Qualcuno lo ha definito lo Houellebecq italiano. Massimiliano Parente, classe 1970, sta per pubblicare da Pequod il suo quarto libro, un romanzo di 460 pagine intitolato La Macinatrice. Il tema è la pornografia on line. Un affondo visionario negli angoli bui del Web dove si vendono "hard slauthering video" a 100 euro. E anche la forma narrativa è incandescente: una struttura circolare che si chiude con la stessa frase con cui inizia, una spirale temporale concentrica che spara fuori personaggi e situazioni inedite a getto continuo, in una lingua italiana che sembra appena reinventata, con tutte le sue possibilità dispiegate, sintattiche, paronomastiche, e che si concede anche il lusso di enumerazioni caotiche, tenendo attaccati lettore e materia al suo fulcro infuocato, senza un attimo di respiro. Al centro del vortice c'è la Torrenuova Carni, un'azienda a tre strati con una faccia pubblica di casa editrice, un'attività semiclandestina, e un'altra ancora più sotterranea di cui gli stessi dipendenti sanno poco. C'è anche annesso un mattatoio, o un'industria di insaccati, o chissà cosa, che di notte copre altri rumori. Andrea, trentenne, un matrimonio fallito alle spalle e una nuova tormentata relazione, è stato da poco assunto con la mansione di ufficio stampa, anche se di libri da promuovere ce ne sono ben pochi. Eppure è impegnato più di quanto lui stesso immagini, intrappolato in un meccanismo perverso di cui ancora non ha un'esatta cognizione. Più che assunto è cooptato, forma di assoggettamento molto diffusa nella società odierna. Impiegato, cliente e motore della stessa macchina. Lo assilla una parola, la "Macinatrice", sfuggita di bocca a qualcuno per indicare una Cosa che sta nell'underground dell'azienda. Forse una macchina, un ingranaggio sessuato, come quello inserito da Duchamp nella parte bassa del " GrandeVetro"? E a turbarlo c'è anche una foto, " un ingrandimento ultimo " di un particolare incomprensibile, un alluce gigantesco sun una curva di carne che Andrea custodisce in una cartellina verde ( come la "Scatola Verde" di Duchamp?). Se ne capirà il senso alla fine del percorso, passando per una girandola di brainstorming aziendali e di personaggi incredibili, a volte grotteschi ma sempre mantenuti dentro un paradossale ed estremo realismo allucinato: la star televisiva Mario Monti, socio di Terranova, turpe e onorevole ( nel senso di eltto dal popolo); l'esperto informatico che tiene sotto controllo il flusso del sottomondo del Web e che si chiama apputno Mezzomondo ( Parente ha un gusto tutto gaddiano per i nomi); la vetero-femminista Valva, detta Vulva, che dirige una rivista della Terranuova; il frocio Gaudenzio direttore delle edizioni Culatta; la grafica-artista Palmira che colleziona radiografie di bambini. E poi ci sono tutte le amatrici con nomi da macchina: le Sculacciatrici, le Sgusciatrici di lumache, le Insuppostatrici, persino una Masturbatrice di Farfalle. Telecamere e sensori da cinquantamilioni di pixel catturano tutto, anche i rumori, respiri, risucchi interni, per il sito vivente " Vagina's World" ... che lascio alla sorpresadel lettore. Dove ci starà portando il Web? Questo reticolo di milioni di menti e di corpi sparsi nel pianeta, con tutti i loro subcoscienti messi non solo in connessione ma anche " a disposizione", portati in superficie per essere monitorati, mappati, registrati, reclutati, fin nelle zone più intime della vita, fin nella scatola nera del sesso. Forse a mutazioni tali da far impallidire le più fantascientifche fantasmagorie cyberpunk, tutte decarnalizzate, lisergiche, mentre qui si sta dispiegando un ingranaggio non solo psichico ma anche corporeo, un buco nero di immaginario e di carne, frammentato in tanti contenitori Fetish. Altro che virtuale o postorganico! Forse non è più nenanche un post. àˆ un nuovo a tutti gli effetti. Forse attraverso la rete l'umanità sta facendo un esperimento di specie, che ancora non sappiamo dove porta. E ora ragioniamo sul paragone iniziale. Se Parente fosse uno Houellebecq italiano varrebbe la pena di leggerlo? Perchè aspettarsi ció che già c'è? Queste formule, usate spesso per promuovere nuovi scrittori, non hanno molto senso. In letteratura non ci sono rincarnazioni ma nuove nascite. parente dedica il romanzo ad Antonio Moresco. Altra cosa strana. Nè le classifiche nè i premi letterari,nè i tam tam mediatici hanno mai registrato la perturbazione che l'opera di Moresco ha provocato nella scrittura di questi ultimi anni. La registra invece uno scrittore più giovane. In effetti si sente che la "Macinatrice" reagisce in qualche modo ai "Canti del caos". In letteratura succede nache questo. Parte vitale della ricezione di un'opera è la risposta che essa provoca in altri scrittori. Un canale di trasmissione altro rispetto alla macchina dei mediatori e alle loro mappe.
