balkan wolf ha scritto:Si in effetti la distinzione tra parlamentari e extraparlamentari é un distinguo molto forte
Sul fatto che poi i cosiddetti parlamentari "decidano" davvero ne potremmo parlare a lungo
Punto primo: in Parlamento non ci sono compagni da almeno 2-3 legislature. Udito più questo aggettivo-appellativo nelle aule?
Quindi per sillogismo tutti i compagni sono extraparlamentari.
I pochi che sento sono ovviamente favorevolissimi ai migranti (internazionalismo proletario) e più che mai anticapitalisti, ora che ne vedono e ne vivono la concreta ferocia prima soltanto immaginata.
Il loro/nostro problema è la sfiducia nella possibilità di fare qualcosa proprio ora che sarebbe il momento più favorevole. Questa posizione li porta ad un isolamento tra l'elitario e il settario, si continua a vedere film rari, leggere cose di nicchia e persino fare canne e ascoltare rock anni 70. C'è diffidenza anche verso i giovani, verso il loro essere in qualche modo integrati nel moderno mondo multimediale che induce in loro la castrazione critica. Ovviamente parlo dei vecchi compagni. Qualcuno scrive anche libri nostalgici sulle lotte dei decenni scorsi in qualche comunello del preappennino, altri/e si fanno storie con ragazze/i disagiati sotto vari aspetti; le compagne per il brivido erotico-materno-salvifico, i compagni per certificarsi l'esistenza in vita. Meglio le prime, di sicuro. In declino il vezzo di formare comuni nei boschi, non foss'altro per i reumatismi, ma la contraddizione tra le esigenze della salvaguardia ambientale e quelle occupazionali è forse il dibattito più serio che ancora ci percorre nelle nostre serate dove non manca mai un buon vino. Rosso.
Questo è l'unico superamento di Marx, il quale non poteva avere, al suo tempo, la misura quantitativa e temporale di quanto il Mostro per antonomasia, das Kapital, avrebbe potuto corrodere le risorse del pianeta.
Qualche decina di 30-40enni un po' aperti di cervello, comunque, li abbiamo ottenuti nella nostra piccola realtà.
Ora il grande dibattito è appoggiare LEU o starsene a guardare, viste le condizioni agoniche dei partiti comunisti ancora apparentemente esistenti.