La particolarità storica del matrimonio in Europa - anche prima del cattolicesimo - è la sua funzione sociale.cicciuzzo ha scritto:però se anche 1 coppia gay su 100 volesse sposarsi, perchè impedirglielo ?
Senza girarci troppo intorno, il più importante elemento di questa funzione è legato alla potenzialità della coppia che si unisce in matrimonio di avere figli, crescerli, educarli, e "consegnarli" alla società. Questo è ad esempio il principale motivo per cui è giusto che nell'assegnazione di una casa popolare una coppia unita in matrimonio venga preferita ad un single, o ad un gruppo di amici/amiche che convivono. Altrimenti sarebbe una mera discriminazione.
Questa è anche la ragione per cui personalmente, e al di là degli estenuanti giochi delle parti del teatrino della politica, sono contrario al matrimonio gay.
Ben altra questione è la disanima degli eventuali diritti e prerogative che si possano estendere a una coppia "di fatto" non sposata. Questo è un tema che andrebbe discusso più di quanto si faccia ora e rispetto al quale, non voglio essere ipocrita, è evidente che la problematica è più stringente per una coppia di fatto gay che per una etero, visto che la prima non ha appunto l'opzione del matrimonio per regolare i propri rapporti economici ecc.
In questo senso, è vero che già gran parte delle cose possono essere regolate tramite un normale contratto tra 2 parti.
Le questioni che rimangono scoperte, mi sembrano in particolare legate ai temi della successione e della reversibilità. L'estensione della seconda, soprattutto in questo momento, mi pare inopportuna soprattutto per motivi di bilancio. Della prima si può e si deve certamente discutere visto che comunque parliamo del patrimonio personale dell'interessato.
Ma al di là di questo, se vogliamo se non altro per motivi meramente "psicologici" e di tranquillità, anche per le questioni che già si possono stabilire con contratto si potrebbe certamente "istituzionalizzare" un negozio specifico tra le parti che preveda di regolare alcuni elementi patrimoniali, per chi lo voglia fare (successione, eventuale usufrutto dell'abitazione alla morte di una delle 2 parti, ecc). Poi questo negozio giuridico possiamo chiamarlo come vogliamo, al di là di quanto detto sul matrimonio per il resto la battaglia sulle parole non mi appassiona e mi sembra per lo più legata ad elementi di propaganda politica, da ambo le parti.