La Macinatrice (Pornometafisica)
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
La Macinatrice (Pornometafisica)
Libri.Carne.Video erotici.Un romanzo italiano scava nei labirinti del Web.E racconta un impero della perversione.
Qualcuno lo ha definito lo Houellebecq italiano. Massimiliano Parente, classe 1970, sta per pubblicare da Pequod il suo quarto libro, un romanzo di 460 pagine intitolato La Macinatrice. Il tema è la pornografia on line. Un affondo visionario negli angoli bui del Web dove si vendono "hard slauthering video" a 100 euro. E anche la forma narrativa è incandescente: una struttura circolare che si chiude con la stessa frase con cui inizia, una spirale temporale concentrica che spara fuori personaggi e situazioni inedite a getto continuo, in una lingua italiana che sembra appena reinventata, con tutte le sue possibilità dispiegate, sintattiche, paronomastiche, e che si concede anche il lusso di enumerazioni caotiche, tenendo attaccati lettore e materia al suo fulcro infuocato, senza un attimo di respiro. Al centro del vortice c'è la Torrenuova Carni, un'azienda a tre strati con una faccia pubblica di casa editrice, un'attività semiclandestina, e un'altra ancora più sotterranea di cui gli stessi dipendenti sanno poco. C'è anche annesso un mattatoio, o un'industria di insaccati, o chissà cosa, che di notte copre altri rumori. Andrea, trentenne, un matrimonio fallito alle spalle e una nuova tormentata relazione, è stato da poco assunto con la mansione di ufficio stampa, anche se di libri da promuovere ce ne sono ben pochi. Eppure è impegnato più di quanto lui stesso immagini, intrappolato in un meccanismo perverso di cui ancora non ha un'esatta cognizione. Più che assunto è cooptato, forma di assoggettamento molto diffusa nella società odierna. Impiegato, cliente e motore della stessa macchina. Lo assilla una parola, la "Macinatrice", sfuggita di bocca a qualcuno per indicare una Cosa che sta nell'underground dell'azienda. Forse una macchina, un ingranaggio sessuato, come quello inserito da Duchamp nella parte bassa del " GrandeVetro"? E a turbarlo c'è anche una foto, " un ingrandimento ultimo " di un particolare incomprensibile, un alluce gigantesco sun una curva di carne che Andrea custodisce in una cartellina verde ( come la "Scatola Verde" di Duchamp?). Se ne capirà il senso alla fine del percorso, passando per una girandola di brainstorming aziendali e di personaggi incredibili, a volte grotteschi ma sempre mantenuti dentro un paradossale ed estremo realismo allucinato: la star televisiva Mario Monti, socio di Terranova, turpe e onorevole ( nel senso di eltto dal popolo); l'esperto informatico che tiene sotto controllo il flusso del sottomondo del Web e che si chiama apputno Mezzomondo ( Parente ha un gusto tutto gaddiano per i nomi); la vetero-femminista Valva, detta Vulva, che dirige una rivista della Terranuova; il frocio Gaudenzio direttore delle edizioni Culatta; la grafica-artista Palmira che colleziona radiografie di bambini. E poi ci sono tutte le amatrici con nomi da macchina: le Sculacciatrici, le Sgusciatrici di lumache, le Insuppostatrici, persino una Masturbatrice di Farfalle. Telecamere e sensori da cinquantamilioni di pixel catturano tutto, anche i rumori, respiri, risucchi interni, per il sito vivente " Vagina's World" ... che lascio alla sorpresadel lettore. Dove ci starà portando il Web? Questo reticolo di milioni di menti e di corpi sparsi nel pianeta, con tutti i loro subcoscienti messi non solo in connessione ma anche " a disposizione", portati in superficie per essere monitorati, mappati, registrati, reclutati, fin nelle zone più