Rimanendo in tema c'è stata pure la polemica sull'apertura di Berlusconi verso questi "espulsi" (quindi già ti rispondeva sul fatto che saranno in parlamento checchè ne dica DiMaio).
Berlusconi in poche parole ha detto:
"Non si dice di no a chi dice di voler sottoscrivere il nostro programma"
Apriti cielo, DiMaio è saltato sulla sedia.
Tralasciando il fatto che Berlusconi poteva evitare in quanto dirlo prima delle elezioni è solo controproducente (anche se nell'intento di Berlusconi imho c'era il voler far capire che così ci sarebbe una maggioranza più ampia e quindi che sia conveniente per l'elettore votare CDX per avere un governo) le sue parole non sono tecnicamente tanto diverse dal mantra grillino del dopo elezioni.
Ecco cosa va a ripetere DiMaio da qualche mese:
Se non dovessimo farcela, la sera delle elezioni faremo un appello pubblico alle altre forze politiche che sono entrate in Parlamento presentando il nostro programma e la nostra squadra. E governeremo con chi ci sta»
Ergo che sia una forza politica o un singolo parlamentare a DiMaio gli basta che sottoscrivano il suo programma per accettarne i voti.
A me sembra la stessa cosa, cambia la forma (Berlusconi non si preoccupa di farlo sembrare un mercato delle vacche) non la sostanza (parlamentari eletti in altri partiti che sottoscrivono, pari pari, un programma di altra forza politica).
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi