SuperTrivelle ha scritto:L'autore dell'articolo, a mio avviso (e come da lui stesso spiegato successivamente), ha voluto semplicemente far capire che se qualcuno gli chiedesse: "Vorresti che tua figlia si vestisse così?", la risposta sarebbe "No".
imho le arrampicate sugli specchi del autore paraculo del'articolo mi interessano poco...
ma se avessi una figlia,e mi chiedessero se penso che sia giusto che mia figlia si vesta come le pare e che esplori liberamente la propria sessualità anche con i suoi coetanei maschietti(purche non siano degli stronzi e che la rispettino)
la risposta e si! .e non solo lo trovo giusto ma anche sano perche probabilmente non avendo paura di essere giudicata dai genitori si confiderebbe di piu correndo meno rischi di frequentare stronzi e fare cazzate ....
ma purtroppo questo solo in teoria perche imho con l'attuale societa di merda che abbiamo, nella pratica pur trovandolo ingiusto e sbagliato se avessi una figlia probabilmente sarebbe meno libera, rispetto ad un figlio maschio e non la lascerei uscire vestita in un certo modo...
ma ripeto lo trovo profondamente sbagliato.
secondo me invece di fare articoli sul fenomeno delle ragazzine vestite con gonne troppo corte,sarebbe molto meglio farli sul bigottismo, discriminazione,misoginia,maschilismo,ipocrisia,bullismo ecc.....
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Souther082 ha scritto:
ma se avessi una figlia,e mi chiedessero se penso che sia giusto che mia figlia si vesta come le pare e che esplori liberamente la propria sessualità anche con i suoi coetanei maschietti(purche non siano degli stronzi e che la rispettino)
la risposta e si! .e non solo lo trovo giusto ma anche sano perche probabilmente non avendo paura di essere giudicata dai genitori si confiderebbe di piu correndo meno rischi di frequentare stronzi e fare cazzate ....
L'articolo non parla di questo, e nemmeno qui si e' giudicato negativamente questo.
Si parla di altro.
Modena, immagini hot nella chat Whatsapp delle liceali: rischio pedofilia
Sessanta ragazze si scambiavano autoscatti osé. Un fidanzatino ha contattato la onlus La caramella buona: "Quel materiale è una mina vagante, ci sono nomi e cognomi delle giovani che sono così ricattabili"
Hanno creduto di potersi fidare delle amiche e dello strumento, e nel corso degli ultimi mesi una sessantina di ragazzine che frequentano le superiori nel Modenese hanno riempito una chat di Whatsapp di centinaia di immagini di se stesse ritratte in pose sexy, seminude o addirittura nude, in atteggiamenti provocanti, fotografie e video che però sono uscite dalla privacy, già precaria, di quel gruppo di adolescenti, e ora sono in rete, viste e forse condivise da chissà quante persone. La vicenda è stata raccontata da Qn/Il Resto del Carlino.
Le foto delle ragazze sono diventate di dominio pubblico, cominciando a circolare anche fra i compagni di scuola. C'è un adolescente, coetaneo di molte di loro, che quelle foto le ha recuperate - forse dal cellulare della fidanzatina - e le ha catalogate in cartelle che portano i nomi e i cognomi delle giovani: sì, perché sono sempre riconoscibili. Nega però di averle diffuse in rete. Mentre un altro ragazzo 17enne, anch'egli fidanzato con una delle persone coinvolte, ha chiamato la onlus reggiana La caramella buona, che si occupa di lotta alla pedofilia, permettendo così di segnalare il caso alla Polizia postale: ma servono denunce da parte delle vittime per procedere alla rimozione del materiale.
"Quelle fotografie, quei video sono una mina vagante", conferma Roberto Mirabile, giornalista e presidente della Caramella buona. "Ogni minuto perso amplifica il rischio della diffusione del materiale, in Italia e all'estero". E si tratta di file e cartelle con nomi e cognomi delle ragazzine autoritratte, "il che le rende ricattabili oggi come in futuro, quando saranno mamme e mogli. Il caso Belen, del video hard girato dal fidanzato quando l'argentina era ancora minorenne, è lì a dimostrarcelo".
Le sessanta ragazze "non sono criminali - naturalmente i criminali sono coloro che diffondono quelle immagini", precisa Mirabile, "ma certo sono vittime della propria superficialità, del ritenere di doversi fare apprezzare per il proprio corpo e non per la propria testa, e soprattutto si sono fidate di altre ragazze", con cui, visto l'alto numero di partecipanti di quella chat, non potevano essere in stretta confidenza. "E' incredibile come queste giovani non capiscano che non ci si può fidare di amichette e fidanzati che oggi, a 17 anni, lo sono e domani chissà, ma che detengono in mano delle mine vaganti" che riguardano la privacy e la dignità delle persone.
