[O.T.] Un paese alla frutta...solo banane please!

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cimmeno
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#46 Messaggio da cimmeno »

sinceramente non capisco tutta questa meraviglia.
da 20 anni si vedono grandi aziende chiudere
da 20 anni una discreta percentuale di laureati lascia l'italia con ancora la laurea fresca di bacione accademico per andare a lavorare all'estero, spesso dopo aver ricevuto come offerte di lavoro delle emerite prese per il culo.
da 20 anni vediamo piano piano le maggiori aziende italiane andare bellamente a puttane
da troppi anni si danno contributi per chi vuole aprire un'attività  in proprio , e li si distribuisce a chi apre chioschi di castagne e gelaterie
siamo un paese che divora prodotti ad alta tecnologia, ma dove ci sono pochi pc e dove chi fabbrica cellulari fallisce (come cazzo faccia a fallire una ditta che fabbrica cell in italia devo ancora capirlo,....)
siamo un paese dove almeno il 50 % della classe dirigente è plurindagata e spesso pregiudicata.
siamo un paese che si identifica tecnologicamente con un'industria pesante come la fiat.
dove i due maggiori competitor nel campo delle telecomunicazioni sono possedute, o sono state possedute, dalle stesse mani (stato italiano, olivetti, pirelli)
siamo un paese dove la banca di lodi, che in borsa vale 5 miliardi di euro, riesce a bloccare le iniziative di ambro bank, che vale 30 miliardi. siamo un paese che butta nel cesso conoscenza, cultura, formazione. che esporta ingegneri che in patria non farebbero un cazzo, ed importa ingegneri ( senegalesi, algerini, polacchi...)per fargli afre i manovali. che sarebbe dovuto capitare secondo voi?
io rido quando dicono che in italia ci sono pochi laureati. non è vero.ce ne sono troppi. pur essendo numericamente scarsi, il sistema italiano non sa che cazzo farsene.


il futuro?
credo che ci si debba preparare con serenità  a 4 fenomeni

a) severa recessione. parliamo di anni di stagnazione economica, probabilmente da 4 a 7. questo provocherà  un calo dei capitali disponibili al credito, quindi un crollo del mercato immobiliare. si assisterà  inoltre ad un forte calo degli occupati nel settore dei servizi (meno soldi nelle tsache della gente, ergo meno clienti per i venditori di cazzate)
b) calo di circa il 10 % del pil e probabile uscita dal patto di stabilità . inoltre ovviamente saremo cacciati dal club dei fighetti del g8
c) forte deflazione. meno stipendi = meno soldi = meno domanda = calo dei prezzi.
il calo dei prezzi , che portarà  molti negozianti a chiudere , comporterà  una forsennata corsa alla riduzione dei costi , primo tra tutti il personale. quinid altra disoccupazione, ulteriore corsa al ribasso.
d) aumento delle tasse sui redditi.
alcune spese (pensionistica, sanitaria, amministrativa) è dstinata comunque a crescere al ritmo del 2-3 % l'anno e da qualche parte devono venire fuori.


a mio parere la cosa si arresterà  in due modi

a) il paese si rassegna, chi puó emigra, gli altri si occupano di turismo e finanza.insomma una via di mezzo tra una versione peggiorata della svizzera ed una versione più civilizzata delle bahamas.
b) a furia di deflazione e disoccupazione, i salari finiscono per essere competitivi , le fabbriche straniere tornano e gli stranieri si impadroniscono dei settori chiave dell'economia. con un briciolo di fortuna le merde umane che oggi si fregiano del titolo di manager ed imprenditori saranno state spazzate via...e l'italia diventerà  un paese normale.

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Drogato_ di_porno
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#47 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Stasera ho visto un servizio del TG2 sulla Cina. L' UE si è finalmente decisa ad avviare d' urgenza, senza indagini d' accertamento, misure protezionistiche contro l' onda anomala dei prodotti tessili cinesi.

Paolo Longo, l' inviato della Rai in Cina, ha intervistato un grosso imprenditore locale che paga gli operai 80 euro al mese. Sforna milioni di paia di jeans all' anno. Il tizio diceva di stare molto attenti quando si parla di Cina, perchè gran parte dei vestiti che arrivano in Italia sono prodotti in loco per conto di aziende italiane.

