Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL FLOP
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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
Rompersi il cazzo
RIMINI. La parte offesa ha già avuto una brutta sentenza: i medici che ha consultato in questi ultimi anni gli hanno detto che difficilmente riacquisterà più la virilità di prima. L’uomo, un operaio di trentaquattro anni, domiciliato a Rimini, in un incidente sul lavoro accaduto a Santarcangelo di Romagna nel 2007, ha subìto la rottura del pene. Il titolare della ditta per la quale lavorava, un imprenditore riminese di 73 anni, è a processo con l’accusa di lesioni colpose gravi davanti al giudice monocratico.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’operaio stava trasportando insieme a un collega una colonna del peso di 77 chili. Lui si trovava dietro e la reggeva all’altezza dell’addome, quando è inciampato sul marciapiede. L’operaio ha perso la presa e la colonna è calata di scatto verso il basso con tutto il peso, “urtando la regione pubica” secondo quanto recita il capo d’imputazione. L’operaio fu trasportato al pronto soccorso dell’ospedale: i medici gli riscontrarono il trauma genitale con rottura del pene. Un incidente meno raro di quel che si possa pensare stando alla lettura medica, ma terribilmente doloroso e ancora più inaccettabile se a provocarlo non è una notte di sesso focoso. L’invalidità permanente accertata, del sei per cento, non la dice tutta sugli effetti psicologici lamentati dall’operaio. La prima cosa che ha fatto, secondo il suo racconto, è stato disfarsi dell’anello di fidanzamento, in preda a uno scoramento che non lo ha abbandonato neppure nei mesi successivi, quando di specialista in specialista ha cominciato a cullare la prospettiva di un intervento chirurgico “riparatore”.
Il titolare della ditta che si occupa dell’allestimento di stand fieristici, accusato di lesioni colpose, secondo gli inquirenti non avrebbe rispettato le norme sul lavoro. I due operai non avrebbero potuto sollevare un peso superiore a 60 chili (30 chili a testa). Inoltre, i guanti che indossavano sarebbero stati inadatti in considerazione del fatto che era fuoriuscito del grasso dal meccanismo di sollevamento utilizzato per alzare la colonna. Nel corso del processo, oltre alle testimonianze dei colleghi, avranno un peso decisivo, però, le consulenze medico-legali. Il “perito” di parte ha sollevato delle obiezioni, ad esempio, sulla compatibilità della lesione con la versione dei fatti: perché si verifichi l’incidente si richiede, ad esempio, un robusto stato di erezione. La prossima udienza è fissata per il 15 giugno: il processo è alle ultime battute. La sua sentenza di “condanna”, però, come già detto, lo sfortunato operaio, l’ha già avuta: l’addio della fidanzata.
RIMINI. La parte offesa ha già avuto una brutta sentenza: i medici che ha consultato in questi ultimi anni gli hanno detto che difficilmente riacquisterà più la virilità di prima. L’uomo, un operaio di trentaquattro anni, domiciliato a Rimini, in un incidente sul lavoro accaduto a Santarcangelo di Romagna nel 2007, ha subìto la rottura del pene. Il titolare della ditta per la quale lavorava, un imprenditore riminese di 73 anni, è a processo con l’accusa di lesioni colpose gravi davanti al giudice monocratico.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’operaio stava trasportando insieme a un collega una colonna del peso di 77 chili. Lui si trovava dietro e la reggeva all’altezza dell’addome, quando è inciampato sul marciapiede. L’operaio ha perso la presa e la colonna è calata di scatto verso il basso con tutto il peso, “urtando la regione pubica” secondo quanto recita il capo d’imputazione. L’operaio fu trasportato al pronto soccorso dell’ospedale: i medici gli riscontrarono il trauma genitale con rottura del pene. Un incidente meno raro di quel che si possa pensare stando alla lettura medica, ma terribilmente doloroso e ancora più inaccettabile se a provocarlo non è una notte di sesso focoso. L’invalidità permanente accertata, del sei per cento, non la dice tutta sugli effetti psicologici lamentati dall’operaio. La prima cosa che ha fatto, secondo il suo racconto, è stato disfarsi dell’anello di fidanzamento, in preda a uno scoramento che non lo ha abbandonato neppure nei mesi successivi, quando di specialista in specialista ha cominciato a cullare la prospettiva di un intervento chirurgico “riparatore”.
Il titolare della ditta che si occupa dell’allestimento di stand fieristici, accusato di lesioni colpose, secondo gli inquirenti non avrebbe rispettato le norme sul lavoro. I due operai non avrebbero potuto sollevare un peso superiore a 60 chili (30 chili a testa). Inoltre, i guanti che indossavano sarebbero stati inadatti in considerazione del fatto che era fuoriuscito del grasso dal meccanismo di sollevamento utilizzato per alzare la colonna. Nel corso del processo, oltre alle testimonianze dei colleghi, avranno un peso decisivo, però, le consulenze medico-legali. Il “perito” di parte ha sollevato delle obiezioni, ad esempio, sulla compatibilità della lesione con la versione dei fatti: perché si verifichi l’incidente si richiede, ad esempio, un robusto stato di erezione. La prossima udienza è fissata per il 15 giugno: il processo è alle ultime battute. La sua sentenza di “condanna”, però, come già detto, lo sfortunato operaio, l’ha già avuta: l’addio della fidanzata.
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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
fidanzata ideale
Pornodipendente, guardava film hard per 7 ore al giorno per 7 anni
Guardava oltre 400 ore di film porno e praticava l’autoerotismo almeno 5 volte al giorno. Oghosa Ovienrioba, 22 anni, ha sofferto per 7 anni di una vera e propria forma di dipendenza dal porno.
Oggi è laureata in giurisprudenza e ha una nuova vita ma ha deciso di raccontare gli anni della sua dipendenza.
Il porno è facilmente reperibile, racconta Oghosa, quindi non è semplice smettere. «In questi anni ho ricevuto centinaia di messaggi da donne che vivono nella stessa situazione in cui mi trovavo io», racconta a Metro, confermando la tesi supportatata da molti studiosi secondo i quali il film hard e la pornografia possono creare dipendenza.
La sua dipendenza è iniziata da adolescente e si è interrotta per pochi mesi all’età di 18 anni quando ha iniziato una storia con un ragazzo.
Al college è ricaduta nella sua dipendenza: «Mi chiudevo in stanza, al buio, e per ore vedevo film porno. Mi vergognavo di me stessa».
Oggi Oghosa vuole chiedere di rendere il porno meno accessibile visto che è reperibile in modo molto semplice anche da minori: «Le conseguenze possono essere disastrose»
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“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
Strano che una donna sia stata cosi' tanto ossessionata dal porno: credevo che succedesse solo agli uomini...