Mirabile, attraverso quel 17enne avveduto che ha pensato subito di contattare la onlus antipedofilia, ha potuto parlare con una delle giovani coinvolte. "Fra oggi e domani, assieme ai genitori, presenterà denuncia alla polizia postale e così si potrà iniziare a cancellare quei file. Ogni minuto perso favorisce l'enorme divulgazione di quelle foto".
Drogato_ di_porno ha scritto:Modena, immagini hot nella chat Whatsapp delle liceali: rischio pedofilia
Sessanta ragazze si scambiavano autoscatti osé. Un fidanzatino ha contattato la onlus La caramella buona: "Quel materiale è una mina vagante, ci sono nomi e cognomi delle giovani che sono così ricattabili"
Hanno creduto di potersi fidare delle amiche e dello strumento, e nel corso degli ultimi mesi una sessantina di ragazzine che frequentano le superiori nel Modenese hanno riempito una chat di Whatsapp di centinaia di immagini di se stesse ritratte in pose sexy, seminude o addirittura nude, in atteggiamenti provocanti, fotografie e video che però sono uscite dalla privacy, già precaria, di quel gruppo di adolescenti, e ora sono in rete, viste e forse condivise da chissà quante persone. La vicenda è stata raccontata da Qn/Il Resto del Carlino.
Le foto delle ragazze sono diventate di dominio pubblico, cominciando a circolare anche fra i compagni di scuola. C'è un adolescente, coetaneo di molte di loro, che quelle foto le ha recuperate - forse dal cellulare della fidanzatina - e le ha catalogate in cartelle che portano i nomi e i cognomi delle giovani: sì, perché sono sempre riconoscibili. Nega però di averle diffuse in rete. Mentre un altro ragazzo 17enne, anch'egli fidanzato con una delle persone coinvolte, ha chiamato la onlus reggiana La caramella buona, che si occupa di lotta alla pedofilia, permettendo così di segnalare il caso alla Polizia postale: ma servono denunce da parte delle vittime per procedere alla rimozione del materiale.
"Quelle fotografie, quei video sono una mina vagante", conferma Roberto Mirabile, giornalista e presidente della Caramella buona. "Ogni minuto perso amplifica il rischio della diffusione del materiale, in Italia e all'estero". E si tratta di file e cartelle con nomi e cognomi delle ragazzine autoritratte, "il che le rende ricattabili oggi come in futuro, quando saranno mamme e mogli. Il caso Belen, del video hard girato dal fidanzato quando l'argentina era ancora minorenne, è lì a dimostrarcelo".
Le sessanta ragazze "non sono criminali - naturalmente i criminali sono coloro che diffondono quelle immagini", precisa Mirabile, "ma certo sono vittime della propria superficialità, del ritenere di doversi fare apprezzare per il proprio corpo e non per la propria testa, e soprattutto si sono fidate di altre ragazze", con cui, visto l'alto numero di partecipanti di quella chat, non potevano essere in stretta confidenza. "E' incredibile come queste giovani non capiscano che non ci si può fidare di amichette e fidanzati che oggi, a 17 anni, lo sono e domani chissà, ma che detengono in mano delle mine vaganti" che riguardano la privacy e la dignità delle persone.
Mirabile, attraverso quel 17enne avveduto che ha pensato subito di contattare la onlus antipedofilia, ha potuto parlare con una delle giovani coinvolte. "Fra oggi e domani, assieme ai genitori, presenterà denuncia alla polizia postale e così si potrà iniziare a cancellare quei file. Ogni minuto perso favorisce l'enorme divulgazione di quelle foto".
queste mandavano foto nude su una chat whatapp con 60 persone collegate e si stupiscono che hanno cominciato a girare?
certo che il ritardo mentale delle nuove generazioni è incredibile.
e ora vorrebbero che la polizia impiegasse uomini e mezzi per scandagliare la rete e cancellare tutte le foto e denunciare tutti quelli che le hanno? massì facciamo lavorare una ventina di agenti di polizia a questo, poi però il costo degli stipendi li richiediamo alle famiglie delle ritardate
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
Mah, quanto detesto quando si usano abbondantemente termini come " ragazzine" e " fidanzatino" per
dei 17 enni. Ovviamente capisco il pericolo ricatto, ma vorrei vedere in faccia questo " ragazzino avveduto" che ha chiamato la onlus per sincerarmi di che razza di nerd matricolato
sia.
