Nazismo dilagante (OT)

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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1126 Messaggio da dostum »

Gli hanno fatto le scarpe

Un infelice effetto ottico sta facendo montare la polemica contro la Puma*, da quando alcuni utenti si sono accorti - non si capisce se per scherzare o per fare veramente polemica - che le nuove scarpe Storm Adrenalise, viste dall'alto, ricordano il volto di Adolf Hitler. Addirittura qualcuno accusa anche la scelta del nome delle nuove scarpe: Storm Adrenaline ricorda ai critici dell'azienda tedesca il nome "Sturmabteilung", il primo gruppo paramilitare del Partito Nazista.
A dirla tutta, come molti altri utenti stanno facendo notare, l'effetto ricorda un volto di un uomo con i baffi, non necessariamente Hitler. Ma ormai la bufera è partita.

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Era il nome di celebre autoblindo nazzista
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dboon
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1127 Messaggio da dboon »

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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1128 Messaggio da dostum »

Il Nazismo ha trionfato. Settecento anni dopo il pianeta si trova diviso in due soli potenti domini: l’impero tedesco e l’impero giapponese. E nella parte tedesca si trova aggiogato a un’assurda religione, imposta dall’abolizione della memoria e nata dall’oblio di ogni scienza e tecnologia, arte, letteratura e filosofia. Il nuovo Credo ha deificato Hitler, trasformato in un dio mitologico, «non nato da grembo di donna, ma esploso dalla testa del padre suo, Dio del Tuono». Un mondo brutalizzato e brutale, ritornato a una specie di feudalesimo mistico, di cui le prime vittime, che non si possono del tutto eliminare, sono le donne. Eppure qualcuno, nella lunga notte dei secoli, è riuscito a custodire un barlume della memoria (un libro, una fotografia), estremo antidoto, ultimo riparo contro l’annichilimento dell’umano.
La notte della svastica fu scritto, incredibilmente, nel 1937, cioè prima della Seconda guerra mondiale e prima dell’alleanza bellica tra il Giappone e la Germania. Immagina e prevede l’una e l’altra. E comprende del Nazismo un carattere che verrà rilevato decenni dopo: il legame strutturale tra il totalitarismo e il misticismo irrazionale. Ma è forse il tema del rapporto tra biologia e potere, tra violenza e sessualità, quello che emerge in modo più inquietante dalle pagine di questa scrittrice: la riduzione della donna ad una macchina finalizzata a procreare soldati, il disprezzo misogino, la distruzione di memoria e identità personali anticipano e piantano le radici della futura fantascienza femminista (alla Atwood, per esempio). Dietro le sue spalle ci sono Wells, Huxley e le altre ucronie e distopie. E prima del 1984 di George Orwell (che uscirà nel 1948) inscena gli effetti di una società in cui la Storia è stata abolita.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1129 Messaggio da dostum »

Baalkaan questo è il business del futuro,la vendita porta a porta buttatici!

Dopo anni di proteste e veementi critiche, Amazon ha finalmente deciso di mettere al bando la Bibbia del nazismo, ossia il Mein Kampf di Adolf Hitler. Come scrive il Guardian, il colosso americano del commercio on line d'ora in poi non metterà più in vendita il libro che il Führer scrisse nel 1923 per pubblicarlo due due anni dopo, e assurto rapidamente al libro-simbolo del Terzo Reich, ancora ai nostri giorni testo di culto per neonazisti e nostalgici d'ogni sorta.

Amazon ha informato i librai che affidano il loro commercio on line al gruppo americano che non permetterà più la vendita di volumi di autori nazisti: a cominciare ovviamente dal testo semi-autobiografico di Hitler. La messa al bando di Amazon riguarda anche libri per bambini che contengano idee antisemite e altri testi come minimo controversi dal punto di vista del rapporto con gli orrori e l'ideologia del nazismo. Il quotidiano britannico afferma di aver visionato una e-mail inviata a rivenditori di copie di seconda mano del Mein Kampf nella quale si afferma che "questo libro non potrà più essere offerto al pubblico" dato che "viola il codice di condotta" del gruppo di Seattle.

