Fidanza-tata la badante dell'amore

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ziggy7
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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6811 Messaggio da ziggy7 »

ma se la conoscete si potrebbe anche invitarla nel topic. L'indirizzo sapete quale e', si da un colpo di campanello e si chiede, educatamente.
Secondo me potrebbe essere a favore e la cosa penso farebbe un certo effetto sulle masse
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via” nulla contro l'utente Tenz

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El Diablo
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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6812 Messaggio da El Diablo »

Ci son segni di miglioramento?
Dottore, c'è qualche speranza?
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Edonis
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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6813 Messaggio da Edonis »

El Diablo ha scritto:Ci son segni di miglioramento?
Dottore, c'è qualche speranza?
Dottore, chiami un dottore!
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
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Drogato_ di_porno
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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6814 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Divorzio, Cassazione: criterio per assegno è autosufficienza e non tenore di vita
Così la Suprema Corte nella sentenza n. 11504/17: "Mantenimento non va riconosciuto a chi è indipendente economicamente". Ovvero, possiede redditi, patrimonio mobiliare e immobiliare, "capacità e possibilità effettive" di lavoro personale e "la stabile disponibilità" di un'abitazione


ROMA - La Cassazione stabilisce nuovi parametri in materia di assegno di divorzio: conta il criterio dell'indipendenza o autosufficienza economica, non il tenore di vita goduto nel corso delle nozze per assegnare l'assegno divorzile al coniuge che lo richiede. Il matrimonio cessa così di essere "sistemazione definitiva": sposarsi, scrive la Corte, è un "atto di libertà e autoresponsabilità".
Una rivoluzione, a cui la Cassazione è arrivata con la sentenza 11504, depositata oggi, relativa a un divorzio "eccellente" tra un ex ministro e un'imprenditrice. I supremi giudici hanno respinto il ricorso con il quale la signora reclamava l'assegno di divorzio già negatole con verdetto emesso dalla Corte di Appello di Milano nel 2014, che aveva ritenuto incompleta la sua documentazione reddituale e valutato che l'ex ministro dopo la fine del matrimonio aveva subito una "contrazione" dei redditi.
Pronunciandosi sul caso, la Cassazione ha corretto anche la motivazione del verdetto della Corte d'Appello di Milano: a far perdere all'ex moglie dell'ex ministro il diritto all'assegno non è il fatto che si supponga abbia redditi adeguati, ma la circostanza che i tempi ormai sono cambiati e occorre "superare la concezione patrimonialistica del matrimonio inteso come sistemazione definitiva" perché è "ormai generalmente condiviso nel costume sociale il significato del matrimonio come atto di libertà e di autoresponsabilità, nonché come luogo degli affetti e di effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile. Si deve quindi ritenere - conclude la Cassazione - che non sia configurabile un interesse giuridicamente rilevante o protetto dell'ex coniuge a conservare il tenore di vita matrimoniale".
La Cassazione entra nella ratio della sentenza 11504 con una apposita nota: "La Prima sezione civile - si legge - ha superato il precedente consolidato orientamento, che collegava la misura dell'assegno al parametro del tenore di vita matrimoniale, indicando come parametro di spettanza dell'assegno, avente natura assistenziale, l'indipendenza o autosufficienza economica dell'ex coniuge che lo richiede".
La Corte ha ritenuto che il parametro del tenore di vita goduto durante il matrimonio non sia più un orientamento "attuale": con la sentenza di divorzio, osserva la prima sezione civile, "il rapporto matrimoniale si estingue non solo sul piano personale ma anche economico-patrimoniale, sicché ogni riferimento a tale rapporto finisce illegittimamente con il ripristinarlo, sia pure limitatamente alla dimensione economica del tenore di vita matrimoniale, in una indebita prospettiva di ultrattività del vincolo matrimoniale".
Dunque, secondo i supremi giudici, va individuato un "parametro diverso" nel "raggiungimento dell'indipendenza economica" di chi ha richiesto l'assegno divorzile: "Se è accertato - si legge nella sentenza depositata oggi - che (il richiedente) è economicamente indipendente o effettivamente in grado di esserlo, non deve essergli riconosciuto tale diritto". I principali indici che la Cassazione individua per valutare l'indipendenza economica di un ex coniuge sono il "possesso" di redditi e di patrimonio mobiliare e immobiliare, le "capacità e possibilità effettive" di lavoro personale e "la stabile disponibilità" di un'abitazione.
Gian Ettore Gassani, presidente dell'associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani, non esita a parlare di "terremoto giursprudenziale". "La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11504/17, ha rivoluzionato il diritto di famiglia in tema di riconoscimento dell'assegno divorzile e dei criteri per la sua quantificazione - scrive Gassani -. La Cassazione ha cambiato il criterio per riconoscere l'assegno al coniuge economicamente più debole e ha ritenuto che non sia più possibile valutare come parametro il tenore di vita dei coniugi goduto in costanza di matrimonio".
"Secondo i giudici - prosegue il presidente degli avvocati matrimonialisti - l'assegno divorzile può essere riconosciuto soltanto se chi lo richiede dimostri di non poter procurarsi i mezzi economici sufficienti al proprio mantenimento. Viene spazzato via un principio sancito nel 1970 dalla legge 898 che ha introdotto il divorzio in Italia. Si tratta quindi di un terremoto giurisprudenziale in linea con gli orientamenti degli altri Paesi europei nei quali l'assegno divorzile dipende essenzialmente dai patti prematrimoniali".
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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OSCAR VENEZIA
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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6815 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Barabino,
scherzando e
ridendo
sono
almeno due
settimane che non mandi un rapporto
dettagliato.
Capisco
tutto,capisco la
privacy ma renditi conto che il tuo non e' un semplice
ranch ma
un laboratorio sesso-socio-politico di interesse pubblico

