mirino del comico genovese argomenti scottanti come scandali finanziari e corruzione politica ma, scrive il Time, si può bandire Grillo dalle televisioni, ma non si può soffocare il suo umorismo politico davvero unico.
L'articolo ricorda il modo diretto e sferzante con cui Grillo affrontò, o meglio previde, il crack della Parlamat ("potrebbe tranquillamente fare il revisore dei conti invece del comico"), o indirizzò battute affilate e pesanti contro Craxi e i socialisti in tempi non sospetti, nel lontano 1987, proprio dagli schermi della tv pubblica.
Una scelta che lo mise fuori dal sistema Rai-Mediaset. Grillo é attualmente il 're del blog': ha scelto infatti di comunicare con il pubblico senza alcuna forma di mediazione. "Del resto - sostiene - non mi sembra che di questi tempi il mondo dell'informazione goda di ottima salute, soprattutto in Italia.
Basti pensare ai giornali, agli editori, o alle televisioni in mano agli sponsor". Meglio allora un'"informazione interpersonale" che attraversa la rete e coinvolge direttamente le persone. Ma, avverte, "la può sostenere solo chi ha una buona reputazione".
Infatti, sottolinea Grillo, "nessun politico ha mai fatto blog, evidentemente non hanno le carte in regola". Grillo, comunque, non sembra attualmente interessato a trovare uno spazio televisivo: "La Tv non mi attrae più come mezzo. Anche perché si ha l'impressione di essere informati per la pioggia di notizie che ci riversano addosso, ma è soltanto un'impressione".
E cita l'esempio della censura: "Qualche paletto serve, guai se ci fosse la libertà totale. Non fa brillare...In Russia quando c'era Breznev si leggeva il Washington Post". "In Italia però, ed è questo il vero problema, si fa finta che la censura non esista affatto"
Il blog di Grillo è al trentatreesimo posto fra quelli più frequentati del mondo: "Segno che la gente guarda, osserva, non ci ha perso di vista". L'ultimo bersaglio è il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio e, scrive il Time, "a volte quando il corpo politico è malato, una risata è la miglior medicina". (ANSA).
http://www.time.com/time/europe/hero2005/grillo.html
Grillo in realtà NON PREVIDE il caso Parmalat come credeva Time magazine ma, come detto, si limitò a tenere nei suoi spettacoli dell'epoca discorsi basati sull'inchiesta giornalistica che gli avevano passato perchè almeno lui ne parlasse.
Ricordo che in un'intervista, o in un suo spettacolo di cui un programma TV trasmise qualche frammento (poi quelli del M5S dicono che le TV non concedono loro spazi per guadagnare voti attraverso la TV come fanno i principali 4-5 partiti: balla colossale visto che, addirittura, in TV va il meglio delle performance di Grillo, i pezzi più efficaci dei suoi monologhi, e questo Grillo e Casaleggio lo sanno benissimo e per questo si "baceranno i gomiti" visto che tutti i leader di partito sognerebbero di fare politica senza rispondere alle domande dei giornalisti e finendo spessissimo in TV solo con i frammenti più efficaci dei propri comizi*), Grillo ricostruiva uno dei suoi discorsi in tribunale (mi pare sul crack Parmalat o su di un'inchiesta relativa a Telecom): gli avrebbero chiesto come avesse fatto a scoprire quelle cose e mi pare di ricordare che lui abbia risposto dicendo che si era limitato ad analizzare i bilanci della società in questione e a seguire le notizie di cronaca economica. Grillo insomma rispondendo alle domande del PM si sarebbe attribuito il merito del lavoro di inchiesta ed analisi economica quando in realtà pare che in quel caso il suo unico merito sia stato il diffondere (a grandi linee) i contenuti di un'inchiesta giornalistico-economica fatta da altri che al contrario di lui ne sapevano eccome...
Qualche settimana fa un ex direttore di una nota testata giornalistica (mi pare fosse Radio Radicale) ha raccontato che nel gruppo di giornalisti che indagarono su Parmalat scoprendo il metodo Tanzi (e che poi come detto passarono il loro dossier a Grillo perchè ne parlasse) c'era anche un giornalista che anni prima aveva lavorato per la sua testata: quel giornalista anni dopo gli ha spiegato come erano andati i fatti. Magari sono anche noti i nomi dei giornalisti in questione ma io non li ho mai sentiti (questo non vuole assolutamente dire che non siano pubblici). Insomma, un gruppo di 2-3 giornalisti economici scopre cose interessanti su Parmalat o Telecom, i loro editori si rifiutano di trattare quell'inchiesta giornalistica poichè molto vicini a questi colossi e quindi impossibilitati a trattarli come meriterebbero, i giornalisti inviano a Grillo il materiale perchè ne parli nei suoi spettacoli e finisce che Grillo "per il popolino" diventa uno che ne mastica di Economia e che vede prima di altri porcherie nei bilanci di società italiane.
* Santoro, Rainews e altri hanno mandato in singole occasioni anche diversi minuti del meglio dei comizi di Grillo (Santoro molte volte in questi anni ha mandato anche 5 minuti o più di ottimi montaggi di Grillo monologante, senza contraddittorio e senza domande di giornalisti): messi tutti insieme quegli spazi pubblicitari valgono milioni e milioni di € se 30 secondi di pubblicità dopo il TG1 valgono qualche decina di migliaia di € (come una paginata di un grande quotidiano).