Ma non sono solo le copie d'epoca ad essere interessate al bando: infatti, anche editori di primo piano come la britannica Random House e l'indiana Jaico - per il quale il testo hitleriano si è rivelato un nuovo bestseller - negli anni si sono trovate a dare alle stampe il volume del Fuehrer. E’ sin dagli anni novanta - ricorda il Guardian - che alcune delle maggiori associazioni ebraiche che si occupano di mantenere viva la memoria dell'Olocausto avevano ripetutamente denunciato l'atteggiamento di Amazon, invitando a interrompere la vendita del Mein Kampf. Ma inutilmente: la compagnia di Jeff Bezos aveva sempre risposto che il divieto di vendita equivaleva a violare il diritto d'espressione e che molti studenti, per comprendere appieno la storia del nazismo, avrebbero avuto bisogno di avere accesso al testo hitleriano.

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1130 Messaggio da dostum »

Che fossero cani o gatti, cervi o leoni, cavalli o lupi, in pochi momenti della storia gli animali sono stati così importanti come durante il nazismo. Per dirla tutta, i primi veri animalisti furono i nazisti. E non solo perché Adolf Hitler era vegetariano, odiava la caccia e aveva probabilmente nel cane pastore femmina Blondi la sua migliore amica. In verità, appena arrivati al potere, nel 1933, i nazionalsocialisti approvarono una legge molto severa per la protezione delle bestie, mettendone al bando l’uso negli esperimenti, punendo ogni forma di tortura e maltrattamento, introducendo precise regole sulla macellazione tese a impedire inutili sofferenze.
Come si concilia tutto questo con la brutalità e la crudeltà del regime hitleriano? E fu tutto oro quello che luceva, quanto al loro atteggiamento nei confronti degli ANIMALI
Affronta questi temi, offrendo risposte sorprendenti e originali, il saggio di Jan Mohnhaupt appena uscito in Germania. Pubblicato da Hanser Verlag, Tiere im Nationalsozialismus(«Gli animali nel nazionalsocialismo»)fa luce su una parte molto poco conosciuta della storia del nazismo, confermandone le aberrazioni e smontando anche alcuni miti sulle presunte «cose positive» del regime.
«Proprio attraverso gli animali, possiamo invece raccontare molto sulle vittime umane e sulla bestialità del potere nazionalsocialista», spiega l’autore, secondo il quale i nazisti cancellarono i confini gerarchici tra esseri umani e bestie, introducendo una divisione tra buono e cattivo, tra vite degne e vite senza valore. Nel primo gruppo stavano gli ariani e le razze loro apparentate, così come cani, cavalli e leoni. Dall’altra parte erano i «parassiti», fossero ebrei o cimici, slavi o pidocchi. In mezzo, scrive Mohnhaupt, stavano i gatti, considerati animali degli ebrei (ai quali dal 1940 fu proibito tenerli come bestiole domestiche) e per questo protetti, ma non troppo: se venivano colti a più di duecento metri dal loro territorio di riferimento potevano essere uccisi.

Il libro ridimensiona alcune narrazioni. Intanto quella dei nazisti amici degli animali: la legge del 1933 in realtà conteneva molti buchi e scappatoie, lasciando ampia discrezionalità all’amministrazione sul loro uso negli esperimenti quando erano «utili alla scienza»: «Sembra una formulazione avanzata, ma in verità è un modo per dire che è l’autorità a decidere quale delle istituzioni o delle ricerche debba essere ammessa a farlo. Il che nel dubbio può legittimare tutto, non solo esperimenti sugli animali. Come poi fu il caso». Quanto alle regole sulla macellazione, erano dirette soltanto contro le pratichekosher, cioè avevano una funzione esclusivamente antiebraica. I simili rituali musulmani erano per esempio tollerati.