80 euro al mese non sono male eh? Lavorano il triplo di noi, guadagnano 1/20esimo, e c' è forte eccedenza di manodopera. Il lavoro che non vuole fare uno è pronto per essere fatto da milioni di altri...
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nik978
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#48 Messaggio da nik978 »

per questo io sono da sempre contro dazi e protezionismo...

cavlo una ditta italiana ha tutta la produzione manuale in cina a 80 euro mese (vero..è il minimo...80-90 euro...) e puó vendere in europa.
una industria cinese NON puó

questa è 1 cosa che non accetto....
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Squirto
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#49 Messaggio da Squirto »

I nostri conti correnti? Un salasso


Che siano tradizionali oppure online non fa alcuna differenza: i conti correnti in Italia sono comunque carissimi: cinque volte più cari rispetto a quelli del resto del mondo. A denunciarlo è l'Adusbef che attraverso un'indagine ha stabilito che un conto corrente non convenzionato costa in Italia circa 550 euro l'anno contro i 100 euro della media mondiale. Chi pensava di risparmiare somme cospicue aderendo ad una delle tante offerte online rimarrà  ugualmente deluso nello scoprire che un conto telematico, per quanto conveniente, costa mediamente 111 euro in più di un conto corrente postale.
Ma perchè costano cosi' tanto i nostri conti correnti? A far salire i prezzi alle stelle - spiega l'Adusbef - contribuisce non solo una debole concorrenza tra le imprese bancarie, ma anche tutta una serie di "condizioni inique e vessatorie" come ad esempio le spese di chiusura dei conti e di trasferimento titoli, preavvisi di 24 ore per il rientro dei fidi, responsabilità  contrattuali del correntista in caso che la banca perda o smarrisca titoli ecc. A questo si devono aggiungere - spiega l'Associazione - gli "addebiti illegittimi per spese fantasma" i quali a loro volta generano "un vero e proprio intralcio alla concorrenza, con barriere all'uscita così esose ed insopportabili" pari a ben 170 euro medi per spese chiusura del conto corrente.

Se agli addebiti illeggittimi si aggiungono i vari ritocchi e ritocchini applicati dalle Banche, si ha un quadro praticamente completo della situazione: l'Associazione ha calcolato che dal 1 gennaio 2002 al 31 dicembre 2004, un conto corrente non convenzionato ha subito un aumento del 65,4%, oltre 6 volte più dell'inflazione, e pari a 196,12 euro. Passando cioè da 364,32 a 556,44 euro di media per una tenuta conto.
Ma non è soltanto il confronto con gli altri paesi ad imporre una seria riflessione. Restando entro i confini nazionali c'è un dato che colpisce ancora di più. Soltanto qualche mese fa un'indagine svolta da Mf/Milano finanza ( http://finanza.tiscali.it/articoli/2005 ... renti.html ) aveva messo in luce quanto le condizioni di tenuta conto potessero variare da un Istituto all'altro. Variazioni talmente evidenti da consentire anche un risparmio di 140 euro l'anno.
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Drogato_ di_porno
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#50 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Sento che anche gli USA hanno elevato barriere doganali dopo un aumento dell' importazione di prodotti cinesi del 54%. Complessivamente, le esportazioni cinesi sono aumentate del seicento per cento! :o

Ma vorrei capire: i cinesi oltre ai vestiti, ai giocattoli e ai pelati (tutti prodotti semplicissimi a prodursi che non richiedono specializzazione ma solo abbondanza di manodopera dequalificata) che cosa esportano?
Esistono prodotti ad alta tecnologia cinese?
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#51 Messaggio da australiano »

ieri sera a ballaró c'era un tipo che "citava" quel post recente del perchè l'elettronica italiana sia in crisi (scelta tardiva di passare alla tv a colori da parte del governo negli anni 70)... magari era un utente del forum! :)

cmq mitica la Prestigiacomo che sosteneva il perchè la MIVAR fosse in crisi: "la gente non compra più i televisori a tubo catodico (e fin qui ci saremmo anche), preferisce ormai orientarsi verso i modelli al plasma (EHHHHHHHHHHHHH???)"

ma questi pensano che siamo tutti parlamentari da 15000 euro di stipendio al mese???

