Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
Come è già stato detto, il problema non è se avere la laurea o no, è la competenza in materia.
Esempio semplice, fuori dalla politica: Bill Gates è senza laurea, ma spacca i culi a moltissimi informatici laureati con lode. Ma lui è un genio (e un figlio di puttana).
L'esempio della Lorenzin è calzante, e conferma l'ennesimo allestimento e smistamento delle poltrone. Il ministro prescelto per ricoprire quel ruolo, non viene scelto per competenza, ma per quota parlamentare.
Quando Prodi venne eletto per la seconda volta, nel 2006, ci si augurava che il Ministro della giustizia fosse Antonio di Pietro. Ok, non riesce a mettere due parole in fila, ma ha competenze in materia. Invece chi venne scelto? Mastella, non solo incapace, ma anche già sotto inchiesta per delle "cosuccie".
Sarebbe bello che una forza politica, o un indipendente, presentasse la squadra di governo prima delle elezioni. Sarebbero costretti a mettere tutte persone competenti. Utopia...
Esempio semplice, fuori dalla politica: Bill Gates è senza laurea, ma spacca i culi a moltissimi informatici laureati con lode. Ma lui è un genio (e un figlio di puttana).
L'esempio della Lorenzin è calzante, e conferma l'ennesimo allestimento e smistamento delle poltrone. Il ministro prescelto per ricoprire quel ruolo, non viene scelto per competenza, ma per quota parlamentare.
Quando Prodi venne eletto per la seconda volta, nel 2006, ci si augurava che il Ministro della giustizia fosse Antonio di Pietro. Ok, non riesce a mettere due parole in fila, ma ha competenze in materia. Invece chi venne scelto? Mastella, non solo incapace, ma anche già sotto inchiesta per delle "cosuccie".
Sarebbe bello che una forza politica, o un indipendente, presentasse la squadra di governo prima delle elezioni. Sarebbero costretti a mettere tutte persone competenti. Utopia...
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
La laurea non serve. A volte, neppure il merito
da anni si discetta dell’eliminazione del valore legale del titolo di studio. Non è esattamente chiarissimo quali sarebbero i benefici di questa decisione ma comunque suona bene e, quindi, è molto gettonata e, magari, anche utile. C’è comunque da osservare che, negli ambienti che contano, il problema del valore legale di un titolo di studio lo hanno risolto da molto tempo. Basti guardare la composizione del Governo attuale, ma anche di quelli precedenti: la laurea non viene certo considerata requisito precisamente necessario per il profilo del ministro.
La cosa, in effetti, può anche stare bene. La carriera politica, che può meritoriamente sfociare anche in una carica ministeriale, non si costruisce necessariamente ed esclusivamente mediante studi ed esami, con certificazioni finali aventi o meno valore legale. Le capacità di un politico sono certamente anche di altro tipo: conoscere la realtà sociale ed economica, interpretare i bisogni espressi dai cittadini, qualificarla in un progetto politico, offrirla al partito ed agli elettori al momento della candidatura, provare ad eseguirla, avvalendosi delle strutture tecniche, nel momento in cui si sia eletti a cariche politico-amministrative. Oggettivamente, per questa quantità e qualità di competenze non risulta esistere alcun corso che sfoci in un preciso titolo di studio.
Non deve, dunque, destare né particolare scandalo, né allarme, la circostanza che al ministero della giustizia sia ri-collocato un Ministro non laureato o che al ministero dell’istruzione sia approdata una nuova titolare, non laureata a differenza della precedente. D’altra parte, a pensarci bene: Mozart, Michelangelo, Leonardo Da Vinci, Cesare, Carlo magno, Napoleone Bonaparte e molti altri artisti, politici, monarchi e capi di stato non risulta fossero laureati. Allo stesso tempo, il possesso di una laurea specifica nella materia oggetto del posto di governo occupato non mette certo al riparo da inciampi: purtroppo, anche gli ingegneri possono sbagliare i progetti o i medici non apprestare cure corrette per i pazienti, gli economisti e/o i direttori dei servizi studi di associazioni industriali sbagliare completamente previsioni, i politici “tecnici” o laureati in indirizzi attinenti al dicastero diretto farsi bocciare clamorosamente leggi dalla Corte costituzionale o ricevere regolarmente pareri del Consiglio di stato formalmente qualificati “favorevoli”, ma nella sostanza totalmente avversi e contrari.
