“I always pictured myself limping back to my hometown in Massapequa, Long Island, and all the girls running up to me and hugging me and kissing me, so <<Ron you’re a great hero>>, and getting into the Cadillac and being cheered, and the mayor of Massapequa pinning a medal on my chest, but never once, Bill, did I ever think for a moment that I would come back from that war without a body, a living dead man” (Ron Kovic)
“Italia non è Romania: si ruba, anche 16 mila € al giorno e non ti fanno niente”
Il boss di una banda di ladri con base in una baraccopoli di Roma-Ostia ingaggiava giovani con telefonate incoraggianti: "In Romania ti danno 8 anni per una tuta, in Italia è diverso"
Italia paradiso dei ladri. Molti di noi, vittime o meno di furti e peggio, lo abbiamo sempre pensato. Ora c’è la conferma: “Vieni qui, sei in Italia e non in Romania. Qui si ruba” era l’argomento vincente usato da un uomo di 41 anni dal nome di codice il Mafioso, capo di una banda di romeni specializzati in rapine in ville, per convincere giovani “manovali” a unirsi a lui. E il tocco decisivo: “Se ti prendono in Romania, ti danno sette o otto anni per una tuta da ginnastica, in Italia è diverso. Aspetta le prime piogge e raggiungimi, ti dico io dove rubare”. Il Mafioso è stato arrestato, almeno per ora. Inoltre sono state individuate altre tre persone, una donna e due uomini, che, per confermare la previsione, non sono sono state arrestate ma segnalate all’autorità giudiziaria. L’attività investigativa punta anche a capire che fine facessero i soldi e i preziosi una volta arrivati in Romania. La banda è stata sgominata dalla Polizia di Ostia (Roma) dopo un’indagine ribattezzata “Romania Express”. Mara Azzarelli sul Messaggero di Roma, racconta: “La banda delle rapine in villa che prepara le razzie nei quartieri bene di Roma sud, nel triangolo tra l’Eur, Casapalocco e l’Axa. Li hanno arrestati gli uomini della polizia di Stato, dopo aver intercettato per settimane le conversazioni disinvolte con le quali reclutavano la manovalanza. Perché è con argomenti come quelli descritti nelle telefonate che il capo della banda, detto Il mafioso, convinceva i suoi connazionali ad entrare nell’organizzazione che nell’ultimo anno avrebbe messo a segno decine di colpi sul litorale romano. La banda si era specializzata anche nella ricettazione della refurtiva, che veniva inviata in Romania con autotrasportatori che viaggiavano regolarmente in autostrada. Il capo dell’organizzazione criminale è stato rintracciato e arrestato giovedì sera dagli agenti delle volanti del commissariato Lido, diretto dal dottor Antonio Franco, nel suo nascondiglio all’interno della pineta delle Acque Rosse a Ostia. Per trovarlo gli agenti si sono travestiti da rom. Hanno trascorso tre giorni e tre notti nell’area verde del X municipio dove si trovano diverse baraccopoli. Il mafioso (chiamato così dai suoi perché «è uno forte, un ladro vero» si legge nei verbali) viveva in un tugurio dove sono state recuperate anche diverse macchine fotografiche rubate con cui si era scattato un selfie dopo ogni furto. Ci sono foto in cui l’uomo è circondato da monete, altre in chi è sdraiato su un materasso pieno di banconote. Quello che ha lasciato sbalorditi gli investigatori erano proprio i toni di quelle telefonate che il boss della banda faceva con i ragazzi da reclutare, diversi dei quali agganciati davanti alle sedi della Caritas: “Lascia perdere la Romania, li ti mettono in galera. Vieni in Italia: qui sì che si ruba facile. Porta lo spray al peperoncino con quello qui addormenti i cani e entri anche nella casa di Berlusconi”. Sempre stando alle intercettazioni, riferisce ancora Mara Azzarelli, “il giro dei furti permetteva alla banda bottini da capogiro”. Spiegava a un parente in Romania il Mafioso: “Fallo venire a settembre. In quel periodo con le prime piogge e le giornate più corte si fanno anche 15 o 16 mila euro”. Le indagini, spiega Mara Azzarelli, sono state avviate a novembre dello scorso anno dopo il furto nella villa di un facoltoso imprenditore romano al quale era stata sottratta anche l’auto. Attraverso il satellitare la vettura è stata ritrovata con a bordo un componente della banda.
