ot Esercitazione antiterrorismo: facciamoci ridere dietro!
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TERRORISMO: ATTACCO A NAPOLI, C'E' CHI CI CREDE
NAPOLI - I rumori sono ansiogeni anche per chi e' avvertito: le sirene spiegate di polizia e ambulanze svegliano il lungomare di Napoli alle 9 in punto, e si aggiunge, praticamente subito, il ritmo intermittente dell'elicottero. Lungo via Partenope - la zona dei grandi alberghi - per l'esercitazione di antiterrorismo, la sequenza studiata procede senza intoppi, da copione. Non tutti i turisti pero', gli ospiti nel 'borgo di Santa Lucia', sanno effettivamente della simulazione: il dubbio che si tratti di un attentato vero coglie qualcuno a tavola, durante la prima colazione. E, per qualche minuto, regge.
La scena per chi scende in strada e' la seguente: un autobus dell'Anm fermo di fronte all'Hotel Santa Lucia viene avvolto dal fumo. Fiamme. Dentro, 30 passeggeri: 7 devono morire, 12 devono rimanere feriti gravemente, 11 in modo lieve. Due autovetture sono coinvolte nell'esplosione: a bordo ci sono altre 4 persone. Avranno problemi piu' seri pero' 8 passanti: uno di loro viene scaraventato aldila' della scogliera, e per salvarlo occorre l'intervento del nucleo Saf, soccorso alpino fluviale.
Impeccabili, per gli spettatori, i soccorsi. Bastano cinque minuti perche' il set sia al completo: la realta' - passano nella testa di chi assiste le immagini di New York, Barcellona, Londra - prova silenziosamente invidia. E si immaginano con orrore le insidie realissime del traffico napoletano, oggi neutralizzato per l'occasione. Tre automobili della polizia di Stato sfrecciano lungo via Santa Lucia: sei uomini transennano la strada che si immette su via Partenope. Stessa procedura all'altezza del Castel dell'Ovo. E' la volta dei vigili del fuoco: sessanta delle duecento unita' impegnate in mattinata nel capoluogo partenopeo sono mobilitate sul lungomare. La prefettura istituisce il Ccs, centro di coordinamento soccorso, entrano in funzione sala operativa e sala radio. Arriva, e si nota, anche una squadra di psicologi: a bordo di un autobus che ne segnala la presenza a caratteri cubitali.
A Napoli, per la prima volta, la simulazione si avvale anche di 4 unita' cinofile del Fod di Grosseto: due cani lupo, Molly e Bax, dovranno individuare eventuali ordigni nascosti, quelli che gli attentatori utilizzano proprio per ostacolare i soccorritori. Di ritorno dall'Iraq - ma conoscono anche l'Afghanistan e il Kosovo - questi esemplari vengono addestrati per 4 ore al giorno. ''Se l'attentato fosse vero, pero', non sarebbe possibile al momento averne uno sul posto, neanche nelle altre grandi citta' - spiega il tenente che li conduce - le unita' cinofile sono a Grosseto, Cremona, Udine''. Quasi vuota la strada. Fotografi e stampa protestano per la difficolta' di accesso alla postazione: per chi vuole un'immagine, e' impossibile accedere ai balconi degli hotel, ad esempio, dove invece numerosi ospiti osservano tranquillamente la scena.
Attendono tre giapponesi: Taka, 36 anni, originario di Kyoto e cuoco di sushi a Milano da alcuni anni, e' diretto a Capri con i genitori. ''Nessuna paura, abbiamo capito che e' una simulazione - dice - i miei vengono da Kyoto, ma il Giappone sul fronte terrorismo e' piu' sicuro: e' un'isola, entrare non e' affatto semplice. La sicurezza da noi e' perfetta''. Un'ora tonda: le transenne vengono rimosse, la strada e' riaperta al traffico, ripristinate le condizioni di normalita'. Si catapulta in strada un gruppo di hostess, trattenute in albergo, sono in ritardo per il volo. I napoletani? Reagiscono con tipico disincanto. Chiosa Giovanni, tassista: ''Vogliamo pazziare (giocare, ndr) e pazziammo...Ma fra il dire e il fare c'e' di mezzo il mare''.
da
http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200 ... 2_ass.html
TERRORISMO: ATTACCO A NAPOLI, C'E' CHI CI CREDE
NAPOLI - I rumori sono ansiogeni anche per chi e' avvertito: le sirene spiegate di polizia e ambulanze svegliano il lungomare di Napoli alle 9 in punto, e si aggiunge, praticamente subito, il ritmo intermittente dell'elicottero. Lungo via Partenope - la zona dei grandi alberghi - per l'esercitazione di antiterrorismo, la sequenza studiata procede senza intoppi, da copione. Non tutti i turisti pero', gli ospiti nel 'borgo di Santa Lucia', sanno effettivamente della simulazione: il dubbio che si tratti di un attentato vero coglie qualcuno a tavola, durante la prima colazione. E, per qualche minuto, regge.
