solo se ci riporta le zoccole, senza non me ne faccio nullascb ha scritto:Drughy ammettilo stai godendo come un riccio.
Ora manca che Pep torni al Barça, ed il tuo santuario forumistico sarebbe ricomposto alla grande.
[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Ma è chiaro, quelle seguono di default.Drogato_ di_porno ha scritto:solo se ci riporta le zoccole, senza non me ne faccio nullascb ha scritto:Drughy ammettilo stai godendo come un riccio.
Ora manca che Pep torni al Barça, ed il tuo santuario forumistico sarebbe ricomposto alla grande.
Certo un Palazzo Grazioli bis sarà più difficile, ha ottant'anni e quella mastina della Pascale che scassa il cazzo.
Ma noi dobbiamo sperare, credere in lui.
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
però prima che muoia silviotto impegnato in una primaria del cdx lo vorrei vedereDrogato_ di_porno ha scritto:Silvio ha detto che Parisi "non buca lo schermo", "non scalda i cuori" ed è "troppo cattedratico".
Ma perché non mette direttamente uno della tv? Non so, tipo Mammuccari?
la Carfagna difende Silvio
però prima che muoia silviotto impegnato in una primaria del cdx lo vorrei vedereMatteo Salvini vuole le primarie del centrodestra? «Prenda atto della situazione. Silvio Berlusconi è il leader naturale». Risponde così Mara Carfagna alla richiesta del segretario della Lega Nord di ricorrere al voto per la scelta del candidato premier ad eventuali elezioni politiche. «Berlusconi è l’uomo che ha carisma, consensi consolidati attraverso una serie di consultazioni popolari. Se dovesse esserci lui in campo credo che tutti gli altri discorsi sono superflui». Salvini, dunque, «dovrebbe prendere atto di una realtà fatta di consenso, autorevolezza, leadership consolodata da un ventennio di buon governo».![]()
Silvio è apparso via video ad un convegno di FI particolarmente mummificato.

Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
mi e' capitato condiviso su facebook un video di un anno fa.
azzeccatissimo...... (se non siete avvezzi ai meme "thug life" ecco un riassunto: http://knowyourmeme.com/memes/thug-life)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Alla domanda se stringerebbe un nuovo patto del Nazareno, Berlusconi non ha detto no, anzi: «Assolutamente sì, con condizioni molto chiare all'inizio, mettendo punti fissi. La nuova Costituzione dovrebbe dare ai cittadini l'elezione del capo dello Stato, più che dimezzare il numero dei parlamentari, mettere il vincolo di mandato e un numero dentro la Costituzione sul massimo della pressione fiscale in modo che nessun governo, nemmeno di sinistra, la possa aumentare».
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Silvio gongolante. Si sta atteggiando a politico serio e affidabile, che si muove nell’interesse esclusivo del Paese e delle Istituzioni. A chi lo dava per morto: gli sono bastate due settimane di campagna elettorale nei principali talk politici per tornare in ista. Se va in tv a promettere di abolire le tasse torna al 20%:
Come legge elettorale vuole un sistema proporzionale che limiti il premio di maggioranza per garantirsi il famigerato "posto al sole" alle prossime elezioni politiche.Analizzando i flussi elettorali, emerge che l’80% degli elettori di Forza Italia (stimata al 13% su base nazionale) ha votato secondo le indicazioni del fondatore. Questo 10% rappresenta esattamente il differenziale che avrebbe consentito a Renzi di vincere il referendum nell’ipotesi in cui il leader azzurro avesse, per assurdo, indicato di votare "Sì". L’autorevolezza del presidente forzista in termini di leadership è stata fotografata la sera del 4 dicembre all’interno di un sondaggio proposto dalla trasmissione Matrix. Con tutte le precauzioni del caso, il campione di elettori intervistato ha dichiarato che avrebbe votato, in caso di elezioni politiche, al 13,2% per Forza Italia e al 9% per la Lega Nord. Un sorprendente risultato che testimonia, inaspettatamente, la vitalità del movimento azzurro.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Indistruttibile e pronto ad un Nazareno bis?
Berlusconi ricoverato per un battito cardiaco irregolare
Il leader di Forza Italia si sottoporrà a un controllo per un battito irregolare al San Raffaele. Le condizioni non destano preoccupazione. Il medico personale: «Stiamo facendo un check ai box».
Silvio Berlusconi è stato ricoverato in day hospital all'ospedale San Raffaele di Milano. L'ex presidente del Consiglio, accompagnato dal medico personale Alberto Zangrillo, verrà sottoposto a degli accertamenti a causa di una aritmia cardiaca registrata negli ultimi giorni. Le condizioni di Berlusconi non destano comunque preoccupazione e le visite si concluderanno nella giornata del 7 dicembre.
Lo stesso dottor Zangrillo ha confermato a Repubblica che le visite non devo destare preoccupazione: «Siamo di fronte a un macchina di Formula 1: straordinaria, ma che ha bisogno di essere controllata. In questo caso, stiamo facendo un piccolo check ai box». Berlusconi è stato sottoposto a intervento chirurgico lo scorso giugno per la sostituzione della valvola aortica dopo un periodo di grave sofferenza cardiaca.
Intanto fonti vicine al San Raffaele fanno sapere che la visita era già prevista da tempo, come parte integrante del controllo post operatorio. Berlusconi si era già recato all'ospedale per una serie di visite lo scorso 27 novembre.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Silvio il nostro Rocco siffredi
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Se esagera ci resta seccoapache ha scritto:Silvio il nostro Rocco siffredi
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... 153623021/