“I always pictured myself limping back to my hometown in Massapequa, Long Island, and all the girls running up to me and hugging me and kissing me, so <<Ron you’re a great hero>>, and getting into the Cadillac and being cheered, and the mayor of Massapequa pinning a medal on my chest, but never once, Bill, did I ever think for a moment that I would come back from that war without a body, a living dead man” (Ron Kovic)
nulla di speciale, ogni paese in base alla propria legislazione attira alcune categorie e allontana altre.
l'italia fa scappare le imprese e i ricchi, ma attira gli immigrati e i ladri. geniale
Però hanno creato un nuovo mestiere, il cuoco di supporto.
Sai, appena si lamentano della pasta o del riso cotti male chiamano il cuoco di supporto che gli prepara la minestrina come piace a loro.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
“I always pictured myself limping back to my hometown in Massapequa, Long Island, and all the girls running up to me and hugging me and kissing me, so <<Ron you’re a great hero>>, and getting into the Cadillac and being cheered, and the mayor of Massapequa pinning a medal on my chest, but never once, Bill, did I ever think for a moment that I would come back from that war without a body, a living dead man” (Ron Kovic)
il finale dell'articolo è il motivo per cui vengono qui:
Nella mattinata di lunedì, la giovane è comparsa davanti al giudice: è stata condannata a un anno, 11 mesi e 27 giorni e quindi scarcerata perché senza precedenti.
Migranti, incendio in centro d'accoglienza di Lampedusa
Secondo le prime notizie, non ci sarebbero feriti. Il rogo sembra di origine dolosa. All'interno della struttura ci sono 531 persone
Lampedusa, incendio nel centro di accoglienza: distrutto padiglione
Secondo la prima ricostruzione sarebbe di origine dolosa. A dare alle fiamme uno
dei padiglioni sarebbe stato un gruppo di tunisini. Quattro di loro sono stati fermati
rimanendo in tema del topic Delitti.
i tizi responsabili del rogo non verranno puniti, si magari pigliano il foglio di via ma nel frattempo scappano e chi si è visto si è visto.
ma chi glielo fa fare alla polizia di "sbattersi" e prendersi anche una bottigliata rotta in faccia?
notizie sia su repubblica che su il corriere poste in "culonia" "nascoste". non si vogliono far sapere certe notizie.
viceversa grande risalto alle "liti" ad amici, le "guerre" dei post it con le foto dei Simpson e altre notizie veramente importanti...
Germania, l'immigrazione non aumenta la criminalità
In tre mesi del 2016 reati a quota 69 mila. Ma il tasso è simile a quello tra i tedeschi. L'analisi con numeri, nazionalità e tipologie di infrazioni.
“I always pictured myself limping back to my hometown in Massapequa, Long Island, and all the girls running up to me and hugging me and kissing me, so <<Ron you’re a great hero>>, and getting into the Cadillac and being cheered, and the mayor of Massapequa pinning a medal on my chest, but never once, Bill, did I ever think for a moment that I would come back from that war without a body, a living dead man” (Ron Kovic)
ecco a cosa serve la Turchia: a fare il lavoro sporco.
l'Italia la Germania la Francia etc vorrebbero sparare ai profughi, ma non possono, se no dopo li accuserebbero di essere dei paesi razzisti.
Come si risolve?
Diamo miliardi di € come piovesse alla Turchia ed in cambio la Turchia ammazza e tortura
Ha trovato 50mila euro in contanti ed un libretto al portatore con un saldo positivo di 100mila e senza pensarci due volte li ha consegnati alle autorità. Il protagonista della storia è un profugo siriano rifugiato in Germania di 25 anni: il tesoretto era nel piccolo appartamento che gli era stato assegnato da un’associazione caritativa a Minden, una città di circa 80mila abitanti della Renania Settentrionale-Vestfalia.
