Marquez si è comunque preso i suoi bei rischi sulle slick, specialmente i primi giri. in alcuni punti la traiettoria asciutta era molto sottile, bastava uscire un po' per beccarsi l'umido e volare. più di una volta ha sbacchettato riuscendo stare in piedi. non è certo stata una passeggiata (a parte gli ultimi giri quando aveva 20 secondi di vantaggio). Marquez l'anno scorso è stato fregato dalla stagione 2014 che lo aveva spinto a credersi onnipotente sottovalutando la reazione di yamaha e i suoi piloti. quest'anno è passato all'estremo opposto.
Rossi ha senz'altro ritardato l'entrata (anche goffo nel passaggio da una moto all'altra). ad 11 giri Iannone su intermedie ha fatto 1.33.8, 2 secondi più forte di chi aveva le rain (ore 14.31). vero è però che al rientro su intermedie Rossi era in grossa difficoltà, anche quando ha trovato il ritmo non era un fulmine. non gli getterei la croce.
Il paradosso è che Ducati è una moto che va forte sull'umido/bagnato e sarà guidata da un pilota (Lorenzo) che si caga addosso quando piove.
Non ho capito cosa sia successo nel finale tra Redding e Crutchlow (il secondo ha allargato il piede in modo rischioso) e come ha fatto Dovi a recuperare in mezza pista lo svantaggio all'inglese.