intime della vita, fin nella scatola nera del sesso. Forse a mutazioni tali da far impallidire le più fantascientifche fantasmagorie cyberpunk, tutte decarnalizzate, lisergiche, mentre qui si sta dispiegando un ingranaggio non solo psichico ma anche corporeo, un buco nero di immaginario e di carne, frammentato in tanti contenitori Fetish. Altro che virtuale o postorganico! Forse non è più nenanche un post. àˆ un nuovo a tutti gli effetti. Forse attraverso la rete l'umanità sta facendo un esperimento di specie, che ancora non sappiamo dove porta. E ora ragioniamo sul paragone iniziale. Se Parente fosse uno Houellebecq italiano varrebbe la pena di leggerlo? Perchè aspettarsi ció che già c'è? Queste formule, usate spesso per promuovere nuovi scrittori, non hanno molto senso. In letteratura non ci sono rincarnazioni ma nuove nascite. parente dedica il romanzo ad Antonio Moresco. Altra cosa strana. Nè le classifiche nè i premi letterari,nè i tam tam mediatici hanno mai registrato la perturbazione che l'opera di Moresco ha provocato nella scrittura di questi ultimi anni. La registra invece uno scrittore più giovane. In effetti si sente che la "Macinatrice" reagisce in qualche modo ai "Canti del caos". In letteratura succede nache questo. Parte vitale della ricezione di un'opera è la risposta che essa provoca in altri scrittori. Un canale di trasmissione altro rispetto alla macchina dei mediatori e alle loro mappe.

Qualcuno lo ha definito lo Houellebecq italiano. Massimiliano Parente, classe 1970, sta per pubblicare da Pequod il suo quarto libro, un romanzo di 460 pagine intitolato La Macinatrice. Il tema è la pornografia on line. Un affondo visionario negli angoli bui del Web dove si vendono "hard slauthering video" a 100 euro. E anche la forma narrativa è incandescente: una struttura circolare che si chiude con la stessa frase con cui inizia, una spirale temporale concentrica che spara fuori personaggi e situazioni inedite a getto continuo, in una lingua italiana che sembra appena reinventata, con tutte le sue possibilità dispiegate, sintattiche, paronomastiche, e che si concede anche il lusso di enumerazioni caotiche, tenendo attaccati lettore e materia al suo fulcro infuocato, senza un attimo di respiro. Al centro del vortice c'è la Torrenuova Carni, un'azienda a tre strati con una faccia pubblica di casa editrice, un'attività semiclandestina, e un'altra ancora più sotterranea di cui gli stessi dipendenti sanno poco. C'è anche annesso un mattatoio, o un'industria di insaccati, o chissà cosa, che di notte copre altri rumori. Andrea, trentenne, un matrimonio fallito alle spalle e una nuova tormentata relazione, è stato da poco assunto con la mansione di ufficio stampa, anche se di libri da promuovere ce ne sono ben pochi. Eppure è impegnato più di quanto lui stesso immagini, intrappolato in un meccanismo perverso di cui ancora non ha un'esatta cognizione. Più che assunto è cooptato, forma di assoggettamento molto diffusa nella società odierna. Impiegato, cliente e motore della stessa macchina. Lo assilla una parola, la "Macinatrice", sfuggita di bocca a qualcuno per indicare una Cosa che sta nell'underground dell'azienda. Forse una macchina, un ingranaggio sessuato, come quello inserito da Duchamp nella parte bassa del " GrandeVetro"? E a turbarlo c'è anche una foto, " un ingrandimento ultimo " di un particolare incomprensibile, un alluce gigantesco sun una curva di carne che Andrea custodisce in una cartellina verde ( come la "Scatola Verde" di Duchamp?). Se ne capirà il senso alla fine del percorso, passando per una girandola di brainstorming aziendali e di personaggi incredibili, a