Il cane aveva un posto privilegiato nella gerarchia animale del regime, che nell’allevamento e nella selezione delle razze canine vedeva un modello per le proprie follie razziste. Se il Führer aveva Blondi, Joseph Goebbels ostentava Benno. I canidi erano strumento centrale della propaganda o venivano usati come guardiani del lager e per terrorizzare gli ebrei durante i rastrellamenti. La caccia poi era una vera e propria metafora delle molte contraddizioni interne al regime: spaccava in due i vertici del nazismo.

Detto dell’odio di Hitler, anche Heinrich Himmler, il capo delle SS, l’aborriva. In compenso era l’ossessione del numero due del Reich, il maresciallo Hermann Goering, il quale non esitava a far deportare e uccidere i contadini del luogo per poter ampliare la sua riserva personale di caccia in Polonia. Alla faccia della legge, Goering non faceva distinzioni tra stagioni venatorie e quelle vietate, sparava ai cervi per tutto l’anno, non ne aveva mai abbastanza. Anche i bisonti, che aveva fatto insediare nelle sue proprietà, erano nel suo mirino. La caccia faceva parte integrante del suo sogno germanico di ricostruire una immaginaria natura selvaggia originaria, di cui lui era signore incontrastato. Anche i leoni facevano parte di questo delirio: li teneva liberi per casa fino all’età di un anno, poi li regalava allo Zoo di Berlino. Una volta, racconta Mohnhaupt, un leone molto irrequieto si lanciò sul tavolo da tè di fronte al divano dov’era seduta Emmy, la seconda moglie di Göring, per fortuna senza riuscire ad agguantarla.
Infine, il lupo, presenza fissa nel linguaggio, nell’immaginario e nella propaganda nazista. Wolfsschanze, la tana del lupo, era il rifugio di Hitler nella Prussia orientale, quello dov’ebbe luogo il fallito attentato di Claus von Stauffenberg; Wolfsschlucht, la gola del lupo, il nome di due dei suoi quartier generali durante la Seconda guerra mondiale, uno in Belgio, l’altro nel Nord della Francia. Alla vigilia delle elezioni del 1928, quando i nazisti entrarono al Reichstag, la frase di Goebbels fu: «Arriveremo come il lupo che piomba sul gregge».

Ancora oggi, lupo in Germania è parola collegata indissolubilmente alla destra estremista. E forse non è un caso, ora che i lupi non sono più a rischio estinzione e tornano ad attaccare le greggi nelle campagne tedesche, che perfino la Grosse Koalition di Angela Merkel ne abbia autorizzato l’uccisione nei casi di necessità
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1131 Messaggio da Blif »

La carne di cane è stata proibita in Germania nel 1986.

https://en.wikipedia.org/wiki/Dog_meat#Germany

I nazisti la controllavano attentamente per la trichinosi.

http://content.time.com/time/magazine/a ... 81,00.html
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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1132 Messaggio da dostum »

Mi piace sta storia del nazzista che muore ma non si arrende e cmq erano sempre crucchi in meno.
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Tra le pagine meno note della storia del Terzo Reich c'è quella della straordinaria ondata di suicidi che ha attraversato la Germania nelle ultime fasi della Seconda guerra mondiale. Una vera e propria "epidemia" che ha mietuto vittime non soltanto tra i militari e i gerarchi nazisti (a cominciare da Adolf Hitler) ma soprattutto tra i comuni cittadini. Nei primi mesi del 1945, i casi di annegamento, impiccagione, avvelenamento, che spesso annientarono intere famiglie, divennero così frequenti e capillari da rendere difficile persino contarli. Tormentati dal senso di colpa, ossessionati dagli orrori della guerra, terrorizzati dall'arrivo dell'Armata Rossa, la cui offensiva stava lasciando dietro di sé una scia di sangue, distruzione e violenze, migliaia di tedeschi di ogni età ed estrazione sociale scelsero di rivolgere su se stessi e sui propri cari quella violenza che ormai da troppo tempo era parte della loro realtà quotidiana. A partire dal caso di Demmin, la cittadina della Pomerania dove ha avuto luogo il più grande suicidio di massa della nazione, Florian Huber prova a ricostruire la psicologia di un intero popolo, per rendere ragione di un fenomeno che non ha equivalenti negli altri Paesi falcidiati dalla guerra, e che in Germania ha potuto contare su un particolare combustibile: l'ideologia. Con l'aiuto di preziose testimonianze private, l'autore ci spiega come l'intera parabola del Terzo Reich sia stata un susseguirsi di emozioni travolgenti, di stupefacente intensità, destinate a marchiare indelebilmente l'animo del popolo tedesco. E quando il Reich fu messo in scacco dal nemico, la fine di quel tragico sogno - e il vuoto di speranza che portava con sé - fu per molti davvero impossibile da tollerare.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1133 Messaggio da dboon »