Sta di fatto, comunque, che le “nomine” di natura politica sono espressione della massima discrezionalità: tanto che, in giurisprudenzese, sono qualificati come “atto politico”, in quanto tale insindacabile sul piano giurisdizionale e nemmeno da motivare. È un’espressione piena e somma di quella libertà di indirizzo politico e di scelta che è da concedere ovviamente a chi è chiamato a costruire i vertici amministrativi di una Nazione. Dunque, se il possesso di una laurea certamente non può esaurire di per sé i requisiti qualitativi di nessuno, simmetricamente ci si aspetterebbe che incarichi politici fossero attribuiti legittimamente a non laureati, “baciati” quanto meno da un crisma di autorevolezza, competenza, risultati politici evidenti già conseguiti ed esperienza di vita vissuta.
Come dice, caro Titolare? I Mozart, i Leonardo, i Giustiniano nascono molto di rado? E’ assolutamente vero, né è immaginabile che le compagini governative siano solo composte da premi Nobel.
Poiché, però, specie negli ultimi anni si evoca molto, e doverosamente, il “merito” come strumento giustamente di selezione dei migliori nel campo del lavoro pubblico, privato, sarebbe anche opportuno che valutazioni di “merito” fossero meglio percepibili dai normali cittadini, quando le nomine politiche, pur restando totalmente libere nei fini, sono attribuite ai destinatari.
da anni si discetta dell’eliminazione del valore legale del titolo di studio. Non è esattamente chiarissimo quali sarebbero i benefici di questa decisione ma comunque suona bene e, quindi, è molto gettonata e, magari, anche utile. C’è comunque da osservare che, negli ambienti che contano, il problema del valore legale di un titolo di studio lo hanno risolto da molto tempo. Basti guardare la composizione del Governo attuale, ma anche di quelli precedenti: la laurea non viene certo considerata requisito precisamente necessario per il profilo del ministro.
La cosa, in effetti, può anche stare bene. La carriera politica, che può meritoriamente sfociare anche in una carica ministeriale, non si costruisce necessariamente ed esclusivamente mediante studi ed esami, con certificazioni finali aventi o meno valore legale. Le capacità di un politico sono certamente anche di altro tipo: conoscere la realtà sociale ed economica, interpretare i bisogni espressi dai cittadini, qualificarla in un progetto politico, offrirla al partito ed agli elettori al momento della candidatura, provare ad eseguirla, avvalendosi delle strutture tecniche, nel momento in cui si sia eletti a cariche politico-amministrative. Oggettivamente, per questa quantità e qualità di competenze non risulta esistere alcun corso che sfoci in un preciso titolo di studio.
Non deve, dunque, destare né particolare scandalo, né allarme, la circostanza che al ministero della giustizia sia ri-collocato un Ministro non laureato o che al ministero dell’istruzione sia approdata una nuova titolare, non laureata a differenza della precedente. D’altra parte, a pensarci bene: Mozart, Michelangelo, Leonardo Da Vinci, Cesare, Carlo magno, Napoleone Bonaparte e molti altri artisti, politici, monarchi e capi di stato non risulta fossero laureati. Allo stesso tempo, il possesso di una laurea specifica nella materia oggetto del posto di governo occupato non mette certo al riparo da inciampi: purtroppo, anche gli ingegneri possono sbagliare i progetti o i medici non apprestare cure corrette per i pazienti, gli economisti e/o i direttori dei servizi studi di associazioni industriali sbagliare completamente previsioni, i politici “tecnici” o laureati in indirizzi attinenti al dicastero diretto farsi bocciare clamorosamente leggi dalla Corte costituzionale o ricevere regolarmente pareri del Consiglio di stato formalmente qualificati “favorevoli”, ma nella sostanza totalmente avversi e contrari.
Sta di fatto, comunque, che le “nomine” di natura politica sono espressione della massima discrezionalità: tanto che, in giurisprudenzese, sono qualificati come “atto politico”, in quanto tale insindacabile sul piano giurisdizionale e nemmeno da motivare. È un’espressione piena e somma di quella libertà di indirizzo politico e di scelta che è da concedere ovviamente a chi è chiamato a costruire i vertici amministrativi di una Nazione. Dunque, se il possesso di una laurea certamente non può esaurire di per sé i requisiti qualitativi di nessuno, simmetricamente ci si aspetterebbe che incarichi politici fossero attribuiti legittimamente a non laureati, “baciati” quanto meno da un crisma di autorevolezza, competenza, risultati politici evidenti già conseguiti ed esperienza di vita vissuta.
