SIAMO DEI CRIMINALI, DEI PERVERTITI E DEI MALATI???
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dopo anni di apertura, devo dire che se sul lavoro ci si dà del lei tutto risulta più semplice.
capire che ci si puó riprendere o scontrarsi per un lavoro fatto male o migliorabile, soprattutto se c'è una certa familiarità , richiede molte cose: in primis che dirigenti e dipendenti siano uniti nella ricerca di migliorare le prestazioni dell'azienda e soprattutto che condividano le linee guida di programma e che siano contenti e soddisfatti (come ambiente e finanziariamente). credo questo sia possibile per le realtà imprenditoriali medio piccole. almeno questo è quanto mi dice l'esperienza.
ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità deve mantenere una certa distanza. a lui tocca dare indicazioni precise e non puó aspettare una reazione o un commento o un consiglio da chi deve fare la cosa. sta alla sua intelligenza chiederlo prima di dare l'ordine.
peró quanto raccontato da vivya mi sembra che ricada più sul bigottismo del costume medio borghese. cioè: certe cose se si vengono a sapere in pubblico sono indecenti.
io preferisco aiutare a correggere certe cose, piuttosto che mettere alla berlina, anche perchè trovare una persona capace di fare il ruolo che il lavoro gli richiede è sempre difficile. e trovatala, non la faccio certo mandare via perchè ho saputo che gli piace torto anzichè dritto...
capire che ci si puó riprendere o scontrarsi per un lavoro fatto male o migliorabile, soprattutto se c'è una certa familiarità , richiede molte cose: in primis che dirigenti e dipendenti siano uniti nella ricerca di migliorare le prestazioni dell'azienda e soprattutto che condividano le linee guida di programma e che siano contenti e soddisfatti (come ambiente e finanziariamente). credo questo sia possibile per le realtà imprenditoriali medio piccole. almeno questo è quanto mi dice l'esperienza.
ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità deve mantenere una certa distanza. a lui tocca dare indicazioni precise e non puó aspettare una reazione o un commento o un consiglio da chi deve fare la cosa. sta alla sua intelligenza chiederlo prima di dare l'ordine.
peró quanto raccontato da vivya mi sembra che ricada più sul bigottismo del costume medio borghese. cioè: certe cose se si vengono a sapere in pubblico sono indecenti.
io preferisco aiutare a correggere certe cose, piuttosto che mettere alla berlina, anche perchè trovare una persona capace di fare il ruolo che il lavoro gli richiede è sempre difficile. e trovatala, non la faccio certo mandare via perchè ho saputo che gli piace torto anzichè dritto...
Ma perchè dovrei curarmi dei posteri? Cosa hanno fatto i posteri per me?
Groucho Marx
Groucho Marx
In teoria Squirto avresti ragione, dimentichi che sul lavoro reale subentrano varie "tattiche" vere e proprie. Io non solo ho dovuto imparare a chi dare del tu e in che modo ma anche come mettermi seduta di fronte a un interlocutore (a cosce aperteSquirto ha scritto:aveva ragione manco pe' niente. sul lavoro si lavora... e spesso se si evitano i formalismi si lavora anche meglio. se uno sbaglia gli dici "hai sbagliato", o "dovevi fare così", anche se gli dai del tu.Nova ha scritto:mi ha spiegato che prima o poi sarebbe arrivato il giorno in cui dovrei incavolarmi con quella persona e che sarebbe difficile rimproverare un "quasi amico". Aveva perfettamente ragione.
credere che l'essere formali a tutti i costi sia garanzia di buon lavoro equivale a dimenticare che siamo noi a dover lavorare (e a pretendere che si lavori) in un certo modo, a prescindere dal linguaggio utilizzato e dalla distanza che si vuol mantenere (spesso forzatamente) con colleghi di lavoro.


