Il problema è che molti (o qiasi tutti) sfruttano i cosiddetti giovani che non hanno voglia facendo contratti a termine e cocopro fino a che si può, e quando questi avanzano (giuste) pretese di un contratto decente li sfanculizzano e sotto un altro.cicciuzzo ha scritto:parak, questo discorso vale fino ad un certo punto. sono d'accordo che bisogna sbattersi. che bisogna non guardare l'orologio, il contratto di lavoro, il titolo di studio. ma credo che questo sia sempre stato così. mi sono lauraeato 22 anni fa, e ti posso garantire che ho fatto di tutto dopo la laurea, peraltro conseguita col massimo dei voti.
il problema di oggi è però che a parte i raccomandati e i (pochi) geni e geniali, la precarietà è prassi che non dura 24/36 mesi come ai miei tempi, ma cinque, dieci e non so quanti anni. poi sono d'accordo che se uno lavora tutta la vita in un call center è perchè merita di stare in un call center. ma è così per tuti ? io non credo
Vivere tanto tempo con un contratto cocopro senza garanzie non è soddisfacente, e fa girare i coglioni. E questo succede anche a gente preparata, non solo a chi più non ci arriva. Tanto c'è sempre qualcun'altro altrettanto preparato disposto a sostituirlo e senza pretese di contratto solido.
E' molto difficile, al netto di quelli che non hanno voglia di fare un cazzo.