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"


♫E penso..quanti affanni abbiamo tutti i giorni,e che fatica la serenità. ♪
Fabio Concato.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Se suonava el campanèll, ghe pareva de vèss bell

Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Non capisco perchè nessuno faccia notare che con l'acquisizione di mediaset da parte francese il conflitto di interessi è finalmente risolto e silvione possa dedicarsi alla politica a tempo pieno


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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) vuole scendere in campo per bloccare Bollorè. Mediaset, che per anni è stata il nemico assoluto, ora è da salvare in nome dell'Italianità (anche se siamo in un mercato comune dove scalare aziende straniere non è vietato).
In realtà Mediaset è una piccola azienda incapace di reggere la concorrenza. Questo articolo inquadra la questione nei veri termini
In realtà Mediaset è una piccola azienda incapace di reggere la concorrenza. Questo articolo inquadra la questione nei veri termini
Allarmi, lo Straniero è alle porte! Dopo l’insediamento del governo Gentiloni, un fremito scuote la Penisola: ci stanno comprando a pezzi, poco alla volta. Sono lustri che va avanti, è intollerabile, signora mia. Ora è la volta di Mediaset, il “patrimonio del paese” di dalemiana memoria, sotto attacco di un pirata bretone che di fatto si è già mangiato Telecom Italia, la sciagurata “privatizzazione” dell’era Prodi passata per la merchant bank dalemiana (corsi e ricorsi) e molti cambi di mano sempre col denominatore comune del “bambole, non c’è una lira”. Oltre ad innumerevoli altri esempi degli ultimi anni, come Parmalat. Eppure, non è difficile da capire: siamo un paese senza capitalisti né capitali. E da molti anni votato al declino.
Mediaset è un’azienda che rischia di essere troppo piccola per l’evoluzione tecnologica globale, che va verso l’integrazione sempre più spinta tra piattaforme e contenuti. Dopo decenni passati nel confortevole duopolio con la Rai, e dopo essere stata indebolita da Sky, che ha deragliato Mediaset Premium, si avvicina il tempo delle scelte. Quando non si ha la massa critica per reggere investimenti in nuove tecnologie, si possono tentare alleanze. Che gli alleati, ad un certo momento, ipotizzino di prendersi tutto il piatto, fa parte degli eventi della vita. Ma il punto vero è un altro: il nostro è un paese in cui i capitalisti non hanno capitale, da sempre, e preferiscono intessere rapporti malati con la politica e le banche, in chiave protezionistica. Saltata la protezione delle banche, la politica è finita con le spalle al muro.
Quanti tra voi ricordano il modo in cui Fiat “prosperava”, in Italia? Giovanni Agnelli trattava coi governi di turno la protezione sul mercato domestico. Il suo implacabile mastino, quello che spingeva il governo italiano a battersi come un leone in Europa per frenare le importazioni di auto giapponesi, attraverso i contingentamenti, era Cesare Romiti. I sindacati erano al fianco della casa reale di Villar Perosa, senza pensare che l’apertura del mercato avrebbe permesso di portare altri costruttori in Italia, come accaduto in altri paesi europei, dove notoriamente la schiavitù è regola di vita. Meglio allora le pratiche collusive sindacati-imprese-governo romano, che aprirsi alla competizione. Da lì discese l’iper-normazione socialista che caratterizza questo disgraziato paese, che da sempre opera febbrilmente per creare un ambiente tossico per lo sviluppo dell’impresa.
Un balzo ai giorni nostri, ed ecco l’eterno ritorno: Alitalia che non doveva andare ad Air France, “altrimenti i turisti esteri diretti in Italia verrebbero dirottati nella Valle della Loira“. Forse dovremmo dare il Cavalierato a Michael O’Leary di Ryanair: ha fatto più lui per favorire i flussi turistici internazionali in questo paese che ministeri ed improbabili “Enti per il turismo”, nati morti e la cui decomposizione procede serenamente. Come quella del sistema-paese, del resto. Ma è mai realmente esistito, il sistema-paese Italia? Si, ma ha avuto un’unica missione: quella di autodistruggersi nel suo socialismo surreale e capitalismo di debito, con i governi a fare da mediatori o più spesso da faccendieri. Voi ricordate le leggendarie sinergie tra Alitalia e Poste italiane, vero? Chiusura dopo chiusura, protezione dopo protezione, abbiamo plasmato un paese incapace a competere. Ma anche un paese ostile all’investimento diretto estero, per sostituire gli inetti “capitalisti” domestici. Forse era fatale, visto che ormai siamo definiti essenzialmente come un paese di consumatori anziani.