Devo dire che adesso capisco quanto sia importante l'aspetto "psicologico" e non lo sottovaluterei affatto.
Ricordiamoci che c'è modo e modo di dare del "tu" ad un collega.ioz ha scritto:dopo anni di apertura, devo dire che se sul lavoro ci si dà del lei tutto risulta più semplice.
capire che ci si puó riprendere o scontrarsi per un lavoro fatto male o migliorabile, soprattutto se c'è una certa familiarità , richiede molte cose: in primis che dirigenti e dipendenti siano uniti nella ricerca di migliorare le prestazioni dell'azienda e soprattutto che condividano le linee guida di programma e che siano contenti e soddisfatti (come ambiente e finanziariamente). credo questo sia possibile per le realtà imprenditoriali medio piccole. almeno questo è quanto mi dice l'esperienza.
ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità deve mantenere una certa distanza. a lui tocca dare indicazioni precise e non puó aspettare una reazione o un commento o un consiglio da chi deve fare la cosa. sta alla sua intelligenza chiederlo prima di dare l'ordine.
peró quanto raccontato da vivya mi sembra che ricada più sul bigottismo del costume medio borghese. cioè: certe cose se si vengono a sapere in pubblico sono indecenti.
io preferisco aiutare a correggere certe cose, piuttosto che mettere alla berlina, anche perchè trovare una persona capace di fare il ruolo che il lavoro gli richiede è sempre difficile. e trovatala, non la faccio certo mandare via perchè ho saputo che gli piace torto anzichè dritto...
mi sembrava di dire la stessa cosa..cmq hai ragione......e anche ad una collega.Nova ha scritto:Ricordiamoci che c'è modo e modo di dare del "tu" ad un collega.ioz ha scritto:dopo anni di apertura, devo dire che se sul lavoro ci si dà del lei tutto risulta più semplice.
capire che ci si puó riprendere o scontrarsi per un lavoro fatto male o migliorabile, soprattutto se c'è una certa familiarità , richiede molte cose: in primis che dirigenti e dipendenti siano uniti nella ricerca di migliorare le prestazioni dell'azienda e soprattutto che condividano le linee guida di programma e che siano contenti e soddisfatti (come ambiente e finanziariamente). credo questo sia possibile per le realtà imprenditoriali medio piccole. almeno questo è quanto mi dice l'esperienza.
ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità deve mantenere una certa distanza. a lui tocca dare indicazioni precise e non puó aspettare una reazione o un commento o un consiglio da chi deve fare la cosa. sta alla sua intelligenza chiederlo prima di dare l'ordine.
peró quanto raccontato da vivya mi sembra che ricada più sul bigottismo del costume medio borghese. cioè: certe cose se si vengono a sapere in pubblico sono indecenti.
io preferisco aiutare a correggere certe cose, piuttosto che mettere alla berlina, anche perchè trovare una persona capace di fare il ruolo che il lavoro gli richiede è sempre difficile. e trovatala, non la faccio certo mandare via perchè ho saputo che gli piace torto anzichè dritto...
anche a me capita più o meno lo stesso. all'università , ad esempio, con il "tu" si lavora meglio (anche con gente normalmente considerata di 'grado' superiore).Pimpipessa ha scritto:mah...nella società in cui lavoro si da a tutti del tu , amministratore delegato incluso , e ti assicuro che quando ci si incavola non ci sono inibizioni!Nova ha scritto:......Mi ricordo che appena assunta sono stata rimproverata dal mio superiore perchè davo del tu a una persona con la quale ero in stretto rapporto di lavoro (tipo 10/20 telefonate al giorno), mi ha spiegato che prima o poi sarebbe arrivato il giorno in cui dovrei incavolarmi con quella persona e che sarebbe difficile rimproverare un "quasi amico". Aveva perfettamente ragione.
nova, poi naturalmente dipende dalle persone (ma non dal 'ruolo', secondo me, proprio dal tipo di persona). con determinate persone non solo non mi va di dare del tu, ma non voglio neanche che ci sia troppa confidenza. peró è perchè caratterialmente c'è distanza, secondo me non è il posto ricoperto che deve decidere il grado di distanza.
l'aspetto psicologico è importantissimo proprio perchè il discorso non si esaurisce tra dare del 'tu' o dare del 'lei'. le sfumature del "tu" (e del 'lei') sono molteplici (così come i gradi di confidenza e 'intimità ').
Ultima modifica di Squirto il 14/09/2005, 13:22, modificato 1 volta in totale.
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
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mi sembrava di dire la stessa cosa..cmq hai ragione......e anche ad una collega.Nova ha scritto:Ricordiamoci che c'è modo e modo di dare del "tu" ad un collega.ioz ha scritto:dopo anni di apertura, devo dire che se sul lavoro ci si dà del lei tutto risulta più semplice.
capire che ci si puó riprendere o scontrarsi per un lavoro fatto male o migliorabile, soprattutto se c'è una certa familiarità , richiede molte cose: in primis che dirigenti e dipendenti siano uniti nella ricerca di migliorare le prestazioni dell'azienda e soprattutto che condividano le linee guida di programma e che siano contenti e soddisfatti (come ambiente e finanziariamente). credo questo sia possibile per le realtà imprenditoriali medio piccole. almeno questo è quanto mi dice l'esperienza.
ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità deve mantenere una certa distanza. a lui tocca dare indicazioni precise e non puó aspettare una reazione o un commento o un consiglio da chi deve fare la cosa. sta alla sua intelligenza chiederlo prima di dare l'ordine.
peró quanto raccontato da vivya mi sembra che ricada più sul bigottismo del costume medio borghese. cioè: certe cose se si vengono a sapere in pubblico sono indecenti.
io preferisco aiutare a correggere certe cose, piuttosto che mettere alla berlina, anche perchè trovare una persona capace di fare il ruolo che il lavoro gli richiede è sempre difficile. e trovatala, non la faccio certo mandare via perchè ho saputo che gli piace torto anzichè dritto...
Ioi non so cosa diceva quella donna, ma parlare della malattia di un caro, se grave, mi pare normalissimo.Nova ha scritto:Romeo leggi bene, in sostanza dicevo che una puó fare anche le gang bang, peró non dovrebbe raccontare per intere giornate la malattia della nonna.Romeo ha scritto:Nova che c.z.. dici ?
Non sono assolutamente d'accordo con te.
E che e', uno non puo' avere il fidanzato produttore di porno?? La solita discriminazione bacchettona....
Come puoi tu, proprio tu, difendere un atteggiamento cosi' cristallinamente criminale??
E poi se una racconta della morte del marito... Licenziata...
MA SONO DIVENTATI TUTTI PAZZI??
Nova, almeno tu, rinsavisci, ti prego
Dovresti spiegare meglio.
E poi scrivere questo dopo la terribile esperienza di Vivya, mi [ parso veramente di cattivo gusto.
Bisognava rincuorare Vivya!
anche Totó Riina era riccoNova ha scritto:Ah, Squirto
Il mio "maestro" è un genio del commercio, è ricco.