volte grotteschi ma sempre mantenuti dentro un paradossale ed estremo realismo allucinato: la star televisiva Mario Monti, socio di Terranova, turpe e onorevole ( nel senso di eltto dal popolo); l'esperto informatico che tiene sotto controllo il flusso del sottomondo del Web e che si chiama apputno Mezzomondo ( Parente ha un gusto tutto gaddiano per i nomi); la vetero-femminista Valva, detta Vulva, che dirige una rivista della Terranuova; il frocio Gaudenzio direttore delle edizioni Culatta; la grafica-artista Palmira che colleziona radiografie di bambini. E poi ci sono tutte le amatrici con nomi da macchina: le Sculacciatrici, le Sgusciatrici di lumache, le Insuppostatrici, persino una Masturbatrice di Farfalle. Telecamere e sensori da cinquantamilioni di pixel catturano tutto, anche i rumori, respiri, risucchi interni, per il sito vivente " Vagina's World" ... che lascio alla sorpresadel lettore. Dove ci starà portando il Web? Questo reticolo di milioni di menti e di corpi sparsi nel pianeta, con tutti i loro subcoscienti messi non solo in connessione ma anche " a disposizione", portati in superficie per essere monitorati, mappati, registrati, reclutati, fin nelle zone più intime della vita, fin nella scatola nera del sesso. Forse a mutazioni tali da far impallidire le più fantascientifche fantasmagorie cyberpunk, tutte decarnalizzate, lisergiche, mentre qui si sta dispiegando un ingranaggio non solo psichico ma anche corporeo, un buco nero di immaginario e di carne, frammentato in tanti contenitori Fetish. Altro che virtuale o postorganico! Forse non è più nenanche un post. àˆ un nuovo a tutti gli effetti. Forse attraverso la rete l'umanità sta facendo un esperimento di specie, che ancora non sappiamo dove porta. E ora ragioniamo sul paragone iniziale. Se Parente fosse uno Houellebecq italiano varrebbe la pena di leggerlo? Perchè aspettarsi ció che già c'è? Queste formule, usate spesso per promuovere nuovi scrittori, non hanno molto senso. In letteratura non ci sono rincarnazioni ma nuove nascite. parente dedica il romanzo ad Antonio Moresco. Altra cosa strana. Nè le classifiche nè i premi letterari,nè i tam tam mediatici hanno mai registrato la perturbazione che l'opera di Moresco ha provocato nella scrittura di questi ultimi anni. La registra invece uno scrittore più giovane. In effetti si sente che la "Macinatrice" reagisce in qualche modo ai "Canti del caos". In letteratura succede nache questo. Parte vitale della ricezione di un'opera è la risposta che essa provoca in altri scrittori. Un canale di trasmissione altro rispetto alla macchina dei mediatori e alle loro mappe.
Bravo Dostum ottima segnalazione, lo sto leggendo, romanzo molto complesso, pieno di sottotracce. Tempo fa postai una cosa sua presa da Internet. Massimiliano Parente è un autore anarchico l'ho letto sia sul Foglio sia su Nuovi Argomenti (rivista storicamente di sinistra). Appena finisco il libro ragiono un post.
Se la mia professoressa di fisica fosse uscita con me a 17 anni e me l'avesse data, non sarei il pervertito che oggi sono diventato.
Sembra interessante ma a Monza, presso la mia libreria di fiducia, deve ancora uscire (il 30/6)...... sono curioso di sentire le vostre opinioni ma vi prego di non rovinarmi tuttoronsard ha scritto:Bravo Dostum ottima segnalazione, lo sto leggendo, romanzo molto complesso, pieno di sottotracce. Tempo fa postai una cosa sua presa da Internet. Massimiliano Parente è un autore anarchico l'ho letto sia sul Foglio sia su Nuovi Argomenti (rivista storicamente di sinistra).

Bel consiglio! Ke non si dica mai ke si pensi solo alla figa in senso stretto. Bravo Dostum!