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#52 Messaggio da nik978 »

Drogato_ di_porno ha scritto:Sento che anche gli USA hanno elevato barriere doganali dopo un aumento dell' importazione di prodotti cinesi del 54%. Complessivamente, le esportazioni cinesi sono aumentate del seicento per cento! :o

Ma vorrei capire: i cinesi oltre ai vestiti, ai giocattoli e ai pelati (tutti prodotti semplicissimi a prodursi che non richiedono specializzazione ma solo abbondanza di manodopera dequalificata) che cosa esportano?
Esistono prodotti ad alta tecnologia cinese?
hanno parecchio roba x il mercato interno

per esportare l'alta tecnologia devi anche garantire l'assitenza..

chiaro che non sono cose very high tech..televisori..cellulari.
peró anche faxes, computer, stereo..peró ci sono molte marche che si trovano nei vari supermarket o nei negozi, che mai io ho visto in italia.credo veramente siano solo qui.

non hanno ancora la forza di lanciarsi all'estero(e con un potenziale mercato di 1 milardo e mezzo di persone su una superficie molto grossa capisco anche perchè aspettino ad uscire dalla cina..)

a breve inizieranno a vendere x il loro mercato e un po pe rl'estero motori integrati, a varie taglie.peró la progettzione è cmq italiana...

di roba high tech fatta 100% da loro x il mercato estero ignoro l'esistenza
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cimmeno
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#53 Messaggio da cimmeno »

nik978 ha scritto: di roba high tech fatta 100% da loro x il mercato estero ignoro l'esistenza
è questione di poco. ad esempio la lenovo...


quanto al "mercato interno...

la popolazione cinese è di circa un miliardo e mezzo, verirssimo.
ma oltre il 60 % è costituito da contadini privi anche degli occhi per piangere. il mercato è costituito dai 200 milioni circa che hanno uno standard di vita all'occidentale, la maggiorparte dei quali lavora o nelle grosse città  o nei distretti industriali..

poi una curiosità .
se i cinesi lavorano e basta , quando cazzo lo trovano il tempo per consumare?
per creare un mercato interno dovrebbero dare ai cinesi del tempo libero ...facendo eprdere di competitività  le imprese.....

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Helmut
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#54 Messaggio da Helmut »

cimmeno ha scritto:siamo un paese che divora prodotti ad alta tecnologia, ma dove ci sono pochi pc e dove chi fabbrica cellulari fallisce (come cazzo faccia a fallire una ditta che fabbrica cell in italia devo ancora capirlo,....)

il futuro?
credo che ci si debba preparare con serenità  a 4 fenomeni

b) calo di circa il 10 % del pil e probabile uscita dal patto di stabilità . inoltre ovviamente saremo cacciati dal club dei fighetti del g8
c) forte deflazione. meno stipendi = meno soldi = meno domanda = calo dei prezzi.

a mio parere la cosa si arresterà  in due modi

a) il paese si rassegna, chi puó emigra, gli altri si occupano di turismo e finanza.insomma una via di mezzo tra una versione peggiorata della svizzera ed una versione più civilizzata delle bahamas.
b) a furia di deflazione e disoccupazione, i salari finiscono per essere competitivi , le fabbriche straniere tornano e gli stranieri si impadroniscono dei settori chiave dell'economia. con un briciolo di fortuna le merde umane che oggi si fregiano del titolo di manager ed imprenditori saranno state spazzate via...e l'italia diventerà  un paese normale.
Una ditta di cellulari tutta italiana con sede proprio a Trieste è fallita perchè troppo piccola, non perchè il prodotto era scadente (la Telit, in passato sponsor dell'Udinese): con il 4% del mercato, mi spieghi come fai a competere con colossi tipo Nokia, Siemens e Ericsson?

Uscita dal patto di stabilità ???!!!??? Credi che a Francoforte lo permetteranno? C'è una moneta unica, e non si possono tollerare anelli deboli nella catena, e neppure aree che potrebbero portare inflazione: per questo esistono i fondi strutturali.