Come dice, caro Titolare? I Mozart, i Leonardo, i Giustiniano nascono molto di rado? E’ assolutamente vero, né è immaginabile che le compagini governative siano solo composte da premi Nobel.
Poiché, però, specie negli ultimi anni si evoca molto, e doverosamente, il “merito” come strumento giustamente di selezione dei migliori nel campo del lavoro pubblico, privato, sarebbe anche opportuno che valutazioni di “merito” fossero meglio percepibili dai normali cittadini, quando le nomine politiche, pur restando totalmente libere nei fini, sono attribuite ai destinatari.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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- Salieri D'Amato
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
Infatti più che il titolo di studio, che ai giorni nostri risulta pure parecchio ma parecchio svalutato, per giudicare la sua adeguatezza al ruolo, andrebbe fatta una valutazione globale di un curriculum di un ministro, inteso come summa di quanto fatto in vari campi, politico, sociale e lavorativo.
Purtroppo anche questi si costruiscono spesso con spinte e raccomandazioni, per cui non andrebbero valutate le nomine e gli incarichi in se ma i risultati ottenuti; ma anche in questo caso i dati disponibili potrebbero non essere oggettivi o "drogati".
Quindi si ritorna al punto di partenza, la percezione che uno ha di quella persona, la concretezza e la competenza su quanto dice, la serietà pregressa e altri indicatori dovrebbero dare ad ognuno di noi il senso del valore di un politico. Ma se guardo globalmente chi ci rappresenta, mi viene da ridere solo a pensarle 'ste cose.
Purtroppo anche questi si costruiscono spesso con spinte e raccomandazioni, per cui non andrebbero valutate le nomine e gli incarichi in se ma i risultati ottenuti; ma anche in questo caso i dati disponibili potrebbero non essere oggettivi o "drogati".
Quindi si ritorna al punto di partenza, la percezione che uno ha di quella persona, la concretezza e la competenza su quanto dice, la serietà pregressa e altri indicatori dovrebbero dare ad ognuno di noi il senso del valore di un politico. Ma se guardo globalmente chi ci rappresenta, mi viene da ridere solo a pensarle 'ste cose.
La via più breve tra due cuori è il pene
Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
ok, tutto giusto.
ma che una forza politica si presenti in campo e dica "cazzo, basta con i politici di professione, qui per fare le cose ci vuole la competenza", e poi mi proponga come candidato primo ministro uno che non solo non ha la laurea (lo ripeto, non è questo il discrimine) ma abbia come unica competenza quella di aver fatto lo stewart al san paolo, oppure come aspiranti governanti assistenti giudiziari, segretarie di studi di analisi, praticanti avvocato, dipendenti della casaleggio etc etc, oh, non so a voi, ma a me sembra una presa per il culo che manco andy kaufman e il wrestling
ma che una forza politica si presenti in campo e dica "cazzo, basta con i politici di professione, qui per fare le cose ci vuole la competenza", e poi mi proponga come candidato primo ministro uno che non solo non ha la laurea (lo ripeto, non è questo il discrimine) ma abbia come unica competenza quella di aver fatto lo stewart al san paolo, oppure come aspiranti governanti assistenti giudiziari, segretarie di studi di analisi, praticanti avvocato, dipendenti della casaleggio etc etc, oh, non so a voi, ma a me sembra una presa per il culo che manco andy kaufman e il wrestling
E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
Certo che è una presa per il culo. Sono però convinto che, parlando credo di 5S, siano fondamentalmente inadeguati a fare i politici, e che si ingegnino giorno per giorno a trovare soluzioni o proporre linee d'azione, magari strampalate, ambigue e contradditorie, arrampicandosi anche sugli specchi quando si trovano in impasse.rufus t ha scritto:ok, tutto giusto.
ma che una forza politica si presenti in campo e dica "cazzo, basta con i politici di professione, qui per fare le cose ci vuole la competenza", e poi mi proponga come candidato primo ministro uno che non solo non ha la laurea (lo ripeto, non è questo il discrimine) ma abbia come unica competenza quella di aver fatto lo stewart al san paolo, oppure come aspiranti governanti assistenti giudiziari, segretarie di studi di analisi, praticanti avvocato, dipendenti della casaleggio etc etc, oh, non so a voi, ma a me sembra una presa per il culo che manco andy kaufman e il wrestling
Gli altri, non solo il PD, invece, sono convinto che nei vertici sarebbero pure adeguati, ma che scientemente ci prendono per il culo, mirando ai loro interessi di bottega più che al bene comune.
