Fiorentina ci rimette, ma ha fatto i suoi conti
29/06/2005
A conti fatti la Fiorentina ci rimette, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello economico, ma le scelte compiute ieri alle buste sono frutto di calcolo e non di caso. Ha vinto Moggi, ha vinto Corvino, han fatto pari, quella andata in scena ieri è stata una vera e propria partita di poker. Un partita a più mani, qualcuna vinta dalla Fiorentina, molte dagli altri, ma gli avversari di Corvino avevano carte buone, diciamo di vantaggio. Un vantaggio figlio della dissennata campagna acquisti condotta l'anno scorso (a proposito, leggiamo che molti definiscono l'operato sul mercato della scorsa stagione come "malcondotto", non ricordavamo tutte queste critiche, quando il sor Fabrizio era al potere, noi viceversa qualcosa avevamo scritto, bonissimo archivio ne sia testimone, ed oggi, che non ci piace sparare addosso a chi non c'è più, diciamo onestamente che quelle scelte, senz'altro folli, furono pur avvallate da qualcuno).
Tornando al tavolo verde il Corvo se la vedeva, almeno su tre mani, con il campione di turno, quel Moggi, devoto di Padre Pio come ama dire, che al tavolo da gioco ci sa stare quasi meglio del diavolo. Persa da Corvino la "mano" su Maresca, il Ds Viola ha provato il tiro mancino, se gli fosse andata bene gli avremmo fatto i complimenti, ma sui 500 euro messi dal marpione numero uno l'altro marpione, quello che ha vinto, ne ha messi 7mila. Bluff scoperto e giocatore perso. Va meglio sulla "mano"di Miccoli, Corvino e Mencucci avevano fatto bene i loro conti: 7,5 milioni buttati l'anno scorso, ingaggio da 2,5, con il giocatore che bussava casa fino a 3,2 lordi. La Fiorentina non voleva Miccoli, questo ci pare palese, e, così pensiamo, neanche a Prandelli dispiacerà così tanto indicare le caratteristiche tecniche del prossimo attaccante Viola.
La Fiorentina rientra su Miccoli rientra di 2,4 milioni. Un piatto non ricchissimo, ma pazienza. Mano patta su Chiellini, a conti fatti la società Viola ha usufruito, completamente gratis, delle prestazioni annuali del giovane esterno (3,5 mln pagati a giugno scorso, 800mila di ingaggio, la Juve ne ha resi 4,3 mln). Mano vinta su Jorgesen, anche se qualcuno non si entusiasmerà . Al di là del valore tecnico e dei gusti personali, il danese va a patrimonio della Fiorentina e ci va senza che i Viola sborsino un baiocco, furono 2,5 milioni quelli spesi l'anno scorso e la cifra rimane invariata. Merita un discorso a parte la mano Obodo: il Perugia infatti, senza scrupolo alcuno e dimenticando quel che la Fiorentina aveva versato nelle casse umbre l'anno scorso (2,5 mln per Vryzas, altra geniale operazione, e 2,5 per Obodo), ha subito messo con le spalle al muro Corvino.
Niente accordi, niente transazioni, si va alle buste, questo dissero i dirigenti del Perugia alcune settimane prima della scadenza. Obodo infatti era già destinato ad Udine, dove probabilmente finirà . La Fiorentina, dopo averne strapagato la metà , ha provato comunque a tutelare l'investimento inserendo 1,5 milioni in busta. Il Perugia, forte dei denari già incassati, partiva in vantaggio (diciamo che fino a 2,5 era "coperta") ed ha preferito riscattare il nigeriano per 2,2 milioni, i Viola ci rimettono 300mila secchi. Mano persa, ma c’erano poche alternative. C'è persino un'ulteriore "piega" nella vicenda, che forse aiuterà a spiegare il nervosismo di Moggi nonostante, economicamente parlando, abbia comunque concluso un buon affare su Miccoli e Maresca. La Juventus non intendeva spendere sulle comproprietà con la Fiorentina, anzi. In casa bianconera si confidava proprio sui denari che il buon Della Valle ( a Torino erano rimasti alla "versione" Lucchesi) avrebbe versato per riscattare i giocatori. La Fiorentina ci rimette, ma anche Moggi non è così contento.
Ora la Fiorentina ha denari veri sul bilancio, denari pronti ad essere investiti. Nei giochi contabili vale fino ad un certo punto la minusvalenza dello scorso bilancio (che c'era, era grande, ma è già stata ripianata con l'assegnuccio dei Della Valle), adesso quindi puó spendere. Il sacrificio tuttavia era necessario, visto che il club gigliato, comprese le operazioni minori, si libera di una caterva di ingaggi, alcuni ipermiliardari (Maresca 2,8 lordi, Miccoli 2,5 lordi con richiesta di ritocco a 3,2) e non più bloccata da una serie infinita di comproprietà . Se belli si vuole apparire, un poco si deve soffrire...
S.P.
Fonte:
www.fiorentina.it