Ha proprio l'aria di una che potrebbe far squagliare il vibratore se si impegna



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1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
Bisogna stare attenti al disgelo


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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
io il giorno dopo il mio 18 compleanno mi sono regalato un'escort........ una bella portoghese
Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
Il caldo è micidiale


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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL

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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
Si Trasforma in un Cazzo missile
Alla Sant’Anna si studia il pene «robot»: prototipo entro un anno
Protesi realizzata con materiali smart ed elastici biocompatibili in grado di rispondere ai comandi e agli stimoli. Il progetto di tre giovani ingegneri per sostituire la falloplastica
Un vero e proprio pene robotico, capace grazie ad un sistema di sensorizzazione di rispondere agli stimoli nervosi e di consentirne il ritorno sensoriale, permettendo così di controllare l’organo e di recuperare il piacere sessuale. L’alternativa alla falloplastica al momento è un progetto di tre giovani ingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ma potrebbe presto diventare realtà perché ciò che manca per realizzare il prototipo di «Robot penis» è soltanto il capitale iniziale d’investimento. Anche questo potrebbe essere presto superato, perché gli imprenditori sono stati già messi al corrente di ciò che agli effetti è la prima protesi robotica in assoluto dell’organo maschile. Dopo i robot-badanti, sperimentati in una struttura per anziani, la Sant’Anna si conferma così struttura all’avanguardia nella robotica.
Materiali smart, elastici e biocompatibili
L’occasione è stata il corso «High-tech business venturing» del Sant’Anna coordinato dal professore Andrea Piccaluga, che consente ai giovani ricercatori di promuovere le proprie idee a possibili investitori. E quella del pene robotico è tra le più innovative, perché va a coprire un ambito – quello del trapianto del pene – che vede scienza e medicina alla ricerca di possibili soluzioni per consentire a chi ha subito una penectomia di ripristinare il controllo dell’organo e dunque riacquistare il piacere sessuale. E così i giovani ingegneri Sergio Tarantino, Alessandro Diodato e Andrea Cafarelli hanno pensato di ricorrere agli strumenti della biorobotica, proponendo una protesi robotica con materiali smart ed elastici biocompatibili in grado di rispondere ai comandi e agli stimoli. Questo grazie ad alcuni sensori posti sulla superficie esterna studiati appositamente per ottimizzare il ritorno sensoriale: tutte le «informazioni» che passano da qui sono elaborate da un micro-controllare che attiva la stimolazione attraverso gli elettrodi collegati al sistema nervoso. Insomma: se l’attuale falloplastica permette di recuperare la sensibilità in maniera limitata consentendo l’erezione solo tramite controllo manuale, la protesi robotica permetterà invece di recepire (rispondendo) gli stimoli naturali del desiderio sessuale.
Prototipo tra 12 mesi
I progettisti ne sono convinti: «Questo è un sistema particolarmente innovativo rispetto alle soluzioni attuali – spiegano – Auspichiamo di giungere nei prossimi 12 mesi a un prototipo funzionante della protesi robotica e nel giro di pochi anni alla commercializzazione del dispositivo con il quale ci poniamo l’obiettivo di fornire una soluzione terapeutica alternativa alla tradizionale chirurgia plastica sia per chi ha subito una penectomia, sia per chi ha deciso di intraprendere un percorso per cambiare sesso».