Un generale calo del tenore di vita c'è da aspettarselo, ma ti ricordo che il Paese possiede un patrimonio immobiliare privato senza eguali in Europa: è pur semptr una risorsa che puó alimentare il mercato dei capitali.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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#55 Messaggio da cimmeno »

Helmut ha scritto: Una ditta di cellulari tutta italiana con sede proprio a Trieste è fallita perchè troppo piccola, non perchè il prodotto era scadente (la Telit, in passato sponsor dell'Udinese): con il 4% del mercato, mi spieghi come fai a competere con colossi tipo Nokia, Siemens e Ericsson?
aumentando la quota di mercato, aumentando la tecnologia disponibile , non buttando i soldi nel cesso facendo disegnare i cell da giugiaro? io mi chiedo : avevano persino un'accordo con la tim, per cui i timmy (cell brandizzati a basso costo venduti con il marchio tim) erano tutti telital. avevano un bacino d'utenza gigantesco (i prepagati tim) e non ne hanno approfittato.
Uscita dal patto di stabilità ???!!!??? Credi che a Francoforte lo permetteranno? C'è una moneta unica, e non si possono tollerare anelli deboli nella catena, e neppure aree che potrebbero portare inflazione: per questo esistono i fondi strutturali.
se lo permetteranno? ma se non aspettano altro. a francoforte ci sono economisti veri, non i tremonti che spara cazzatelle . sapevano perfettamente che l'economia italiana è fatta di carta, cazzate ed apparenza.questo era il motivo per cui molti paesi non ci volevano nell'euro.
Un generale calo del tenore di vita c'è da aspettarselo, ma ti ricordo che il Paese possiede un patrimonio immobiliare privato senza eguali in Europa: è pur semptr una risorsa che puó alimentare il mercato dei capitali.
come soluzione, per un paese di 58 milioni di abitanti, mi sembra scarsetta nont i pare?

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zio
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#56 Messaggio da zio »

cimmeno.. alcune affermazioni mi lasciano inebetito.....
almeno il 50% della classe dirigente plurindagata e spesso pregiudicata.....minchia...
e i fenomeni da aspettarsi... manca la peste e il tifo...
e le soluzioni....... manca il cartello "chiuso per ferie"....
azz......
delle due l'una:
- o inizio a toccarmi le palle tutte le volte che scrivi di economia
- fai un lavoro veramente estraniante e per niente gratificante.

io la crisi la vedo.
il pericolo stagnazione pure....
ma caspiterina...... gli imprenditori con la valigia in italia ci sono sempre stati. gli operai se la sono sempre cavata e non poi così malaccio.....
se iniziassimo semplicemente a rimboccarci le maniche dimenticandoci per un attimo dei privilegi acquisiti?
boh... scusa cimmeno.. ma io ragiono terra terra....
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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#57 Messaggio da cimmeno »

zio ha scritto:cimmeno.. alcune affermazioni mi lasciano inebetito.....
almeno il 50% della classe dirigente plurindagata e spesso pregiudicata.....minchia...
guarda chi guida le grandi aziende italiane (telecom, tim, fiat, parlamat, cirio, enel,eni, società  autostrade)
per molti loro cè almeno un procedimento penale in corso o impelagato in rinvii vari
e i fenomeni da aspettarsi... manca la peste e il tifo...
e le soluzioni....... manca il cartello "chiuso per ferie"....
azz.....
sono semplicemente le fasi di una recessione economica in un paese industrializzato.
in germania, in inghilterra, in usa, in giappone ed in corea del sud ci sono già  passati: dieci anni fa toccó al giappone e deve ancora riprendersi. la nostra esperienza di crisi risale al massimo alla guerra (ma eravamo un paese agricolo) o agli anni 70 (ma c'era il muro di berlino).
delle due l'una:
- o inizio a toccarmi le palle tutte le volte che scrivi di economia
- fai un lavoro veramente estraniante e per niente gratificante.
che io faccia un mestiere di merda non ci piove, ma bisogna capire che la situazione è pessima. peggio delle precedenti crisi. ed estremamente peggio di come la dipingono i giornali
io la crisi la vedo.
il pericolo stagnazione pure....
ma caspiterina...... gli imprenditori con la valigia in italia ci sono sempre stati. gli operai se la sono sempre cavata e non poi così malaccio.....
se iniziassimo semplicemente a rimboccarci le maniche dimenticandoci per un attimo dei privilegi acquisiti?
boh... scusa cimmeno.. ma io ragiono terra terra....
in che senso dimenticandoci i privilegi acquisiti?
parli di stipendio?
saresti disposto a dimezzare il tuo stipendio
o a rinunciare all'aissitenza sanitaria
a limiti di orario di lavoro
o a diminuire del 50 % i versamenti contributivi?
e servirebbe a qualcosa?

