gi.kappa. ha scritto:Anche a me il punto sulle idee banali mi ha buttato a terra. Rinuncio al tema e consegno in bianco.
Blif, tu che con le lingue ci sai fare, che ne pensi di tutta questa vicenda?
La ringrazio per la domanda, che ci consente di chiarire la posizione del nostro partito di fronte a un vasto pubblico.
Ecco, la mia è una posizione sentimentale.
Riconosciuta la regola aurea, esprimo un forte senso di sradicamento e perdita,
di fronte all'idea di considerare la mia mamma come un'estranea,
ancorché in qualche modo parente giusto per salvare le apparenze con i vicini.
Dover scrivere che i
senator son brava gente, mentre il
senatus è una bestia grama,
o che quando caschi in acqua e ti trovi in difficoltà sei un
rari nantes,
sebbene non vi sia nessun altro a
natare nel raggio di diverse miglia (
milia?) marine, mi suona stridente.
Come mangiare l'insalata coi
nervètt al posto dei
nervìtt
o cantare un Lied dopo l'altro senza che mai, concatenandosi, degenerino in Lieder.
D'altronde, proverei un imbarazzo uguale e contrario a frequentare i
fora (o
le fora? di ball?),
come a leggere del ritrovamento di un antico insediamento di
homines sapientes
che al culmine della loro sapienza vivevano nelle grotte vestiti di pelli.
E nessuno nasce imparato a sufficienza, posto che al mondo ci sono 6-7000 lingue
e io ne parlo bene due sole, leggo il menù in qualche altra, mi destreggio con Google in diverse,
e mi fermo comunque ben prima del confine coi
leones.
Il mio parere sarebbe che
per Ausoniae fines si lasciassero vagare
sine lege i
nomina latina,
senza crocifiggere per forza il povero
minus habentem, come se fosse un
ecce hominem qualunquem.
Blif locutus est: augh