Spostando un mobile nella casa che gli era stata data per sistemarsi dopo essere arrivato dalla Siria, dove è rimasta la sua famiglia, l’uomo ha trovato un nascondiglio segreto sotto un armadietto. Lì c’erano i soldi: banconote nuovissime da 100 e 500 euro e un libretto di risparmio al portatore. A quel punto, ha raccontato, non ci ha pensato due volte, ha preso tutto il gruzzolo e lo ha portato ad un incredulo impiegato dell’ufficio immigrazione del Comune, lo stesso che gli aveva assegnato la casa messa a disposizione da un’associazione caritativa.
Il funzionario ha subito chiamato la polizia che ora indaga sull’origine di tutto quel denaro in contanti di cui non si conosce ancora il proprietario. Avviando le indagini, il capo della Polizia locale ha lodato il gesto del giovane siriano, diventato l’eroe del momento in città. “Quest’uomo – si legge in un comunicato ufficiale – è un esempio per tutti”. E il rifugiato ha detto che intende restare in Germania, dove sta frequentando un corso di lingua e dove spera un giorno possa essere raggiunto dalla sua famiglia.
“I always pictured myself limping back to my hometown in Massapequa, Long Island, and all the girls running up to me and hugging me and kissing me, so <<Ron you’re a great hero>>, and getting into the Cadillac and being cheered, and the mayor of Massapequa pinning a medal on my chest, but never once, Bill, did I ever think for a moment that I would come back from that war without a body, a living dead man” (Ron Kovic)
“Ho ordinato il recupero perché noi italiani conosciamo il valore della parola ‘civiltà'”. “Quella nave contiene storie, volti, persone, non solo un numero di cadaveri. […] Dare una tomba a ciascuno di loro significa restituire il diritto alla memoria.
Quanto finto buonismo in sole 2 righe. Quante migliaia di italiani giacciono in fondo al mare con ben altre storie da tramandare.
Eppure si diceva che il mare è esso stesso il loro cimitero.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
“I always pictured myself limping back to my hometown in Massapequa, Long Island, and all the girls running up to me and hugging me and kissing me, so <<Ron you’re a great hero>>, and getting into the Cadillac and being cheered, and the mayor of Massapequa pinning a medal on my chest, but never once, Bill, did I ever think for a moment that I would come back from that war without a body, a living dead man” (Ron Kovic)
bellavista ha scritto:nulla di speciale, ogni paese in base alla propria legislazione attira alcune categorie e allontana altre.
l'italia fa scappare le imprese e i ricchi, ma attira gli immigrati e i ladri. geniale
ehhh c'è del vero, non tutto ma qualcosa sì.
diciamo che si potrebbe lavorare meglio su entrambi i fattori.
integrando chi arriva e dandogli un istruzione così che lavori e trattenendo ed incentivando le seconde con l'eliminazione dell'IRAP e una generale semplificazione dei rapporti con la PA (ovvero con uno stato responsabile delle proprie azioni.)
diciamo poi che l'italia attira anche un sacco di bella gente, i turisti, e dovrebbe fare di più per potenziare le proprie risorse e bellezze.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
Gli operatori bloccati per ore
Lunedì mattina un centinaio di richiedenti asilo hanno bloccato i cancelli dalle 6 alle 11 e costretto cinque responsabili a chiudersi in un magazzino. Intervento della polizia
Il bivacco dei profughi sotto la Mela
di Pistoletto e l’integrazione mancata
La scultura usata come dormitorio, polemiche a Milano: Salvini documenta su Youtube un assedio difficile da giustificare. Via Corelli, operatori chiusi in magazzino durante la protesta dei migranti
Probabilmente a Sala conveniva perdere. Tutti questi immigrati finiranno all'Expo che diventarà una baraccopoli di disperazione ed illegalità.
Sala verrà ricordato per questo.