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Barabino
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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6816 Messaggio da Barabino »

Beh, nella vita reale gli operai stanno lavorando alla casa di piazza Navona.

della pompetta se ne parlera' DOPO CHE COMINCIAMO A INCASSARE DA QUELLA CASA :blankstare:

nella rappresentazione contabile-preventiva della mia vita per completare quella casa mi mancano 5600 euro per finire la cucina :no:

nel mio mondo ONIRICO stamattina sognavo me stesso di 10 anni alle prese con le quintessenzialmente messicane Jenaveve Jolie e Kristina Rose che mi sbocchinano in due :-D e che questi bocchini erano anche un esame: quando comincero' a produrre sborrate col "giusto" sapore di sperma saro' pronto anche a fare con loro sesso adulto (cioe' vaginale :oops: )
Ultima modifica di Barabino il 11/05/2017, 16:02, modificato 1 volta in totale.
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate

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bellavista
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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6817 Messaggio da bellavista »

Drogato_ di_porno ha scritto:Divorzio, Cassazione: criterio per assegno è autosufficienza e non tenore di vita
Così la Suprema Corte nella sentenza n. 11504/17: "Mantenimento non va riconosciuto a chi è indipendente economicamente". Ovvero, possiede redditi, patrimonio mobiliare e immobiliare, "capacità e possibilità effettive" di lavoro personale e "la stabile disponibilità" di un'abitazione


