io non sono esperto di film porno,diciamo che grazie ai "luminari" presenti in questo bellissimo forum,sto' cercando di acculturarmi e di evitare di smanettarmi con il primo porno che capita.
tze tze
PS: ho risposto al quiz, Breglia
Non votate per me. Io sono fuori dal Cerchio Magico.
io sto aspettando "la stella che non c'è" di amelio...
vediamo se ha capito certe cose e se riesce a trasmetterle..x una volta viene fatto un film su una cosa che conosco alla perfezione...(come esperienza..)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
io sto aspettando "la stella che non c'è" di amelio...
vediamo se ha capito certe cose e se riesce a trasmetterle..x una volta viene fatto un film su una cosa che conosco alla perfezione...(come esperienza
e' per caso la storia di un Italiano che va in Cina con la speranza di donare il proprio seme a una ragazza di nome Stella che poi scopre che non c'e'?
Non votate per me. Io sono fuori dal Cerchio Magico.
in cina non hai problemi di reperibilità ...
è 1 altro film...
(ma ci sei andato vicino..)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
ROMA - Non aspettava che questa domanda Gianni Amelio: ha fatto un film sulla questione morale? "àˆ precisamente il sentimento che La stella che non c'è vuole comunicare". Dopo Le chiavi di casa ha cercato il sentimento ispiratore ancora in un libro. La dismissione di Ermanno Rea, singolare epopea del tramonto industriale di Bagnoli. Ne ha peró immaginato un seguito. Il Vincenzo del film fa quello che il Vincenzo del romanzo non fa: segue fino in Cina gli impianti della "sua" fabbrica dismessa venduti ai cinesi. Scritto con Umberto Contarello, protagonista Sergio Castellitto, coprotagonista una studentessa di italiano all'università di Pechino, Zhou Ting. Riprese cinesi (completate) da Shanghai verso il centro e poi il nord mongolo del paese, e quelle italiane (da fare) a Genova dove è possibile trovare quegli scenari che a Napoli, dopo la cancellazione delle acciaierie Ilva, non esistono più.
Il titolo. Inizialmente "era solo una suggestione legata all'acciaio, ai bulloni e alle chiavi (a stella, con un pensiero a Primo Levi), ma è stato in Cina che ha preso una forma più compiuta": La stella che non c'è puó essere quella che, secondo la vox populi, manca dalla bandiera della Repubblica Popolare le cui cinque stelle hanno - o si attribuisce loro - ciascuna un significato, un valore. "Ognuno interpreta quella presunta mancanza a proprio modo". Potrebbe essere della coerenza, della lealtà , della memoria o dell'attaccamento al dovere che qualcuno, magari pochi sentono la mancanza? La metafora c'è tutta.
Qual è il "sentimento" che è andato a cercare nel libro di Rea?
"Quello del fare le cose con le proprie mani, del temere la cialtroneria, l'approssimazione, il menefreghismo in un mondo dove è diventato legge. "Tanto non se ne accorge nessuno", e "a che serve fare il pignolo?". La cialtroneria è una malattia pericolosa. Puó nascerne un lassismo che porta a disastri cosmici".
Nel Vincenzo del libro c'è un orgoglio accanito, anche di classe. E anche l'ambiguità di uno stakhanovismo mal visto dai compagni.
"àˆ l'altra faccia di una personalità che fa del rigore il proprio abito. Quando non vuole usare la fiamma ossidrica per smontare la macchina non è tanto per un calcolo economico ma per la preoccupazione che la macchina si rovini, perda la sua integrità . Che lo porta ad essere disapprovato dai colleghi: chiunque oggi voglia testardamente perseguire una sua linea entra nella categoria dei rompicoglioni".
Vincenzo rischia di essere visto come un traditore della sua classe.
"àˆ la cosa che meno mi interessava. Invece mi suona più nuova la figura di uno scalatore di montagne per un'idea. Mi suona più giusto raccontare come mentre altri accettano quello che fatalmente deve accadere dopo aver dato fondo a tutti i mezzi e rituali per opporsi a chi è più forte - una volta si diceva il padronato -, uno faccia una cosa che spiazza tutti: secondo me fa davvero la rivoluzione. Vincenzo (il mio) si incaponisce, solitario, nella convinzione che la macchina venduta ai cinesi abbia un difetto. Tutti pensano alla perdita del posto di lavoro. Lui dice: stiamo vendendo una macchina guasta".