non credo. le nostre aziende non hanno perso competitività  per il costo del lavoro. nè perchè gli operai passano le giornate a farsi le seghe
semplicemente il mondo è cambiato , ma non ce ne siamo accorti.pensiamo di vivere ancora nei gloriosi anni 80

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zio
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#58 Messaggio da zio »

ammesso che chi giuda le grandi aziende italiane sia attualmente indagato, non credo componga il 50% della classe imprenditoriale italiana.
bene queste fasi di recessione di un paese industrializzato non tengono conto della possibilità  data dal mec e della moneta unica.
infatti tutti gli esempi che tu proponi sono o ante unificazione europea o fuori dai confini europei, là  dove l'icertezza dei mercati è sempre regnata sovrana.
sul tuo mestiere giudicherai tu. lamia era semplicemente una battuta.
premettendo che io di economia ne capisco giusto per mandare avanti il mio studio e i miei progetti,
per privilegi acquisiti, intendo che forse in un'operazione di investimento immobiliare non è più il tempo di avere un guadagno del 33%... forse occorre accontentarsi del 20%. almeno si lavora e si continua a muovere il mercato.
oppure sul fronte alitalia p.es..... forse è ora di smetterla di dare stipendi da dirigenti a ragazze che offrono caffè e panini a bordo..... così come ai piloti...
oppure i dirigenti pubblici, ecc. ecc.
insomma... i miei sono ragionamenti molto terra terra e sicuramente qualunquisti, ma perdinci!
un pó di fiducia nell'impresa e nell'intrapresa!
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#59 Messaggio da SuSEr »

Apro una piccola parentesi sulle privatizzazioni agognate da molti.
Anch'io ero favorevole ma poi:
1) la stato ha incassato molto poco, se li avesse tenute con gli utili che macinano avrebbe incassato molto di più;
2) la privatizzazione non ha cancellato i monopoli,
3) le aziende privatizzate sono in mano ai soliti potenti che hanno pagato le aziende solo una cifra risibile per dei colossi-monopolistici dalle uova d'oro,
4) i costi già  bassi sostenuti dai potenti di fatto non sono stati pagati: vengono prestati soldi dalle banche e il monopolista fa lievitare le tariffe in modo da non tirare fuori una lira e guadagnare (autostrade). In altri casi, tramite finanza-creativa, si riversano i debiti personali per la scalata su tutti gli azionisti (telecom).....

Tutto questo alla luce del sole, senza che nessuno o quasi (politici, economisti, giornalisti, sindacati........) sollevasse minimamente il problema: ci hanno convinti che privatizzare è bello.

Inizio a pensare che invece di privatizzare sarebbe stato meglio e molto più conveniente mantenere una proprietà  statale e cercare di perfezionare quest'ultima.
Le aziende statali, se ben gestite, avrebbero potuto:
- essere miniere d'oro,
- incentivare la ricerca,
- mantenere l'occupazione,
- influire sull'inflazione,
- decidere una politica energetica, ecologica e sociale.
Ora lo stato non ha la forza di fare niente. Ora più di prima, nel bene o nel male, lo Stato non ha la minima influenza sul sistema-Italia.

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#60 Messaggio da Notturno »

per questioni di tempo non sono riuscito a leggere tutti i post ma prometto che lo faró; le opinioni di tutti aiutano a far luce su questa drammatica situazione economica che sta investendo il paese; sono curiose le parole di coloro che hanno in un certo senso condannato la mancanza, in anni precedenti, di investimenti per lo sviluppo e la sperimentazione applicata all'evoluzione e all'applicazione della tecnologia alle nostre pmi.
Consideriamo che, indipendentemente dal governo di destra o di sinistra, nulla si è fatto per incentivare tale processo, ma ci si è solo limitati ad osservare quanta bella vita stesse facendo chi con il proprio sudore e magari quello dei propri dipendenti, si guadagnasse le ferie a Sharm.
Ora abbiamo toccato il fondo, le nostre pmi sono tutte in crisi, stiamo licenziando i nostri dipendenti, non riusciamo più neanche a guadagnarci la gita fuori porta della domenica.......abbiamo(hanno) fatto scomparire il ceto medio, quello che fa girare i soldi, quello che consuma..........
pian coi pumpin...

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