You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
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Vivya non ha bisogno che la rincuori, Romeo.Romeo ha scritto:Ioi non so cosa diceva quella donna, ma parlare della malattia di un caro, se grave, mi pare normalissimo.Nova ha scritto:Romeo leggi bene, in sostanza dicevo che una puó fare anche le gang bang, peró non dovrebbe raccontare per intere giornate la malattia della nonna.Romeo ha scritto:Nova che c.z.. dici ?
Non sono assolutamente d'accordo con te.
E che e', uno non puo' avere il fidanzato produttore di porno?? La solita discriminazione bacchettona....
Come puoi tu, proprio tu, difendere un atteggiamento cosi' cristallinamente criminale??
E poi se una racconta della morte del marito... Licenziata...
MA SONO DIVENTATI TUTTI PAZZI??
Nova, almeno tu, rinsavisci, ti prego
Dovresti spiegare meglio.
E poi scrivere questo dopo la terribile esperienza di Vivya, mi [ parso veramente di cattivo gusto.
Bisognava rincuorare Vivya!

Per ció che riguarda la sig. in questione non mi va di raccontarlo perchè non si tratta di cavoli miei. In ogni caso da me se hai problemi in famiglia lo comunichi a chi dovere e ti prendi una giornata libera (o due, o una settimana, quel necessario che devi) e poi non vai oltre le brevi comunicazioni di cortesia. Per sfogarti ci sono gli amici.
Hai ragione, volevo dire che ti quoto e aggiungere quella frase.ioz ha scritto:mi sembrava di dire la stessa cosa..cmq hai ragione......e anche ad una collega.Nova ha scritto:Ricordiamoci che c'è modo e modo di dare del "tu" ad un collega.ioz ha scritto:dopo anni di apertura, devo dire che se sul lavoro ci si dà del lei tutto risulta più semplice.
capire che ci si puó riprendere o scontrarsi per un lavoro fatto male o migliorabile, soprattutto se c'è una certa familiarità , richiede molte cose: in primis che dirigenti e dipendenti siano uniti nella ricerca di migliorare le prestazioni dell'azienda e soprattutto che condividano le linee guida di programma e che siano contenti e soddisfatti (come ambiente e finanziariamente). credo questo sia possibile per le realtà imprenditoriali medio piccole. almeno questo è quanto mi dice l'esperienza.
ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità deve mantenere una certa distanza. a lui tocca dare indicazioni precise e non puó aspettare una reazione o un commento o un consiglio da chi deve fare la cosa. sta alla sua intelligenza chiederlo prima di dare l'ordine.
peró quanto raccontato da vivya mi sembra che ricada più sul bigottismo del costume medio borghese. cioè: certe cose se si vengono a sapere in pubblico sono indecenti.
io preferisco aiutare a correggere certe cose, piuttosto che mettere alla berlina, anche perchè trovare una persona capace di fare il ruolo che il lavoro gli richiede è sempre difficile. e trovatala, non la faccio certo mandare via perchè ho saputo che gli piace torto anzichè dritto...
Scusami, ma credo che il più troione ( e malato )sia stato il suo capo. Poteva semplicemente ammonirlo a non discutere di certi argomenti in pubblico, onde evitare di ledere sensibilità altrui...Victor Von Doom ha scritto:le donne...
queste troione!!!!!!!

"In quali silenzi riecheggia, la rabbia delle tue certezze..."
lavoro mafioso... in italia è l'idealeNova ha scritto:hai toccato il punto giustoSquirto ha scritto:anche Totó Riina era riccoNova ha scritto:Ah, Squirto
Il mio "maestro" è un genio del commercio, è ricco.
Dal punto di vista umano lasciamo stare.. quello lavorativo c'è da imparare.

You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
Sii serio, SquirtoSquirto ha scritto:lavoro mafioso... in italia è l'idealeNova ha scritto:hai toccato il punto giustoSquirto ha scritto:anche Totó Riina era riccoNova ha scritto:Ah, Squirto
Il mio "maestro" è un genio del commercio, è ricco.
Dal punto di vista umano lasciamo stare.. quello lavorativo c'è da imparare.

Non lavoro per un mafioso

Fatto sta che gente che arriva ad avere molti soldi è "dura". Non ci sono ca**i.