Stante la confusione delle notizie e della Turchia tutta, sarebbe il caso di riproporre l'intervento del grande Carlo Panella...
I colpi di bastone hanno fatto male stavolta.
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Carlo Panella (Genova, 24 luglio 1948) è un giornalista e scrittore italiano. Nel 1970 entra in Lotta Continua. L'8 marzo 1972 viene emesso un mandato di cattura a suo carico per incidenti di piazza nel corso di una manifestazione in favore di Pietro Valpreda e gli vengono addebitate 15 violazioni del codice penale. Nel 1974 viene condannato a 4 anni e tre mesi di carcere senza condizionale per avere organizzato gli incidenti di Genova, nonostante il capo e il vice capo della DIGOS avessero testimoniato la sua estraneità ai fatti; al processo d'appello viene assolto. Si laurea con 110 e lode con una tesi sull'industria della seta a Genova, si trasferisce in Portogallo e segue per Lotta Continua la Rivoluzione dei garofani. Come corrispondente di Radio Popolare segue dal novembre 1978 al marzo 1979 la rivoluzione iraniana contro lo scià. Lavora in varie trasmissioni televisive di Giuliano Ferrara e Angelo Guglielmi, nel 1992 lavora con il TG4 di Emilio Fede, nel 1994 passa a Studio Aperto di Paolo Liguori. Nel 1996 fa uno sciopero della fame di 30 giorni per protestare contro l'arresto di Adriano Sofri. Collabora sin dal primo numero a Il Foglio di Giuliano Ferrara, e dall'11 settembre torna a occuparsi di Medio Oriente, nel 2002 passa alle Tribune Politiche di Mediaset. Dal 2007 collabora anche col quotidiano telematico L'Occidentale. La sua collocazione politica ha subito nel tempo un mutamento del tutto simile a quello concretizzato da Paolo Liguori, Giuliano Ferrara e Giovanni Lindo Ferretti, che partendo da posizioni di estrema sinistra sono arrivati ad essere sostenitori del centro-destra.



E' stata questa la chiave di volta..ancora una volta usa e nato lasciano soli e anzi condannano chi prova a costruire un nuovo ordine di cose.Drogato_ di_porno ha scritto:Gli USA e la Nato si sono pronunciati a favore di Erdogan e contro i militari




Non alludevo a quel fenomeno che pure è basilare, ma al vero e proprio disagio psichico che in un clima come questo si incanala in quella direzione. Quanto siano vere le dichiarazioni di squilibrio di questo o quell'altro attentatore non lo sappiamo, ma anche nel suicidio del pilota tedesco che si portò appresso 150 persone si può leggere una scenografia del terrore di massa : l'aereo che si schianta, tanti morti, la madre di tutti gli attentati.D.A.Siqueiros ha scritto:Pan, non è una scusante, anzi; è fin peggio pensare che si rimesti in situazioni di disagio per "arruolare" certi squilibrati.