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1134 Messaggio da dostum »

Baaaaalkaannn dove cazzo sei quando servi?

https://www.coingecko.com/it/monete/the-holocoin

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1135 Messaggio da cicciuzzo »

dos, ma tu l'hai visto the man in the high castle? a me è piaciuto tantissimo, ogni volta che fanno vedere Great Berlin penso a te
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1136 Messaggio da dostum »

cicciuzzo ha scritto:dos, ma tu l'hai visto the man in the high castle? a me è piaciuto tantissimo, ogni volta che fanno vedere Great Berlin penso a te
No veramente ho solo letto il libro che ritengo assieme alla "Penultima Verità " ed ai "Simulacri" i capolavori della narrativa dickiana nonché un'analisi penetrante e spietata del sistema di potere e dell'American Way of Life.Tutto sommato la fase successiva con le anfetamine e altro è segnata da un rapido declino.Si mi ha trasmesso l'hobby di Heydrich che IMHO era molto più capace del suo capo (il che non vuole dire assolutamente migliore)
http://www.futureshock-online.info/pubb ... l/dick.htm
Se qualcuno è interessato può cercare l'introduzione di Carlo Pagetti alla edizione originale della Nord (la comprai nel 1976 perché mi piacque la copertina,lo lessi anni dopo ovv.)
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1137 Messaggio da Drogato_ di_porno »

dostum ha scritto:la comprai nel 1976
dos ti credevo mio coetaneo (ne ho 40)...invece nel '76 compravi libri...sei over 55? :)
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1138 Messaggio da cicciuzzo »

cazzo dos, hai 60 anni ????????
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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1139 Messaggio da dostum »

cicciuzzo ha scritto:cazzo dos, hai 60 anni ????????
No lo comprai da pre teen ager quando non ero assolutamente in grado di capirlo (aveva una bella copertina come quasi tutti i libri della Nord) lo lessi a metà degli anni 80 .A ben vedere l'illustrazione non ha nessunissimo rapporto col contenuto come il titolo italiano con quello inglese però è azzeccato.
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Questo lo comprai in 3 media
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in realtà sono sui 50 portati piuttosto male
http://andromedasf.altervista.org/speci ... ruth-1964/

Non son riuscito a trovare una recensione decente de la Svastica sul Sole,Dick mi ha passato la germanofobia (il raggio del tedesco Hinkel ha reso sterile l'umanità,l'unica cosa buona che abbia fatto è stato colpire anche la Germania)
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1140 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

L’importante e’ che da prenteenager ai libri sulla svastica affianchi anche letture porno, altrimenti ti credono finocchio e ti portano da uno pasicoterapeuta. Meglio ancora se hai la morosa ed ogni tanto te la sbaciucchi davanti ai tuoi.
Io non le portavo mai a casa perché ero un tipo riservato , ma la mia fama di playboy arrivava dappertutto e non si sono mai preoccupati di avere un figlio finocchio.
Quella generazione di genitori sI preoccupava troppo di avere un figlio frocio oggi sono contenti se gli capita ( almeno quelli con una formazione Pd riferita) da un eccesso all’altro.

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