"BEATA LA MIA PRIMA DONNA CHE M'HA PRESO ANCORA VERGINE"
"MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO PERCHE' E' CONVINTO CHE CHINAGLIA NON PUO' PASSARE AL FROSINONE"
"Nessuno muore mai completamente, qualche cosa di lui rimane sempre.....vivo dentro di noi"
"MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO PERCHE' E' CONVINTO CHE CHINAGLIA NON PUO' PASSARE AL FROSINONE"
"Nessuno muore mai completamente, qualche cosa di lui rimane sempre.....vivo dentro di noi"
meglio pensare alla figa in senso largo...majestic ha scritto:Bel consiglio! Ke non si dica mai ke si pensi solo alla figa in senso stretto. Bravo Dostum!![]()
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You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
op. cit. da pag 321
" e poi si stupiscono, si stupidiscono quando una pornostar, diventata ex pornostar, si trasforma in una filantropa moralista e non parlatele più di sesso, per carità ...alcune si buttano sulla religione, e si trasformano tutte, mettono su famiglia, mai state figlie di puttana, solo puttane, future puttane da figlio...e dunque la contraddizione che non avevano in se stesse, da pornostar monodimensionali, non sono mai state niente perchè niente esiste se non nella possibilità intrinseca di contraddirsi da dentro..."
pag. 169
Andrea non era mai riuscito a farsi seghe di fantasia pura, con i film porno sì, la pornografia era un altro discorso, poichè era verità in sè talvolta più della vita stessa
pag.319
Non scantoniamo, stiamo parlando di troie...non certo Ilona STaller o Moana O Selena Steel o Silvia Saint, o chi volete voi, non certo queste algide rappresentazioni del non sesso, del non orgasmo, di un'apertura puramente fisica, anatomica, orifiziale, per niente pornografica, totalmente frigida.
" e poi si stupiscono, si stupidiscono quando una pornostar, diventata ex pornostar, si trasforma in una filantropa moralista e non parlatele più di sesso, per carità ...alcune si buttano sulla religione, e si trasformano tutte, mettono su famiglia, mai state figlie di puttana, solo puttane, future puttane da figlio...e dunque la contraddizione che non avevano in se stesse, da pornostar monodimensionali, non sono mai state niente perchè niente esiste se non nella possibilità intrinseca di contraddirsi da dentro..."
pag. 169
Andrea non era mai riuscito a farsi seghe di fantasia pura, con i film porno sì, la pornografia era un altro discorso, poichè era verità in sè talvolta più della vita stessa
pag.319
Non scantoniamo, stiamo parlando di troie...non certo Ilona STaller o Moana O Selena Steel o Silvia Saint, o chi volete voi, non certo queste algide rappresentazioni del non sesso, del non orgasmo, di un'apertura puramente fisica, anatomica, orifiziale, per niente pornografica, totalmente frigida.
Se la mia professoressa di fisica fosse uscita con me a 17 anni e me l'avesse data, non sarei il pervertito che oggi sono diventato.
è la classica posizione sul porno che non condivido... uff, sempre le stesse coseronsard ha scritto: Non scantoniamo, stiamo parlando di troie...non certo Ilona STaller o Moana O Selena Steel o Silvia Saint, o chi volete voi, non certo queste algide rappresentazioni del non sesso, del non orgasmo, di un'apertura puramente fisica, anatomica, orifiziale, per niente pornografica, totalmente frigida.
You are what you is (Frank Zappa)
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"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
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"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
Beh le quattro pornodive che cita non sono queste fighe tanto emotivamente coinvolgenti. Se avesse citato quelle pazze scatenate di Lauren Phoenix e Arianna Jolie ti avrei quotato in pieno.
Se la mia professoressa di fisica fosse uscita con me a 17 anni e me l'avesse data, non sarei il pervertito che oggi sono diventato.
non toccare silviettaronsard ha scritto:Beh le quattro pornodive che cita non sono queste fighe tanto emotivamente coinvolgenti. Se avesse citato quelle pazze scatenate di Lauren Phoenix e Arianna Jolie ti avrei quotato in pieno.

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qualcuno sta parlando male di silvietta?
QUALCUNO STA PARLANDO MALE DELLA DEA MADRE SILVIA??
Cos'è, devo prendervi a mandolinate sulla capoccia?
QUALCUNO STA PARLANDO MALE DELLA DEA MADRE SILVIA??
Cos'è, devo prendervi a mandolinate sulla capoccia?
Ultima modifica di fiatAGRI il 30/09/2006, 11:26, modificato 1 volta in totale.
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up, ancora non lo compro sto libro...
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