Ma pure sta onlus " caramella buona" invece di occuparsi di ragazzine vere ed innocenti equipara diciassettenni bollenti a bambine vere.Mi puzza di Moige/opus dei
Avrebbe dovuto girare il caso a " SOS zoccolette onlus" o alla " casa della giovane" dove una volta finivano le giovani donne sbandate.
Ma a dirla tutta il problema non è tanto se finiscono in rete ( chi non ti conosce non può ricattarti e soprattutto non dara' peso a lungo a quelle foto che si perderanno fra migliaia di altre ). L'eventuale ricattatore può esser solo uno legato a quell'ambiente.
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
OSCAR VENEZIA ha scritto:Mah, quanto detesto quando si usano abbondantemente termini come " ragazzine" e " fidanzatino" per
dei 17 enni. Ovviamente capisco il pericolo ricatto, ma vorrei vedere in faccia questo " ragazzino avveduto" che ha chiamato la onlus per sincerarmi di che razza di nerd matricolato
sia.
Ma pure sta onlus " caramella buona" invece di occuparsi di ragazzine vere ed innocenti equipara diciassettenni bollenti a bambine vere.Mi puzza di Moige/opus dei
Avrebbe dovuto girare il caso a " SOS zoccolette onlus" o alla " casa della giovane" dove una volta finivano le giovani donne sbandate.
Ma a dirla tutta il problema non è tanto se finiscono in rete ( chi non ti conosce non può ricattarti e soprattutto non dara' peso a lungo a quelle foto che si perderanno fra migliaia di altre ). L'eventuale ricattatore può esser solo uno legato a quell'ambiente.
Piu che altro in questa storia le vere merde come al solito sono i giornalisti. Se nessuno ne parlava lo sputtanamento di queste minorenni/minorate finiva come era iniziato, tra i compagni di scuola e poco piu...ora che ne parla ogni tg queste foto e film davvero finiranno negli hard disk di mezza italia e ora si che sono state sputtanate a vita. Non so voi ma io se non sapevo nulla dai giornali non avrei mai saputo nulla di queste qua...ora che ne parla in tg sarei un bugiardo se non vi dicessi che sarei ben curioso di vederle davvero queste foto e credo come tutti ormai. Quindi a mio avviso la colpa è dei giornalisti. Giornalisti e poliziotti dicono che è giusto parlarne per il bene di queste tipe almeno possono essere tutelate...secondo me piu pubblicita fanno a questa cosa e piu saranno sputtanate. Ovviamente nel frattempo i giornali si vendono meglio e qualche poliziotto puo diventare famoso per aver denunciato qualche idiota che ha scaricato le foto bollandolo come pedofilio perche magari le liceali hanno 17 anni e 6 mesi invece di 18 compiuti....quanta ipocrisia...giornalisti morbosi che fanno al morale e intanto magari le visionano di nascosto, genitori che vogliono giustizia (e intanto regalano telefoni alle figlie di 11 anni con connessione da mille giga al mese) poliziotti che invece di fare indagini riservate per cercare di far girare le foto meno possibile per vanagloria si fanno intervistare dai giornalisti e poco ci manca che danno anche indirizzo della scuola e nomi e cognomi intanto...idem la onlus, si è buttata sulla cosa col solo intento di farsi pubblicità e magari raccogliere fondi dai genitori...
I prudenti durano solo lo stretto necessario per morire tranquilli
per l'ennesima volta, vedo che si parla di "pedofilia" totalmente a caso...
se sono ritardate le zoccolette e a ruota le persone che girano attorno, perché non devono esserlo i giornalisti e coloro che leggono indignati?
Indignàti col cazzo in mano e in frenetica ricerca immagini, s'intende...
La polizia ha creato una nuova App per dare la possibilità ai ragazzi di denunciare casi di bullismo e spaccio di droga.
Molto indovinato il nome scelto, You Pol.
Si vede che in polizia nessuno conosce l'esistenza di un portale con un nome che suona molto simile...
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
SoTTO di nove ha scritto:La polizia ha creato una nuova App per dare la possibilità ai ragazzi di denunciare casi di bullismo e spaccio di droga.
Molto indovinato il nome scelto, You Pol.
Si vede che in polizia nessuno conosce l'esistenza di un portale con un nome che suona molto simile...
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
Barriera di Milano, undicenne incinta dopo le violenze sessuali: arrestato il vicino di casa
In manette un uomo di trentacinque anni: doveva prendersi cura di lei quando i genitori non c’erano
Rodomonte ha scritto:Barriera di Milano, undicenne incinta dopo le violenze sessuali: arrestato il vicino di casa
In manette un uomo di trentacinque anni: doveva prendersi cura di lei quando i genitori non c’erano