La mia comunque non era una difesa o meno dei 5 stelle, ma volevo semplicemente fare una considerazione sull'argomento "competenze" dei politici.
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- Mister Dick
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
L'incompetenza degli eletti del M5S, sin dalle elezioni del 2013, è sempre messa in evidenza. Ricordo quando Maurizio Crozza, a Ballarò, prendeva in giro quelli che si candidavano per farsi eleggere (tipo quello che faceva la colla di pesce). Questo è stato uno degli aspetti che mi faceva venire i brividi di questo nuovo/vecchio movimento. Cioè, un'arredatrice o un ex amministratore di condominio, può fare il ministro o l'onorevole? Poi, però, con il tempo ho avuto conferma che anche dalla parte avversa (PD e FI), i candidati non erano questa meraviglia. Tralasciamo il ciarpame femminile messo in lista da Berlusconi, ma nel PD adesso ci sono parlamentari che sono veramente stati baciati dalla fortuna a essere là (vabbè, dietro i soliti do ut des). Se si parte dal fatto che il PD ha una lunga storia dietro, tanto di corruzione quanto di cultura, ci si aspetterebbe che venissero messi in campo, al servizio dell'Italia, gente valida. Guardando chi occupa oggi gli scranni politici, viene la voglia di rimpiangere personaggi politici come Andretti, Cossiga, Fanfani, Moro, Craxi, Forlani ecc. Sia chiaro, sono ironico (ma non tanto), ma almeno codesti farabutti erano molto più rispettabili di questi di oggi.
- D.A.Siqueiros
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
Mister Dick, una cortesia ché sono un po' anziano e tendo a dimenticare le cose.
Mi rammenti in sommi capi la "lunga storia di corruzione del PD"?
Grazie, ben gentile.
Mi rammenti in sommi capi la "lunga storia di corruzione del PD"?
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- Salieri D'Amato
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
Indubbiamente prima c'era comunque un "senso dello Stato", comune anche ai peggiori politici di vertice. Oltre a indubbie capacità di gestione.
Oggi c'è fondamentalmente una classe politica (ma non in tutti i rappresentanti ovviamente) che di politico non ha niente, una lobby affaristica che mira quasi esclusivamente ai propri interessi, senza lungimiranza e con scarse capacità, che s'ingegna solo ad attrarre consenso onde poter continuare a mangiare dalla greppia dello stato Pantalone, loro e sodali al seguito.
Oggi c'è fondamentalmente una classe politica (ma non in tutti i rappresentanti ovviamente) che di politico non ha niente, una lobby affaristica che mira quasi esclusivamente ai propri interessi, senza lungimiranza e con scarse capacità, che s'ingegna solo ad attrarre consenso onde poter continuare a mangiare dalla greppia dello stato Pantalone, loro e sodali al seguito.
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
Siqueiros, durante tangentopoli il PCI, tra tutti i partiti della Prima Repubblica, ne uscì semi-pulito, con poca corruzione. Ma non fu tanto per la questione morale, ma semplicemente perché il PCI, rispetto agli altri partiti, governava in poche zone. La corruzione (do ut des) si ha dove il corruttibile ha potere.
Dagli anni '90 in poi, come PDS e poi come PD, il partito ha fatto bei intrallazzi. Probabilmente non penalmente rilevanti, ma che confermano la corruttibilità del partito che ricorda Berlinguer e la sua questione morale. L'allora affaire Telecom/D'Alema; i furbetti del quartierino e la banca BNL; Consip e "do ut des" Pessina/Unità. Poi le singole indagini a carico di diversi esponenti del partito.
Un partito che prima di ogni elezione tira fuori sempre la questione morale e poi...