Alla Sant’Anna si studia il pene «robot»: prototipo entro un anno
Protesi realizzata con materiali smart ed elastici biocompatibili in grado di rispondere ai comandi e agli stimoli. Il progetto di tre giovani ingegneri per sostituire la falloplastica
Un vero e proprio pene robotico, capace grazie ad un sistema di sensorizzazione di rispondere agli stimoli nervosi e di consentirne il ritorno sensoriale, permettendo così di controllare l’organo e di recuperare il piacere sessuale. L’alternativa alla falloplastica al momento è un progetto di tre giovani ingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ma potrebbe presto diventare realtà perché ciò che manca per realizzare il prototipo di «Robot penis» è soltanto il capitale iniziale d’investimento. Anche questo potrebbe essere presto superato, perché gli imprenditori sono stati già messi al corrente di ciò che agli effetti è la prima protesi robotica in assoluto dell’organo maschile. Dopo i robot-badanti, sperimentati in una struttura per anziani, la Sant’Anna si conferma così struttura all’avanguardia nella robotica.
Materiali smart, elastici e biocompatibili
L’occasione è stata il corso «High-tech business venturing» del Sant’Anna coordinato dal professore Andrea Piccaluga, che consente ai giovani ricercatori di promuovere le proprie idee a possibili investitori. E quella del pene robotico è tra le più innovative, perché va a coprire un ambito – quello del trapianto del pene – che vede scienza e medicina alla ricerca di possibili soluzioni per consentire a chi ha subito una penectomia di ripristinare il controllo dell’organo e dunque riacquistare il piacere sessuale. E così i giovani ingegneri Sergio Tarantino, Alessandro Diodato e Andrea Cafarelli hanno pensato di ricorrere agli strumenti della biorobotica, proponendo una protesi robotica con materiali smart ed elastici biocompatibili in grado di rispondere ai comandi e agli stimoli. Questo grazie ad alcuni sensori posti sulla superficie esterna studiati appositamente per ottimizzare il ritorno sensoriale: tutte le «informazioni» che passano da qui sono elaborate da un micro-controllare che attiva la stimolazione attraverso gli elettrodi collegati al sistema nervoso. Insomma: se l’attuale falloplastica permette di recuperare la sensibilità in maniera limitata consentendo l’erezione solo tramite controllo manuale, la protesi robotica permetterà invece di recepire (rispondendo) gli stimoli naturali del desiderio sessuale.
Prototipo tra 12 mesi
I progettisti ne sono convinti: «Questo è un sistema particolarmente innovativo rispetto alle soluzioni attuali – spiegano – Auspichiamo di giungere nei prossimi 12 mesi a un prototipo funzionante della protesi robotica e nel giro di pochi anni alla commercializzazione del dispositivo con il quale ci poniamo l’obiettivo di fornire una soluzione terapeutica alternativa alla tradizionale chirurgia plastica sia per chi ha subito una penectomia, sia per chi ha deciso di intraprendere un percorso per cambiare sesso».

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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
Com'è la vita quando hai un pene enorme
Mischa si è fatto iniettare talmente olio di silicone che il pene pesa circa 3,5 kg. Almeno stando alla bilancia della sua cucina
http://www.vice.com/it/read/intervista- ... licone-432



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“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
Da quel che capisco, deve essere una faticaccia sia scopare che farsi una sega, dev'essere come avere addosso 4 preservativi uno sopra l'altro... 

1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
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"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
Carcere di Ascoli nega le riviste porno al boss: scoppia la polemica
Succede ad Ascoli. Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria si rifiuta di consegnare le riviste hot ad un ergastolano al 41 bis
http://www.today.it/rassegna/carcere-as ... -boss.html
Succede ad Ascoli. Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria si rifiuta di consegnare le riviste hot ad un ergastolano al 41 bis
http://www.today.it/rassegna/carcere-as ... -boss.html
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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Re: Prostituzione, Masturbazione ed Erezione IL RITORNO DEL
Che tristezza bestiale... negare il sollievo di una seghettina, anche a un uomo cattivo, e' veramente un'infamia 

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