ROMA - La Cassazione stabilisce nuovi parametri in materia di assegno di divorzio: conta il criterio dell'indipendenza o autosufficienza economica, non il tenore di vita goduto nel corso delle nozze per assegnare l'assegno divorzile al coniuge che lo richiede. Il matrimonio cessa così di essere "sistemazione definitiva": sposarsi, scrive la Corte, è un "atto di libertà e autoresponsabilità".
Una rivoluzione, a cui la Cassazione è arrivata con la sentenza 11504, depositata oggi, relativa a un divorzio "eccellente" tra un ex ministro e un'imprenditrice. I supremi giudici hanno respinto il ricorso con il quale la signora reclamava l'assegno di divorzio già negatole con verdetto emesso dalla Corte di Appello di Milano nel 2014, che aveva ritenuto incompleta la sua documentazione reddituale e valutato che l'ex ministro dopo la fine del matrimonio aveva subito una "contrazione" dei redditi.
Pronunciandosi sul caso, la Cassazione ha corretto anche la motivazione del verdetto della Corte d'Appello di Milano: a far perdere all'ex moglie dell'ex ministro il diritto all'assegno non è il fatto che si supponga abbia redditi adeguati, ma la circostanza che i tempi ormai sono cambiati e occorre "superare la concezione patrimonialistica del matrimonio inteso come sistemazione definitiva" perché è "ormai generalmente condiviso nel costume sociale il significato del matrimonio come atto di libertà e di autoresponsabilità, nonché come luogo degli affetti e di effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile. Si deve quindi ritenere - conclude la Cassazione - che non sia configurabile un interesse giuridicamente rilevante o protetto dell'ex coniuge a conservare il tenore di vita matrimoniale".
La Cassazione entra nella ratio della sentenza 11504 con una apposita nota: "La Prima sezione civile - si legge - ha superato il precedente consolidato orientamento, che collegava la misura dell'assegno al parametro del tenore di vita matrimoniale, indicando come parametro di spettanza dell'assegno, avente natura assistenziale, l'indipendenza o autosufficienza economica dell'ex coniuge che lo richiede".
La Corte ha ritenuto che il parametro del tenore di vita goduto durante il matrimonio non sia più un orientamento "attuale": con la sentenza di divorzio, osserva la prima sezione civile, "il rapporto matrimoniale si estingue non solo sul piano personale ma anche economico-patrimoniale, sicché ogni riferimento a tale rapporto finisce illegittimamente con il ripristinarlo, sia pure limitatamente alla dimensione economica del tenore di vita matrimoniale, in una indebita prospettiva di ultrattività del vincolo matrimoniale".
Dunque, secondo i supremi giudici, va individuato un "parametro diverso" nel "raggiungimento dell'indipendenza economica" di chi ha richiesto l'assegno divorzile: "Se è accertato - si legge nella sentenza depositata oggi - che (il richiedente) è economicamente indipendente o effettivamente in grado di esserlo, non deve essergli riconosciuto tale diritto". I principali indici che la Cassazione individua per valutare l'indipendenza economica di un ex coniuge sono il "possesso" di redditi e di patrimonio mobiliare e immobiliare, le "capacità e possibilità effettive" di lavoro personale e "la stabile disponibilità" di un'abitazione.
Gian Ettore Gassani, presidente dell'associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani, non esita a parlare di "terremoto giursprudenziale". "La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11504/17, ha rivoluzionato il diritto di famiglia in tema di riconoscimento dell'assegno divorzile e dei criteri per la sua quantificazione - scrive Gassani -. La Cassazione ha cambiato il criterio per riconoscere l'assegno al coniuge economicamente più debole e ha ritenuto che non sia più possibile valutare come parametro il tenore di vita dei coniugi goduto in costanza di matrimonio".
"Secondo i giudici - prosegue il presidente degli avvocati matrimonialisti - l'assegno divorzile può essere riconosciuto soltanto se chi lo richiede dimostri di non poter procurarsi i mezzi economici sufficienti al proprio mantenimento. Viene spazzato via un principio sancito nel 1970 dalla legge 898 che ha introdotto il divorzio in Italia. Si tratta quindi di un terremoto giurisprudenziale in linea con gli orientamenti degli altri Paesi europei nei quali l'assegno divorzile dipende essenzialmente dai patti prematrimoniali".
Bene così :)
Ste avide troie dovranno tornare a lavorare, spero ci sia un'ondata di ricorsi per uanridefinizione dell'assegno di mantenimento da parte dei mariti

Curioso comunque che la sentenza sia proprio avvenuta nel caso di un ex ministro.... vai a pensare male :)
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6818 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Barabino ha scritto:nel mio mondo ONIRICO stamattina sognavo me stesso di 10 anni alle prese con le quintessenzialmente messicane Jenaveve Jolie e Kristina Rose che mi sbocchinano in due :-D e che questi bocchini erano anche un esame: quando comincero' a produrre sborrate col "giusto" sapore di sperma saro' pronto anche a fare con loro sesso adulto (cioe' vaginale :oops: )
uno spermiogramma singolare
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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6819 Messaggio da Stickman »