La scena per chi scende in strada e' la seguente: un autobus dell'Anm fermo di fronte all'Hotel Santa Lucia viene avvolto dal fumo. Fiamme. Dentro, 30 passeggeri: 7 devono morire, 12 devono rimanere feriti gravemente, 11 in modo lieve. Due autovetture sono coinvolte nell'esplosione: a bordo ci sono altre 4 persone. Avranno problemi piu' seri pero' 8 passanti: uno di loro viene scaraventato aldila' della scogliera, e per salvarlo occorre l'intervento del nucleo Saf, soccorso alpino fluviale.
Impeccabili, per gli spettatori, i soccorsi. Bastano cinque minuti perche' il set sia al completo: la realta' - passano nella testa di chi assiste le immagini di New York, Barcellona, Londra - prova silenziosamente invidia. E si immaginano con orrore le insidie realissime del traffico napoletano, oggi neutralizzato per l'occasione. Tre automobili della polizia di Stato sfrecciano lungo via Santa Lucia: sei uomini transennano la strada che si immette su via Partenope. Stessa procedura all'altezza del Castel dell'Ovo. E' la volta dei vigili del fuoco: sessanta delle duecento unita' impegnate in mattinata nel capoluogo partenopeo sono mobilitate sul lungomare. La prefettura istituisce il Ccs, centro di coordinamento soccorso, entrano in funzione sala operativa e sala radio. Arriva, e si nota, anche una squadra di psicologi: a bordo di un autobus che ne segnala la presenza a caratteri cubitali.
A Napoli, per la prima volta, la simulazione si avvale anche di 4 unita' cinofile del Fod di Grosseto: due cani lupo, Molly e Bax, dovranno individuare eventuali ordigni nascosti, quelli che gli attentatori utilizzano proprio per ostacolare i soccorritori. Di ritorno dall'Iraq - ma conoscono anche l'Afghanistan e il Kosovo - questi esemplari vengono addestrati per 4 ore al giorno. ''Se l'attentato fosse vero, pero', non sarebbe possibile al momento averne uno sul posto, neanche nelle altre grandi citta' - spiega il tenente che li conduce - le unita' cinofile sono a Grosseto, Cremona, Udine''. Quasi vuota la strada. Fotografi e stampa protestano per la difficolta' di accesso alla postazione: per chi vuole un'immagine, e' impossibile accedere ai balconi degli hotel, ad esempio, dove invece numerosi ospiti osservano tranquillamente la scena.
Attendono tre giapponesi: Taka, 36 anni, originario di Kyoto e cuoco di sushi a Milano da alcuni anni, e' diretto a Capri con i genitori. ''Nessuna paura, abbiamo capito che e' una simulazione - dice - i miei vengono da Kyoto, ma il Giappone sul fronte terrorismo e' piu' sicuro: e' un'isola, entrare non e' affatto semplice. La sicurezza da noi e' perfetta''. Un'ora tonda: le transenne vengono rimosse, la strada e' riaperta al traffico, ripristinate le condizioni di normalita'. Si catapulta in strada un gruppo di hostess, trattenute in albergo, sono in ritardo per il volo. I napoletani? Reagiscono con tipico disincanto. Chiosa Giovanni, tassista: ''Vogliamo pazziare (giocare, ndr) e pazziammo...Ma fra il dire e il fare c'e' di mezzo il mare''.
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- cimmeno
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credo che come al solito si sia voluto supplire alla mancanza di pianificazione con qualche trovata originale.
come si fa un'esercitazione che non faccia ridere?
semplice : simuli un'attentato mettendo in scena agenti in borghese e attori, senza dire nulla alla polizia locale, a protezione civile e strutture sanitarie. fai scoppiare qualche bomba carta (facendo ovviamente in modo che nessuno si faccia male) in luoghi dove un'attentatore metterebbe a rigor di logica una bomba ( cadorna, mmduomo, stazione centrale e simili) e poi testi la reazione della città a caldo. più da bastardi ma più credibile .
altra soluzione ( applicabile per allarmi più concreti, come terremoti o incendi) è fare informazione continua su cosa fare e cosa non fare in situazioni d'emergenza, favorire la diffusione di tecniche di primo soccorso.
come si fa un'esercitazione che non faccia ridere?
semplice : simuli un'attentato mettendo in scena agenti in borghese e attori, senza dire nulla alla polizia locale, a protezione civile e strutture sanitarie. fai scoppiare qualche bomba carta (facendo ovviamente in modo che nessuno si faccia male) in luoghi dove un'attentatore metterebbe a rigor di logica una bomba ( cadorna, mmduomo, stazione centrale e simili) e poi testi la reazione della città a caldo. più da bastardi ma più credibile .
altra soluzione ( applicabile per allarmi più concreti, come terremoti o incendi) è fare informazione continua su cosa fare e cosa non fare in situazioni d'emergenza, favorire la diffusione di tecniche di primo soccorso.
donne italiane!
se sentite il bisogno di azioni concrete...
FATE POMPINI!!!!
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- Rex_Sinner
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