cicciuzzo ha scritto:ripeto, roba da matti questa della canzone
ma l'hai sentita la canzone? nulla di che.
Il problema non sono le parole ma l'uso pedofilo dei pampini arte di solito riconosciuta al popolo viola e similaria
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
Tenuto conto che il cuneo fiscale in Italia vale circa 300 miliardi, la riduzione di 10 miliardi di Renzi influirebbe per circa il 3%, una inezia.
Certo, ogni riduzione è ben accetta, ma vista la difficoltà a trovare anche solo 10 miseri miliardi (dalla Spending review? LOL) possiamo renderci conto di come questo Paese sia senza speranza.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Non si sforerà dal 3% e si proseguirà come i predecessori.
La politica è l'arte del consenso e della vendita di fumo. Il compito di Renzi (e di tutti i politici) è quello di escogitare nuovi slogan per negare l'evidenza e giustificare l'ingiustificabile realtà.
A giudicare da quanto sono rinco gli italiani, non è detto che non ci riesca.
Massimo Gramellini sulla Stampa parla oggi all’inizio della sua rubrica dell’aneddoto sull’arbitro di calcio di Matteo Renzi:
Se andassi mai al governo» disse un giorno Matteo Renzi quando già non pensava ad altro, «mi ricorderei di avere fatto l’arbitro di calcio. Sui campi di provincia, a diciotto anni, in mezzo a giocatori più grandi e grossi dime. Lì ho capito l’importanza di tirare fuori il primo cartellino giallo entro il ventesimo minuto. Solo se la afferri subito, la partita non ti sfuggirà dimano. Oggi la luna di miele di un presidente del Consiglio non dura più cento giorni, ma cento ore. Io presenterei i miei provvedimenti choc al primo Consiglio dei ministri. Anzi, li leggerei in Parlamento al momento della fiducia: prendere o lasciare».
Se Renzie intende tagliare il cuneo fiscale solo alle imprese capiremo molte cose che ci erano sfuggite del suo golpe contro Letta.Non per nulla è salito al potere tre giorni dopo le critiche di confindustria.
Massimo Gramellini sulla Stampa parla oggi all’inizio della sua rubrica dell’aneddoto sull’arbitro di calcio di Matteo Renzi:
Se andassi mai al governo» disse un giorno Matteo Renzi quando già non pensava ad altro, «mi ricorderei di avere fatto l’arbitro di calcio. Sui campi di provincia, a diciotto anni, in mezzo a giocatori più grandi e grossi dime. Lì ho capito l’importanza di tirare fuori il primo cartellino giallo entro il ventesimo minuto. Solo se la afferri subito, la partita non ti sfuggirà dimano. Oggi la luna di miele di un presidente del Consiglio non dura più cento giorni, ma cento ore. Io presenterei i miei provvedimenti choc al primo Consiglio dei ministri. Anzi, li leggerei in Parlamento al momento della fiducia: prendere o lasciare».
quindi anche se nessuno commetteva falli lui ammoniva ? così, a capocchia ?
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione