[O.T.] ISLAM

[Paperinik]

Bah, la germania che c'entra? Mi sembra un gesto emulativo di qualche pazzoide, non riconosco lo stile dei tagliagole...una quindicina di morti, quelli per farne meno di 70 manco escono di casa...

[Loris Batacchi]

Girano già i primi video di due attentatori su un tetto e davanti a un McDonald's che prendono e sparano...

[Edonis]

Sta diventando una macabra routine... stanno anestetizzando l'indignazione popolare. In quanti hanno memoria di Valeria Solesin, oppure delle vittime di Dacca? La triste realtà è che le frasi di circostanza e i momenti di coinvolgimento emotivo svaniscono nell'arco di pochi giorni.
Non so quale sia la vostra situazione affettiva, ma ad ogni notizia di attentato in Francia o in Germania, mi si ferma il cuore, ho parenti che abitano sulla costa azzurra, persone a me care che abitano vicino Colonia e Dusseldorf, altri che abitano a Liegi... la triste realtà è che -specialmente noi italiani- viviamo queste situazioni in maniera distaccata. Io spero che quanto penso possa non avvenire mai, ma prima o poi il colpo grosso avverrà anche qui, non esiste intelligence o misure di sicurezza all'altezza di questo tipo di minaccia, se non ci hanno ancora attaccato, è soltanto per questioni di priorità.

PS: Si vocifera che uno degli attentatori possa essere tedesco.

[Paperinik]

Alla gente non è mai importato nulla di niente all'infuori della propria cerchia sociale. Questi eventi sono poco più che dei film, li noti, li commenti qualche giorno e poi li accantoni nella memoria.

[lider maximo]

Invece dal mio canto, fortuna che il fratellino è scappato 2 anni fa dalla Germania, s'era rotto i cojoni dei tedeschi, delle tedesche, oltre al posto di lavoro gestito da un ubriacone.
A prescindere di quale matrice sia quest'ultimo attentato, lo stato di assedio, la militarizzazione, la corte marziale, il coprifuoco e simili non servirebbero ma non solo, sancirebbero una vittoria dell'Is.
E' quello il loro obbiettivo principale, costringerci a cambiare il nostro stile e abitudini di vita che tanto ci invidiano, farci vivere col terrore quotidiano, cosa che già avviene.

Ribadisco, per combattere questo cancro di società occorre cambiare la strategia di "politica" internazionale che l'occidente sta attuando da 15 anni a questa parte, e prendersela coi paesi arabi che non vengono minimamente messi in discussione, a scapito di qualche accordo commerciale.
Utopia pura.

[Edonis]

Alcuni pensano che gli attacchi potrebbero essere un atto di ritorsione per la presa di posizione di alcune nazioni europee (se non vado errato 5; Inghilterra, Francia, Belgio, Danimarca e Olanda) che sono coinvolte direttamente nel conflitto Siriano/Iracheno. La Germania non è direttamente coinvolta, ma ha appoggiato le richieste della Francia che ne richiedeva supporto militare.
In parte è sicuramente vero, ma secondo me hanno alzato il tiro per il semplice fatto che in Siria e in Iraq l'ISIS è con le pezze al culo, sono in ritirata in varie zone ed hanno perso località strategicamente importanti. E' possibile che abbiano voluto apportare le opportune modifiche alla propria strategia stragista intensificando gli attacchi in territorio europeo?

Non so quanto possa essere vera questa notizia, ma alcuni testimoni dicono di aver sentito l'attentatore sul tetto esclamare "Sono tedesco, maledetti stranieri!"...

[Edonis]

Si tirano fuori ipotesi di matrice neonazista...

[Drogato_ di_porno]

Si tirano fuori ipotesi di matrice neonazista...

perché oggi è l'anniversario della strage di Breivik

a skytg24 dicono che gli attentatori urlavano contro gli stranieri

boh, non si capisce

[Drogato_ di_porno]

le modalità però sono quelle tipiche "islamiche"

[TeNz]

le modalità però sono quelle tipiche "islamiche"

in che senso?

le modalità sono quelle tipiche del terrorismo.