Qui comincia la libertà dal romanzo.
"Vincenzo lo dice ai cinesi, cosa gravissima. Ma per lui prima di tutto viene il dovere di denunciare qualcosa di immorale. Da solo si mette a studiare il problema, trova l'errore, rimedia, e quando scopre che i cinesi se ne sono ormai andati a proprie spese va in Cina. Dove scopre una realtà insospettata. Il nucleo del film è la forza morale granitica che porta Vincenzo laggiù dove la sorpresa è che chi ha comprato la macchina l'ha già rivenduta e non ha alcun interesse a che si scopra il difetto. La cui soluzione Vincenzo porta in tasca, piccola come un pacchetto di sigarette, inseguendo la macchina per tutta la Cina, finchè non la trova".
Ha avuto un peso anche il suo personale impatto con la Cina?
"Non ho avuto la pretesa di fare un film sulla Cina di oggi. Di fare un film su un italiano, su di noi, questa sì l'ho avuta come fu per l'Albania di Lamerica. Soprattutto attraverso il confronto con il personaggio della ragazza cinese. I due sono complementari. Vincenzo è una mosca bianca, un occidentale ancora carico di utopie e ideali, conserva lo spirito di uno studente del '68 pronto a scagliarsi nella mischia con le sue piccole forze pagando di persona, senza pensare che si puó fare male e senza calcoli accomodanti come è diventato costume diffuso".
Il libro contiene anche il sentimento di perdita del senso da dare all'essere, al sentirsi, al comportarsi da persona di sinistra.
"E nel film c'è. Nel viaggio attraverso il paese comunista. Vincenzo immagina una certa rettitudine morale, cercarla con il lanternino dentro un paese dove il capitalismo trionfa in maniera vistosa e sguaiata è una vera tempesta. Vincenzo va anche a cercare la prova dell'esistenza delle idee nelle quali ha creduto. Attraverso un'avventura, carcere compreso, e anche ridendo".
Valorizzando quel tanto di Sordi che Castellitto, tra le possibili discendenze, "contiene"?
"Tengo a dire il mio entusiasmo per l'incontro con Sergio. Ha la capacità di essere tutto, qualche volta Mastroianni qualche volta Sordi qualche altra volta Volontè, ma non perchè li imiti. Ha una gamma vastissima, è un impasto miracoloso di sapienza tecnica con la duttilità e la naturalezza del debuttante che non si risparmia".
Troverebbe retorico definirlo un film sulla questione morale?
"Questo è il suo senso: tutto quello che abbiamo perduto e si sta perdendo, che avevamo e stava alla base per esempio della mia scelta politica. L'unica soddisfazione che cerca Vincenzo è quella di potersi dire: ho fatto la cosa giusta. E io sono con lui, è un piccolo grande modello - anche politico - che ci indica da che parte cercare la salvezza, senza accondiscendenza verso i nostri tempi viscidi".
Come va a finire?
"Non lo dico. Vincenzo perde delle cose ma ne guadagna altre che non si aspettava. Aggiungo: ho fiducia nel percorso della Cina futura, credo che non perderà la sua radice fatta di cose che ci sembrano arcaiche, antimoderne e repressive. Ma sono anche il deterrente a uno sbraco capitalistico pericoloso".
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Guarderó volentieri questo film di Amelio, che mi piace molto, soprattutto tra i suoi film ho apprezzato 'Cosi ridevano' e un vecchissimo film degli anni '70 'Il piccolo Archimede'.
"Ridatemi l'effimero, rivoglio Diana Est" (da 'Generation of love', di Matteo B.Bianchi)
lo girano qui a genova...peccato non aver tempo x chiedere se servono comparse..
spero solo che amelio riesca a trasmettere certe sensazioni.....non è facile...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
facialmaster ha scritto:mi spiace essere arrivato tardi per i consigli breglia
vedo cmq con piacere che hai avuto di meglio
e non tirare fuori le storie degli articoli che non attacca
PS saluta tatiana
Uelà ...chi si rivede!
Il consiglio puoi sempre darmelo, non ho mica detto che avrei noleggiato entro le 20 di stasera oppure morte...
Non ho capito la faccenda delle storie degli articoli...potresti essere meno criptico?
"Ridatemi l'effimero, rivoglio Diana Est" (da 'Generation of love', di Matteo B.Bianchi)