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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6820 Messaggio da Edonis »

Barabino ha scritto:della pompetta se ne parlera' DOPO CHE COMINCIAMO A INCASSARE DA QUELLA CASA
Ai poveri affittuari toccherà la responsabilità indiretta della minchia bionica?
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6821 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Ovviamente la
mutua non la
passa.
Eppure, come
dice sempre Giovanbattista, l' Oms, ha dichiarato che la sessualita' felice e' un diritto inalienabile e fa parte del cocetto di salute ( dal punto
di vista ermeneutico dovrebbero passarti ancche le mignotte)

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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6822 Messaggio da Barabino »

dal punto di vista pratico: il SSN non mi passa il pacchetto completo (a diff delle vituperate assicurazioni mediche americane). e pero' alcuni mi suggeriscono un compromesso: che io pago una o due visite private del chirurgo/urologo e io compro la protesi, poi lui mi fa l'operazione e a lui lo paga lo stato :blankstare:

in questo modo mi risparmierei la convalescenza in Russia (che poi non trovo le 10 medicine al giorno che rimandano l'inevitabile :no: ).

Se il Dr. Pan mi da le coordinate di un chirurgo che si presta (anche in Nord Italia) potrei anche fare cosi' :023:
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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6823 Messaggio da Drugo »

La godibilità di una degna sessualità è infatti un diritto inalienabile,
In alcuni paesi all'estero che io sappia vi sono figure mediche specifiche
per espletare le funzioni sessuali anche agli altrimenti inermi portatori
di handicap.. è un tema cui ho sempre prestato attenzione, e se
non sbaglio pochi anni fa ne è stato realizzato anche un film
con Helen Hunt. Ovviamente in itaglia è follia pura, sai
che scandalo anche solo pensarlo.. Poi tutti i
vaticanisti non ci dormirebbero la notte.

Si fa (da solo e se puoi permettertelo)
ma non si dice, vuoi scherzare?

Ps Barab ma come te la
passano l'operazione
se ti fai impiantare
una roba che hai
comprato da te?
Mi par strano..
"Bè,forse sei arrivato al punto. Forse hai appena trovato la definizione di vero amore. Amore è quando uno vuole il suo buco tutte le sere,ma dalla stessa ragazza..” Welsh
""Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo il medesimo orizzonte." Konrad Adenauer

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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6824 Messaggio da bellavista »

OSCAR VENEZIA ha scritto:Ovviamente la
mutua non la
passa.
Eppure, come
dice sempre Giovanbattista, l' Oms, ha dichiarato che la sessualita' felice e' un diritto inalienabile e fa parte del cocetto di salute ( dal punto
di vista ermeneutico dovrebbero passarti ancche le mignotte)
nel nord europa ti passano le migliotte attraverso il servizio sanitario
non so se siano gli stessi paesi del nord, dove invece se uno va a mignotte per i fattimsuoi viene arrestato
bisognerebbe indagare :)

che comunque si sostiene sempre che sia il vaticano a non volere le troie, ma il vaticano in italia regna da vari secoli, e le mignotte sono state messe al bando dalla merlin qualche decennio fa.
così come in svezia arrestano i clienti delle troie ma non le troie (perchè la troia in quanto tale è vittima per definizione, mentee il cliente è sfruttatore per definizione), ma non mi pare che li il vaticano sia molto influente
mentre sud america, dove il vaticano ha colonizzato parecchio (basti pensare all'ultimo papa argentino) le troie sono diffusissime.

quindi, ora non sono certo un clericale, ma direi che il problema delle troie in italia non è causato dal vaticano, ma della femministe de-sinistra con le loro favolose idee morali del cazzo :lol:
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

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Re: Fidanza-tata la badante dell'amore

#6825 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Si ma il vaticano da sempre inficia lo sviluppo di una sana attitudine delle donne al trojeggio amatoriale non professionistico.
Quanto ai paesi del nord europa la germania , ad esempio, e l'olanda non sono mignottofobiche. I scandinavi si effettivamente.

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