manigliasferica ha scritto:i centri Caritas di Milano mi raccontano che da anni siano pieni di italiani che hanno perso tutto e/o che hanno lavoro ma non hanno soldi per mangiare e vengono li per il pasto. Poi non so se siano italiani meridionali o italiani del nord...
Dico solo, che mediaticamente/strategicamente parlare sempre e solo di una cosa è sbagliato. Perchè dopo un pò la gente comincia ad odiare quella cosa.
Sarebbe più sensato fare un mix delle notizie: notizie brutte sugli italiani, notizie brutte sugli stranieri.
Per capirsi, un pò come la Gazzetta che su le prime 10 notizie sempre e solo 4 sulla Juve, 3 sul Milan, 3 sull'Inter e l'altra sul Napoli o Roma.
Ovvio che tanti che tengono le altre squadre (e quelli che considerano sport anche il basket, la f1, la pallavolo, il tennis, la corsa etc) han mandato a quel paese la rosea (non che gli altri quotidiani sportivi siano meglio...esiste come sport solo il calcio e la Juve)
maniglia, ma esattamente cos'è la disperazione? mi permetti di fare un esempio che solo apparentemente non c'entra nulla col tema migranti, premesso che io sono laureato in scienze politiche e considero Forchielli una testa di cazzo? guarda questo video.
https://video.repubblica.it/spettacoli- ... 17-S1.4-T1
il concetto di "disperazione" è un concetto molto relativo. siamo pieni di disoccupati e gli stranieri ci rubano il lavoro, questo dice la vulgata. siamo pieni di disoccupati che probabilmente hanno fatto, quanto meno talvolta, un percorso scolastico e professionale inadatto al lavoro di oggi. molti giovani anzichè "muovere il culo" e lavorare in settori socialmente poco appetibili o rilevanti stanno a casa e fanno i disoccupati. se vogliamo parlare di gente della mia età, di 50enni insomma, posso dirti che conosco manager o quadri trombati, sbattuti fuori dalla loro azienda chi con 9, chi con 12, chi con 15 mensilità (che sono soldi, sia chiaro neh) che sono andati in depressione, che hanno vissuto anche drammi familiari. oppure padri separati che quelli lì sì che sono messi con le pezze al culo. a tutti dico (potrei essere io, potrebbe essere mia figlia) che piangersi addosso e dare la colpa all'altro (al migrante come all'AD bastardo e infido) non serve a nulla. se capitasse a me, l'ho scritto tante volte, non esiterei (non dico nei primi mesi di disoccupazione, visto che qualche risparmio magari ce l'ho) a fare qualunque lavoro. credimi, qualunque.