[Edonis]

Tra l'altro dalle immagini non si evince l'etnia di questo pezzente.
Certo è che però che, specialmente nella Baviera, negli anni passati ci sono stati diversi casi di gente che, sotto il vessillo dello squadrone della morte, compiva azioni di tipo razziale nei confronti dei cittadini di nazionalità turca.
Dal video lo si sente parlare con una cadenza linguista che sembra assai simile all'accento bavarese.

[OSCAR VENEZIA]

Non so cosa pensare, ma così di getto preferisco vedere soldati e carri armati ad ogni angolo di strada, e magari venire perquisito continuamente, piuttosto che vivere con il terrorista che tempo zero mi falcia col tir

Il pericolo di queste leggi speciali e' che dopo un po la polizia e le altre forze dell'ordine tendono inevitabilmente ad appofittarsi delle loro prerogative. Anche se in questo specifico caso il nemico non e' un cittadino fra gli altri cittadini ma una sorta di fanatico quasi sempre appartenente ad etnie diverse.

[Rand Al'Thor]

Io so solo che li odio sti nazisti della Baviera.

[pan]

Oggi c'era un interessantissimo articolo di Massimo Recalcati (psicoanalista) su Repubblica dedicato a questi "terroristi solitari" e le motivazioni che li influenzano; se riesco a recuperarlo lo posto qui.
Oltretutto di semplice lettura.

Quei giovani psicotici e il delirio terroristico
di Massimo Recalcati 22 Luglio 2016 13 1«Questa nuova forma della violenza non si inserisce in nessuna strategia militare ci riguarda profondamente, ovvero riguarda il senso stesso della vita, è il nuovo abisso dentro il quale siamo costretti a guardare». La Repubblica, 22 luglio 2016 con postilla


Gli ultimi atti terroristici ci obbligano a guardare in un nuovo abisso. Siamo franchi: la crudeltà dell’assassino del Tir o del ragazzo diciassettenne con l’ascia poco hanno a che fare con l’identificazione fanatica alla Causa che ispira l’adesione al radicalismo islamico.

L’abisso dentro il quale dobbiamo guardare è quello della violenza come manifestazione dell’odio puro verso la vita che indubbiamente il terrorismo islamico ha contribuito decisamente a diffondere. Si tratta di una violenza che non conosce più argini etici e che, di conseguenza, è al servizio della morte.

Sono soprattutto i giovani, i giovanissimi che si armano per colpire non i loro nemici ma altri esseri umani senza differenza di razza, sesso, età, ceto sociale, religione. Perché? La giovinezza non dovrebbe essere il tempo dell’apertura della vita, del suo fiorire? Non sarebbe più predisposta della vita adulta alla contaminazione, al contatto, al confronto, al rispetto della libertà?

Sappiamo che la giovinezza è il tempo della vita più esposto alla crisi: non è l’infanzia protetta dalla figura del genitore; non è ancora la vita adulta segnata e rafforzata dalle spine dell’esperienza. La giovinezza è il tempo dove lo scarto tra il pensiero e l’azione rischia di farsi troppo esile, dove l’onnipotenza del pensiero può giungere a negare l’esistenza stessa della realtà.

Gettarsi a valanga contro una massa di esseri umani in festa non è uccidere nel nome di Dio, ma uccidere nel nome della propria illusione di onnipotenza. L’odio per la vita in questo caso si manifesta come la forma più estrema del culto disperato del proprio Io. Il contrario della violenza animata dall’ideologia che vorrebbe invece cancellare l’Io.

Ho sempre pensato che i sintomi della concezione cinica e narcisistica dell’esistenza che domina l’Occidente siano il rovescio speculare di quelli del fondamentalismo islamico come se si trattasse di due facce della stessa medaglia. Da una parte il crollo dei valori, dall’altra la loro furiosa restaurazione; da una parte il libertinismo della perversione, dall’altra il cemento armato della paranoia; da una parte una libertà senza ideali, dall’altra l’Ideale come bussola infallibile; da una parte il pragmatismo disincantato dall’altra il fanatismo più folle; da un parte l’esibizionismo senza veli dei corpi, dall’altra la repressione più austera.