Dagli anni '90 in poi, come PDS e poi come PD, il partito ha fatto bei intrallazzi. Probabilmente non penalmente rilevanti, ma che confermano la corruttibilità del partito che ricorda Berlinguer e la sua questione morale. L'allora affaire Telecom/D'Alema; i furbetti del quartierino e la banca BNL; Consip e "do ut des" Pessina/Unità. Poi le singole indagini a carico di diversi esponenti del partito.
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
Condanne passate in giudicato? Le indagini ci lasciano come ci trovano (anch'io ho subito un'indagine e ne sono uscito vergine come una ragazzetta di pochi anni).Mister Dick ha scritto:Siqueiros, durante tangentopoli il PCI, tra tutti i partiti della Prima Repubblica, ne uscì semi-pulito, con poca corruzione. Ma non fu tanto per la questione morale, ma semplicemente perché il PCI, rispetto agli altri partiti, governava in poche zone. La corruzione (do ut des) si ha dove il corruttibile ha potere.
Dagli anni '90 in poi, come PDS e poi come PD, il partito ha fatto bei intrallazzi. Probabilmente non penalmente rilevanti, ma che confermano la corruttibilità del partito che ricorda Berlinguer e la sua questione morale. L'allora affaire Telecom/D'Alema; i furbetti del quartierino e la banca BNL; Consip e "do ut des" Pessina/Unità. Poi le singole indagini a carico di diversi esponenti del partito.
Un partito che prima di ogni elezione tira fuori sempre la questione morale e poi...
Quando vuoi parliamo di "condannati", non di "indagini".
Sull'ultima, Pessina/Unità (sulle altre per ora non ci sono "condannati" del PCi/DS/PD) ti prego, se a conoscenza, di riferire immediatamente alla Magistratura come persona informata sui fatti.
p.s. io comunque parlavo del PD, se risaliamo agli Orazi e i Curiazi anche la sinistra ha i suoi scheletri negli armadi. Ma rimaniamo al "recente", grazie.
P.p.s. Grazie della risposta.
Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
Se è vera questa cosa mi dispiace molto perché AP rappresenta buona parte di un futuro libero dalla mafia.
http://palermo.repubblica.it/politica/2 ... 164967313/
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
sono cose che capitano............





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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
dopo 11 mesi di giunta Raggi Grillo dice che la colpa dell'emergenza rifiuti è di mafia capitale e del PD. al 24° mese dirà che è colpa di Alarico
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
Non proprioMister Dick ha scritto:L'incompetenza degli eletti del M5S, sin dalle elezioni del 2013, è sempre messa in evidenza. Ricordo quando Maurizio Crozza, a Ballarò, prendeva in giro quelli che si candidavano per farsi eleggere (tipo quello che faceva la colla di pesce). Questo è stato uno degli aspetti che mi faceva venire i brividi di questo nuovo/vecchio movimento. Cioè, un'arredatrice o un ex amministratore di condominio, può fare il ministro o l'onorevole? Poi, però, con il tempo ho avuto conferma che anche dalla parte avversa (PD e FI), i candidati non erano questa meraviglia. Tralasciamo il ciarpame femminile messo in lista da Berlusconi, ma nel PD adesso ci sono parlamentari che sono veramente stati baciati dalla fortuna a essere là (vabbè, dietro i soliti do ut des). Se si parte dal fatto che il PD ha una lunga storia dietro, tanto di corruzione quanto di cultura, ci si aspetterebbe che venissero messi in campo, al servizio dell'Italia, gente valida. Guardando chi occupa oggi gli scranni politici, viene la voglia di rimpiangere personaggi politici come Andretti, Cossiga, Fanfani, Moro, Craxi, Forlani ecc. Sia chiaro, sono ironico (ma non tanto), ma almeno codesti farabutti erano molto più rispettabili di questi di oggi.
L'incompetenza nel M5S è un vanto. Frequento ogni tanto ambienti di lobbying e mi dicevano che il livello di ignoranza del M5S era pari a quello della prima Lega, scesi dalle valli senza una idea. Ma i leghisti hanno studiato un casino, non volevano essere fregati, ed hanno raggiunto cime di furbizia come il Porcellum
Mi dicono che i grillini si vantano di non parlare con gli altri, di non ascoltare proposte, di non incontrare le persone dell'industria su cui stanno normando. Se ne vantano, semplicemente
Ma piace così