Volete un altro plastico esempio? Il settore bancario italiano. Chiuso al mondo (la “foresta pietrificata”), controllato dalla politica mediante il sistema delle fondazioni, perennemente a corto di capitali, con gruppi di controllo divenuti comitati d’affari localistici oppure parte della costellazione di potere oligarchico nazionale. Quando l’habitat ha iniziato a divenire ostile, richiedendo sempre maggiore capitale, dopo una crisi devastante ma che soprattutto ha messo a nudo prassi di concessione del credito non particolarmente avvedute (per usare un understatement), ecco che è scattata la reazione difensiva dei gruppi di controllo: mettere titoli computabili come capitale (i subordinati) nei portafogli dei risparmiatori, pagando il meno possibile. La vigilanza, come l’intendenza, ha seguito, ed ora siamo a questo punto.
Problema sofferenze: anche qui, la soluzione sarebbe semplice: mancano i capitali domestici? Li si va a cercare dove ci sono, fuori dal paese. Che implica, questo? Una cosa terribilmente semplice: che esiste un prezzo per ogni cosa. Quindi, spazio a chi ha soldi per comprare le sofferenze al “suo” prezzo, cioè molto basso. Il successivo buco di capitale della banca può essere colmato con un aumento destinato al fondo “avvoltoio”. Il quale comprerebbe un “pacchetto”: la redditività bassa ma stabile della banca commerciale più quella potenziale molto elevata delle sofferenze. Troppo cinico? Forse, ma vale il solito Articolo Quinto: chi mette i soldi sul tavolo ha vinto. Invece, quello a cui assistiamo è un gigantesco gioco a somma negativa, dove la difesa delle sedicenti “élites” al comando finisce a scavare la fossa all’intero paese. E giù le mani dalle nostre sofferenze bancarie: le abbiamo fatte noi, col sudore della nostra fronte e l’incapacità collusa e spesso criminale dei nostri banchieri. La crisi di un paese che attende che il proprio destino si compia ha fatto il resto.
Non stiamo assistendo ad una sceneggiatura originale ma all’ennesimo remake. Solo che, in un paese privo di memoria storica, a nessuno viene in mente di unire i puntini attraverso i decenni. Per fortuna, come ben si addice ad un paese malato di socialismo, abbiamo sempre il tic della “protezione” a soccorrerci. La narrativa del rapimento oltre confine ha sempre il suo fascino: dai turisti al risparmio. Poi ci sono anche quelli che “se avessimo una nostra moneta, non accadrebbe”. In effetti, se andassimo avanti a colpi di svalutazioni competitive (che competitive non erano, ma solo l’adeguamento “a scatti” alla costante perdita di competitività di un sistema-paese già all’epoca incapace di adattarsi all’ambiente esterno), alla fine qualcuno da fuori potrebbe arrivare a comprare i nostri gioielli per un tozzo di pane. Ma a quel punto noi interverremmo con la clausola dell'”interesse nazionale”, e bloccheremmo ogni scalata straniera. Come dite? Con quali soldi finanzieremmo gli investimenti, in quel caso? Con le stampanti, che domanda. Mai come nel caso italiano appare chiaro che il patriottismo, nella sua versione applicata all’economia, è l’ultimo rifugio di oligarchi-canaglie e di falliti. Perché è sempre e comunque un complotto esterno: tedeschi, francesi, romulani, vulcaniani. E su questo complotto, generazioni di editorialisti costruiscono la loro sussidiata carriera. Quanto sarebbe più semplice leggere tutte queste vicende in un modo solo: siamo un paese inadatto alla competizione internazionale. Ogni apertura è una crepa nel nostro edificio. Il nostro modello finirà ad essere la Corea del Nord.
Per tutti questi motivi, permetteteci di dirlo chiaro e forte: Mediaset è sotto minaccia dello Straniero? E chissenefrega. Firmato: un cittadino-contribuente che ne ha piene le palle. Da molto tempo.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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