I più recenti episodi di terrorismo mi obbligano a ripensare questa opposizione: la violenza feroce di soggetti isolati non può essere fatta rientrare nello schema del fanatismo paranoico della Causa che si rivolta contro la concezione immorale e pagana della vita dell’Occidente. Il passaggio all’atto dei giovani del Tir e dell’ascia non credo siano ispirati da nessuna vocazione martirizzante, né tantomeno da una volontà, seppur delirante, di redenzione. Né credo possano essere considerati il risultato di una cospirazione politico-militare come invece è avvenuto chiaramente a Parigi lo scorso novembre.

Sembrano piuttosto scaturire dai fantasmi più oscuri della mente psicotica. Le scene stesse degli attentati assomigliano sempre più a vere e proprie allucinazioni. Ma cos’è un’allucinazione? Per Freud è un modo estremo per evitare la frustrazione imposta dalla realtà negandola furiosamente. Allucinare significa spazzare via d’un sol colpo una realtà che risulta insopportabile e priva di senso. La violenza dell’allucinazione evita il cammino necessariamente lungo della lotta e del lavoro per trasformare la realtà. Semplicemente, come in un sogno ad occhi aperti, la cancella.

In questo senso questa nuova forma della violenza non si inserisce in nessuna strategia militare. È il nuovo abisso dentro il quale siamo costretti a guardare: sono giovani, probabilmente psicotici, che agiscono allucinatoriamente trascinando nel loro delirio vittime innocenti. Non si tratta di una violenza ideologica ma erratica, una violenza che sfugge al governo di ogni esercito compreso quello del terrore. Essa non agisce più in nome dell’Ideale, ma è senza meta, senza legge, senza senso. Non risponde a processi di indottrinamento (radicalizzazione islamista “rapida” o “auto-radicalizzazione”) ma sembra indicare un rovesciamento perturbante di prospettiva: la sua volontà di morte non ha nessuna altra meta se non se stessa. Non è Dio l’interlocutore di questi atti — nemmeno il Dio folle che semina odio e incita alla morte degli infedeli — perché sono atti senza interlocutore.

L’operazione tentata dall’Is consiste nel reclamarli a sé in un travestimento ideologico di tipo illusionistico. Al contrario questa violenza è davvero senza meta, senza legge, senza senso che può trovare nell’esistenza dell’Is non la sua Causa, ma una sorta di giustificazione e di incentivazione. È violenza allucinata che trasforma la vita in morte, violenza puramente nichilistica se il nichilismo è quell’esperienza, non solo individuale ma collettiva, del venire meno di tutti valori, dunque del valore della vita stessa.

In questo senso questa violenza ci riguarda profondamente, ovvero riguarda il senso stesso della vita. Lo schema, di natura ancora paranoica, del gesto terrorista dove è l’Ideale a nutrire la mano di chi spara contro il nemico — , deve essere corretto: l’ideologia non è la Causa ma solo una giustificazione a posteriori dello scatenamento della violenza come puro odio verso l’insensatezza della vita. Il fatto che i suoi protagonisti siano giovani o giovanissimi mette ancora una volta al centro il grande problema del rapporto tra le generazioni e quello dell’eredità.

Non si diventa assassini perché Dio lo vuole, ma perché la vita, questa vita, la nostra vita, la vita che lasciamo ai nostri figli, è fatta di nulla, è senza valore, non vale niente.

[dostum]

Bah, la germania che c'entra? Mi sembra un gesto emulativo di qualche pazzoide, non riconosco lo stile dei tagliagole...una quindicina di morti, quelli per farne meno di 70 manco escono di casa...

E' SEMPRE colpa loro

http://www.appuntimania.com/umanistiche ... -kar53.php

Colpa per il Modo di Essere